Mutui: più concessioni al Nord che al Sud

La crisi economica ha portato gli istituti di credito a dimostrarsi sempre meno propensi all'erogazione di contratti di mutuo sopratutto al Sud.

Negli ultimi mesi la situazione economica del nostro paese e in generale di alcuni stati dell'Europa, unita ad un clima di incertezza legato al mercato del lavoro, ha portato gli istituti di credito a dimostrarsi sempre meno propensi all'erogazione di contratti di mutuo. L'onda d'urto ha colpito il mercato immobiliare paralizzando la compravendita di un bene da sempre percepito come un rifugio per tanti piccoli risparmiatori italiani: la casa.

Nonostante la voce ottimistica di una ripresa, gli ultimi dati di una ricerca portata avanti da alcuni operatori del settore illustrano una situazione ancora difficile, dove alcune regioni sembrano favorite rispetto ad altre nell'ottenimento di un mutuo.

I 5000 casi studiati nei primi mesi del 2013 descrivono come la media delle richieste di mutuo accolte dalle banche sia di appena il 7%, con punte oltre il 10% in alcune regioni quali la Lombardia e le Marche, mentre in Calabria, Basilicata e Molise la percentuale delle domande andate a buon fine oscilla tra il 3,8% e il 4.8%.

Una discriminazione che appare legata alle condizioni di reddito e che, come evidenziano gli esperti, risulta penalizzare notevolmente in termini di opportunità e accesso alle risorse i residenti in questi territori.

Va poi ricordato il fatto che se un tempo il credito erogato dagli istituti poteva coprire anche il 100% del fabbisogno, oggi si stabilizza molto spesso anche sotto il 50%. Il contratto di mutuo più frequente è quello chiamato mutuo immobiliare in cui la garanzia ipotecaria viene fornita dall'immobile stesso, ma può accadere anche che l'istituto di credito richieda l'ipoteca a garanzia del finanziamento su un altro bene di proprietà del richiedente o di un terzo.