Legge 104: INPS spiazza tutti! Nuovi bonus in arrivo!

L'INPS vuole rinnovare la Legge 104 a chi non rientra in alcuni requisiti specifici per l'accesso. Questo potrebbe significare nell'arrivo di bonus e benefici, in più di quelli già previsti dalla norma a tutela delle persone diversamente abili. Vediamo insieme cosa accadrà!

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Bomba sulla Legge 104! Sembra che l'INPS voglia spiazzare tutti con questi nuovi bonus!

Secondo le ultime novità, sembrerebbe che la Legge 104/1992 possa essere richiesta da parte di nuove categorie lavorative e sociali, le quali potrebbero ora avere diritto a nuove detrazioni e bonus per il prossimo anno.

Per avere un'idea di quali detrazioni e bonus stiamo parlando, ti suggerisco di vedere il video Youtube di Pensioni & Aggiornamenti.

La Legge 104 di recente ha avuto un grande rinnovo dal Governo Draghi, in merito alle nuove agevolazioni previste per i caregiver, in particolare quelli che detengono un lavoro in smart-working.

La cosa curiosa è che è sembrato per un breve periodo che da una parte Draghi volesse cercare di arricchire di più le persone in difficoltà, e dall'altra l'INPS che, guardando alle proprie casse, volesse cercare di limitare le spese, se non di bloccarle. Visto anche il precedente relativo all'esclusione per alcune categorie lavorative anche da parte di chi ha diritto all'assegno dell'invalidità civile.

Purtroppo a fine 2021 le casse dell'INPS piangono lacrime rosse, come il rosso che avevano già fatto a febbraio 2021. 

Ma non sembra il caso, visto che si prevedono nuovi bonus in arrivo!

In questo articolo riassumeremo gli attuali requisiti della Legge, in particolare le ultima novità riguardante chi spetta l'assegno o la pensione d'invalidità. E anche eventuali bonus a cui potresti comunque accedere qualora non potessi avere diritto alle agevolazioni previste.

Legge 104: ecco cosa prevede da dicembre!

La Legge 104, ovvero la legge 104/1992, ha avuto dei bei cambiamenti degli ultimi mesi.

E ne avrà ancora, visto che il Governo Draghi è deciso più che mai a sostenere le famiglie che hanno a carico i propri cari affetti da disabilità.

L'INPS stessa per il mese di dicembre sta confermando oltre ai pagamenti relativi alle tredicesime, all'RDC e all'Assegno Unico, anche gli assegni assistenziali quali d'invalidità e di inabilità.

Ovviamente temiamo per il mese di dicembre due possibili scenari.

C'è lo scenario in cui eventuali pagamenti ed erogazioni potrebbero venire anticipati per evitare un "collo di bottiglia" tra chiusure natalizie (o epidemiologiche, se la variante Omicron dovesse essere davvero pericolosa come teme l'OMS) e tra scadenza dell'ISEE 2021.

E poi c'è lo scenario in cui questi pagamenti ed erogazioni potrebbero venire ritardati perché scoppia il disastro a causa dell'Omicron, come è già accaduto tra marzo e aprile 2020 per quanto riguarda la REM (Reddito di Emergenza). Purtroppo tra lockdown, smart-working e blocchi alla mobilità l'INPS dovrà concentrarsi sull'online, e non è mai a rischio zero.

Legge 104: ecco cosa cambia coi bonus INPS!

Inoltre, per la Legge 104 si aprono nuove opportunità grazie a questi bonus INPS, garantiti per le famiglie con a carico soggetti sofferenti di patologie disabilitanti.

A causa della pandemia da Covid, molti hanno dovuto richiedere o giorni di permesso per poter stare accanto al proprio caro e provvedere all'assistenza medica, quella che più volte il Servizio Sanitario Nazionale non ha potuto provvedere a causa delle varie crisi all'interno del sistema delle terapie intensive.

Oppure a dover mettere il proprio lavoro in modalità telematica, cioè in smart-working, pur di non finire a dover dare le dimissioni per rimanere a casa durante l'orario di lavoro. Non sempre si ha la fortuna di avere lavori che permettano il tele-lavoro, specie se la propria mansione non prevede l'uso di mezzi da tele-lavoro, primo tra tutti il computer.

Proprio questi sono i punti chiave di questi bonus: giorni in più di permesso retribuito e possibilità di richiedere lo smart-working per avere modo di assistere il proprio caro.

E non solo. Si parla anche di garantire a chi prende a carico l'assistenza medica del soggetto diversamente abile, cioè il caregiver, una serie di ammortizzazioni e di bonus anche per il proprio lavoro.

Legge 104: ecco tutti i bonus e benefici INPS!

Tra i bonus e benefici INPS previsti col rinnovo della Legge 104 si confermano intanto le agevolazioni riguardanti:

  • la riduzione dell'IVA (Imposta sul Valore Aggiunto) al 4% per l'acquisto di un auto;
  • il 19% per le detrazioni relative alle modifiche per l'auto (aggiunta dei dispositivi di sicurezza, impiantistica per la deambulazione...);
  • esenzione del bollo auto e del passaggio di proprietà tramite PRA (Pubblico Registro Automobilistico);
  • detrazione per trasporto sanitario e acquisto di dispositivi medici per l'accompagnamento.

A questi si aggiunge la possibilità per chi è caregiver di richiedere come beneficio per la propria posizione la messa in smart-working per tutto il periodo relativo allo stato di emergenza sanitaria.

Attualmente la scadenza dello stato di emergenza è fissata al 31 dicembre 2021, ma è altamente probabile che verrà dirottata al 31 marzo 2022.

Motivo? Omicron. Con la nuova variante è improbabile che lo stato d'emergenza non venga prorogato. Specie dopo la notizia dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) che ha etichettato questa variante come "preoccupante", secondo l'ANSA.

In particolare, per chi lavora, non c'è solo il vantaggio dello smart working, ma anche dei permessi di lavoro, retribuiti.

Legge 104: in arrivo giorni di permesso INPS in più! Ecco per chi

La Legge 104 ha sempre garantito dei giorni di permesso. Infatti, come precisa l'INPS, fino a poco tempo fa erano garantiti almeno:

  • 3 giorni di permesso retribuito in caso di assistenza della persona con disabilità, 
  • 3 giorni di permesso retribuito in caso di supporto per le terapie mediche previste.

Quasi sperimentalmente, e forse anche come sorta di regalo per chi ha deciso di aiutare il proprio caro durante il primo lockdown tra aprile e maggio 2020, l'allora Governo Conte II ha garantito il quadruplo dei giorni di permesso, cioè ben 12 giorni di permesso mensili per il mese di maggio e giugno 2020.

Non più sperimentale, e sempre per via degli innumerevoli lockdown e zone rosse che abbiamo subito negli ultimi 12 mesi, anche il Governo Draghi ha voluto ripristinare col decreto 133/2021 i dodici giorni di permesso mensili.

O meglio, mensili finché dura lo stato di emergenza, fissato al momento al 31 dicembre 2021. 

Questo è dovuto non solo per venire incontro alle famiglie che si sono presi la briga di supportare i propri cari diversamente abili, ma anche per cercare di ottimizzare al meglio le tempistiche anche all'interno del Sistema Sanitario Nazionale.

Perché abbiamo visto tutti cosa succede se si carica troppo l'SSN, specie con le terapie intensive.

Semmai bisognerebbe fare un discorso a parte per il lavoratore in sé. Parlando di permessi dal lavoro, si parla ovviamente di lavoratori. Ma quali?

Legge 104: permessi e bonus anche per i part-time! La novità dall'INPS

Di lavori ce ne sono di ogni tipo, per questo la Legge 104 ora ha la garanzia da parte dell'INPS di far accedere anche a chi ha un lavoro part-time ai vari bonus e permessi di lavoro.

Però bisogna fare delle precisazioni. Quando si parla di permesso dal lavoro ci si riferisce a quei 12 giorni mensili ora disposti col decreto 133/2021. Nel caso di assenza dal lavoro, bisogna stare attenti, perché è garantita solo in alcune particolari circostanze.

Supponiamo tu non abbia un lavoro che ti garantisca l'opzione dello smart-working. In questo caso hai l'assenza di lavoro giustificata.

Nel caso in cui la persona diversamente abile sia un lavoratore, o nel caso in cui abbia l'obbligo di presenza in sede di lavoro, ecco che l'assenza da lavoro diventa notifica di ricovero ospedaliero.

A sua volta, si parla di due tipologie di part-time, che però prevede una riduzione dei giorni di permesso retribuito.

Che sia un lavoro part-time di tipo verticale (cioè di pochi giorni alla settimana) od orizzontale (cioè tutti i giorni ma con meno ore) si parla sempre di soli 3 giorni di permesso.

E lo stesso vale per coloro che hanno un contratto misto, purché coperto al 50%.

Perché se non fosse così, scatterebbe il ricalcolo, ma questo solo nei casi in cui lavorino qualche giorno al mese. 

La formula fissa viene determinata dal rapporto dell’orario medio per i 3 giorni di permesso con l’orario medio settimanale eseguibile a tempo pieno.

Come puoi vedere, la situazione è decisamente migliore rispetto a chi invece ha la sola invalidità civile.

Legge 104 o invalidità civile: brutte notizie dall'INPS!

Se per chi ha diritto alla Legge 104 ci sono buone notizie, non si può dire il resto per via dell'invalidità civile.

Anche se il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, vuole a tutti i costi migliorare la situazione con un emendamento nella Legge di Bilancio 2022, entro febbraio 2022 c'è il rischio che chi ha un'attività lavorativa, se portatore di handicap, possa rischiare di perdere l'assegno di invalidità.

Perché? Perché secondo la legge 118/1971, non è previsto l'assegno per chi è in stato di occupazione, anche se di poche ore. Lo è per chi è in stato di incollocazione, cioè che non può avere accesso ad un tipo di lavoro, ma non per chi è occupato. 

Questa situazione ha messo nel panico tutti i richiedenti, visto che se non verrà modificata la norma, entro febbraio 2022 molti perderanno l'assegno

E a questi si uniranno tutti coloro che, col ricalcolo delle percentuali sull'handicap, si ritrovano a perdere l'assegno anche per pochi punti percentuali. 

Purtroppo la situazione potrebbe essere favorevole per l'INPS, visto che si ritroverebbe a risparmiare diversi miliardi con questo specie di taglio all'invalidità civile

Ma non dovevano essere più generosi con le persone diversamente abili? A giudicare anche dagli esiti del Ddl Zan, è difficile rispondere di sì.