IMU, Tari e bollo: come non pagare tasse e multe

In questo articolo andremo a vedere come non pagare tasse come IMU e Tari, versate direttamente nelle casse dei comuni e bollo auto la cui responsabilità e della regione.Nel momento in cui i comuni non effettuano gli accertamenti sui cittadini morosi nei tempi previsti dalla legge,5 anni, a quel punto scatta la prescrizione e non c'è più l'obbligo del pagamento.

Image

Siamo a pochi giorni dalla scadenza della prima rata dell'Imu, l'imposta municipale unica, il 31 luglio scadrà la seconda rata della Tari , tassa rifiuti, infine ci sarà come ogni hanno il solito bollo auto.

Imu, Tari, bollo auto dono tra le tasse più discusse e mal digerite d'Italia ad alta percentuale di evasione.

Ma a fronte di un mancato pagamento  in quali rischi si può incorrere?

Cominciamo con lo scrivere che le tasse si dividono in erariali, in questo caso verranno versate direttamente nelle casse dello stato con l'agenzia delle Entrate che sarà l'organo ufficiale che effettuerà controlli ed accertamenti e tasse e tasse come Imu e Tari che vengono versate direttamente nelle casse dei singoli comuni responsabili di riscossioni ed accertamenti.

Diverso il discorso per il bollo auto che è una tassa la cui responsabilità è affidata alle Regioni che si occuperanno di verificare i dovuti pagamenti e potranno effettuare i controlli.

Ebbene queste tre tasse, Imu, Tari, bollo auto, decorsi i termini di prescrizione possono non essere pagate.

Il cittadino come approfondiremo in seguito in alcuni casi potrà evitare il pagamento impugnando l'atto di accertamento facendo ricorso alla Commissione tributaria.

Tempi di accertamento

Imu, Tari e Bollo auto prevedono dei tempi di prescrizione ciò significa che se gli organi di controllo in questo caso Comuni per le prime due tasse e Regione per il bollo, non effettuano gli accertamenti e le riscossioni nei tempi previsti, le tasse decadono, vanno in prescrizione e quindi potranno non essere pagate.

Arrivati a questo punto la domanda da farsi è: dopo quanto tempo si annullano?

Come già scritto in precedenza i tributi provenienti dal pagamento di Imu e Tari vanno direttamente a finanziare le casse dei Comuni .

I comuni per il recupero delle imposte non pagate possono agire in due modi:

  • occupandosi in prima persona dell'accertamento e della riscossione di Tari ed Imu notificando avvisi di accertamento e le ingiunzioni fiscali;
  • possono terzializzare queste operazioni verso società che fanno da intermediari tra cittadini morosi ed enti.

Di seguito un video di approfondimento dell'Avv. Angelo Greco i cui viene approfondito il concetto di prescrizione.

Mancati pagamenti

Gli avvisi di accertamento devono essere notificati massimo e non oltre il 31 dicembre  del quinto anno successivo a quello in cui il pagamento sarebbe dovuto essere stato effettuato.

Per fare un esempio, nel momento in cui non venisse pagata una rata Imu 2021 il termine massimo per ricevere un accertamento prima che l'obbligo di pagamento da parte del cittadino decada è il 31 dicembre 2026.

Questo è stato stabilito dalla legge Finanziaria 2007 (art. 1, comma 161, legge n. 296/2006) con il seguente testo

“gli enti locali, relativamente ai tributi di propria competenza, procedono alla rettifica delle dichiarazioni incomplete o infedeli o dei parziali o ritardati versamenti, nonché all'accertamento d'ufficio delle omesse dichiarazioni o degli omessi versamenti, notificando al contribuente, anche a mezzo posta con raccomandata con avviso di ricevimento, un apposito avviso motivato”: gli atti impositivi - siano essi emessi in rettifica o d'ufficio - “devono essere notificati, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui la dichiarazione o il versamento sono stati o avrebbero dovuto essere effettuati”.

Cartelle esattoriali

La prescrizione per i mancati pagamenti di Imu e tari vale anche per le cartelle esattoriali ricevute a causa di mancati pagamenti parziali o totali o a causa di pagamenti avvenuti con ritardo rispetto alla data di scadenza prevista.

Il comune o l'ente preposto per l'accertamento dopo aver inviato e notificato la procedura di accertamento nei tempi previsti dalla legge ha cinque anni di tempo per notificare la cartella esattoriale caricata di sanzione ed interessi in riferimento alla tassa non pagata, superati i cinque anni anche in questo caso si ritorna alla prescrizione e quindi nonostante l'avvenuta notifica dell'accertamento decade l'obbligo del pagamento dell'imposta.

Dopo cinque anni la prescrizione

Alla luce di quanto specificato nel testo di legge citato precedentemente risulta chiaro che il termine di prescrizione per Imu e Tari è di cinque anni così come specificato anche sull'articolo 2948 del codice civile

(2948 del c.c.) il termine prescrizionale di cinque anni per i crediti elencati nell'art. 2144 del codice del 1865

che disciplina l'esercizio della prescrizione e che afferma i cinque anni come termine ultimo per recuperare il credito di imposte che hanno una cadenza annuale o più breve categoria questa in cui rientrano tasse come Imu, tari, bollo auto richieste annualmente dagli enti pubblici.

Tornando a fare un esempio ipotizziamo questa volta il mancato pagamento della Trai nel 2018, il comune avrebbe tempo fino al 31 dicembre 2023 per notificare un avviso di accertamento, oltre questa data le somme dovute dal cittadino moroso non potranno più essere recuperate.

La procedura per non pagare Imu Tari e bollo

Quindi nel momento in cui si dovessero ricevere avvisi di pagamento fuori i termini di legge, così come scritto in precedenza, di tributi come Imu, Tari o bollo auto (per il bollo bastano 3 anni), per potersi avvalere del principio di prescrizione si deve impugnare l'atto rivolgendosi alla Commissione tributaria provinciale entro 60 giorni dalla data di notifica.

Se il cittadino moroso non effettua questa procedura entro i 60 giorni, nonostante l'illegittimità  del provvedimento ci si troverà costretti a dover pagare.

Prima dell'impugnazione il contribuente può presentare una istanza all'ente impositore, in una ottica di autotutela, esibendo l'illegittimità dell'atto e chiedendone l'annullamento.

L'autotutela può essere presentata prima dell'impugnazione o in caso di mancata impugnazione rispetto a qualsiasi atto impositivo emesso dalla Pubblica amministrazione.

Bollo Auto

Il bollo auto, il cui nome ufficiale è “tassa automobilistica”, rappresenta una delle tasse più odiate ed anche evase dai cittadini italiani. Odiato a tal punto che, molto spesso si ricercano tantissimi escamotage per cercare di non pagarlo o ottenerne l’esenzione.

Nel 2020 per la gioia di moltissimi automobilisti, alcune regioni hanno deciso di sospendere momentaneamente i pagamenti del bollo auto, a causa della pandemia che ha gravato sugli italiani; ma si è trattato, appunto, di una sospensione temporanea a non di una sua cancellazione.

Il bollo auto va dunque pagato nel 2021, in quanto la sospensione non sembrerebbe essere stata prorogata: valgono dunque tutte le scadenze previste dalla regione di appartenenza, essendo il bollo auto una tassa regionale, per la quale le scadenze non seguono un calendario a livello nazionale.

Il bollo auto, tassa per il quale l'ente pubblico di competenza che ha la responsabilità di accertamenti e riscossioni è la Regione.

Anche il bollo auto è soggetto a prescrizione nel momento in cui la cartella esattoriale viene notificata con ritardo.

Nel caso del bollo auto la regione o la società intermediaria responsabile degli accertamenti e delle riscossioni ha tre anni di tempo per notificare al cittadino moroso per il mancato pagamento la cartella esattoriale maggiorata di sanzione ed interessi, superata il quale il pagamento cade in prescrizione.

La pace fiscale 2021

Il nuovo leader di governo per questo 2021 a causa dell'emergenza Covid-19 che ha creato ala nazione forti disagi economici e sociali e al fine di facilitare il lavoro di riscossione dell’Agenzia delle entrate e di aiutare i contribuenti che hanno debiti con le pubbliche amministrazioni ha propostoun condono, la rottamazione di alcune cartelle.

Secondo questa manovra quanti hanno cartelle emesse tra il 2000 e il 2015, a prescindere dal tipo di debito contratto, e se l’importo delle stesse non supera i 5000 euro, potranno considerare la cartella stralciata e i debiti azzerati.

Per quanto riguarda eventuali cartelle emesse in data diversa o di importo superiore, la Pace fiscale prevede una Rottamazione che dovrebbe partire a giugno, e permetterà di saldare i debiti pendenti senza pagare sanzioni o interessi e volendo anche rateizzando.

La grande novità targata Draghi è che la cancellazione di queste imposte pendenti sarà automatica e aperta a tutti.

Non è la prima volta che viene approvata una Pace fiscale, ma è la prima volta che lo stralcio delle cartelle raggiunge un importo così alto. Soprattutto, è la prima volta che per avere l’azzeramento dei debiti, non servono requisiti ISEE.

Con la Pace fiscale 2021, quanti hanno rate di bollo auto, IMU, TARI o altre tasse non pagate, relative al periodo compreso tra il 2000 e il 2015, possono tirare un sospiro di sollievo: i pagamenti sono cancellati davvero!

In sintesi

In questo articolo abbiamo affrontato e chiarito come evitare multe e pagamenti di tasse come Imu, Tari e bollo auto nelle righe che seguono un riassunto dei punti piu' salienti in quella che potremmo definire una mini guida:

  1. l'Imu e la Tari sono tasse cui tributi vanno a finanziare le casse dei comuni;
  2. gli enti locali possono in prima persona o affidandosi a società esterne svolgere i processi di accertamento e riscossione verso i cittadini morosi;
  3. il termine di prescrizione dopo il quale non c'è più l'obbligo del pagamento da parte del cittadino moroso è di 5 anni;
  4. per non incorrere nella prescrizione i Comuni hanno 5 anni di tempo per inviare la cartella esattoriale maggiorata di interessi e sanzione;
  5. per quanto riguarda il bollo auto la prescrizione arriva dopo 3 dalla data prevista per il pagamento della tassa automobilistica;
  6. bisogna impugnare l'atto entro 60 giorni dalla ricezione della notifica di pagamento, presso la Commissione tributaria provinciale affinchè la prescrizione diventi valida e definitiva.