Legge 104 2022: smart working da casa e più permessi lavoro!

La Legge 104 cambia dal 2022. A sorpresa arrivano novità sullo smart working da casa e sui permessi lavoro retribuiti proprio mentre il Governo Draghi sta decidendo su una proroga dello stato di emergenze e sulle agevolazioni indirizzate a disabili, portatori di handicap e caregiver. Vediamo subito casa ci attende dal prossimo anno.

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La Legge 104 cambia dal 2022. A sorpresa arrivano novità sullo smart working da casa e sui permesso lavoro retribuiti proprio mentre da Palazzo Chigi trapelano le prime indiscrezioni su una possibile proroga al 2022 dello Stato di Emergenza.

A confermarlo è lo stesso Presidente del Consiglio, Mario Draghi, nonostante non abbia mai fatto accenno ad una data. L’intenzione, considerata l’emergenza epidemiologia non ancora conclusa e la minaccia della variante Omicron, è di estendere lo stesso almeno ai primi mesi del nuovo anno.

Le ultime novità sulla Legge 104 le potete trovare nel video YouTube di "L'imprenditore in-formato".

Una decisione che, se fosse confermata, porterebbe ad una serie di conseguenze non per forza svantaggiose.

Da quando lo stato di emergenza è stato introdotto, ad esempio, allo scopo di fornire un aiuto ai cittadini il Governo italiano ha provveduto ad introdurre una serie di nuove agevolazioni per famiglie, lavoratori dipendenti, Partita IVA, inclusi i disabili e i portatori di handicap titolari di Legge 104.

Tali “sostegni”, di cui ci occuperemo nei prossimi paragrafi, includono la possibilità per questi ultimi di godere di un aumento dei permessi lavoro retribuiti o di fruire dello smart working da casa per più tempo poiché strettamente dipendenti dallo stato di emergenza, per cui estendere lo stesso significherebbe confermare anche tali agevolazioni.

Nel frattempo, grazie alla conversione in Legge del DL 11/2021 n. 157 (Decreto Antifrode) viene confermata la possibilità, fino al 31 dicembre 2021, per i titolari di Legge 104, disabili, portatori di handicap di lavorare in smart working comodamente da casa per un numero massimo di 12 giorni al mese.

Una scadenza che potrebbe slittare al 2022 se lo stato di emergenza venisse prolungato al prossimo anno. In realtà, le basi ci sarebbero tutte: la pandemia da Covid-19 non accenna ancora alla ritirata né sul territorio dello Stato, né altrove.

Sul fronte economico, invece, arriva una novità sempre riservata ai titolari di Legge 104, questa volta ai caregiver genitori di figli disabili.

Questi, se a reddito basso, potranno richiedere dal 2021 e fino al 2023 un nuovo Bonus INPS.

Si tratta del cosiddetto “Bonus genitori di figli disabili”, fra le altre cose compatibile con l’Assegno Unico per i figli minorenni a carico, che offre un ulteriore sostegno economico ai nuclei familiari con all’interno un figlio o più figli disabili o con handicap.

Legge 104: come possono cambiare i permessi lavoro e lo smart working da casa dal 2022

Concentriamoci subito sulle novità che potrebbero interessare i fruitori di Legge 104, caregiver compresi, a partire dal prossimo anno e che potrebbero essere introdotte per potenziare ancora di più la tutela dei disabili e portatori di handicap conseguentemente all’estensione dello Stato di Emergenza.

Prima, però, è importante fare delle premesse. La Legge 104 ruota su un punto fondamentale: la condizione di svantaggio sociale dei soggetti con minorazioni fisiche, psichiche o psicologie tale da non permettere lo svolgimento in autonomia delle classiche attività quotidiane.

Per tale motivo, gli effetti della Legge 104 non si estendono solo ai disabili o ai portatori di handicap, ma anche a chi si occupa della loro cura ed assistenza: gli accompagnatori comunemente chiamati caregiver.

Essendo entrata in vigore più di 30 anni fa, la Legge 104 è stata interessata nel corso degli anni da una serie di cambiamenti, proprio per adeguarla al contesto sociale sempre in continua evoluzione. E le modifiche alla normativa non sono mancate neppure in epoca Covid-19.

L’emergenza epidemiologica, infatti, ha spinto il Governo a rafforzare le tutele dei titolari di Legge 104 in vista nuove necessità economiche e no sorte a causa della pandemia.

Per questo motivo l’esecutivo italiano ha decretato un aumento del numero dei permessi lavoro retribuiti mensili che spettavano ai disabili gravi e portatori di handicap.

A marzo 2021, infatti, è stata concessa ai disabili gravi con contratti part-time la chance di accedere ai permessi lavoro retribuiti se il numero di questi è superiore almeno alla metà (50%) del totale delle ore di lavoro stabilite.

Legge 104: più smart working da casa nel 2022?

Altre sorprese si hanno per lo smart working. Recentemente il Governo Draghi ha disposto l’aumento dei giorni di lavoro da remoto, fino al 31 dicembre.

I titolari di Legge 104 potranno infatti lavorare comodamente da casa per dodici giorni al mese.

Poiché si tratta di un beneficio prorogato in concomitanza all’allungamento dello Stato di Emergenza, se effettivamente il Governo confermasse quelle che per il momento sono solo voci di corridoio, cioè l’allungamento di quest’ultimo almeno fino a marzo 2022, anche le agevolazioni concesse ai titolari di Legge 104 verrebbero riconfermate.

In parole povere, la posticipazione al 2022 delle Stato di Emergenza comporterebbe anche un’estensione dello smart working per tutta la sua durata.

Non c’è da escludere, addirittura, una rivisitazione da cima a fondo dello smart working da casa per i titolari di 104 per renderlo permanente, un po' come avvenuto per la Pubblica Amministrazione.

Legge 104: dal 2022 un Bonus INPS da 500 euro al mese. A chi spetta?

L’aumento del numero di permessi lavoro retribuiti e dello smart working da casa per titolari di Legge 104 rientra, lo precisiamo, nella lista degli interventi temporanei disposti dal Governo per venire incontro ai disabili e/o portatori di handicap in questa particolare epoca segnata dal Coronavirus.

A causa dell’emergenza da Covid-19 le agevolazioni concesse vengono rafforzate, modificate o allargate ad altri beneficiari, per fornire un aiuto in più a chi ne ha bisogno.

In riferimento alla Legge 104 è stato introdotto un nuovo Bonus INPS indirizzato ai genitori di figli disabili o portatori di handicap.

In verità non si tratta di un Bonus nuovo di zecca. La sua introduzione è stata voluta dal Governo Conte bis tanto da ritrovarlo nella Legge di Bilancio 2021. Si deve, però, al Governo Draghi la sua modifica a causa di una serie di difetti normativi riscontrati, come il fatto di essere un contributo rivolto esclusivamente alle madri di figli disabili.

Esso consiste in un sussidio economico corrisposto mensilmente, per 12 mensilità, ai nuclei familiari con all’interno almeno un figlio disabile grave o portatore di handicap, per un ammontare massimo in cifre di 500 euro.

Non solo smart working e permessi lavoro: come funziona il Bonus INPS per Legge 104?

Vediamo subito come funziona il Bonus INPS per i genitori di figli disabili. La disciplina differisce se il figlio affetto da disabilità grave è minorenne o maggiorenne.

Nella prima ipotesi trova applicazione la definizione INPS di non autosufficienza, se il bambino non è in grado di svolgere in maniera autonoma le attività previste per la sua età. Se, invece, è maggiorenne si farà riferimento alla percentuale di disabilità accordata dall’ASL.

In quest’ultimo caso, le famiglie potranno accedere al Bonus INPS se al figlio viene riconosciuta una disabilità di almeno il 60%.

Un altro requisito da rispettare per poter richiedere il Bonus INPS è strettamente legato al reddito ISEE del nucleo familiare richiedente, titolare di Legge 104.

Nello specifico, essendo rivolto soltanto ai nuclei monoreddito, disoccupati o monoparentali, si richiede di non superare i 3.000 euro di reddito ISEE.

Il calcolo del Bonus spettante in cifre è abbastanza semplice, poiché varia in base al numero di figli disabili presenti all’interno della famiglia. 

Così, 150 euro al mese andranno ai nuclei familiari con un solo figlio disabile, 300 euro a quelli con due, mentre il tetto massimo del Bonus INPS, cioè 500 euro al mese, verrà erogato alle famiglie con più di due figli disabili a carico.