ISEE 2022: Inps cambia le regole. Ecco le novità!

L'ISEE 2022 è ai nastri di partenza e chiunque voglia accedere a benefici economici deve farlo, ma l'Inps detta nuove regole cambiando l'ISEE corrente.

Tutti ai nastri di partenza per poter rinnovare l’ISEE, l’indicatore della situazione economica equivalente. Come ogni anno, anche nel 2022 l’ISEE deve essere rifatto in quanto quello precedente è scaduto il 31 dicembre 2021. L’ISEE è un indicatore che consente di poter accedere a diverse prestazioni ed agevolazioni che altrimenti non potrebbero essere erogate.

L’ISEE, fotografando la situazione reddituale e patrimoniale del secondo anno precedente l’annualità corrente, permette di ottenere un indice che verrà poi utilizzato per poter presentare le varie domande di accesso a servizi in agevolazione, contributi, borse di studio o per partecipare a bandi che richiedono l’ISEE.

Ormai l’ISEE è l’unico criterio economico utilizzato per usufruire di vantaggi fiscali, contributi economici, assegni o altri benefici monetari. 

Il 2022 è l’anno rivoluzionario dell’ISEE in quanto l’Inps con un messaggio di settembre 2021 stabilisce le nuove modalità per poter rettificare l’ISEE ordinario ed accedere all’ISEE corrente che fotografa la situazione reddituale e patrimoniale dell’anno precedente o più recente.

Questa novità è importante in quanto la crisi economica è ancora imperante e molte famiglie fanno fatica a sostenere spese impreviste anche di 1.000 euro. Gli impatti del Covid sulla capacità reddituale ha stravolto la vita di molte famiglie, quindi è utile poter sapere che si può presentare un ISEE corrente che potrebbe rilevare invece un valore più basso e quindi poter dare accesso ai vari sussidi economici. 

Non si dimentichi che dal 2022, a partire da marzo, parte l’assegno unico ai figli, misura universale per tutte le famiglie con e senza ISEE. Tuttavia se c’è l’ISEE, anche quello corrente, il valore dell’assegno unico per ogni figli di età inferiore ai 21 anni potrebbe essere superiore di quello atteso in assenza di ISEE.

ISEE 2022: procedura Inps 

Dal 1 gennaio 2022 è possibile presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica direttamente sul sito Inps oppure tramite CAF, per poter avere il nuovo ISEE. Quello del 2021 è scaduto il 31 dicembre 2021 e quindi non è più valido.

Al fine di poter presentare domande per l’assegno unico ai figli, oppure per avere accesso a specifici contributi del proprio comune di residenza, si deve compilare la DSU. 

L’ISEE può essere ottenuto sia attraverso la procedura pre-compilata che quella manuale. Nel primo caso, sempre accedendo al portale Inps con le credenziali SPID, oppure con la carta d’identità elettronica o la carta nazionale dei servizi, il richiedente l’ISEE può seleziona la funzione di acquisizione ISEE pre-compilato. Questa modalità è piuttosto semplificata perchè l’Inps attraverso l’accesso ai dati fiscali associati ai codici fiscali dei componenti del nucleo familiare, rileva il patrimonio mobiliare e quello reddituale. 

Il richiedente l’ISEE deve però inserire il dato del patrimonio mobiliare degli altri componenti che hanno la maggiore età e solo se quanto riportato è riscontrato dall’Inps, allora l’ISEE è rilasciato e attestato.

L’altra strada invece è quella di procedere con la procedura manuale introdotta con la riforma post- 2015. La procedura è più complessa perchè si devono inserire tutti i dati, da quelli anagrafici a quelli economici. Sarà sempre l’Inps, che verificherà la veridicità dei dati prima di rilasciare l’ISEE.

ISEE 2022: cosa indicare nella DSU

La dichiarazione sostitutiva unica è un form in cui il richiedente l’ISEE deve rappresentare la situazione anagrafica, reddituale e patrimoniale del nucleo famigliare. Si può optare per la DSU ridotta oppure quella integrale. Tutto dipende se ricorrono le condizioni per poter usare la formula ridotta.

Attenzione però, perchè se per esempio in famiglia ci sono persone con disabilità, per le quali si potrebbero richiedere contributi economici, allora si dovrà compilare la DSU integrale.

Il primo passo è compilare la sezione anagrafica con i dati di tutti i componenti il nucleo familiare anche dei figli che non percepiscono reddito. In presenza invece di disabilità, il dichiarante deve indicare il componente o i componenti con questa condizione riportando gli estremi del verbale AUSL che attestino lo stato e la gravità della disabilità. 

Passando alle sezioni sui redditi e sul patrimonio mobiliare ed immobiliare, si deve fare riferimento ai dati del 2020. A tal fine è utile considerare la dichiarazione dei redditi del 2021 relativi ai redditi 2020, prendendo in considerazione il rigo del modello 730-4 relativo al reddito imponibile.

Relativamente al patrimonio mobiliare invece si devono considerare i valori del conto corrente (postale o bancario), conto deposito e depositi titoli detenuti al 31 dicembre 2020. Le banche sono tenute ad inviare i prospetti annuali o trimestrali, quindi è facile reperire queste informazioni dall’estratto conto al 31 dicembre 2020.

Nel caso di conti correnti cointestati, si deve indicare il valore in % in base alla co intestazione. In presenza di più rapporti bancari, vanno inseriti tutti, anche se hanno avuto un valore contabile a fine 2020 pari a zero.

In relazione al patrimonio immobiliare si deve invece riportare la valorizzazione dell’immobile di residenza di proprietà, nonchè di altre proprietà, riportando il valore ai fini IMU e, se presente un mutuo, il valore del capitale residuo al 31 dicembre 2020.

ISEE 2022: come ottenere l’ISEE corrente

Per ottenere l’ISEE corrente si deve sempre partire dall’ISEE ordinario. Quindi, una volta compilata la DSU per l’ISEE ordinario, si deve attendere che l’INPS rilasci l’ISEE attestato e verificato. Solo allora, il richiedente può far valere le informazioni per l’ISEE corrente. Come fare?

Il riferimento temporale per l’ISEE corrente non è più il biennio precedente, bensì l’anno precedente. Per rilevare i dati reddituali si potranno considerare per esempio i CUD rilasciati dal datore di lavoro o l’INPS, nonchè altre informazioni in caso di titolarità di quote societarie. Mentre il patrimonio mobiliare potrà essere acquisito mediante gli estratti conto al 31 dicembre 2021.

Rettificare l’ISEE ordinario è possibile qualora ci si rende conto che la propria condizione economica sia notevolmente variata rispetto ai dati inseriti nell’ISEE ordinario (relativi ai due antecedenti). Lo stabilisce Lo stabilisce l’articolo 10, comma 4, del decreto legislativo 15 settembre 2017, n. 147, come sostituito l’articolo 7 del decreto-legge 3 settembre 2019, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 novembre 2019, n. 128.

Così se ad esempio si è subita la perdita di lavoro, oppure una riduzione del proprio reddito, sarà conveniente apportare le modifiche all’ISEE. Così come nel caso in cui sia variato di oltre il 25% la componente patrimoniale.

L’ISEE corrente ha una validità di 6 mesi dalla data di modifica dell’ISEE originario e può essere usato per accedere a tutti i bonus. Ma a settembre 2021, l’Inps ha comunicato delle novità.

ISEE corrente2022: le novità Inps

L’ISEE corrente è una variazione dell’ISEE ordinario che si può richiedere quando ci sono state importanti variazioni sia alla componente reddituale che patrimoniale. Il decreto interministeriale 5 luglio 2021, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 203 del 25 agosto 2021, consente di poter considerare redditi e patrimonio dell’anno precedente ma con delle procedure ben definite.

La prima condizione è che la variazione patrimoniale intercorrente tra i dati riportati nell’ISEE ordinario (che si riferiscono ai due anni precedenti) ed il patrimonio dell’anno prima sia superiore al 20%.

Altra condizione è la tempistica entro cui poter apportare le variazioni sia reddituali che patrimoniali. 

La variazione reddituale può essere già dichiarata tra il 1 gennaio ed il 31 marzo dell’anno in corso, prendendo a riferimento i dati dell’anno precedente. Per l’ISEE corrente 2022, si potranno ad esempio considerare i redditi imponibili ai fini Irpef indicati nel CUD del datore di lavoro relativi all’anno 2021. 

La modifica reddituale potrà essere operata in presenza di licenziamento, perdita involontaria del lavoro, presenza di cassa integrazione. Ma solo se la variazione sia superiore al 25%.

Le variazioni sulla consistenza patrimoniale, invece potranno essere considerato a partire dal 1 aprile 2022. Da questa data si potrà quindi apportare una modifica all’ISEE ordinario in relazione alla sola componente reddituale, oppure alla sola componente patrimoniale o entrambe. 

Quindi dal 2022 l’ISEE corrente riporterà sia la variazione reddituale che quella patrimoniale ma in determinati momenti dell’anno.  

Per le variazioni del patrimonio, queste devono essere rilevate per ogni componente del nucleo familiare, anche se per alcuni componenti è stata pari a zero. 

La validità dell’ISEE corrente varia in base alla tipologia di variazione. 

Per variazioni che riguardano solo la componente del reddito, l’ISEE corrente ha validità di soli sei mesi.

Le variazioni sia reddituali che patrimoniali invece allungano la validità dell’ISEE corrente fino alla fine dell’anno. 

Tra le novità del 2022, si riporta che non vanno dichiarati tra il patrimonio immobiliare, gli immobili distrutti o dichiarati inagibili a seguito di calamità naturali.

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