IMU 2021, IRPEF e Canone Rai: ecco chi non paga a giugno!

Per il mese di giugno quattro sono le principali scadenze fiscali da cerchiare in rosso sul calendario. Quelle che interessano la maggior parte dei contribuenti italiani riguardano il pagamento dell’acconto IMU 2021 ed il saldo e l’acconto dell’IRPEF. Scopriamo chi non è tenuto al versamento e come richiedere anche l’esonero del canone Rai per il secondo semestre 2021.

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Il mese di giugno è un anno particolarmente impegnativo per le famiglie e le Partita Iva sul fronte delle scadenze fiscali. Quattro sono quelle principali da segnare sul calendario come promemoria di versamento. 

Entro il termine del 16 giugno va pagata la prima rata dell’Imposta Municipale Unica, vale a dire l’acconto IMU 2021, a cui seguirà la seconda rata prevista per dicembre 2021.

Seguono poi gli adempimenti periodici relativi ai versamenti IVA, ritenute e contributi INPS, fino a giungere alla data del 30 giugno 2021, termine ultimo di scadenza per il pagamento del saldo e dell’acconto delle imposte sui redditi (IRPEF).

Sempre a chiusura del calendario delle scadenze fiscali previste per il mese, non va dimenticato che fino al 30 giugno 2021 si potrà presentare la domanda per l’esonero dal pagamento del canone RAI 2021.

Con il decreto Sostegni bis, pubblicato in Gazzetta il 25 maggio 2021 ed entrato in vigore il giorno successivo, il calendario dei pagamenti previsti per il mese di giugno è stato lasciato inalterato. Al momento, nessuna proroga di pagamenti e adempimenti si ravvisa all’orizzonte.

Non tutti sanno, però, che per venire incontro alle famiglie e ai lavoratori colpiti dalla crisi economica conseguente l’emergenza epidemiologica da Covid-19, il governo capitanato dall’ex governatore della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, ha introdotto una serie di esenzioni dal pagamento dei tributi in questione a favore di determinate categorie di contribuenti.

Pertanto, forniremo una breve guida sull’IMU 2021, le scadenze previste e chi non è tenuto al pagamento dell’imposta. Stessa cosa per il canone Rai e per il saldo e l’acconto dell’imposta sui redditi.

Per avere una visione completa su tutti i pagamenti previsti nel mese di giugno 2021 si consiglia la visione del video YouTube di Redazione The Wam.

IMU 2021: in cosa consiste e perché si paga

Per i pochi che non lo sapessero, l’IMU è un’imposta i cui criteri di applicazione sono stabiliti dai Comuni. Sono, infatti, tali enti territoriali a fissare le aliquote e le eventuali agevolazioni previste dalla stessa, ovviamente nel rispetto di quanto sancito dalla disciplina nazionale.

Il pagamento complessivo dell’IMU, sia dell’acconto e del saldo da corrispondere in due rate separate e in periodo differenti, spetta a quanti titolari di fabbricati, immobili e terreni.

Alla momento, l’IMU va pagata soltanto sugli immobili appartenenti a specifiche categorie catastali, ossia A1/A8/ e A/9, le note dimore di lusso, in aggiunta alle seconde case ed altri immobili.

Quando si paga l’IMU 2021?

Quella di giugno è la prima delle due rate di pagamento IMU previste per l’anno 2021. L’imposta, infatti, prevede il versamento di un acconto ed un saldo da corrispondere in seguito.

Il primo va pagato dai contribuenti entro e non oltre la data del 16 giugno 2021, esattamente sei mesi dopo, entro il 16 dicembre 2021, va versato il saldo comprensivo di un eventuale conguaglio.

Come già accennato in precedenza, per l’anno in corso il nuovo esecutivo non ha optato per uno slittamento dei termini di pagamento IMU come invece avvenuto nel 2020, per agevolare i cittadini in difficoltà economica a causa della pandemia.

Chi non deve pagare l’acconto IMU

Come avviene da diversi anni, anche il pagamento dell’IMU 2021 non spetta ai possessori di immobili classificati come “abitazione principale”, altrimenti definiti come “prima casa”. All’opposto, non sono esentati dal pagamento dell’imposta i pensionati iscritti all’AIRE se titolari di immobili disabitati.

Per l’anno in corso novità importanti sono state introdotte dal Governo Draghi a favore di determinate categorie di contribuenti colpiti duramente dalla crisi economica da Covid-19. 

In altre parole, con l’approvazione e l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2021 e del Decreto Sostegni si è optato per un ampliamento dei soggetti ai quali non si richiedere il pagamento dell’acconto IMU 2021.

Per quest’anno, infatti, non dovranno provvedere al pagamento della prima tranche IMU i lavoratori del settore turistico, alberghiero e dello spettacolo. In modo più chiaro, l’acconto IMU 2021 salta per le case e i villaggi vacanza, i B&B, gli affittacamere, gli agriturismi, gli alberghi e gli stabilimenti balneari e termali.

Stessa sorte tocca agli immobili adibiti per lo spettacolo, ossia night club, sale da ballo e discoteche, unitamente a quelli ospitanti fiere e manifestazioni purché i soggetti titolari gestiscano ancora tali attività.

Nell’elenco degli esonerati dal pagamento della rata IMU del 16 giugno troviamo anche i titolari di Partita Iva in possesso dei requisiti di accesso ai contributi a fondo perduto

Tale categoria non è tenuta al pagamento dell’imposta soltanto per gli immobili da loro gestiti e presso i quali svolgono attività lavorativa. Il beneficio, pertanto, non si estende alle seconde case.

Fra gli altri requisiti da rispettare, le Partita Iva non dovranno avere redditi riferiti all’anno 2019 eccedenti i 10 milioni di euro oltre ad aver subito nel 2020 una riduzione degli stessi, rispetto all’anno precedente, di almeno il 30%.

L’esenzione IMU si applica a tutti i soggetti con partita Iva attiva al 23 marzo 2021, sia che esercitano attività di impresa, arte o professione, sia che producano reddito agrario.

Cos’è il canone Rai

Il canone Rai è la rata di abbonamento da corrispondere qualora si disponesse di un apparecchio televisivo. Il pagamento si effettua una sola volta all’anno e una sola volta a famiglia purché i membri del nucleo familiare risiedano nella stessa abitazione. 

L’importo annuo di 90,00 euro di canone Rai dovrà essere pagato non soltanto dai cittadini residenti in Italia ma anche da quelli residenti all’estero qualora fossero proprietari di un’abituazione in Italia dove sia presente un apparecchio televisivo.

Nel corso degli anni, l’abbonamento è stato oggetto di molteplici critiche che hanno portato a tutta una serie di modiche della disciplina di fondo. L’ultima risale al 2016 (articolo 1, commi da 152 a 159, della legge n. 208 del 2015).

Da quest’anno, come indicato sul sito dell’Agenzia delle Entrate: “è stata introdotta la presunzione di detenzione dell’apparecchio televisivo nel caso in cui esista un’utenza per la fornitura di energia elettrica nel luogo in cui una persona ha la propria residenza anagrafica”.

Il pagamento del canone Rai avviene mediante addebito dell’importo previsto nella fattura relativa all’energia elettrica. Ai titolari di un’utenza elettrica è dunque preclusa la possibilità di pagare l’abbonamento televisivo mediante bollettino postale.

Canone Rai: chi non paga l’abbonamento

Ci sono alcune specifiche categorie di cittadini non tenute al pagamento della tassa sulla tv.

Stiamo parlando dei soggetti di età superiore ai 75 anni e che rispettano particolari requisiti. Come prima cosa, il titolare dell’utenza elettrica, che si presume sia in possesso di un televisore, deve obbligatoriamente aver compiuto i 75 anni. 

A tale requisito si aggiunge quello reddituale, vale a dire i soggetti in questione non devono essere titolari di reddito proprio o coniugale eccedente gli 8.000 euro.

Tuttavia, il beneficio non si applica automaticamente. Per poter beneficiare ogni anno dell’esenzione del pagamento del canone Rai, va trasmessa all’Agenzia delle Entrate una dichiarazione sostitutiva da cui si possa confermare o meno la sussistenza delle condizioni economiche.

Nei casi in cui si perdessero i requisiti, ad esempio si superasse la soglia reddituale degli 8.000 euro, occorre presentare la dichiarazione di variazione dei presupposti.

Inoltre, è esonerato dal pagamento del canone Rai il personale militare o il corpo diplomatico: militari di cittadinanza straniera, agenti diplomatici e consolari.

Chi non paga il canone Rai 2021

Oltre ai casi tradizionali di esonero dal pagamento del canone Rai, il decreto Sostegni bis per il 2021 ha allargato la platea dei contribuenti che non dovranno provvedere al pagamento dell’abbonamento televisivo.

In particolare, il decreto entrato in vigore il 26 maggio 2021 fa scattare l’esonero dal pagamento della tassa sulla tv per bar, pub, ristoranti e per tutte quelle strutture aperte al pubblico in cui si consumano bevande.

Si tratta in sostanza di tutte quelle strutture che avevano già beneficiato della riduzione del 30% del canone Rai 2021 sancita dal decreto Sostegni. A queste si uniscono le strutture ricettive che normalmente sono obbligate a pagare un minimo di 203,70 euro e fino ai 6.789,40 euro, variabili in base alla categoria di appartenenza.

Tanto è confermato dal Decreto Sostegni bis: “le strutture ricettive nonché di somministrazione e consumo di bevande in locali pubblici o aperti al pubblico sono esonerate dal versamento del canone di abbonamento alle radioaudizioni di cui al regio decreto-legge 21 febbraio 1938, n. 246, convertito dalla legge 4 giugno 1938, n. 880″.

Canone Rai 2021: domanda di esonero entro il 30 giugno

A chiusura del calendario delle scadenze fiscali, entro il 30 giugno 2021, ai titolari di utenze di energia elettrica di uso esclusivamente domestico è offerta la possibilità di presentare la domanda di esonero dal pagamento del canone Rai 2021.

La dichiarazione sostitutiva però potrà essere presentata soltanto da chi non ha un apparecchio televisivo in casa, in modo da poter usufruire dell’esenzione da luglio e fino a dicembre 2021, vale a dire per il secondo semestre dell’anno.

Imposte sui redditi: l’acconto ed il saldo IRPEF a fine mese

Il 30 giugno 2021, poi, scadono i termini per versare il saldo e l’acconto delle imposte sui redditi (Irpef, Ires, Irap, cedolare secca ed imposte sostitutive).

Il pagamento può essere effettuato in un’unica soluzione o a rate. Rimane confermata la possibilità di slittare il versamento di 30 giorni, ovvero al 30 luglio 2021. In questo caso si pagherà una maggiorazione pari allo 0.40%.

Ad ogni modo, il saldo e l’acconto si possono versare mensilmente alla condizione che il pagamento sia concluso entro novembre 2021.