Assegno unico, tagli degli importi da parte dell’INPS per le famiglie con un solo genitore

Ancora problemi con l’assegno unico: diverse segnalazioni da parte delle famiglie con un solo genitore, riguaranti i tagli degli importi effettuati dall’INPS.

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Ancora problemi con l’assegno unico: in questi ultimi mesi sono arrivate diverse segnalazioni da parte delle famiglie con un solo genitore, riguardo i tagli degli importi effettuati dall’INPS.

 Assegno unico, tagli degli importi da parte dell’INPS per le famiglie con un solo genitore

Sono moltissime le famiglie che hanno segnalato una diminuzione dell’importo dell’assegno unico erogato dall’INPS, apparentemente senza alcun motivo. In realtà il motivo di questo taglio c’è e alla base c’è un errore nel meccanismo di erogazione dei pagamenti.

Di cosa stiamo parlando, in particolare? Ci riferiamo al sistema delle maggiorazioni per le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano. Le maggiorazioni sono pari a 30 euro al mese, per chi ha redditi entro i 15 mila euro, poi dopo questo ISEE la somma decresce fino a raggiungere quota 0 euro, con ISEE di 40 mila euro.

La norma, però, come del resto ha evidenziato INPS, stabilisce che la maggiorazione in questione venga elargita solamente ai nuclei in cui entrambi i genitori lavorano, dunque, le famiglie con un solo genitore sono escluse.

Assegno Unico, décalage mensile

INPS, dunque, nell’erogazione degli assegni sta applicando un vero e proprio taglio. Come mai? Gli importi che vengono sottratti mensilmente sono quelli legati alla maggiorazione per entrambi i genitori lavoratori che queste famiglie hanno percepito, in maniera indebita, dal mese di marzo fino ad ottobre 2022, quando è stato scoperto l’errore.

Proprio nelle ultime settimane del mese corrente, molte famiglie con un solo genitore hanno ricevuto un importante avviso dall’INPS: la maggiorazione di 30 euro per genitori lavoratori, se in famiglia non ci sono entrambi i genitori, non esiste e non può essere corrisposta.

Quindi? Questa somma extra è stata versata ai nuclei per errore e, per chi ha inoltrato la domanda per l’assegno unico già nel mese di febbraio e ha percepito tutte le mensilità del sostegno da marzo ad ottobre 2022, gli importi sono stati aumentati di 30 euro al mese.

INPS deve recuperare 240 euro sull’Assegno Unico delle famiglie

In pratica, INPS dovrà recuperare mensilmente le somme erogate in più alle famiglie con un solo genitore, che in caso di ISEE basso fino a 15 mila euro, saranno pari a 240 euro.

Per queste famiglie, però, INPS sta commettendo una vera e propria ingiustizia poiché, solitamente, tali nuclei sono già penalizzati a livello economico, proprio per la mancanza dell’altro genitore. Per questo motivo, si stanno raccogliendo sempre più segnalazioni sui tagli degli importi dell’Assegno Unico, per avanzare la richiesta di bloccare nell’immediato il recupero delle maggiorazioni.

Insomma, già dal mese corrente, o al massimo dal prossimo mese di dicembre, dovrebbero i conguagli della prestazione e le famiglie inizieranno a vedersi accreditare circa 30 euro in meno sulla misura. Ad oggi non ci sono soluzioni per bloccare i recuperi, quindi, occorrerà attendere comunicazioni dall’INPS a riguardo, se mai arriveranno.

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Assegno unico e universale quando arriva l’accredito

Gli accrediti dell’assegno unico su domanda stanno continuando ad arrivare da inizio mese e, per la prossima settimana abbiamo già una data di accredito per il 21 novembre. Per controllare gli accrediti dovrete accedere sul vostro fascicolo online del cittadino, con SPID, CIE e CNS ed entrare nella sezione dedicata a Prestazioni e Pagamenti.

Gli accrediti per i percettori del reddito di cittadinanza, invece, partiranno solo dopo la ricarica ordinaria del reddito, dunque, dopo il 25 o 28 del mese. A novembre, infatti, il 27, data canonica per gli accrediti, capita di domenica e Inps può decidere di effettuare le lavorazioni dei pagamenti in anticipo o in ritardo.

Nel caso dovesse optare per l’anticipo, le lavorazioni partirebbero il 23 o 24 e il pagamento, di conseguenza, il 25; nel caso, invece, dovesse optare per un ritardo, le lavorazioni partirebbero il 25 e gli accrediti il 28. In poche parole, l’assegno unico su Rdc potrà arrivare o dal 26 o dal 29 novembre.

Come abbiamo detto poc’anzi, è possibile che le famiglie con un solo genitore ricevano dei tagli degli importi, per restituire la somma percepita in maniera indebita, che oscillerà intorno ai 30 euro mensili.

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