Naspi 2022: cosa richiedere dopo la scadenza e come fare

Dopo la Naspi cosa posso chiedere nel 2022? Questa è la domanda che si pongono molti beneficiari dell’indennità di disoccupazione che si stanno avvicinando alla scadenza della misura. Quando scade la Naspi è senz’altro possibile richiedere il reddito di cittadinanza, se in possesso dei requisiti. Vediamo cosa e come fare.

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Dopo la Naspi cosa posso chiedere nel 2022? Cosa fare dopo la scadenza? Ci sono altri sussidi che possono essere richiesti?

Queste sono alcune delle domande che si pongono molti beneficiari dell’indennità di disoccupazione che si stanno avvicinando alla scadenza della misura. La durata dell’indennità di disoccupazione è variabile, dipende, infatti, dalla storia contributiva e lavorativa del richiedente. In ogni caso, però, questa non può essere rinnovata o prolungata. La Naspi, infatti, può essere corrisposta per un massimo di due anni. 

È chiaro che l’esistenza della misura, gestita da INPS, di per sé è giustificata dalla volontà di fornire un aiuto economico, nel momento in cui il lavoratore si trova a perdere involontariamente l’impiego, per offrirgli un salvagente nel lasso di tempo che gli ci vorrà per trovare un nuovo lavoro. 

È, quindi, auspicabile che il beneficiario di Naspi si attivi quanto più possibile per mettersi alla ricerca di un impiego. Allo stesso tempo, però, e specialmente in un periodo come questo caratterizzato dalla pandemia e, ora, anche da un clima angosciante a causa della guerra Russia-Ucraina, il reinserimento nel mondo del lavoro può non essere semplice. 

In questo caso, c’è la possibilità, per il percettore la cui Naspi scadrà a breve, di informarsi per trovare nuove soluzioni da parte dello Stato. E, da questo punto di vista, il reddito di cittadinanza può rappresentare una buona occasione.

Dopo la Naspi cosa posso chiedere nel 2022: si può richiedere il RdC dopo la Naspi?

La Naspi è sicuramente tra le misure più conosciute a sostegno dei disoccupati. In particolar modo, di coloro che hanno perso il lavoro involontariamente e che hanno, dunque, necessità di un sostegno economico nel periodo che precede un nuovo periodo di occupazione. 

Alcune volte, però, le cose non vanno proprio così e ci si può trovare nella situazione in cui, pur avvicinandosi sempre di più la scadenza dell’indennità di disoccupazione, non è stato ancora possibile trovare un nuovo impiego. 

È in questi casi che il cittadino rischia di trovarsi in grandi difficoltà economiche. Ed è anche per questo motivo che lo Stato assicura, comunque, anche altre misure di sostegno economico. 

Primo tra tutti è il reddito di cittadinanza, misura che fa parlare moltissimo di sé e che è stata soggetta a non poche modifiche nel corso degli ultimi mesi dello scorso anno. 

Ricordiamo che il reddito di cittadinanza è compatibile con la Naspi, cioè lo si può richiedere anche mentre si sta beneficiando dell’indennità di disoccupazione. Va, però, considerato che, in caso di soggetto che percepisce Naspi e fa domanda di reddito di cittadinanza, spesso l’importo di quest’ultima misura si riduce notevolmente.

Naspi 2022, richiedere il RdC dopo la scadenza: come e perché

È dunque possibile richiedere il reddito di cittadinanza dopo aver usufruito dell’indennità di disoccupazione, ovviamente solo qualora si sia in possesso di tutti i requisiti richiesti per avere accesso alla misura in vigore dal 2019. 

Per quanto riguarda i requisiti, tutte le informazioni necessarie sono accessibili consultando il sito del governo dedicato al RdC. In linea generale, è importante ricordare che, come molti altri bonus, anche il reddito di cittadinanza è legato al valore dell’ISEE (non può superare i 9.360 euro), ma anche del patrimonio mobiliare e immobiliare. 

Su questo punto, è importante fare una precisazione: 

il reddito di cittadinanza è una misura che viene riconosciuta all’intero nucleo familiare, perciò i requisiti fanno riferimento a tutti i componenti del nucleo e non al solo richiedente. 

Chiarito questo punto, va detto che richiedere il reddito di cittadinanza dopo la scadenza della Naspi, nel 2022 potrebbe avere ulteriori effetti positivi. Oltre, infatti, ad assicurare un sostegno economico mensile, considerando le diverse modifiche apportate dalla Legge di Bilancio 2022, il RdC ha subito un (seppur blando) rafforzamento dei suoi obiettivi. 

La misura, infatti, nasce non solo per aiutare economicamente i nuclei familiari in difficoltà, ma anche per favorire un reinserimento del beneficiario nel mondo del lavoro. 

Naspi 2022, richiedere il reddito di cittadinanza dopo la scadenza: attenzione all’ISEE

Prima di analizzare quelli che sono gli obblighi di lavoro legati al reddito di cittadinanza, è importante, per l’ex beneficiario di Naspi che intende richiedere il RdC, valutare la possibilità di presentare un ISEE corrente. 

Come abbiamo accennato, infatti, la presentazione di un ISEE in corso di validità è fondamentale per poter effettuare richiesta per il reddito di cittadinanza. L’indicatore, inoltre, non può superare una determinata soglia (9.360 euro). 

In sostanza, per un ex percettore di Naspi, la cosa più conveniente sarebbe vagliare la possibilità di richiedere l’ISEE corrente, cioè l’ISEE che non tiene conto di redditi e patrimoni di due anni precedenti, bensì di quelli relativi agli ultimi 12 mesi o anche solo degli ultimi due mesi nei seguenti casi: 

perdita, sospensione o riduzione dell’attività lavorativa o interruzione dei trattamenti previdenziali, assistenziali e indennitari. 

È possibile, dunque, che la situazione permetta di presentare un ISEE corrente, il cui valore, se si sono verificati tali eventi, andrà sicuramente a scendere, promettendo un importo di RdC più alto e, dunque, più conveniente. 

Per maggiori informazioni sull’ISEE corrente ti consigliamo anche la lettura del nostro approfondimento ISEE corrente 2022: come compilare il modello MS e quando! 

Per qualsiasi altra informazione sulla possibilità di presentare o meno l’ISEE corrente è consigliabile rivolgersi al CAF o al patronato di fiducia e analizzare la situazione per decidere come procedere. 

Richiedere RdC dopo la Naspi: quali sono gli obblighi di lavoro

Come già accennato, il reddito di cittadinanza è una misura che ha lo scopo, più o meno come la Naspi, di offrire un sostegno economico nel periodo in cui si sta cercando un nuovo impiego. 

Il RdC, poi, dovrebbe mettere il beneficiario in condizione di reinserirsi nel mercato del lavoro. L’uso del condizionale non è un caso, perché sin dalla sua nascita il RdC ha sempre sollevato forti dubbi e perplessità sulla capacità di accompagnare i percettori verso il mondo del lavoro. 

In ogni caso, esistono delle condizionalità legate proprio alla disponibilità al lavoro, in particolare: 

sottoscrivere il Patto per il Lavoro o il Patto per l’inclusione sociale.

A dover adempiere a tali obblighi sono tutti i componenti del nucleo familiare che hanno raggiunto la maggiore età, non sono occupati e non frequentano un regolare corso di studio. Ad essere esonerati da tali obblighi, infatti, sono i beneficiari con età pari o superiore ai 65 anni e i componenti affetti da disabilità. 

Come richiedere il reddito di cittadinanza dopo la Naspi

Richiedere il RdC dopo la Naspi non è complicato ed è un’azione che può essere effettuata anche telematicamente, tramite il sito apposito del governo. Nella pagina dedicata alle modalità di presentazione della domanda, puoi inoltre trovare anche tutti i moduli in pdf da scaricare come il modello per la domanda, il modello RdC-Com ridotto/esteso. 

Una volta che INPS, dopo i dovuti controlli, accoglie la domanda, bisognerà solo attendere che venga inviata la comunicazione, da parte di Poste, a ritirare la carta RdC. 

Sarà, infatti, su questa carta che si riceverà tutti i mesi la ricarica di RdC. Le somme relative al reddito di cittadinanza non possono, ovviamente, essere utilizzate per qualsiasi tipo di acquisto. Per questo motivo, il consiglio è di consultare la lista delle spese ammesse sulla stessa pagina del sito.