Merkel - e l’Europa - all’indomani delle elezioni tedesche

La rielezione di Angela Merkel a capo del governo tedesco è un voto a favore dello status quo, malgrado la crescita dell’estrema destra.

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Se il quarto mandato di Angela Merkel garantisce lo status quo auspicato da molti investitori, l’ascesa della destra nazionalista ha indebolito la posizione della Cancelliera tedesca, ora alle prese con la formazione di una coalizione.

  • La rielezione di Angela Merkel a capo del governo tedesco è un voto a favore dello status quo, malgrado la crescita dell’estrema destra
  • Ora che la posizione di Merkel è meno forte, il futuro governo di coalizione può condizionare l’approccio della Germania alla questione europea e non solo
  • L’esito del voto tedesco può quindi alimentare i timori degli investitori in merito al rischio politico, nel quadro del lungo “super ciclo” elettorale europeo.

A una prima lettura, le consultazioni tedesche non hanno segnato una svolta nel panorama politico tedesco: i partiti di centro destra CDU (Unione Cristiano-Democratica) e CSU (Unione Cristiano-Sociale) hanno nuovamente superato gli avversari e Angela Merkel è diventata Cancelliera per la quarta volta consecutiva. Ma questa vittoria cela una diminuzione del sostegno al blocco CDU-CSU e l’avanzata del partito anti-immigrazione Alternativa per la Germania (AfD) che hanno indebolito la posizione della Merkel.

I principali partiti tedeschi hanno perso milioni di voti e la preferenza per i conservatori sostenitori della Merkel è scesa al 33% circa, il livello più basso dal 1949. Nel complesso, oltre 1 tedesco su 5 ha dato la propria preferenza a un partito di estrema destra o di estrema sinistra, in linea con la tendenza populista e anti-immigrazione osservata in altri Paesi.