Mercati: i timori del passato diventano concreti

Il quadro odierno sull’Argoritmo del Vecchio Mondo non solo conferma i timori del passato, ma li rende ancor più concreti.

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Ogni tanto è necessario farlo. Anche perché è solo grazie allo scorrere del tempo che, a proposito dei mercati, si può scoprire se in passato s’eran dette delle autentiche “fesserie”. Ovviamente, le avessimo dette, ci saremmo ben guardati dal riproporle, oggi, alla vostra attenzione. Il fenomeno è ben noto ed ha un nome alquanto preciso: “distorsione da sopravvivenza”. In buona sostanza si fa bella mostra delle previsioni azzeccate, tralasciando di proposito quelle fallite, così da generare in chi legge la convinzione di trovarsi di fronte ad un “profeta” (cosa che spiega anche perché, nei nostri pezzi, noi s’usi spesso un tono “profetico”: fortunatamente, però, noi s’è proprio i primi a sorridere dello stesso). Nel caso specifico, però, “tutte” le parole da noi spese in questi ultimi mesi non han fatto altro che poggiare sulla profezia (avanzata oltre cinque mesi fa) che troverete qui di seguito e, quindi, nessuno potrà sostenere che noi, in fondo, s’è voluto salvar solo il salvabile…

S’era annunciato (“A dispetto delle impressioni dei più, il Vecchio Mondo parrebbe proprio volerci provare!”) ed ora n’abbiamo conferma [l’immagine qui sotto fa riferimento a quel che s’aveva lo scorso 24/11/2017]:

  • non più solo l’Inerzia [linea verde], ma anche l’Impulso [linea giallo-oro] s’è portato oltre la “sacra linea dello zero” e l’ha fatto con la giusta decisione che può finalmente portarci ad affermare che quel… “la sacra linea è stata ormai raggiunta del tutto”.

Parrebbe in effetti una buona notizia, ma con discreta probabilità non si rivelerà poi tale: né per il Vecchio Mondo né, soprattutto, per quella parte dello stesso, gli Stati Uniti, che proprio in quel Vecchio Mondo l’hanno fatta da padroni quasi assoluti per diversi decenni. Il mercato americano, infatti, ha ormai raggiunto il suo “scopo finale”: ha salvato, sì, il Vecchio Mondo da un nuovo ‘29 (invertendo al rialzo il proprio Ciclo Secolare nel 2011), ma si sente come si sentivano i pionieri della Corsa all’Oro di California, quando si resero conto che i filoni erano ormai esauriti e ne restava forse solo ancor un po’ per sfamare i propri figli. D’altra parte già ora, a dispetto della “luna” che i media ci spingono a guardar di continuo (“Ancor un nuovo massimo storico sullo S&P500!”), le cose non paiono andar poi così bene come i più vorrebbero farci credere.

Intendiamoci: il Nuovo Mondo continua a soffrire, ma nel suo caso, come detto in passato, si sta costruendo un’autentica rivoluzione “underground” ed è giusto che il Nuovo Mondo “possa (o debba?…) muoversi” sotto la sua linea dello zero: avrà modo e tempo, infatti, per riprenderla quando sarà necessario (che, ricordiamolo, non sarà comunque prima del 2018!). Il Nuovo Mondo, d’altra parte, non ne può più di far da stampella al Vecchio: sente che il suo momento sta per arrivare e non ha voglia di lasciarsi sfuggire quell’occasione che aspettava da gran tempo.

Ed a Natale, quando le cose sul Nuovo Mondo parevano proprio volgere al peggio, noi si scriveva:

Chi dovrebbe raccogliere il testimone dal Vecchio Mondo resta ancor lontanissimo dal “volerlo” fare:

  • il suo Impulso [linea grigia], dopo esser quasi giunto sui minimi d’inizio anno, almeno sin qui non ha mostrato alcuna reazione degna di nota.

A dispetto di ciò, tuttavia, noi si resta convinti che il Destino saprà far comunque il suo dovere. Confermiamo insomma, e pienamente, quanto già detto le ultime volte:

  • qualunque cosa potrà accadere nel corso delle prossime settimane, sarà poi solo un problema di tempi, giacché il Destino parrebbe proprio segnato: l’Inerzia [linea rossa] sale sempre con buona continuità, a dispetto di quel che le accade intorno,

e

  • l’Impulso, suo malgrado (fatta sempre salva la possibilità che noi si stia sbagliando), non potrà che adeguarsi a quel che, in fondo, l’Inerzia gli impone: mettere a nudo il re e spodestarlo, per sempre, dal trono!

E nel Nuovo Mondo, ne siamo sempre più convinti, ci sarà anche l’Italia, le cui attuali difficoltà (il suo valore odierno, in fondo, non è granché diverso dai massimi d’agosto 2017) paiono replicare, quasi fedelmente, le difficoltà mostrate dall’Impulso del Nuovo Mondo sul nostro Argoritmo. Eppure, sarà proprio dalle “attuali” difficoltà del suo Impulso che il Nuovo Mondo trarrà l’energia necessaria per compiere quel che il Destino gli ha già indicato. Ci vorrà del tempo, ovvio, ma nel 2018 n’avremo la “prima” (se non già “piena”) conferma: il Vecchio Mondo, infatti, ormai esausto, ad un certo punto si sposterà sul ciglio della strada e non potrà far altro che attendere il proprio di Destino, quello “ineluttabile”: il Nuovo Mondo, invece, senza neppur muovere un dito o quasi, andrà così a far finalmente il suo. O, quanto meno, comincerà a farlo.

Insomma:

  • quel che l’Accademia della Gru va ripetendo da settimane è figlio di quel che la stessa, già lo scorso anno, aveva anticipato in modo convinto (“mettendoci la faccia”, si dovrebbe dire).

Ed è proprio lungo tale solco che ci possiamo permettere di ripetere, ancor una volta, il già detto:

Il quadro odierno sull’Argoritmo del Vecchio Mondo non solo conferma i timori del passato, ma li rende ancor più concreti: l’Impulso, infatti, non solo è scivolato ulteriormente verso il basso, ma ha persino bucato la propria linea dello zero. Ancor una volta, però, a destar soprattutto gran preoccupazione è la distanza tra Inerzia ed Impulso: col trascorrere dei giorni, infatti, la stessa s’è fatta sempre più ampia ed il rischio che possa diventar qualcosa d’incolmabile, ormai, è invero molto ma molto alto.

Come già fatto l’ultima volta, abbandoniamo ora il grafico che moveva dal secondo semestre del 2015 e focalizziamo, invece, il nostro sguardo solo su quant’accaduto all’Argoritmo della Gru del Vecchio Mondo nel 2018:

L’Impulso (giallo) è esattamente quel che avete visto in precedenza, ovviamente ingrandito, mentre l’Inerzia (verde), nell’immagine qui sopra, tiene solamente conto di quant’accaduto nel 2018: una “forzatura” utile ad evidenziar la criticità della fase oggi in corso (in settimana, l’Inerzia ha violato anch’essa al ribasso la linea dello zero: evento di cui non avremmo avuto alcuna percezione se ci fossimo fermati all’immagine di pagina precedente). E in ogni caso, poiché sull’Impulso non s’è compiuta alcuna manipolazione, il responso deve dirsi sincero: con la violazione della linea dello zero s’è posto un autentico sigillo sugli eventi futuri.

A tal proposito, d’altra parte, già in aprile c’eravamo espressi in modo molto preciso:

  • Se vogliamo davvero capire quel che potrà accadere in futuro, sarà meglio che la nostra attenzione si focalizzi esclusivamente sullo “S&P500-Vecchio Mondo” ed il “FTSE MIB-Profeta del Nuovo(?)”: sappiamo che la cosa farà sorridere “i più”, ma forse sta per finire il tempo in cui un raffreddore a New York è destinato a diventar sempre e comunque una polmonite a Milano!

Alla luce del grafico che potrete veder più sotto, non possiamo certo dire che noi si fosse sbagliato nell’indicar proprio quant’appena letto come l’autentico obiettivo delle nostre possibili analisi:

  • senza dubbio, quello di New York è ancor solo un raffreddore o, al massimo, un’influenza
  • senza dubbio, però, a Milano non s’ha alcuna polmonite, anzi…

Se guardiamo il nostro Argoritmo su Milano è del tutto evidente che ci troviamo in una situazione ancor in divenire, ma è un divenire molto positivo quel che si sta costruendo sotto i nostri occhi:

Già una settimana fa, tuttavia, sottolineavamo la necessità di muoversi con gran prudenza perchè

  • quella del nostro mercato, se si realizzerà l’impresa (raggiungimento della luce del sole con la violazione al rialzo della linea dello zero, N.d.R.), non sarà comunque una “cavalcata delle valchirie”.

La forbice tra il nostro mercato e quello americano, infatti, è “destinata” ora a restringersi.