Incubo IMU prima casa: pioggia di cartelle! Ecco chi paga!

Mentre si fanno più insistenti sul Governo Draghi le pressioni degli organismi internazionali per reintrodurre l’IMU sulla prima casa, migliaia di famiglie italiane si sono viste recapitare a casa cartelle di pagamento. La “colpa” sarebbe da attribuire ad una sentenza della Cassazione che ne esclude l’esenzione in casi particolari.

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Non si tratta di una fake news. Oltre duemila cartelle esattoriali riferite a debiti IMU sulla prima casa non pagati, sono state recapitate ad alcune famiglie nel bolognese.

La “colpa” è da attribuire alla Corte di Cassazione. In particolare, con una sentenza del 2020 si stabilisce che per marito e moglie residenti in Comuni differenti non trova applicazione il principio di esenzione dell’IMU sulla prima casa, andando a cozzare con quanto decretato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Ma c’è di più. L’accaduto ha letteralmente mandato in tilt milioni di italiani. Il caso in questione, infatti, potrebbe avere delle ripercussioni sull’intero territorio nazionale spingendo i Comuni della penisola a richiedere il pagamento degli arretrati dell’IMU sulla prima casa.

Si tratta di un’eventualità molto remota, soprattutto se si tiene conto di quanto stabilito dal Decreto Sostegni, vale a dire la cancellazione delle vecchie pendenze IMU.

Si consiglia la visione del video YouTube di Pensioni & aggiornamenti per conoscere tutte le novità riguardanti l'esenzione IMU

Ad ogni modo, anche se il pericolo scatenato dalla sentenza della Corte di Cassazione sia del tutto infondato non bisogna sottovalutare la situazione. È un dato di fatto che l’emergenza epidemiologica da Covid-19 ha contribuito a far schizzare alle stelle il debito pubblico italiano. In qualche modo le casse dello Stato dovranno essere pur risanate.

Lo sanno benissimo tanto la Banca Centrale Europea e il FMI, quanto l’OCSEE. Da mesi ormai non fanno altro che stringere in una morsa il Presidente del ConsiglioMario Draghi, affinché adotti dei provvedimenti atti a riequilibrare i conti pubblici, nel più breve tempo possibile.

E proprio il ritorno in scena dell’IMU sulla prima casa metterebbe tutti d’accordo, anche l’ex governatore della Banca Centrale Europea che non ha mai fatto mistero di essere favorevole ad una reintroduzione dell’imposta.

IMU prima casa: la sentenza della Corte di Cassazione

A giustificare l’invio delle cartelle esattoriali è la sentenza n. 4166 del 2020 della Corte di Cassazione tramite la quale si stabilisce che sono esclusi dai casi di esenzione dell’IMU sulla prima casa marito e moglie residenti in due differenti Comuni ed immobili. 

In parole povere, se ricorre tale condizione nessuna delle due abitazioni può essere considerata come abitazione principale, quindi l’esenzione non ha ragione di esistere.

Per meglio comprendere il meccanismo alla base della sentenza bisogna spiegare a cosa fa riferimento il termine “prima casa” o “abitazione principale”. 

Entrambi i termini vengono utilizzati per indicare un unico immobile, accatastato, nel quale sia il titolare che la famiglia dimorano abitualmente con residenza anagrafica.

Quest’appunto consente di capire come mai molti Comuni, fra i quali spicca quello di Bologna, hanno iniziato ad inviare cartelle esattoriali di pagamento degli arretrati IMU prima casa non versati.

IMU prima casa: a Bologna pioggia di cartelle da pagare

A tradire migliaia di famiglie bolognesi è stata la sentenza della Corte di Cassazione. Si contano circa 2.000 cartelle esattoriali inviate a titolo di rimborso degli arretrati IMU prima casa.

Obbligati al pagamento sono, come stabilito dalla sentenza, i coniugi residenti in due distinte città e abitazioni, non considerate come abitazioni principali.

E la notizia basta a far torcere il naso al presidente nazionale di Confabitare. Ad essere costretta a pagare ben 5 anni di arretrati è gente residente in due case di proprietà, in comuni differenti, per motivi di lavoro e non per aggirare il fisco, fa sapere Alberto Zanni.

Ma purtroppo il disdegno non basta. Più di 17.000 nuclei famigliari bolognesi dovranno pagare una cifra media che si aggira intorno ai 1.500 euro per cartella, pari complessivamente a 7.500 euro. Insomma, una vera propria batosta che poteva certamente essere evitata.

IMU prima casa: la spinta di FMI e OCSE all’imposta

Purtroppo, la situazione dei conti pubblici italiani è drammatica. La pandemia non ha fatto altro che contribuire a rendere più pesante il deficit pubblico ed il fiato sul collo degli organi internazionali inizia a farsi sentire. Non c’è unica via percorribile se non quella dell’aumento della tassazione.

Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) è stato abbastanza chiaro. È impensabile credere di rifocillare le casse erariali sperando in un incremento del PIL e l’unica via da battere rimane quella di introdurre una patrimoniale, anche solo temporanea, indirizzata ai titolari di redditi più grossi

Ben più esplicita è la richiesta fatta al governo italiano dall’OCSE, messa nero su bianco nel Going for Growth 2021bisogna ripristinare l’IMU sulla prima casa per far pareggiare i conti della crisi economica innescata dalla pandemia.

IMU prima casa: a chi spetta l’esenzione 2021

Al fine di individuare quali cittadini italiani verrebbero colpiti in maniera massiccia da un’eventuale reintroduzione dell’IMU sulla prima casa occorre definire quali contribuenti, al momento attuale, sono esonerati dal pagamento.

Per farlo occorre sottoporre ad analisi quanto disposto dal decreto-legge n. 102 del 2013. Più nei dettagli, godono del beneficio di esenzione IMU 2021 i contribuenti titolari tanto di un immobile destinato al culto religioso, quanto di alloggi destinati agli studenti universitari.

Rientrano nella categoria degli esenti da IMU sulla prima casa anche i proprietari di alloggi sociali, di cooperative edilizie, di terreni agricoli e di pertinenze relative alle prime case.

E ancora, i titolari di immobili relativi ad associazioni non lucrative, posseduti da Stato, Regioni, Province o Comuni, unitamente a quelli che costituiscono abitazione principale (salvo determinate eccezioni).

Ovviamente occorre entrare nei dettagli del decreto-legge per avere una panoramica globale su quali contribuenti godono del beneficio dell’esenzione dell’imposta sulla prima casa, poiché si ravvisano molte eccezioni e puntualizzazioni al riguardo.

IMU prima casa: attenzione alle eccezioni

Anche se si è proprietari di un immobile appartenente alla categoria sopra menzionata, che da diritto all’esenzione IMU sulla prima casa, occorre fare molta attenzione. Ci sono alcuni casi in cui le eccezioni comportano comunque il pagamento dell’imposta. Ricordiamone alcune.

Ad esempio, i contribuenti proprietari di un immobile di lusso rientrante nelle categorie A1, A8 e A9, sono chiamati a versare l’IMU sulla prima casa. Tale disposizione vale anche nei casi in cui l’immobile funge da abitazione principale.

Particolare attenzione va prestata per le pertinenze della prima casa. In questo caso, l’esenzione IMU trova applicazione solo con riferimento ad un’unica unità pertinenziale per ciascuna categoria.

Questo vale per le unità accatastate come categorie C2 (cantieri, magazzini e depositi), C6 (garage, autorimesse, posti auto) e C7 (tettoie).

Un esempio aiuterà a comprendere meglio quando queste eccezioni comportano o meno il pagamento dell’IMU, secondo i criteri stabiliti dal decreto-legge.

Supponiamo che un cittadino italiano sia proprietario di un immobile, abitazione principale, con un posto auto e tre tettoie. L’esenzione IMU si applicherà, in questo caso, solamente al posto auto e ad un’unica tettoia.

Tutte le agevolazioni IMU 2021

Già da gennaio dell’anno in corso, in seguito all’entrata in vigore delle Legge di Bilancio 2021, alcune categorie di lavoratori e contribuenti italiani possono usufruire del vantaggio di non versare l’acconto IMU.

Tuttavia, si tratta di un’esenzione IMU parziale. A non dover essere versata, infatti, è la prima rata prevista per il 16 giugno 2021.

Più nei dettagli, l’accesso all’esenzione è riservato a particolari categorie di attività del settore del turismo, della ricettività alberghiera e dello spettacolo, o meglio ai proprietari di specifici immobili.

Stiamo parlando dei titolari di edifici come discoteche, sale da ballo e nightclub. E ancora, di immobili accatastati alla categoria D/2 con annesse pertinenze come nel caso di agriturismi, pensioni, alberghi, ostelli, affittacamere, case vacanze o appartamenti turistici e bed & breakfast.

A questi vanno ad aggiungersi i proprietari di stabilimenti balneari, lacuali, fluviali e termali.

Poiché si tratta di esenzione è bene passare in rassegna tutte le specifiche disposizioni contenute nella Legge di bilancio 2021 onde evitare di incappare in spiacevoli sorprese che potrebbero precludere l’esenzione dalla prima rata IMU 2021, fissata per giugno.

IMU prima casa: possibili controlli per smascherare i furbetti

La raffica di esenzioni previste e la sentenza della Corte di Cassazione, che priva i coniugi residenti in Comuni diversi e in abitazioni differenti dell’esenzione IMU sulla prima casa, potrebbe aprire la strada ad una serie di controlli da parte delle amministrazioni comunali. 

L’obiettivo potrebbe essere quello di scovare i “furbetti delle seconde case” e verificare concretamente se sussistono i requisiti per vantare dell’esenzione. 

Nei casi in cui i Comuni riuscissero a provare che le condizioni per l’esenzioni non sussistono, si potrebbe richiedere ai trasgressori il pagamento delle quote IMU non versate negli ultimi 5 anni.

Pertanto, si potrà sottoporre a controllo gli immobili siti in località turistiche, di vacanza, mare, montagna senza tralasciare quelli presenti nelle città.