Legge 104: bonus caregiver e prepensionamento! Come?

La legge 104 concede diversi vantaggi a tutti coloro che ne possono beneficiare, ovvero i veri e propri titolari della legge 104, i disabili, ed i caregiver, ovvero coloro che si occupano dell’assistenza dei propri familiari titolari della legge 104 ed in possesso di una forma di disabilità.

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La legge 104 concede diversi vantaggi a tutti coloro che ne possono beneficiare, ovvero i veri e propri titolari della legge 104, i disabili, ed i caregiver, ovvero coloro che si occupano dell’assistenza dei propri familiari titolari della legge 104 ed in possesso di una forma di disabilità.

Ultimamente per i titolari della pensione di invalidità, ovvero dell’invalidità civile, non vi sono delle belle notizie. Come si è già detto in questo articolo, la pensione di invalidità non verrà più rilasciata ai soggetti che svolgono determinate attività lavorative, anche di poche ore.

Però in questo articolo parleremo d’altro, ovvero del bonus riservato ai caregivers e alla possibilità per quest’ultimi di vedersi riconosciuti dei giorni di permesso.

Effettivamente per assistere un portatore di disabilità sono necessari sia degli aiuti economici che tanto tempo e forza di volontà, proprio perché non è una passeggiata. Tante volte anche i sostegni messi a disposizione dal governo non sono sufficienti a supportare l’assistenza, tanto che molti sono costretti a lasciare il proprio lavoro per occuparsi del disabile.

Certo, le famiglie possono sempre rivolgersi al personale assistenziale nella cura del disabile, ma molto spesso questo costa davvero troppo e la pensione d’accompagnamento e di invalidità non bastano.

Inoltre, per i caregivers attualmente non esiste nemmeno una forma di prepensionamento agevolato. Il governo sta solamente discutendo della probabilità di introdurre Quota 102 e 104 per arrivare a Quota 41. Per le donne, invece, è stata rinnovata Opzione Donna. Ma bisogna ricordare che entrambe le misure sono riservate esclusivamente ai lavoratori e non c’è nessuna forma di agevolazione ai caregiver.

La legge 104, tuttavia, mette a disposizione il bonus per i caregiver. Questo però è in scadenza, poiché la domanda va presentata entro il 31 gennaio 2022, quindi c’è davvero poco tempo per richiederlo. 

Legge 104: bonus per i caregiver

Come abbiamo accennato in apertura, la legge 104 mette a disposizione per i caregiver un bonus e dei giorni di permesso per aiutarli nell’assistenza del disabile, che molte volte viene considerato un vero e proprio atto di amore e di sacrificio.

L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha rilasciato, quindi, il progetto Home Care Premium. Il progetto è rivolto a tutti i caregiver e si tratta di un concorso per tutti i soggetti iscritti alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali. Quindi, chi sono i soggetti rientranti nella categoria? Secondo il bando di concorso, potranno partecipare:

“i dipendenti iscritti alla gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali e i pensionati – diretti e indiretti - utenti della gestione dipendenti pubblici, nonché, laddove i suddetti soggetti siano viventi, i loro coniugi, i figli minori orfani di dipendenti e i minori equiparati ai figli.”

Oltre alla pensione spettante al disabile, al caregiver spetta una somma di denaro erogata come prestazione economica mensile che varia in funzione dell’ISEE del livello di disabilità del soggetto. Nel frattempo, vi consiglio la visione del canale Youtube Pensioni&Aggiornamenti, con tutte le novità in merito al bonus caregiver. 

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Legge 104: l’importo del bonus caregiver

Bisogna ricordare che per presentare domanda per il bonus caregiver non c’è poi così tanto tempo, poiché il progetto Home Care Premium, lanciato nel 2019, è attualmente in scadenza a giugno 2022. Ma la domanda potrà essere inoltrata solamente entro il 31 gennaio 2022.

Oltretutto, il progetto ammetterà il riconoscimento di soli 30.000 domande, ma comunque le domande saranno accettate fino all’esaurimento dei fondi messi a disposizione dal governo.

Il beneficio viene riconosciuto proprio a seguito del rapporto di lavoro tra datore di lavoro e titolare dell'agevolazione.

Quindi, questo vuol dire che l’importo del bonus verrà stabilito in base alla fascia di reddito del richiedente. Per presentare domanda sarà, quindi, necessario essere in possesso dell’ISEE in corso di validità e della certificazione di disabilità. Inoltre, ogni anno l’ISEE dovrà essere riaggiornato e ripresentato per continuare a ricevere il beneficio.

Quindi, gli importi saranno suddivisi in base alle seguenti fasce di reddito (da 0 a 40.000 euro):

  • da 0 a 8.000 euro;
  • da 8.000 a 16.000 euro;
  • da 16.000 a 24.000 euro;
  • da 24.000 a 32.000 euro; 
  • da 32.000 a 40.000 euro;
  • oltre 40.000 euro.

Alla fascia di reddito l’INPS assegnerà la gravità della disabilità: media, grave, gravissima.

L’importo del bonus, quindi, varierà da un massimo di 1.050 euro, per un ISEE da 0 a 8.000 euro, fino ad un minimo di zero euro, per un ISEE superiore a 40.000 euro, per una disabilità media.

Se il soggetto titolare della Legge 104 percepisce un assegno di accompagnamento già riconsociuto, questo verrà sottratto dal bonus.

Legge 104: pensione per i caregiver?

I soggetti affetti da qualche forma di disabilità riconosciuta dall’INPS non godono attualmente di una forma di prepensionamento agevolato e tutte le forme di prepensionamento non riservano delle agevolazioni ai titolari della legge 104, né tantomeno ai caregiver.

Per loro, come per tutti i lavoratori, è ammesso l’accesso alla pensione di vecchiaia e alla pensione di anzianità, attualmente fissata a 67 anni. 

Attualmente, le uniche forme di prepensionamento sono l’APE Sociale e la Quota 41, ancora in fase d’approvazione nella nuova legge di Bilancio. Per le donne si può eccedere invece ad Opzione donna.

Secondo il Documento programmatico di bilancio, che rappresenta la bozza della legge di bilancio del 2022, Quota 41 dovrebbe essere confermata fino al 2026.

Legge 104 e APE Sociale: come andare in pensione prima

L’APE sociale consentirebbe il prepensionamento a tutti quei soggetti in possesso di determinati requisiti:

  • aver compiuto il sessantatreesimo anno d’età;
  • e gli anni contributivi, che variano in base alla gravità del lavoro (lavoro usurante e no).

Nel caso il soggetto avesse svolto un lavoro usurante sarebbero sufficienti 63 anni e 35 anni di contributi versati. Nella legge di bilancio sono stati aggiunti, a quelli già esistenti, ben 15 lavori usuranti.

Invece, nel caso in cui un soggetto avesse svolto un lavoro non usurante, per accedere al prepensionamento, sarebbero sufficienti 63 anni e 30 anni di contributi versati.

A chi potrà essere riservato il prepensionamento?

Potranno accedere al prepensionamento con APE sociale anche i disabili o i soggetti con Invalidità civile.

Inoltre, potranno accedere anche tutti i disoccupati che hanno perso il lavoro in modo involontario che

“abbiano avuto, nei 36 mesi precedenti la cessazione del rapporto, periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi. Devono tuttavia aver terminato completamente la percezione della prestazione di disoccupazione.”

Anche i caregiver possono fare richiesta per accedere al prepensionamento attraverso APE sociale. Ma è necessario che il soggetto disabile a cui offrono assistenza

“sia stato riconosciuto il livello di disabilità più grave che abbiano almeno 30 anni di contribuzione e assistono da almeno sei mesi un parente stretto: il coniuge, la persona in unione civile o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità”

Inoltre, potranno accedere all’APE sociale anche coloro che soffrono di una disabilità pari o superiore al 74%.

Legge 104 e Quota 41: cosa prevede la misura

Nel nuovo Documento Programmatico di bilancio il governo ha inserito l’approvazione della Quota 102 e della Quota 104, per poi arrivare progressivamente alla Quota 41 che sarà valida fino al 2026.

Ma cosa prevede esattamente Quota 41?

Quota 41 prevede il prepensionamento con “soli” 41 anni di contributi. Ovviamente si parla di “soli” 41 anni proprio perché accedere a questo tipo di pensionamento è un po’ difficoltoso, soprattutto se il soggetto non ha iniziato a lavorare da ragazzo.

“chi decide di andare in pensione con 41 anni di contributi deve averne versati almeno 12 mesi prima del compimento dei 19 anni di età.”

Quindi, è chiaro che non sia una forma di prepensionamento accessibile a tutti. Tuttavia, attraverso Quota 41 sarà possibile per alcune categorie di soggetti usufruire del prepensionamento. Stiamo parlando dei soggetti aventi delle gravi disabilità e dei caregiver, le stesse categorie previste per l’APE sociale.

Legge 104 e permessi: cosa prevede la legge?

La pandemia ha reso possibile la nascita di diverse categorie di lavoratori e di diverse modalità di svolgimento dell’attività lavorativa. Proprio durante la pandemia, infatti, sono state rese disponibili per i caregiver delle agevolazioni e dei giorni di permesso come aiuto nell’assistenza del disabile.

La prima forma di permesso da lavoro è relativa al lavoro in Smart working. Chi potrà svolgere l’attività da remoto, può chiedere al proprio datore di lavoro, pubblico o privato, dei giorni per poter svolgere l’attività da remoto, fino a 12 giorni.

La seconda forma di permesso che un caregiver può richiedere è relativa ai permessi retribuiti, ovvero 3 giorni. Per il disabile invece i permessi retribuiti possono superare anche il 50% delle ore lavorative, senza nessuna decurtazione di stipendio.

Invece, per i caregiver che assistono un figlio affetto da disabilità, la normativa cambia leggermente. I genitori potranno usufruire dei seguenti giorni di permesso:

  • tre giorni di permesso mensile, pure frazionato in ore;
  • allungamento del congedo parentale;
  • permessi orari retribuiti rapportati all'orario giornaliero di lavoro, che consistono in due ore al giorno se l'orario lavorativo è pari o superiore a sei ore, un'ora in caso di orario lavorativo inferiore a sei ore.