Legge 104 e Rem: il Governo li dimentica! Le ultimissime

Novità in arrivo con la Legge di Bilancio 2022 alle porte: quali saranno le scelte del Governo? Alcune sono già note, altre sono ancora in discussione, ma a quanto pare ci sarà sicuramente qualcuno "dimenticato" tra promesse ed esigenze di bilancio... ecco tutte le ultime novità.

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Novità in arrivo con la Legge di Bilancio 2022 alle porte: quali saranno le scelte del Governo? Alcune sono già note, altre sono ancora in discussione, ma a quanto pare ci sarà sicuramente qualcuno "dimenticato" tra promesse ed esigenze di bilancio... ecco tutte le ultime novità.

Legge di Bilancio significa novità, sorprese, qualche dimenticanza e spesso qualche promessa disattesa, purtroppo. Ora ci siamo, l'ingresso nel mese di dicembre ci ricorda che effettivamente manca poco alla fine dell'anno ed entro Natale (formalmente entro il 31/12) va pubblicato il documento ufficiale.

Si attendono quindi le ultime modifiche, anche perché quest'anno la Legge di Bilancio è particolarmente sofferta: siamo in una fase di stallo, in cui la pandemia sembra sotto controllo, ma non è ancora stata superata definitivamente.

Per questo motivo il Governo Draghi si sta muovendo con prudenza, ma la linea che sembra essere preferita è quella che guarda più al futuro che al presente: meno aiuti e sussidi, più operazioni che guardano al medio-lungo periodo, per cogliere a pieno la crescita che ci attende.

Se la pandemia dovesse essere finalmente superata, infatti, di certo andremo incontro ad un periodo di crescita economica, come accade dopo praticamente ogni crisi economica, soprattutto se dovuta ad uno shock (come è accaduto in questo caso).

Mario Draghi, l'attuale premier, sa bene di questo meccanismo e sta sicuramente considerando attentamente come muoversi. Un altro elemento da considerare, però, è la grande eterogeneità del Governo che guida, sostenuto da forze di maggioranza estremamente diverse tra loro.

Ciò ha portato e porterà, almeno finché il Governo resterà in carica, ad una serie di problemi e rallentamenti, perché le posizioni di ogni forza sulle scelte da prendere sono molto difficili da ridurre in un'unica scelta di compromesso, come in genere accade quando le forze di maggioranza sono solo due.

In ogni caso, l'avvicinarsi del 2022 costringe il Governo a fare delle scelte, ma come vedremo ci sono già dei punti molto sensibili che hanno stuzzicato l'opinione pubblica nonostante non siano ancora ufficiali. Li vedremo nel corso di questo articolo in cui, nel bene e nel male, cerchiamo di riassumere cosa succede ad alcune delle principali misure.

Alcune vanno verso l'approvazione, altre verso una mancata proroga: ecco tutte le ultime novità più rilevanti.

Se fossi interessato o interessata ad approfondire questo genere di tematiche, ti suggeriamo il canale YouTube "Redazione The Wam" che pubblica ogni giorno un nuovo video in cui approfondisce tutto ciò che riguarda bonus, sussidi e lavoro. In questo video in particolare si parla di tutte le novità del 2022 in arrivo con la Legge di Bilancio:

Reddito di Emergenza: dimenticato dal Governo!

Veniamo subito alla prima novità negativa di cui parleremo in questo articolo: non è prevista una proroga del Reddito di Emergenza nel 2022.

Il Governo non ha stanziato fondi per far fronte ad una eventuale nuova ondata o, se vogliamo restare ottimisti, in caso anche di restrizioni locali in alcune zone o regioni d'Italia.

In queste settimane in molti si sono chiesti quando potesse arrivare la proroga del Rem, ma nei fatti il Governo non lo ha nemmeno mai considerato. Non si parla mai di Reddito di Emergenza e dunque l'intenzione del Governo è piuttosto chiara: andare oltre.

Il Rem, nonostante alcuni problemi e ritardi nei pagamenti, è stato molto utile per sostenere le famiglie nei periodi più duri dovuti alla pandemia, tra restrizioni e crisi economica che peggioravano di giorno in giorno. Una misura, a conti fatti, efficace.

Per questo motivo stupisce che il Governo non l'abbia nemmeno considerato, ma è anche noto che il Rem ha costituito una grande spesa (solo le ultime quattro mensilità avrebbero utilizzato fondi per oltre un miliardo) e probabilmente avrebbe vita breve in ogni caso.

Sembra arrivato il momento per il Governo di concentrarsi su come gestire la prossima fase, quella della crescita post pandemia, come già accennato in introduzione.

Resta un mistero, però, la scelta di non tutelarsi nemmeno con una sorta di paracadute, in modo da poter attivare le misure emergenziali nel caso in cui si dovessero rivelare necessarie, anche se ovviamente ci si augura di non arrivare a tale situazione.

In ultimo, ricordiamo che non c'è alcuna correlazione tra Reddito di Emergenza e Stato di emergenza, in quanto il secondo non comporta il primo. La proroga dello Stato di emergenza è in discussione, ma conviene non illudersi che, se dovesse avvenire, possa essere il preambolo di un ritorno del Rem.

Legge 104 e pensione di invalidità: dove sono gli aumenti?

Un'altra questione estremamente delicata è legata all'aumento della pensione di invalidità civile parziale: una discussione che dura da anni e che puntalmente viene rimandata, lasciando ai soggetti interessati un aiuto ritenuto veramente troppo limitato.

Infatti, tutti i casi di invalidità civile parziale vengono trattati fondamentalmente nello stesso modo e questo porta ad un grosso problema: anche l'importo è lo stesso e, detto in maniera molto semplice e diretta, è troppo basso.

Infatti, a chiunque abbia una invalidità fino al 99% spetta una cifra pari a circa 287 euro. Cifra che non cambia da anni e che è anche solo insufficiente rispetto all'aumento del costo della vita, per esempio. Il punto non è però solo questo, non è solo una questione di inflazione.

Piuttosto, è una questione di tutele e di attenzione ai soggetti più fragili. Un tema delicato che come tale va trattato, cosa che neanche questo Governo sembra voler fare. Sono infatti anni che viene considerato l'aumento della pensione di invalidità civile parziale, ma puntualmente ci sono questioni più urgenti.

Quest'anno sembrava finalmente essere il momento buono per veder arrivare questo aumento, ma così non sarà, almeno stando all'ultima bozza della Legge di Bilancio ed alle indiscrezioni che circolano nelle ultime settimane.

Anche la Legge 104 doveva andare verso un miglioramento, con un aumento dei giorni di permesso che andavano a considerare anche i caregivers, ma ciò non è accaduto ed ancora ci si chiede se ci sia spazio per questa novità nelle idee del Governo. 

Ad onor del vero, va detto che negli ultimi mesi sono arrivate nuove tutele per i caregivers, ovvero coloro che si prendono cura dei soggetti deboli all'interno del nucleo familiare, a causa di disabilità più o meno gravi.

Riforma Pensioni 2022: addio Quota 100, bentornata Fornero?

Un'altra questione estremamente spinosa è quella legata alla Riforma Pensioni prevista per il 2022.

Intanto si va verso una cancellazione di Quota 100, che di fatto è l'unica vera certezza del 2022. Quota 100 era infatti insostenibile ed era inevitabile che venisse cancellata o quanto meno superata, ma il vero problema era ed è tutt'ora l'impossibilità di tornare alla Legge Fornero.

Quota 100 permette(va) di andare in pensione a partire dai 62 anni di età, mentre un ritorno alla Fornero creava uno "scalone" con un ritorno dell'età pensionabile a 67 anni. Questo salto di cinque anni è onestamente un problema ed il Governo lo sa molto bene.

Quindi, che fare?

Una soluzione è arrivata e si chiama Quota 102. L'idea sarebbe quella di una Quota 102 che permette un passaggio più graduale da Quota 100 alla Fornero, portando l'età pensionabile a 64 anni. Un salto più gestibile di "solo" due anni che permette di capire come muoversi nel frattempo.

Concettualmente una soluzione lecita. Ma se si va ad indagare un po' meglio, l'idea è quella di passare ad una Quota 104 nel 2023 ed infine di tornare alla Fornero nel 2024.

Quindi la soluzione tanto attesa che avrebbe scongiurato proprio il ritorno all'età pensionabile a 67 anni è andata in cavalleria, lasciando spazio ad una soluzione intermedia che, se da un lato non scontenta nessuno, dall'altro non costituisce una definitiva risoluzione del problema.

Un problema che non può che protrarsi negli anni, lasciando ancora una volta spazio a misure temporanee, soluzioni intermedie... la solita modalità per cui più che risolvere il problema, ancora una volta, lo si rimanda.

Assegno Unico: arriva la misura definitiva a marzo 2022

Una notizia decisamente meno negativa è quella dell'arrivo, finalmente, dell'Assegno Unico nella sua forma definitiva: sarà l'Assegno Unico universale e riguarderà una platea di beneficiari molto più ampia rispetto all'attuale Assegno Unico temporaneo.

Una misura che aiuterà ulteriormente alle famiglie, andando a rivolgersi alla platea di beneficiari che non può usufruire degli Assegni per il Nucleo Familiare, che hanno di fatto la medesima vocazione ma requisiti di accesso differenti.

L'entrata in vigore è però stata rimandata di due mesi, arrivando a marzo 2022 anziché a gennaio 2022. Ciò significa che fino ad allora resterà attivo l'Assegno Unico temporaneo e che nel frattempo vedremo arrivare tutte le novità relative alla misura definitiva.

I requisiti, per esempio, ma anche tutti gli aspetti economici oltre a tempi e modi di domanda. Insomma, stay tuned perché con l'Assegno Unico finalmente ci siamo!

Aumenti 2022: lievitano RdC, Assegno Unico e non solo!

Dopo aver visto notizie principalmente negative, almeno rispetto alle aspettative del 2022, eccoci a qualcosa di decisamente più positivo.

Sono infatti previsti degli aumenti per il Reddito di Cittadinanza, in particolare per quelle famiglie particolarmente numerose che ad oggi sono svantaggiate dall'attuale metodo di misurazione dell'importo spettante (il famoso coefficiente del nucleo familiare). 

Attenzione però, perché è anche prevista una riforma del RdC che cambierà soprattutto alcuni aspetti dal punto di vista del reinserimento nel mondo del lavoro.

Previsti aumenti anche per l'Assegno Unico universale rispetto a quello temporaneo: l'età dei figli a carico sale dagli attuali 18 anni ai 21, ma soprattutto aumentano le maggiorazioni per i figli diversamente abili a carico (a prescindere dall'età) e crescerà anche in questo caso l'importo per le famiglie numerose (tre o più figli).

Infine, rimarrà la compatibilità tra RdC ed Assegno Unico, che danno diritto all'integrazione.