Inditex è diventato leader nell’industria dell’abbigliamento grazie a brand di valore e a un vantaggio di costo rispetto ai competitor. Il gruppo spagnolo ha un ampio portafoglio marchi che comprende tra gli altri Bershka, Pull&Bear e Massimo Dutti, ma è Zara, che conta per oltre il 60% del suo giro d’affari complessivo, quello dal quale riesce a ricavare il mark-up più elevato. Il segreto del successo di Inditex sono le sue elevate economie di scala unite a una logistica e a un modello organizzativo eccellente. Questi elementi gli permettono una gestione operativa più efficiente e dunque la possibilità di offrire sul mercato prezzi competitivi senza intaccare i margini di profitto.
“Nell’ultimo mese il titolo ha ceduto il 5,38% circa e ora è scontato del 20% rispetto al fair value di 31 euro. La crescita dei prossimi cinque anni sarà spinta dall’aumento dei volumi di vendita (+3% medio) e dall’espansione della sua rete di vendita (+4% medio). Il miglioramento dei margini di profitto, invece, sarà limitato dai costi per l’apertura di nuovi negozi e dal tasso di cambio sfavorevole”, dice Jelena Sokolova, analista azionaria di Morningstar (report aggiornato al 13 maggio 2019).
Inditex è leader di settore anche sotto il profilo ESG
Inditex è leader nel settore retail anche sotto il profilo ESG. Gli analisti di Sustainalytics assegnano al gruppo spagnolo un rating di 79 su 100 e valutano molto positivamente le politiche adottate dal management per ridurre il rischio legato a possibili controversie di natura ambientale e sociale. “Inditex ha un piano strategico che ha l’obiettivo di introdurre un modello di business circolare, che minimizzi i rifiuti, nonché un eco-design. Inoltre, il piano strategico aziendale 2014-2018 mostra un impegno a lungo termine per affrontare i problemi relativi alla supply chain. Nonostante i suoi fornitori non abbiano ricevuto una certificazione esterna in merito alla cura e alla gestione del personale, Inditex non è stata mai convolta in controversie rilevanti di natura sociale”, dice Roxana Dobre, analista di Sustainalytics (report aggiornato a marzo 2019).