INPS, sono partite le lavorazioni del Reddito di Emergenza!

Arrivano aggiornamenti importanti proprio dal mondo INPS. Sui fascicoli previdenziali dell’istituto nazionale per la previdenza sociale sono, infatti, partite ufficialmente le lavorazioni per la tanto attesa quarta rata di Reddito di Emergenza.

Il Reddito di Emergenza ha subito un forte ritardo a causa di un problema burocratico, che è stato risolto solamente alla fine della scorsa settimana. Le promesse dell’istituto previdenziale si sono ufficialmente avverate, tra poco tempo arriverà la ricarica della quarta, e ultima, rata di REm.

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Arrivano aggiornamenti importanti proprio dal mondo INPS. Sui fascicoli previdenziali dell’istituto nazionale per la previdenza sociale sono, infatti, partite ufficialmente le lavorazioni per la tanto attesa quarta rata di Reddito di Emergenza

Il Reddito di Emergenza ha subito un forte ritardo a causa di un problema burocratico, che è stato risolto solamente alla fine della scorsa settimana. Le promesse dell’istituto previdenziale si sono ufficialmente avverate, tra poco tempo arriverà la ricarica della quarta, e ultima, rata di REm. 

Ecco, nel frattempo, un video dell’aggiornatissimo Mr LuL che, come sempre, ci spiega la situazione nel dettaglio direttamente dal suo canale YouTube:

Due anni di Reddito di Emergenza

Il Reddito di Emergenza è un reddito che ha preso piede tra le misure a sostegno dei soggetti e delle famiglie in crisi economica, lo scorso anno, a seguito dello scoppio della pandemia di Coronavirus. 

Fino a maggio 2020, infatti, il sussidio più famoso erogato dall’istituto per la previdenza sociale INPS era proprio il Reddito di Cittadinanza, ideato dal partito politico Movimento Cinquestelle.

Con l’articolo 82 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, il Decreto Rilancio, il Reddito di Emergenza è entrato tra i sussidi rivolti alle famiglie in crisi. È stato riconfermato per tutto il 2020 e, dopo la crisi di Governo dello scorso gennaio e dopo la nuova squadra salita al potere lo scorso 12 febbraio 2021, il Governo tecnico-polito Draghi, il Reddito di Emergenza è stato riconfermato per tre mensilità.

Basandosi sul reddito familiare di febbraio 2021, i cittadini hanno potuto richiedere all’Inps il Reddito di Emergenza, confermato dal primo decreto-legge sostegni del 22 marzo 2021, riferito alle mensilità di marzo, aprile e maggio. 

Proprio a maggio, il Reddito di Emergenza è stato riconfermato, a causa della stabilità dei contagi e delle incertezze sull’andamento della curva epidemiologica, oltre che per le lente riaperture degli esercizi commerciali, per altri quattro mesi

La conferma ufficiale era arrivata proprio con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto-legge sostegni bis, che prevedeva una proroga del sussidio di altre quattro mensilità, giugno, luglio, agosto e settembre, tenendo conto, come riferimento, del reddito del mese di aprile 2021.

La domanda per poter richiedere il Reddito di Emergenza si poteva presentare, come per le volte precedenti, direttamente all’istituto nazionale per la previdenza sociale, Inps, durante la sola mensilità di luglio 2021

Il servizio online dedicato, infatti, è stato aperto lo scorso 1° luglio 2021 ed è stato chiuso il 31 luglio 2021. Un mese di tempo per richiedere in via telematica, ma anche aiutandosi con i servizi offerti dai patronati e dal Contact Center Integrato

I Requisiti per richiedere il Reddito di Emergenza

Trattandosi di una prestazione erogata dall’Istituto Inps in via del tutto straordinaria, per la situazione emergenziale, occorre, per richiederlo, rispettare alcuni requisiti

Innanzitutto, il reddito. Quando parliamo di reddito, parliamo dell’indicatore della situazione economica equivalente, l’ISEE. L’Isee serve, infatti, per la stragrande maggioranza dei bonus erogati dall’Inps, se non per tutti.

Attraverso l’Isee aggiornato, l’istituto previdenziale calcola gli importi. Per richiedere il Reddito di emergenza, anche conosciuto come REm, l’Isee del soggetto, o della famiglia, non doveva superare la soglia dei 15 mila euro

Inoltre, il reddito familiare, riferito alle entrate economiche relative al mese di aprile 2021, come detto in precedenza, non doveva essere superiore alla rata spettante di Reddito di Emergenza.

Il patrimonio mobiliare doveva essere di valore massimo 10 mila euro, totale che poteva essere aumentata di un totale di 5 mila euro per ciascun componente aggiuntivo al nucleo familiare. Questo importo, però, poteva raggiungere, come tetto massimo, la cifra di 20 mila euro.

Ecco un piccolo esempio per aiutarvi a capire meglio il meccanismo dell’aumento dell’importo: reddito base 10 mila euro con una persona, 15 mila con due persone e 20 mila con tre o più persone. Arrivati alla cifra massima di 20 mila euro scatta quello che viene definito il limite di soglia, oltre il quale non si può andare.

Quali sono le incompatibilità del Reddito di Emergenza?

Per percepire il Reddito di Emergenza, erogato dall’istituto nazionale per la previdenza sociale, Inps, non serve solo rispettare alcuni requisiti, poiché, il REm ha anche delle incompatibilità, numerose oserei dire, con altri bonus. 

In primo luogo, è bene sottolineare che la prima grande incompatibilità con il Reddito di Emergenza è sicuramente il pentastellato Reddito di Cittadinanza. A differenza del REm, istituito per una situazione di emergenza, il Reddito di Cittadinanza è una misura fissa tra i sostegni per le famiglie e i cittadini in difficoltà economica

Si pensi che, nonostante le critiche nei confronti del RdC siano tantissime, soprattutto dopo le truffe da decine di milioni di euro ai danni dello Stato, scoperte dai Carabinieri proprio in quest’ultimo periodo, il Reddito di Cittadinanza è stato rifinanziato per un ulteriore miliardo di euro

Nel 2022, infatti, stando alle ultime novità che ci pervengono in materia di Legge di Bilancio, questo bonus mensile erogato da Inps arriverà a quota 8.8 miliardi di euro

Insomma, se già percepite mensilmente il Reddito di Cittadinanza, non potete avere anche il Reddito di Emergenza. 

Un’altra incompatibilità risiede nei bonus per i lavoratori stagionali, e non, del turismo, gli intermittenti, coloro che hanno contratti di somministrazione del lavoro, sono incaricati di vendite a domicilio o che lavorano nel settore dello spettacolo. 

Stiamo parlando delle indennità una tantum Covid-19 da 600€, 1.000€, 2.400€ e 1.600€, bonus ideati sempre per far fronte alla crisi economica portata dalla pandemia e indirizzati alle categorie di lavoratori più colpite in assoluto.

Nonostante tutto, però, queste ultime indennità elencate, pur non essendo compatibili con il Reddito di Emergenza, sono compatibili con il Reddito di Cittadinanza

Infine, il Reddito di Emergenza non è compatibile con i trattamenti pensionistici, come la pensione di vecchiaia o la pensione di cittadinanza. E’, però, compatibile con l'assegno ordinario di invalidità.

Importi del Reddito di Emergenza

Come dicevamo poco fa, gli importi erogati dall’istituto per la previdenza sociale per il Reddito di Emergenza variano da percettore a percettore

Sono state stabilite, infatti, differenti fasce di pagamento. Gli importi minimi sono di 400 euro mensili, mentre gli importi massimi arrivano anche a 840 euro mensili. Ricordiamo che con l’ultimo decreto-sostegni bis le mensilità approvate sono solo quattro: giugno, luglio, agosto e settembre. 

I nuclei familiari in cui risulterà esserci un unico componente avranno diritto a un Reddito di Emergenza di base di 400 euro.

L’importo di base verrà poi aumentato di uno 0.4 o di uno 0.8 di valore a seconda del numero di membri del nucleo familiare. 

Ad incidere sull’aumento dell’importo è sicuramente la presenza di soggetti minorenni all’interno del nucleo familiare. Con dei minori all’interno del nucleo, infatti, l’importo cresce.  

Vi faccio un rapido esempio a riguardo: se in un nucleo familiare sono presenti unicamente due adulti, a costoro Inps corrisponderà un importo mensile di 560 euro. Se ai due adulti si aggiunge un minore, l’importo subirà una variazione di 80 euro e la famiglia percepirà 640 euro. 

Ricordiamo che la cifra massima del Reddito di Emergenza, quella pari a 840 euro al mese, è prevista per le famiglie che presentano al loro interno due minori, due adulti e una persona con disabilità o non autosufficiente.

Nuova Proroga del Reddito di Emergenza

Quella che avete visto nel vostro fascicolo previdenziale oggi e che verrà corrisposta nei prossimi giorni dall'Istituto nazionale per la previdenza sociale, sarà la quarta e ultima rata di reddito di emergenza.

L’ultima perché sarà proprio erogata dall’Inps la rata di competenza settembre. Non si sa ancora quando verranno effettuati i pagamenti, ma come stesso aveva confermato Inps sui social Twitter e Facebook nei giorni scorsi, pare proprio che il REm arriverà entro questa settimana. 

Se avete notato alcune date di pagamento nel vostro fascicolo online, sono delle date di vecchi pagamenti, sempre di reddito di emergenza, che non sono state erogate correttamente da Inps.

Nelle date di domani 16 novembre e di martedì 23 novembre, infatti, l’istituto per la previdenza sociale inizierà a corrispondere gli arretrati delle mensilità di luglio e agosto. 

La rata di settembre corrisponde all’ultima rata di Reddito di Emergenza che verrà pagata da Inps. Non si sa ancora, infatti, se ci sarà o meno una proroga a tale misura, ma stando alla situazione attuale, pare proprio non ce ne sia bisogno. 

A seguito delle riaperture dello scorso 26 aprile, infatti, l’economia italiana pare essere ripartita quasi totalmente e, inoltre, con l’aumento della popolazione vaccinata e la diminuzione dei contagi, pare proprio non ci sia la necessità di un’ulteriore misura di questo tipo

Lo stesso Presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, aveva affermato che, dopo le riaperture, decreti come l’ultimo decreto-legge sostegni bis, pubblicato il 25 maggio 2021, sarebbero stati inutili.

Nulla, però, è ancora certo e l’ultima parola spetta sempre all’esecutivo, anche se pare che nella nuova Legge di Bilancio 2022 non sia nemmeno menzionata la misura del Reddito di Emergenza. Non ci resta che attendere.