Stop al bonus Tari. L'ISEE blocca il bonus sociale. Che fare

Che fine hanno fatto il bonus Tari e il bonus sociale che dal 1 gennaio 2021 doveva essere applicati in automatico? Bloccati. A farlo il Garante della Privacy che richiede per equità di trattamento che ogni anno i beneficiari devono presentare l'ISEE aggiornato ed in corso di validità.

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Che fine hanno fatto il bonus Tari e il bonus sociale che dal 1 gennaio 2021 doveva essere applicati in automatico? Bloccati. Direte, c'entra Draghi. Questa volta no. A bloccare lo sconto per la Tari, ci ha pensato l'ex Governo Conte 2 che doveva entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della legge n. 157/2019. Decreto che fu pubblicato il 25 dicembre 2019 e che chiamava in causa tre ministeri oltre alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per adottare i decreti attuativi. Questi quindi dovevano entrare in funzionamento il 23 aprile 2020. Ma si è ancora in attesa. Complice la pandemia, una crisi di Governo e nuove priorità. Mentre a non far partire in automatico il bonus sociale ci ha pensato il Garante della Privacy.

In cosa consiste il bonus Tari

Il bonus Tari è stato introdotto dal decreto fiscale n. 124/2019 ed era collegato al bonus sociale. Una serie di riduzioni a favore delle famiglie in condizioni economiche di svantaggio. Il collegamento al bonus sociale era stato determinato per semplificare la procedura di accesso allo sconto. In altri termini tutte le famiglie che risultavano beneficiare del bonus sociale, in automatico doveva ricevere uno sconto sulla Tari. La base di riferimento è il valore dell'ISEE. Attraverso i dati comunicati dalle famiglie nel 2020, sulla base dei requisiti economici, l'ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, comunicava ai vari gestori delle utenze l'eleggibilità nell'ottenere lo sconto in bolletta e ai vari comuni i beneficiari per applicare lo sconto sulla Tari. Niente di tutto questo, lasciando ai singoli comuni di applicare nel regolamento TARI le condizioni per erogare uno sconto alle famiglie in particolare condizioni economiche di svantaggio.

Perchè il bonus TARI è fermo?

Lo sconto sulla tassa rifiuti resta per il momento solo su carta. Nessuna novità nel 2021. La misura di agevolazione introdotta nel 2019 resta al palo perchè l'iter burocratico non si è concluso nei termini previsti, e a tutt'oggi è ancora fermo. In base alla legge di conversione n. 157/2019 del decreto che introdusse il bonus Tari, l'ARERA, l’Autorità di regolazione per energia, doveva definire le modalità attuative di erogazione del bonus sulla Tari. Ma prima che ARERA potesse elaborare la procedura, ci doveva essere un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che doveva definire principi e criteri di attribuzione dell’agevolazione sulla tassa rifiuti. La firma su questo decreto non è stata apposta, perchè il decreto stesso si è incagliato nel passaggio successivo. Quello di avere l'ok di ben tre ministeri: Ministero del Lavoro, di concerto con il Ministero dell’Ambiente e con il MEF. Una catena che ha di fatto bloccato l'iter, impedendo ad ARERA di avviare le procedure tecniche per il riconoscimento automatico del bonus Tari. Tutto è fermo a dicembre 2019, come del resto ha anche segnalato il Presidente dell’ARERA Stefano Besseghini, nella Relazione Annuale presentata in Parlamento il 17 settembre 2020. Per il 2021 non ci sono novità, se non quelle previsti dai singoli Comuni che spesso però legano lo sconto Tari sull'Isee.

Sconto Tari senza ISEE

Se il bonus Tari per le famiglie in condizioni economiche di svantaggio è bloccato per il 2021, almeno si può provare ad avere uno sconto del 20% sul pagamento della Tari. E questa volta per tutti, senza necessità dell'ISEE. 

Ad introdurre lo sconto del 20% è il Decreto Rilancio che lascia discrezionalità ai comune di poter "premiare" coloro che per i pagamenti si avvalgano della domiciliazione bancaria, applicando una riduzione fino al 20% dell`aliquota. Il decreto in parola consente ma non obbliga gli enti pubblici ad accettare come modalità di pagamento la domiciliazione bancaria. Ogni comune a propria discrezione potrà indicarlo nei regolamenti locali della Tari. Con l'obbligo di mettere a disposizione dei contribuenti il canale di pagamento tramite PagoPA, dal 1° marzo la possibilità di ottenere lo sconto del 20% è attuabile. Infatti pagare con PagoPa significa poter decidere di inserire i dati del proprio IBAN per domiciliare il pagamento sul conto corrente. Purtroppo però solo il 37% degli enti pubblici italiani è riuscita ad adeguarsi attivando almeno un servizio su PagoPA. Ci sono anche grossi Comuni che mancano all'appello, come quello di Taranto. Si consiglia tuttavia di verificare sempre sul sito del proprio comune le delibere inerenti il regolamento TARI e le modalità di pagamento. Sono infatti pervenute diverse segnalazioni che non tutti i comuni abbiano al momento previsto lo sconto.

Per molti contribuenti questo sconto non sarà possibile, perchè la modalità di pagamento della TARI dovrà ancora avvenire con il vecchio modello F24 da versare in banca o in posta, perdendo così la possibilità di avere uno sconto di un quinto di quanto dovuto.

Bonus sociale bloccato per colpa dell'Isee

Molte famiglie aspettavano dal 1 gennaio 2021 vedersi riconosciuto nelle bollette di acqua, luce e gas uno sconto automatico grazie all'efficientamento dell'utilizzo delle informazioni economiche-sociali presenti in diversi database (INps, Agenzia delle Entrate, Asl). Lo aveva ribadito giovedì 17 settembre 2020 Stefano Besseghini, presidente dell’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera), in occasione della presentazione a Governo e Parlamento della consueta Relazione annuale dell’Autorità sullo stato dei servizi e sull’attività svolta.

Ma qualcosa non ha funzionato. O meglio qualcuno ha bloccato l'automatismo. Ad intervenire è stato infatti il Garante della Privacy che ha bloccato l'automatismo. In una nota l'autorità dichiarava

Si rileva, infatti, che lo schema di delibera prevede una trasmissione automatica e continua, presso Acquirente Unico S.p.A.di delicate informazioni relative a coloro che versano in una condizione di vulnerabilità economica, anche senza conoscere il dettaglio specifico dell’ISEE.

Cosa significa ciò secondo l'autorità? Che per garantire equità di trattamento i dati trasmessi dall'Inps al Sistema Informativo Integrato, devono essere precisi per evitare che chi non ha i requisiti per avere il bonus sociale l'abbia, e viceversa chi ha i requisti invece lo perda.  

Per avere il bonus sociale serve l'Isee

A questo punto, ARERA ha emanato il 25 febbraio 2021 un comunicato in cui conferma l'automatismo del bonus sociale, ma a condizione che sia rilasciata una DSU valida. Cambia il paradigma. Il bonus sociale è automatico ma solo se ogni anno l'intestatario delle bollette di luce, acqua e gas produce una DSU aggiornata.

Con un tweet, ARERA ha condiviso il comunicato ufficiale relativo all’attivazione del Bonus Sociale:

Scatta il riconoscimento automatico dei bonus sociali di sconto per le bollette di acqua, luce e gas per le famiglie in stato di disagio economico (con Isee non superiore a 8.265 euro). Da quest'anno infatti basterà compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), ai fini dell'ISEE, per ottenere la prevista riduzione sulla spesa sostenuta per le forniture di elettricità, gas naturale e acqua. Il meccanismo ha validità dal 1° gennaio 2021. Ogni bonus avrà una durata di 12 mesi a partire dalla data di ammissione alla riduzione. La data di effettiva erogazione dipende dal tipo di bonus. Nella fase di prima applicazione, le verifiche funzionali all'ammissione alle agevolazioni (bonus 2021) saranno avviate a luglio, per permettere la piena funzionalità delle procedure

Cosa è il bonus sociale

La riduzione del peso dei costi delle utenze (acqua, luce e gas) è riconosciuta come bonus sociale. Tale bonus ha l’obiettivo di sostenere le famiglie in condizione di disagio economico o fisico, garantendo loro un risparmio sulla spesa annua per energia elettrica/gas e per il consumo di acqua.

I tre bonus sono cumulabili se ricorrono i requisiti, ma ogni nucleo familiare può richiedere l’agevolazione per disagio economico e/o fisico per una sola fornitura di energia elettrica. La condizione economica è comune a tutti i tre bonus:

  • ISEE del nucleo famigliare non superiore a 8.265 euro;
  • per le famiglie numeroso con 3 o più figli a carico, l'ISEE è aumentato a 20.000 euro.

Possono ottenere i bonus anche i percettori di reddito di cittadinanza e pensione di cittadinanza. I titolari del Reddito di cittadinanza, in base alla legge 28 marzo 2019, n. 26, hanno diritto ad accedere al bonus elettrico, gas e idrico anche se la soglia ISEE è superiore a 8.265 euro.

Per l'elettricità il bonus sociale si concretizza una compensazione sulla fattura dell’energia elettrica. L'importo del bonus energia: in caso di disagio economico varia in base ai componenti della famiglia anagrafica e ammonta da un minimo di 125 euro ad un massimo di 173 euro; in caso di disagio fisico varia in base alla potenza contrattuale, alle apparecchiature elettromedicali salvavita utilizzate, al tempo giornaliero, e ammonta da un minimo di 185 euro ad un massimo di 663 euro (importi anno 2020).

Per il gas l'importo del bonus varia in base alla categoria d'uso associata alla fornitura di gas (acqua calda sanitaria e/o cottura, acqua calda sanitaria e/o cottura più riscaldamento), alla zona climatica di appartenenza del punto di fornitura e al numero di componenti della famiglia anagrafica. Ammonta da un minimo di 32 euro ad un massimo di 264 euro (importi anno 2020).

Il bonus acqua invece prevede una decurtazione di 50 litri a persona nel computo del calcolo dei consumi. 

Cosa fare per avere il bonus sociale

Il comunicato di ARERA non lascia dubbi. Sarà sufficiente compilare la DSU e poi attraverso lo scambio di informazioni con l'INPS se la famiglia avrà i requisiti, il bonus sociale sarà riconosciuto in automatico. Ma a partire dal 1 luglio 2021. 

Da oggi basta presentare ogni anno la DSU necessaria per ottenere la certificazione dell'ISEE e, se il nucleo familiare rientra nei parametri, l'INPS invierà automaticamente le informazioni al Sistema Informativo Integrato (SII), la banca dati che contiene informazioni utili a individuare le forniture elettriche, gas e idriche.