Nuovo contributo a fondo perduto fino a 150.000 euro per chi?

Nel decreto sostegni bis approvato pochi giorni fà è stato inserito un nuovo contributo a fondo perduto fino a 150.000 euro per aziende e professionisti in difficoltà economica. Il contributo può essere richiesto da chi già lo percepiva, ma anche da chi si è visto respingere la domanda per gli aiuti presenti nel primo decreto requisiti sul calo del fatturato sono stati innalzati.

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Il decreto Sostegni Bis contenete nuovi e numerosi bonus e contributo a fondo perduto a favore di aziende e professionisti in diffcoltà economica, è stato finalmente approvato dal governo Draghi.

Tra le novità di rilievo la riconferma del contributo a fondo perdute come misura di aiuto ad aziende e professionisti già presente del primo dl Sostegni, andiamo quindi a vedere cosa cambia e come poterlo richiedere.

Il decreto Sostegni bis prevede un nuovo contributo a fondo perduto da un minimo di mille euro a un massimo di 150mila euro che darà la possibilità di avere un bonus aggiuntivo a chi ha già beneficiato del primo, allargando il periodo su cui determinare il calo del fatturato del 30%, che sarà considerato da gennaio ad aprile.

Contributo a fondo perduto automatico

Chi si è visto respingere il contributo a fondo perduto del vecchio decreto Sostegni, chi lo ha restituito o lo ha percepito indebitamente, non avrà in automatico la nuova tranche.

Il nuovo contributo a fondo perduto verrà erogato attraverso un doppio binario, aziende e professionisti che già percepiscono il contributo presente nel primo decreto Sostegni nel caso abbiano mantenuto i requisiti che prevedono una partita Iva attiva e non abbiano restituito il precedente contributo, riceveranno:

  • il 100% dell' importo già ricevuto del primo contributo, verrà erogato in automatico con le stesse modalità con le quali hanno ricevuto il primo aiuto;
  • sarà quindi l'Agenzia delle entrate ad erogare l'importo direttamente sul conto corrente bancario o postale del beneficiario.
  • l'erogazione sarà riconosciuto attraverso la forma del credito di imposta nel caso in cui sia stata la scelta per il primo contributo a fondo perduto ricevuto.

Va precisato che senza ulteriori richieste viene erogata la stessa cifra che si è già ricevuta. Chi ha diritto a una somma maggiore dovrà nuovamente fare richiesta.

Nel video un approfondimento del dott. Marco Zanin sul funzionamento del contrinuto a fondo perduto presente nel decreto Sostegni bis.

Contributo a fondo perduto alternativo

In alternativa, i nuovi contributi a fondo perduto presenti nel decreto sostegni bis potranno essere richiesti da quelle imprese o da quei professionisti che a causa della mancanza di requisiti non hanno avuto accesso ai benefici del primo decreto.

I requisiti relativi al calo del fatturato sono stati innalzati permettendo ad una più ampia platea l' accesso ai nuovi contributi a fondo perduto.

Per poter fare richiesta è fondamentale :

  • non aver registrato ricavi superiori ai 10 milioni di euro e aver subìto una perdita del fatturato (e dei corrispettivi) medio mensile di almeno il 30% nel periodo compreso dal 1° aprile 2020 al 31 marzo 2021 rispetto al periodo compreso tra il 1° aprile 2019 e il 31 marzo 2020.

Previsto inoltre un saldo finale per tutti coloro che dimostrano di aver avuto un calo economico relativo al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2020, rispetto a quello relativo al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2019.

Come si calcola il contributo

Il contributo non può essere superiore a 150.000 euro e inferiore a 1.000 euro per le persone fisiche e a 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.

Per i richiedenti che non hanno beneficiato del contributo a fondo perduto presente nel primo decreto Sostegni, ma che hanno i requisiti per richiedere il contributo a fondo perduto presente nel secondo decreto il calcolo dell' importo spettante è determinato  come segue:

  1. 90% per i soggetti con ricavi e compensi non superiori a 100.000 euro;
  2. 70% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 100.000 euro e fino a 400.000 euro;
  3. 50% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 400.000 euro e fino a 1.000.000 di euro;
  4. 40% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 1.000.000 di euro e fino a 5.000.000 di euro;
  5. 30% per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 5.000.000 di euro e fino a 10.000.000 di euro.

Esempio:

Ammontare medio mensile 1.4.2019-31.3.2020: 290.000

Ammontare medio mensile 1.4.2020-31.3.2021: 130.000

Differenza: 160.000

Ricavi anno 2019: 3.400.000

Calcolo del contributo

Vecchi beneficiari: 30% di 160.000 = 48.000 euro

Nuovi beneficiari: 40% di 160.000 = 64.000 euro

Per tutti i soggetti, l’importo del contributo di cui al comma 5 non può essere superiore a 150.000 euro.

Come richiedere il contributo a fondo perduto

Anche i vecchi beneficiari, quindi, devono presentare domanda se hanno intenzione di ottenere il bonus aggiuntivo a cui si ha diritto spostando il periodo di riferimento.

In questo caso, sono due le ipotesi:

Per quanto riguarda la procedura per la richiesta dei contributi a fondo perduto la procedura varia in base alla categoria del beneficiario e la tipologia di contributo.

Vecchi beneficiari che chiedono la seconda tranche di contributi

  • L' erogazione avverrà in automatico senza bisogno di fare domanda.

Vecchi beneficiari che chiedono il bonus aggiuntivo calcolato sul nuovo periodo che parte da aprile:

  • bisognerà effettuare la domanda presso l' Agenzia delle entrate in via telematica.
  • 60 giorni di tempo dall' avvio della procedura

Nuovi beneficiari che chiedono il contributo in base al calcolo sul calo pari al 30 per cento dell’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi  confrontando periodi 1° aprile 2019 - 31 marzo 2020 e 1° aprile 2020- 31 marzo 2021:

  • bisognerà effettuare la domanda presso l' Agenzia delle entrate in via telematica.
  • 60 giorni di tempo dall' avvio della procedura

Per i vecchi e nuovi beneficiari saldo finale sulla base delle perdite di esercizio nel confronto 2020-2019:

  • bisognerà effettuare la domanda presso l' Agenzia delle entrate in via telematica.
  • 30 giorni di tempo dall' avvio della procedura

Contributo a fondo perduto Sostegni bis: soggetti esclusi

Sono esclusi i soggetti la cui partita Iva risulti non attiva alla data di entrata in vigore del decreto, e i soggetti che, pur avendo attivato la partita Iva successivamente al 1° gennaio 2019, non presentino il calo del fatturato.

Chi si è visto respingere il contributo a fondo perduto del vecchio decreto Sostegni, chi lo ha restituito o lo ha percepito indebitamente, non avrà in automatico la nuova tranche.

Nuove agevolazioni per professionisti ed imprese nel Sostegni bis

Lo stanziamento del contributo a fondo perduto inserito  nel dl Sostegni bis è il provvedimento principale che si aggiunge ad altri bonus pensati per aiutare le imprese ed i professionisti in difficoltà economica dovuta all' emergenza pandemica covid-19 che ha segnato il biennio 2021-2021.

Sono stati inseriti altri provvedimenti che vanno dalla proroga delle cartelle esattoriali, alle agevolazioni TARI, all' abbattimento del credito d' imposta per canoni di locazioni di immobili ad uso non abitativo ad altri provvedimenti ancora. 

Proroga cartelle esattoriali fino a giugno:

  • L’attività della Riscossione si ferma per tutto il mese di maggio e anche giugno: le cartelle ripartiranno dal 1° luglio 2021;
  • Resteranno validi, però, i provvedimenti adottati o gli adempimenti svolti dalla Riscossione tra il 1° maggio e l’entrata in vigore del decreto;
  • Plastic tax stata rinviata al 1° gennaio 2022;
  • Proroga sospensione mutui e prestiti per imprese e autonomi.

Il decreto Sostegni bis contiene, nel suo pacchetto di aiuti, anche la proroga delle moratorie in atto, così come i prestiti garantiti dallo Stato.

Si tratta delle misure di sostegno previste dal decreto Cura Italia. Con l’intervento del Sostegni bis sarà possibile la proroga fino a fine anno i finanziamenti con garanzia pubblica, così come l’allungamento da 6 a 10 anni senza penalizzazioni sulla percentuale garantita.

Partita Iva: Il decreto liquidità

Le partite iva in crisi potranno beneficiare non solo del nuovo stop delle cartelle esattoriali fino al 30 giugno, ma anche della successiva rateizzazione fino a 10 anni una volta che l' ente di riscocssione riprenderà le sue funzioni.

Non meno importante la norma che riguarda la proroga della moratoria su prestiti e mutui che potrà restare in vigore fino al 31 dicembre 2021,  su richiesta delle attività che intendono continuare a sospendere le rate. 

La più importante novità è che grazie al "Dl liquidità", verranno concessi prestiti e rifinanziamenti garantiti dallo stato anche a chi è stato ultimamente segnalato in sofferenza nelle centrali di rischio bancario: "Estensione garanzia anche in favore di soggetti segnalati in centrale rischi: nonché con presenza di operazioni classificate come “scadute” o “sconfinanti deteriorate” successivamente alla data del 31 gennaio 2020".

Agevolazioni TARI per le attività chiuse

Nel decreto Sostegni è anche stato previsto uno stanziamento di 600 milioni di euro da destinare ai comuni per una riduzione della Tari.

Sarà un decreto del Ministero dell’Interno insieme al MEF e previa intesa in sede di Conferenza Stato-Città a provvedere alle modalità di ripartizione del fondo.

I comuni inoltre hanno la facoltà di ridurre ulteriormente l' importo Tari usando risorse proprie o che sono state destinate nell' anno precedente, 2020.