Monete rare: le 5 lire che valgono 110.000 euro!

A volte la fortuna più grande si cela proprio in casa nostra, o in posti più vicini di quanto si possa immaginare. Le monete rare sono ormai una realtà assodata e sviluppata che con le giuste attenzioni può portare a fare delle scoperte sensazionali! Scopriamo qualche versione delle 5 lire che potrebbe completamente cambiare la vita di chi se ne trova una in un vecchio salvadanaio impolverato.

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Ancora una volta torniamo a parlare di monete rare, e in particolar modo delle lire italiane, le quali hanno sicuramente un posto speciale nelle memorie di tante persone che hanno avuto la possibilità di utilizzarle fino all'adozione dell'euro come nuova moneta.

Al giorno d'oggi, però, le lire non sono solamente un dolce ricordo ma risiedono ancora in alcuni vecchi portafogli o salvadanai di tantissimi italiani, pronte a risplendere nuovamente ma con un valore economico del tutto rinnovato e dato dalla loro rarità per i collezionisti e i numismatici.

Infatti, anche se non più in adozione e senza un valore nominale, le lire possono sorprendere e rappresentare una ghiotta occasione di risparmio e perché no, addirittura arricchimento.

Di fatto, non stiamo parlando di valori irrisori, ma spesso anche di valori che arrivano a toccare le migliaia di euro per chi di questo mondo ne capisce qualcosa.

Per questa ragione, di tanto in tanto può essere divertente ed eventualmente remunerativo rispolverare le vecchie lire rimaste inutilizzate dopo l'avvento dell'euro, per scoprire se tra di esse c'è qualche pezzo particolarmente raro o ricercato.

In questo articolo andremo ad analizzare e conoscere qualcosa in più sulla storica moneta da 5 lire, non una delle più note ma che comunque potrebbe arrivare a regalare delle grosse soddisfazioni ai più fortunati.

Non tergiversiamo oltre quindi e tuffiamoci in questo mondo, perché uno dei fortunati potresti essere proprio tu!

Monete rare: come vengono classificate?

Prima di affrontare il percorso storico e in seguito collezionistico dei vari pezzi da 5 lire, è opportuno farsi un'idea di cosa è effettivamente una moneta rara e di come viene classificata a seconda di determinate caratteristiche.

Innanzitutto cos'è che fa diventare una moneta rara e di conseguenza degna delle attenzioni di un numismatico (colui che studia, classifica e colleziona monete)?

Non sono molte queste caratteristiche ma di certo sono importanti.

Una moneta assume valore principalmente quando è in ottime condizioni (ne andremo a parlare brevemente più avanti), quando appartiene a un lotto coniato in pochi o pochissimi pezzi o quando presenta delle particolarità che vanno oltre le normali caratteristiche della moneta coniata durante il suo periodo di circolazione.

Monete rare: gli errori di conio!

Le particolarità citate nel paragrafo precedente potrebbero essere anche solo degli errori di conio, e quindi delle stampe differenti dalla norma e che in qualche modo rendono quel pezzo assolutamente unico e diverso da tutti gli altri.

A questo proposito basta ragionare sul concetto stesso di rarità.

Cos'è, in primis, che rende un qualcosa raro e prezioso?

Esatto, la sua unicità, il fatto che ne esistano pochi pezzi e che ci sia quindi una scarsità di approvvigionamento di fondo. 

Nel caso delle monete, averne una che presenta un "errore" di stampa nel fronte o nel retro la rende assolutamente inestimabile, perché probabilmente esisteranno pochi pezzi uguali, se non addirittura nessuno.

Non dimentichiamoci però, che per riconoscere una moneta rara ci vogliono determinate competenze e conoscenze, poiché i fattori da analizzare sono molteplici, quali per esempio il materiale utilizzato, l'anno di conio, lo stato di conservazione o anche il periodo storico al quale appartiene suddetta moneta.

Monete rare: gradi di rarità e stato di conservazione!

Numismatici, esperti e collezionisti utilizzano delle vere e proprie scale per classificare le monete; non solo in base alla loro possibile rarità (secondo i parametri precedentemente citati), ma anche in base al loro stato di conservazione, e quindi di come si presentano esteticamente.

Anche senza essere degli assoluti esperti del settore viene abbastanza naturale capire che una moneta conservata in maniera ineccepibile, come fosse appena coniata, può valere sicuramente più di una moneta che ha subito vari smacchi perché magari è stata in circolazione per molto più tempo.

Monete rare: i livelli che definiscono stato di conservazione e rarità!

Per quanto riguarda lo stato di conservazione possiamo trovare 7 gradi principali con i quali valutare le monete, senza contare gli ulteriori gradi intermedi.

In ordine crescente di stato di conservazione possiamo avere una moneta mediocre (M), discreta (D), bella (B), molto bella (MB), bellissima (BB), splendida (SPL) e fior di conio (FDC). 

Senza necessità di analizzare uno per uno i gradi, è sufficiente affermare che quello più basso (mediocre) viene dato a tutte le monete che quasi non presentano più rilievi e scanalature e che possiedano una texture ormai quasi liscia a causa dell'ingente quantitativo di tempo passato in circolazione.

Le monete cosiddette "fior di conio" invece, sono quelle mantenute in maniera ineccepibile, mai entrate in circolazione e che sono state subito protette senza possibilità di usura.

L'unico impercettibile difetto che potrebbe (non necessariamente) avere una moneta fior di conio è un eventuale segno derivante dal contatto avvenuto con altre monete durante il processo di produzione.

Tutti i gradi intermedi attestano delle monete con queste stesse caratteristiche ma, chiaramente a livelli e gradi diversi.

Facile intuire che più una moneta si avvicina al "fior di conio" più valore assumerà in fase di valutazione da parte dei periti esperti in questo ambito.

Tornando invece al grado di rarità è possibile individuare fino a 10 livelli assumibili dalle monete: in ordine crescente ci sono molto comune (CC), comune (C), non comune (NC), rara (R), molto rara (R2), rarissima (R3), estremamente rara (R4), pochi esemplari conosciuti (R5), esemplare unico (R6) e unica (U).

Anche in questo caso, più la moneta è rara più si avvicina appunto ad essere "unica".

I parametri che definiscono la rarità di una moneta possono inoltre cambiare nel tempo, magari per nuove scoperte riguardanti il suo contesto storico o per un numero particolarmente alto di passaggi all'asta.

Monete rare: le 5 lire Vittorio Emanuele II!

Esistono varie tipologie di 5 lire e, insieme all'aiuto della guida fornita dal sito "moneterare.it", andremo ad analizzarne qualcuna, cominciando da quelle coniate durante il Regno di Vittorio Emanuele II.

Praticamente tutte le monete di questo tipo risultano molto rare, arrivando a toccare addirittura il grado R4, e quindi dei valori particolarmente alti.

Il periodo di conio di questa moneta risale all'Unità d'Italia, quindi tra il 1861 e il 1878.

Le varianti di questa moneta possono essere in argento 900 o in oro, a seconda dell'annata di conio, con chiaramente dei valori differenti.

Nel dritto delle monete è rappresentato il Re Vittorio Emanuele II rivolto a destra, mentre nel verso è presente lo stemma dei Savoia, con il Collare dell'Annunziata e due rami d'alloro.

Sono le primissime monete che vanno a commemorare il Regno d'Italia e raggiungono dei valori da capogiro.

In fior di conio, infatti, le 5 lire Vittorio Emanuele II stemma del 1973 arrivano a valere fino a 22.000€.

Il costo così alto per quella annata è dettato dal minore quantitativo di monete coniate rispetto agli altri anni, rendendola, come già spiegato, la versione più unica e difficilmente reperibile, quindi più rara.

Monete rare: 5 lire Umberto I!

Il periodo di conio di queste 5 lire è piuttosto limitato, in quanto si estende solamente tra il 1878 e il1879.

Anche in questo caso il materiale della moneta è l'argento 900 e presenta al dritto il viso del Re Umberto I rivolto a destra e al verso nuovamente lo Stemma dei Savoia con il Collare dell'Annunziata.

È assolutamente importante specificare che il viso del Re è normalmente rivolto verso destra, perché una moneta con il volto girato a sinistra presenterebbe un errore di conio, il quale ne farebbe ulteriormente lievitare il valore.

Le 5 lire Umberto I coniate nel 1878 (chiamate anche di primo tipo) sono quelle più rare, e il loro valore in fior di conio si aggira intorno ai 15.000€, una cifra niente male!

Monete rare: le 5 lire valore Vittorio Emanuele III Aquila Sabauda!

Questa versione delle 5 lire è una delle più rare e inestimabili, per via del ridottissimo numero di copie coniate mentre erano ancora in circolazione.

La versione relativa a questo paragrafo in particolare è stata coniata solamente nel 1901 per un totale di soli 114 pezzi.

La moneta è in argento 835, ha nel dritto il volto del Re Vittorio Emanuele III sempre girato a destra mentre nel verso l'aquila sabauda con la corona e le ali spiegate, con al centro lo Stemma Sabaudo.

Sono presenti le scritte "Vittorio Emanuele III" e "Regno d'Italia", con la sigla FERT nel contorno.

Il valore di questa rarissima moneta è da capogiro.

Possederne una copia, soprattutto in fior di conio, significherebbe ben più di un semplice risparmio o di un'entrata extra!

Pensate che in stato di conservazione "molto bella" (e quindi non uno dei più alti, anzi), questa moneta si attesta comunque con un valore di 15.000€.

Avere la fortuna di possederne una in fior di conio, invece, significherebbe poter avere accesso a un valore che si aggira intorno ai 110.000€!

Chiaramente, entrare in possesso di un pezzo del genere non è semplice, e sono poche le persone che possono vantarne uno nella propria collezione.

Monete rare: le 5 lire valore delfino, del 1956!

Concludiamo questa breve rassegna con una moneta decisamente più vicina ai giorni nostri e che alcuni di voi conosceranno bene e avranno anche utilizzato!

Stiamo parlando delle 5 lire delfino, le quali sono state coniate dal 1951 al 2001, in un materiale chiamato italma. 

Questa moneta, tanto conosciuta quanto semplice, presenta un timone nel dritto e nel verso un delfino con al di sopra inciso il valore della moneta.

Da un punto di vista di rarità questa moneta non eccelle, ma essendo decisamente più comune potreste ritrovarvi una copia della stessa che vale ancora un bel po' di soldi!

L'unica versione effettivamente interessante è quella del 1956, anno durante il quale il numero di 5 lire delfino coniate è stato minore rispetto agli altri anni.

Le 5 lire valore delfino del 1956, se in fior di conio, possono arrivare a valere fino a 2.100€.

Chiaramente non un valore che può rivaleggiare con le colleghe precedentemente descritte, ma che può comunque fare gola a molti, anche perché è decisamente più probabile trovare una moneta del genere in un vecchio salvadanaio!

Ecco infine un video di "Passione Monete", dove è possibile riconoscere alcuni pezzi forti della collezione di lire italiane: