Manovra: ultimissime su Superbonus, pensioni e cartelle!

Manovra: sindacati a Palazzo Chigi. Draghi riapre il dialogo dopo lo sciopero: modifiche alla legge Fornero possibili, ma solo rispettando sostenibilità e indicazioni Ue. Dopo più di un mese di stallo arriva alla fine la riscrittura del Superbonus e si sblocca una legge di Bilancio che sale a circa 32 miliardi puntando sulla crescita e cercando di proteggere famiglie e imprese.

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Sindacati a Palazzo Chigi. Draghi riapre il dialogo dopo lo sciopero: modifiche alla legge Fornero possibili, ma solo rispettando sostenibilità e indicazioni Ue

Sono molto risicate le possibilità che porterebbero alla realizzazione paventata dai sindacati circa possibili pensionamenti anticipati a partire dai 62 anni, senza tenere conto dell'adozione del ricalcolo con il metodo contributivo. Trova, invece, molti consensi l’allargamento del bacino dell’Ape sociale.

La Manovra ha destinato oltre un miliardo alle nuove generazioni. Le principali risorse del pacchetto  a favore dei giovani riportate all'interno della manovra riguardano l'inclusione, la famiglia e  l’emergenza abitativa. 

Dopo un lungo dibattito che ha riguardato una possibile sospensione inerente alla  riscossione delle cartelle esattoriali e anche, su una possibile nuova rottamazione quater, l’emendamento al Ddl che è stato esaminato dalla commissione del Senato prevede ora la possibilità di differimento del pagamento, ossia entro 180 giorni per gli atti pervenuti ad inizio 2022.

L’intesa tra i partiti che compongono la maggioranza e il governo circa le modifiche che saranno da apportare sul tema del Superbonus andrà a considerare non soltanto l’eliminazione del limite reddituale e patrimoniale che sarà riscontrabile mediante l’Isee (venticinquemila euro), ma anche l'annullamento del provvediemnto che  riguardava l’obbligo di dover effettuare i lavori agevolati qualora la villetta è adibita ad abitazione principale.

Ma vediamo più in dettaglio quali sono le novità previste. 

Manovra: pensionamenti anticipati a 62 anni?

I lavori per ricercare una riforma alle pensioni sono partiti e da subito ci sarà  un confronto  su tre temi particolarmente delicati : flessibilità in uscita, il capitolo che riguarda i giovani e donne e la previdenza complementare.

In proposito il premier ha fornito ai sindacati, nel corso del meeting tenutosia palazzo Chigi, delle chiare indicazioni con le  quali ha voluto riprendere il dialogo sulla previdenza e dare delle chiare indicazioni in merito alla prosecuzione dei lavori con le principali sigle sindacali riunitesi dopo la frizione causata della proclamazione dello sciopero generale contro la manovra. Terminate le festività natalizie si inizieranno i lavori sui diversi tavoli tecnici.

Un impegno che il premier ha tenuto a rispettare e che è stato definito incoraggiante da parte dei leader dei tre sindacati. Resta però l’incertezza circa la presenza di Draghi nel suo ruolo di premier viste le continue voci su possibile incarico come Presidente della Repubblica. Sul fronte della riforma alle pensioni, comunque, il premier non sembra particolarmente intenzionato a discostarsi molto dai vincoli fissati nelle scorse settimane circa la possibilità di effettuare gli eventuali correttivi soltanto adottando il sistema contributivo.

Il presidente del Consiglio ha tenuto a ribadire che non si deve andare a pregiudicare la tenuta dei conti che riguardano la previdenza pubblica.

Appaiono, quindi, molto risicate le chance che portano all’ipotesi paventata dai sindacati circa possibili flessibilità nell'uscita anticipata che risulti svincolata dal calcolo con il metodo contributivo.

L'esecutivo ha dato, infatti, il suo ok all'emendamento alla manovra con il quale si prevede che scenda (da 36 a 32 anni) la soglia contributiva con la quale si ha diritto all’accesso all’Ape sociale per alcune categorie di lavoratori (edili e ceramisti sono stati aggiunti alle mansioni usuranti) che a causa la tipologia di lavoro valutata come usurante,  potranno godere dell’anticipo nell'uscita dal mondo del lavoro.

Per quanto riguarda, invece, la la perequazione degli assegni pensionistici, dopo i provvedimenti presi per il 2020 (in cui è stata registrata negativa l’inflazione), l’Inps ha comunicato che, nel prossimo anno, gli assegni delle pensioni godranno di una rivalutazione (1,7%) che sarà calcolata in modalità progressiva in fuzione dei diversi scaglioni.

Landini però sembra fortemente intenzionato a realizzare una riforma con la quale vorrebbe correggere quelle che ritiene “le distorsioni della legge Fornero”. Sempre secondo il leader della Cgil il sistema contributivo dovrebbe contenere anche degli elementi di solidarietà: la pensione di garanzia per i giovani e tutti quei lavoratori che hanno attività discontinue. 

La manovra riserva fondi per un miliardo ai giovani

I principali temi riportati all'interno del pacchetto di misure che sono state previste a beneficio dei giovani  (inclusione, famiglia emergenza abitativa). complessivamente ammontano a 1,038 miliardi di euro, ossia il 2,5% della spesa finale (41,891 miliardi).

Il dato emerge da una analisi condotta dal Consiglio nazionale Giovani, che riporta sostianzialmente come il 44,2% della spesa effettuata dalle nuove generazioni rientri su capitoli di spesa inerenti e funzionali all’inclusione sociale, per la famiglia, alla questione abitativa, mentre un'altra importante componente, rappresentata dal 40,5%, andrà ad essere impiegata per quanto riguarda l’orientamento, il supporto all’istruzione, alla formazione per poter  accedere alle attività lavorative, nonchè all’acquisizione di nuove competenze funzionali all'aggiornamento professionale o all'adeguamento in relazione alle mutate esigenze del contesto lavorativo a seguito della pandemia. 

Inoltre, verranno effettuate misure funzionali al sostegno per il lavoro e per l’imprenditorialità che andranno ad assorbire le restanti risorse del totale complessivo della spesa. 

Manovra: Cartelle esattoriali da pagare in 180 giorni 

Non saranno soltanto l’Irpef e l’Irap a rientrare nel menù delle correzioni che si stanno apponendo alla manovra di bilancio. Trovano, infatti, spazio anche il tema delle cartelle e della fiscalità inerente al mondo imprenditoriale. Dopo un lungo dibattito con le tante richieste dei partiti presentate al governo, relativamente alla nuova sospensione della riscossione coattiva e, anche in merito ad una nuova rottamazione quater, l’emendamento al Ddl di bilancio all’esame del Senato prevede la possibilità di pagamento entro 180 giorni per gli atti notificati dal 1° gennaio 2022.

Il provvedimento riguarderà soltanto una parte dei recapitati che interesseranno cittadini e imprese. L'ulteriore dilazione temporale sarà relativa al pagamento di quelle cartelle che sono state notificate fino al 31 marzo del prossimo anno, ossia un’estensione di tre mesi.

A fissare i vincoli temporali sono stati i saldi che attengono alla finanza pubblica. Infatti, lo spostamento in avanti dei versamenti delle cartelle nelle casse dello Stato non richiede coperture aggiuntive solo se i pagamenti sono effettuati nell’anno solare.

Quindi, per concedere alla maggioranza, di andare in avanti di 180 giorni fino a marzo 2022 si traduce concretamente nella necessità di saldare il dovuto entro gli ultimi giorni di settembre del prossimo anno. Si attende che sia depositato in commissione Bilancio di Palazzo Madama nelle prossime ore, salvo nuovi cambiamenti di scenario negli accordi che intercorrono tra maggioranza e governo.

Superbonus: abolito il tetto Isee in Manovra

I proprietari delle unità immobiliari unifamiliari per l'intero anno prossimo avranno modo di  poter usufruire del Superbonus del 110% senza il rispetto delle limitazioni che sono stati indicate inizialmente da Palazzo Chigi nel disegno di legge .

Quest'ultima modifica andrà a valere  sia se l’immobile è da riqualificare dal punto di vista energetico sia se sarà da rendere la struttura antisismica. Inoltre, è previsto che si possa godere dell'agevolazione indipendentemente dalla condizione in cui grava l'immobile (rudere) o dalla tipologia abitativa (villetta al mare, in campagna o in montagna). 

L’accordo raggiunto tra maggioranza e governo sulle modifiche da apportare per allentare alla stretta sul Superbonus prevede non solo l’eliminazione del tetto reddituale e patrimoniale dell’Isee a 25mila euro, ma anche la cancellazione dell’obbligo di dover effettuare i lavori agevolati con il 110% se la villetta è adibita ad abitazione principale.

Manovra: Bonus facciate in lista d’attesa

L'esecutivo Draghi ha, inoltre, previsto la proroga per quanto riguarda il bonus facciate per il prossimo anno ma ha ridotto la percentuale della detrazione al 60%

La maggioranza avrebbe voluto prorogare per un altro semestre l'aliquota antecedente (90%), ma in considerazione dell’alto costo stimato il differimento ha reso inattuabile l'ipotesi.

Manovra: proroga del Bonus mobili e del Bonus idrico

Il bonus mobili raddoppierà ma solo nel prossimo anno. La detrazione definita in base agli accordi raggiunti sarà del 50% mentre, per quanto riguarda gli arredi, salirà a 10mila euro.

Resta, invece, fermo a 5.000 euro l'importo inidicato per il biennio successivo al prossimo anno. Il bonus  riguardeà la spesa che sarà effettuata per gli acquisti di mobili o elettrodomestici che risultano destinati ad arrredare gli immobili per i quali risultano in corso d'opera dei lavori di ristrutturazione.

Per quanto riguarda il bonus idrico sarà esteso fino alla fine del 2023 e sarà funzionale all’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio dell’acqua.  Il bonus prevede un credito d’imposta del 50%con il quale si vuole consentire una maggiore ottimizzazione delle risorse di natura idrica.

Manovra: la tassa sui tavolini a beneficio di alcuni

L'approvazione della manovra al Senato ha determnato anche l'interruzione del pagamento, per il primo trimsestre del prossimo anno, per quanto riguarda la tassa sui tavolini.

Un accordo, quello tra maggioranza e governo, che ha determinato l'azzeramento temporaneo del Cup con il conseguente beneficio per alcune categorie di lavoratori (commercianti e ambulanti) e che è andato a rispondere alle numerose richieste pervenute non solo dalla politica ma anche delle associazioni di categoria che avevano sensibilizzato l'esecutivo circa la necessità di valutare un supporto e una maggiore sensibilità nei confronti di lavoratori messi duramente in difficoltà dalla pandemia e dalle necessarie restrizioni.