ISEE difforme? Stai attento! Ecco come risolvere il tutto!

L'ISEE difforme va evitato, perché l'indicatore è uno strumento molto importante per poter accedere a bonus e prestazioni varie, ma anche un vero e proprio documento amministrativo. E come documento ufficiale qualsiasi dichiarazione riportata, se giusta, ti garantisce l'accesso a sconti e agevolazioni. Se falsa, rischi di passare un brutto quarto d'ora all'Agenzia delle Entrate. Ecco come risolvere il tutto!

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L'ISEE serve sempre, ma non bisogna dichiarare il falso.

Nel caso di un ISEE difforme, chi lo richiede rischia l'impossibilità dell'accesso dei benefici, se non anche eventuali pene severe, come la messa in stato d'accusa per dichiarazione mendace o anche l'accusa di truffa ai danni dello Stato.

Perché i documenti presenti presso le fonti amministrative devono combaciare con quelle dichiarate. Se invece succede l'opposto, allora il problema non sei tu ma loro!

L'INPS stessa cerca di venire incontro al dichiarante mettendo a disposizione una serie di strumenti utili per evitare incomprensioni o fraintendimenti.

Un esempio è anche nella messa a disposizione di una simulazione ISEE per sapere in anticipo un'approssimazione del proprio reddito familiare e/o personale.

Una simulazione che permette di sapere in anticipo se si ha diritto al Reddito di Cittadinanza, oppure alla Pensione di Cittadinanza, se si ha più di 67 anni.

E non solo! L'INPS stessa approfondisce in ogni sua pagina eventuali aggiornamenti in caso di modifiche governative o problematiche per l'accesso. 

Se invece vuoi sapere ulteriori informazioni in merito a omissioni e difformità, ti suggerisco la visione di questo video, a cura di OPEN Dot Com.

Come ad esempio come funziona precisamente l'Indicatore della Situazione Economica Equivalente.

ISEE difforme: ecco cosa significa

L'ISEE è un documento amministrativo, anzi un vero e proprio atto, rilasciato dall'ufficio comunale adibito ad una prestazione che richiedi, o dal Centro di Assistenza Fiscale, o dal patronato locale. 

Sono tutti uffici amministrativi, ufficiali e seri. Pertanto tutto quello che dichiarano è comprovato a sua volta dall'Agenzia delle Entrate e dallo stesso Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.

Infatti l'ISEE come strumento deve attestare la tua situazione in relazione ai parametri INPS tutt'ora in vigore, e principalmente si pone su questi punti chiave:

  • il reddito complessivo,
  • il patrimonio mobiliare e immobiliare,
  • la composizione del nucleo stesso.

Non sono punti troppo complessi, semmai dipende dal tipo di indicatore che richiedi. Per esempio:

  • richiedi il diritto allo studio universitario per te o un tuo parente (figlio)? 
  • richiedi l'indicatore perché hai un figlio minorenne avuto da una persona non coniugata e/o non convivente?
  • richiedi delle prestazioni per un tuo caro affetto da una patologia disabilitante?

Ecco allora che ti serve per questi l'ISEEU, l'ISEE minorenni e quello sociosanitario.

Nel caso di ISEE difforme non solo metti a repentaglio l'accesso a queste prestazioni, ma anche la tua fedina penale, o peggio ancora il tuo portafoglio, per via del pagamento di una sanzione amministrativa salatissima.

E tutti questi richiedono quello ordinario. Così come un altro tipo di DSU.

ISEE difforme: ecco cosa fare con la DSU

La Dichiarazione Sostitutiva Unica è il primo documento che devi ottenere per fare l'ISEE, anche se in questo caso dovrai richiederlo alla sede locale dell'INPS. 

Come documento non può essere falsificato, perché ha come principali dati quelli:

  • anagrafici,
  • reddituali,
  • patrimoniali.

Tutti questi sono già presenti nel database dell'Agenzia delle Entrate e nell'Istituto stesso, ma la tua dichiarazione deve essere fatta in fede. Spiego meglio, l'Anagrafe della Popolazione Residente sa, dagli ultimi dati aggiornati, quante persone abitano nel tuo nucleo familiare.

Ma nella dichiarazione i tuoi dati devono combaciare, altrimenti significa che tu non hai dichiarato eventuali modifiche anagrafiche (trasferimenti, decessi, cancellazioni...).

E questo è falso. E questo è reato, con sanzione e anche pena detentiva.

Ovviamente i quadri e i moduli sono diversi a seconda del documento richiesto. Come il caso della DSU mini, che si usa generalmente per l'ISEE ordinario. Se però ti serve, oltre per i casi citati prima, per il caso dell'esonero della dichiarazione dei redditi o la sospensione degli adempimenti tributari, è d'obbligo il Modulo FC.3.

In questi casi però bisogna mettere a disposizione una serie di documentazioni e certificati.

ISEE difforme: cosa posso fare?

L'ISEE difforme può scattare o per propria colpa, o perché presso l'anagrafe tributaria, e in generale le fonti amministrative, i dati presenti non combaciano con quanto dichiarato

Se accade perché si dichiara il falso, rischi la sanzione amministrativa. Se accade perché non sono aggiornati i dati ufficiali, il problema non è grave.

O meglio, si rischia di non poter accedere alle prestazioni o ai bonus vari che richiedono l'attestazione ISEE. Perché i dati amministrativi sono più decisivi e importanti di quelli autodichiarati dal richiedente. 

Per evitare di perdere tutto, basta intanto verificato la correttezza di tutti i valori dichiarati, a cominciare da quelli del patrimonio mobiliare.

Hai verificato se tutte le certificazioni della giacenza media e inserite nella DSU sono state trascritte correttamente? Perché per il valore mobiliare si richiedono:

  • conto deposito o corrente, che sia bancario o postale;
  • titoli di Stato e buoni fruttiferi (anche postali);
  • quote o azioni di società od obbligazioni;
  • partecipazione in società estere e italiane.

Vanno però evitate invece:

  • conti bancari transitori, 
  • conti di pagamento, 
  • conti vincolati e liberi,
  • libretti al portatore e nominativi.

Ricordati che la giacenza media, nel caso del 2021, riguarda tutto quello che è stato disponibile nel tuo conto fino al 31 dicembre 2019. Si fa sempre due anni di sfasamento, così da permettere alle banche dati di essere il più efficienti possibile. 

ISEE difforme: ecco a chi rivolgersi

In caso in cui ci si ritrovi con un ISEE difforme, bisogna subito rivolgersi all'Ente che eroga la prestazione sociale che si vuole richiedere.

Ricordiamoci che per l'indicatore sono competenti il CAF, il patronato locale e anche l'INPS stessa, anche in via digitale presso il suo portale web.

L'ente, giustamente, chiederà la documentazione idonea per verificare che quanto tu dici corrisponda al vero, e cioè che l'ISEE che t'hanno consegnato è con difformità.

Già se consegni, in merito al patrimonio mobiliare, depositi, conti correnti e altro, potresti presentarlo, anche con difformità. 

Se tutto va bene e la verifica è positiva, l'Ente ti rilascerà la prestazione, anche perché, qualora ti segnalasse la difformità ma non ottemperasse alla richiesta documentaria, avrebbe contro il il DPCM  n. 159/2013.

Questo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri impedisce la mancata erogazione della prestazione sociale qualora l'ente non richieda la verifica documentaria.

Però questo è quando sbagliano loro. Se sbagli te, tocca portare altri documenti.

ISEE difforme: come correggere la DSU

Supponiamo che il tuo ISEE sia difforme per il fatto che hai presentato una DSU con difformità. Nel caso la colpa sia tua, e quindi hai omesso uno o più rapporto finanziari, dovrai fare la rettifica.

In caso di DSU con difformità, dovrai presentare una nuova Dichiarazione.

Perché dovranno contenere le informazioni omesse, o che, in un modo o nell'altro, non sono state indicate correttamente.

In particolare la DSU, essendo un documento chiave per l'attestazione, prevede tre versioni differenti, cioè:

  • mini,
  • integrale,
  • corrente.

Come già raccontato in un precedente articolo, moduli e istruzioni cambiano, così come i Quadri di compilazione. Però può succedere anche che ci sia un errore da parte di un ente, tipo il Centro per l'Assistenza Fiscale

A volte succede, e dato che non siamo in un racconto kafkiano, basta solo fare la rettifica.

ISEE difforme: perché succede sempre?

L'ISEE difforme accade un po' per colpa nostra e un po' per colpa dei dati amministrativi, non sempre aggiornati e non sempre perfetti al 100%. 

Troverai già delle Annotazioni nella tua Attestazione ISEE, qualora l'Ente riscontro delle omissioni o delle difformità.

Nel caso di omissioni o difformità significa che le informazioni presenti nei loro database (Agenzia delle Entrate, INPS, APR...) non sono aggiornati correttamente

Sono controlli automatici, che se sono per colpa degli enti, basterà rettificare in tempo, avendo comunque la garanzia dell'erogazione.

Esempio, il CAF ha sbagliato nella compilazione dei dati necessari per l'attestazione ISEE. Basterà richiedere la rettifica della DSU, anche con effetto retroattivo, così per rendere più efficiente la verifica.

Se però si scopre che la colpa è tua, e quindi si parla di dichiarazione mendace, la sanzione prevede il pagamento di una somma parti a tre volte il valore dei servizi erogati, più la perdita della prestazione.

Per farti capire meglio la gravità della situazione, supponiamo che tu abbia da poco avuto la prima rata del Reddito di Cittadinanza.

Ma ti ritrovi con un ISEE con difformità a causa di un accertamento fiscale: i dati nell'anagrafe tributaria non combaciano con i tuoi.

Se il problema non è amministrativo, scatta la sanzione. E, qualora tu fossi un single in affitto, dovrai restituire 780 euro (l'assegno medio per questa categoria) moltiplicato per tre.

Quindi, quando si fa l'ISEE, ricordati: controlla non una, non due, ma almeno tre volte quanto dichiari. Sennò dovrai pagare non una, non due, ma tre volte quanto hai preso dai bonus.