Mercati: confermati tutti i timori

Il quadro odierno sull’Argoritmo del Vecchio Mondo non fa che confermar i timori d’una settimana fa.

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S’era scritto (più o meno…) le ultime volte:

La data del 26 febbraio ci ha spalancato i cancelli di quel che, sulla scia d’un poeta come Borges, s’era indicato quale “il giardino dei sentieri che si biforcano”: un’avventura dei mercati che s’è già chiusa lo scorso 23 marzo. Alcuni mercati non hanno trovato per tempo l’’uscita e continuano a “girar a vuoto” all’interno del giardino, ma i più, e soprattutto quelli che invero contano, si sono ormai lasciati alle spalle tanto il giardino quanto i suoi cancelli. Ovviamente, con la locuzione “i mercati che invero contano” noi si fa riferimento ai mercati del “Vecchio Mondo” (USA, Giappone, Inghilterra, Germania…): questi, aggrappati alla loro Inerzia, confidavano d’uscir al rialzo dall’evidente imbarazzo che n’aveva bloccato l’Impulso dopo i massimi di gennaio e così in effetti è stato, ma quant’accaduto di buono tra il 26 ed il 27 marzo (+2.5%)…

…non è stato confermato nei giorni seguenti e, al momento, il quadro d’insieme si mantiene piuttosto incerto. Apparentemente, insomma, può ancor avvenire di tutto: tanto nel bene quanto nel male.

Una settimana fa, tuttavia, noi avanzavamo più d’un dubbio su un possibile esito positivo:

In realtà, il nostro Argoritmo non parrebbe granché ottimista su quel che potrà accadere al Vecchio Mondo nei primi giorni d’aprile: