IMU: con Draghi via a cartelle esattoriali e addio esenzione

Mentre si fanno sempre più insistenti le voci e le indiscrezioni in merito ad un possibile ritorno dell’imposta IMU sulla prima casa, ecco che spuntano anche migliaia di cartelle esattoriali riferite ai debiti IMU sulla prima casa che non sono stati pagati dalle famiglie italiane. Si tratta dell’applicazione della sentenza della Corte di Cassazione risalente al 2020 che stabilisce la possibilità per i Comuni di richiedere tutti i pagamenti degli arretrati IMU sulla prima casa. Ecco, quindi, quali saranno le novità che interesseranno l’imposta IMU e quali potrebbero essere le decisioni in merito a questo tema da parte del nuovo Governo guidato dal premier Mario Draghi.

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In queste settimane si stanno diffondendo sempre di più le voci in merito ad un possibile addio definitivo dell’esenzione dell’imposta IMU sulla prima casa

A tali indiscrezioni si affianca anche la paura che sta facendo tremare milioni di cittadini italiani, in relazione all’erogazione di migliaia di cartelle esattoriali riferite ai debiti IMU delle famiglie italiane che non hanno pagato l’imposta sulla prima casa.

Infatti, proprio in questi giorni sono state recapitate migliaia di cartelle esattoriali alle famiglie residenti nel territorio bolognese.

Si tratta, infatti, dell’applicazione della sentenza numero 4166 dell'anno 2020 della Corte di Cassazione che ha stabilito che per i coniugi che risultano essere residenti in Comuni diversi non potrà essere fatto valere il principio legato all’esenzione dell’imposta IMU sulla prima casa.

Non sorprende infatti, che nonostante le indicazioni predisposte in seguito all’introduzione e all’entrata in vigore del Decreto Sostegni, il Governo italiano attualmente si trova a dover affrontare una situazione economica contraddistinta dall’aumento esponenziale del debito pubblico

Per questo motivo, tra le ipotesi sempre più vicine, pare che l’attuale Presidente del Consiglio, l’esperto economista nonché ex banchiere della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, stia pensando ad un possibile ritorno all’IMU sulla prima casa, almeno per quanto riguarda quelle famiglie italiane che risultano avere un reddito particolarmente alto.

Ecco, quindi, quali sono le novità che riguardano l’imposta IMU, quali sono i contribuenti che rischiano ora di ricevere la cartella esattoriale in merito all’IMU sulla prima casa, e quali sono le possibile prospettive future che riguarderanno tale pagamento. 

Le novità 2021 per l’imposta IMU

Nelle ultime settimane si sta purtroppo sentendo sempre più parlare di IMU, e di tutti gli aspetti relativi alla tanto odiata imposta sugli immobili. 

Ciò che coinvolge maggiormente il tema dell’IMU non riguarda soltanto le indiscrezioni sempre più insistenti in merito ad un possibile ritorno del pagamento IMU anche sulla prima casa, ma anche l’arrivo di migliaia cartelle esattoriali che sono state recapitare a tantissime famiglie italiane che risiedono sul territorio bolognese.

Un altro tema fondamentale è quello delle esenzioni per l’imposta IMU, che per la prima rata di quest’anno, prevista per il 16 giugno 2021, prevede un’ampia platea di beneficiari, individuata da parte della squadra governativa guidata dal premier Mario Draghi, al fine di aiutare e sostenere maggiormente gli imprenditori e i cittadini italiani che sono stati maggiormente coinvolti dalle misure restrittive messe in atto al fine di contenere l’aumento dei contagi da Coronavirus.

Un ulteriore novità relativa al Decreto Sostegni riguarda la cancellazione delle cartelle esattoriali anche in merito ai debiti per i pagamenti IMU che risalgono al periodo compreso tra il 2000 ed il 2010, dagli importi inferiori ai 5.000 euro. 

IMU prima casa: la sentenza della Cassazione

Negli ultimi giorni, migliaia di famiglie di Bologna si sono ritrovate a dover affrontare delle nuove cartelle esattoriali relative ai debiti legati al pagamento dell’IMU sulla prima casa

Si tratta dell’obbligo di pagamento stabilita in seguito alla sentenza numero 4166 dello scorso anno da parte della Corte di Cassazione. 

La sentenza, infatti, ha portato alla decisione che due coniugi residenti in due città e abitazioni diverse sono tenuti al versamento dell’imposta IMU, in quanto gli immobili non saranno considerate abitazioni principali.

Secondo quanto stabilito da parte della Corte di Cassazione, marito e moglie che risiedono in due Comuni italiani diversi e che risultano essere proprietari di due immobili devono essere considerati esclusi dall’esenzione dell’IMU sulla prima casa.

In queste situazioni, infatti, nessuno dei due immobili potrà essere considerato come l’abitazione principale del nucleo familiare.

IMU prima casa: arrivano le cartelle esattoriali

È quindi proprio in riferimento alla sentenza intrapresa dalla Corte di Cassazione che il Comune bolognese ha iniziato ad inviare oltre 2.000 cartelle esattoriali al fine di ottenere i pagamenti in merito agli arretrati IMU sulla prima casa.

Questa notizia coinvolge in particolare quelle famiglie dove i coniugi sono costretti  per motivi lavorativi, a risiedere in due case diverse di cui sono proprietari, situate in diversi Comuni.

Nello specifico, le famiglie bolognesi rischiano ora di pagare circa 1.500 euro per ciascuna cartella ricevuta, per un importo complessivo di 7.500 euro, in quanto il debito IMU si riferisce ai cinque anni precedenti di arretrati. 

Ciò che fa più paura adesso è che la decisione intrapresa dai Comuni bolognesi possa in qualche modo spingere anche tutti gli altri Comuni del territorio nazionale ad inviare le cartelle esattoriali al fine di chiedere il versamento degli importi arretrati per l’IMU sulla prima casa.

Imposta IMU: chi non paga

Al fine di comprendere nel migliore dei modi quali sono i cittadini ed i contribuenti italiani che non saranno inclusi nel rischio di dover pagare gli arretrati in merito ai pagamenti relativi all’imposta IMU, è opportuno chiarire quali sono tutte le categorie di immobili che rientrano nelle esenzioni dei versamenti della tassa. 

A questo proposito, secondo quanto disposto in seguito all’entrata in vigore del decreto-legge numero 102 del 2013, non dovranno pagare l’imposta IMU tutti quei cittadini italiani che risultano essere possessori di un immobile che appartiene ad una delle seguenti categorie immobiliari: 

  • terreni agricoli;
  • alloggi di tipo sociale;
  • immobili relativi ad associazioni e enti senza scopo di lucro.
  • alloggi che sono destinati agli studenti universitari;
  • alloggi relativi a cooperative edilizie con una proprietà indivisa; 
  • immobili destinati al culto religioso;
  • immobili che appartengono a Stato, Regioni, Province o Comuni;
  • immobili che rappresentano l’abitazione principale del cittadino (sono previste alcune eccezioni);
  • pertinenze legate alle prime case (sono previste alcune eccezioni).

In questo scenario, occorre sottolineare che per alcune di queste categorie immobiliari sono state predisposte alcune eccezioni fondamentali che potrebbero escludere un contribuente dalla possibilità di ottenere effettivamente l’esenzione per il pagamento dell’imposta IMU

Ad esempio, un caso particolare è quello delle abitazioni principali, in quanto non potranno accedere all’esenzione dei pagamenti dell’imposta IMU sulla prima casa quei cittadini che risultano essere proprietari di un immobile di lusso che appartiene ad una delle categorie immobiliari A1, A8 e A9

Per quanto riguarda, invece, le pertinenze, a questo proposito, è possibile ottenere l’esenzione in merito a una singola unità pertinenziale relativa alle categorie C2, C6 e C7, per ogni tipo di categoria. 

Le esenzioni IMU 2021 per le aziende 

In seguito all’approvazione e la relativa entrata in vigore della nuova Legge di Bilancio 2021, il Governo italiano precedentemente guidato dall’ex premier Giuseppe Conte, ha confermato la possibilità di accedere all’esenzione per l’imposta IMU sulla prima rata prevista per il 16 giugno 2021

A questo proposito, sono state individuate alcune specifiche categorie di contribuenti e di aziende italiane che potranno ottenere l’esenzione e non versare la prima rata IMU, in quanto considerate come quelle categorie maggiormente colpite dalle misure restrittive intraprese dal Governo italiano al fine di contenere l’ondata di contagi da Coronavirus. 

Dunque si tratta di un’esenzione che potrà essere ottenuta da parte dei cittadini italiani titolari di una delle seguenti categorie immobiliari: 

  • immobili adibiti a sale da ballo, night club o discoteche;
  • immobili accatastati come categoria immobiliare D, legati ad attività di allestimento di esposizioni per manifestazioni culturali, eventi o fiere;
  • immobili accatastati come categoria immobiliare D/2 e le relative pertinenze, come alberghi, agriturismi, pensioni, bed & breakfast, ostelli, villaggi turistici, appartamenti turistici, affittacamere e case vacanza;
  • immobili adibiti a stabilimenti balneari, fluviali, termali o lacuali.

Al fine di comprendere se si appartiene effettivamente alla platea di beneficiari dell’esenzione della prima rata dell’imposta IMU 2021, è necessario fare riferimento a tutte le disposizioni stabilite all’intento della Legge di Bilancio 2021

Le pressioni per il ritorno all’IMU sulla prima casa

A spaventare ulteriormente le famiglie italiane sono le indiscrezioni sempre più insistenti in merito ad un possibile ritorno dei pagamenti dell’imposta IMU anche sulla prima casa.

Queste voci sono alimentate dalle opinioni chiaramente espresse da parte di enti ed organizzazioni fondamentali per l’economia del nostro Paese, quali ad esempio Bankitalia, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, il Fondo Monetario Europeo nonché la stessa Commissione Europea.

Dunque, tra le ipotesi più accreditate, vi è il fatto che attualmente il Governo italiano potrebbe essere a lavoro su una possibile riforma dell’imposta IMU, che potrebbe rivoluzionare l’esenzione sulla prima casa. 

In questo senso, le categorie di cittadini italiani che rischiano di più sono quelle che hanno un reddito particolarmente alto.