Nuovo decreto ristori in arrivo: a chi spettano gli aiuti?

A chi spettano i nuovi aiuti inseriti nel decreto ristori? Dal turismo alla ristorazione, fino alle discoteche: quali sono i bonus che si possono richiedere?

Il protrarsi dell’emergenza sanitaria ed economica spinge il Governo Draghi a introdurre un nuovo decreto Ristori per sostenere tutte quelle attività che, a causa del decreto Festività e successivi, hanno dovuto chiudere i battenti. Prime fra tutte le discoteche, che dovranno restare chiuse dal 30 dicembre al 31 gennaio 2021.

Tra gli aiuti previsti dal Governo, però, ci saranno dei ristori anche per il settore del turismo e della ristorazione, per le agenzie di viaggio e i tour operator, per i centri termali, colpiti duramente dall’estensione del Green pass rafforzato per l’accesso ai servizi. 

E ancora: l’estensione dell’obbligo vaccinale per tutti gli over 50 potrebbe portare alla sospensione di parecchi lavoratori ancora privi di Super Green pass e ciò costituirebbe un freno per le imprese. 

Per non parlare del caro bollette, contro il quale il Governo ha stanziato diversi miliardi per allargare il bonus bollette 2022 e azzerare gli oneri di sistema. Prevista anche la possibilità di rateizzare i pagamenti delle bollette in 10 mesi, sia per le famiglie sia per le imprese. Misure che sembrano ancora non bastare.

Ecco quindi cosa ci sarà nel nuovo decreto Ristori: a chi andranno i nuovi aiuti del Governo e quando arriveranno? Tempi stretti e calendario fitto: le ultime notizie dal Governo.

Ristori in arrivo: cosa sono?

Di che cosa stiamo parlando quando utilizziamo il termine “ristori”? Solitamente questo termine ha un significato ampio e comprende tutta una serie di aiuti e bonus destinati a particolari attività in crisi che vanno a sostenere la produzione o la ripresa economica.

I ristori, infatti, hanno assunto la veste di indennità o bonus Covid nel periodo del Governo Conte, ma anche di contributi a fondo perduto sia nel corso del Governo Conte, sia ad oggi con il Governo Draghi.

L’idea di introdurre nuovi ristori deriva sempre dal fatto che le attività che ne beneficeranno hanno subito delle chiusure o delle perdite a causa delle restrizioni, e necessitano quindi una sorta di indennizzo contro i danni riscontrati in tale periodo. 

Un esempio di ristori è il bonus per le attività chiuse, ovvero un fondo con risorse destinate a tutte quelle attività economiche e produttive che sono rimaste chiuse per un certo periodo di tempo e che hanno avuto diritto a un bonifico diretto sul conto corrente. Vediamo nel dettaglio come funziona il bonus.

Bonus attività chiuse: come funziona?

Il bonus attività chiuse consiste nell’erogazione di contributi a fondo perduto, ovvero finanziamenti statali che non necessitano la restituzione, alle attività maggiormente colpite dalle chiusure e dalle restrizioni Covid.

Fino al 21 dicembre 2021, dunque, tutte le attività rimaste chiuse per un lungo periodo hanno potuto inoltrare la propria domanda per richiedere il bonus direttamente all’Agenzia delle Entrate. Ad oggi possiamo già definire a quanto ammonta il contributo destinato alle singole attività (provvedimento numero 379919 del 29 dicembre 2021).

Il decreto Sostegni bis aveva disposto nuovi contributi a fondo perduto per tutte le attività rimaste chiuse per almeno 100 giorni dal 1° gennaio 2021 al 25 luglio 2021. Le risorse a disposizione erano pari a 140 milioni di euro, con una maggiorazione di 25 mila euro per le discoteche, le sale da ballo e similari.

Ma quanto spetta a ciascuna attività? Gli importo sono definiti in base all’ammontare del fatturato registrato nel 2019 per quanto riguarda le discoteche, ma anche per le piscine o le palestre:

  • contributo pari a 3 mila euro per ricavi o compensi non superiore a 400 mila euro;
  • contributo pari a 7.500 euro per ricavi o compensi compresi tra 400 mila euro e 1 milione di euro;
  • contributo pari a 12 mila euro per ricavi o compensi superiori a 1 milione di euro.

Nuovi ristori in arrivo: a chi spettano?

A prescindere dagli aiuti già stanziati nei mesi precedenti, i nuovi decreti Covid per le Festività e l’ultimo decreto di gennaio hanno esteso le restrizioni e l’utilizzo del Super Green pass hanno e hanno dato l’ennesima mazzata ad alcune attività produttive, come le discoteche, le sale da ballo, il turismo e la ristorazione.

Non è ancora chiaro a chi saranno rivolti i nuovi aiuti in arrivo dal Governo, ma è ormai quasi certo che i settori interessati potrebbero essere i seguenti (come riporta un articolo di Today):

le agenzie di viaggio e i tour operator, le strutture ricettive, i parchi divertimento, le discoteche, gli stabilimenti balneari e quelli termali.

Anche il comparto dei congressi e quello del wedding chiedono nuovi ristori, dopo una pausa durata fin troppi mesi che ha messo a rischio un intero settore produttivo, che impiega migliaia di lavoratori.

Nel video di Mr Lul potete scoprire qualche informazione in più sui nuovi ristori in arrivo: cosa ci sarà nel nuovo decreto Covid e come verranno recuperati i fondi per finanziare le misure? Il video è disponibile anche su Youtube.

Il premier Draghi, comunque, ha confermato che la fetta più grande di aiuti andrà al settore del turismo, mentre la Lega preme affinché vengano introdotti nuovi ristori anche per la montagna, in primis per gli impianti sciistici (anche se attualmente aperti).

Nuovo decreto ristori: quali bonus saranno inseriti?

Definita la potenziale platea di beneficiari, non ci resta che spiegare quali saranno i nuovi bonus e gli aiuti che Draghi deciderà di inserire nel nuovo decreto Ristori. Anzitutto, non avendo ancora in mano una bozza del provvedimento, possiamo fare riferimento a fonti di agenzie e notizie di palazzo, ricordando che si tratta ancora di ipotesi.

In primo luogo, è previsto il ritorno della cassa integrazione – scaduta al 31 dicembre 2021 – per i lavoratori delle aziende in crisi (tessile, artigiano, calzaturiero, ma anche turismo): i partiti hanno richiesto almeno 13 settimane, ma il Governo potrebbe pensare a un pacchetto Cig da 9 a 13 settimane. 

Ciò che potrebbe non trovare spazio nel nuovo decreto ristori è invece la mediazione sull’equiparazione della quarantena alla malattia.

Diverse voci hanno anche ipotizzato il ritorno del reddito di emergenza, che andrà inserito – secondo alcune fonti non ufficiali – nel nuovo decreto ristori. Come abbiamo più volte specificato, dal Governo non sono arrivate notizie a tale riguardo e, lo ribadiamo, trovare le risorse per finanziare nuove mensilità del reddito di emergenza nel 2022 sembra ormai impossibile.

Nuovi ristori in arrivo…e i fondi?

Il Governo è già al lavoro per recuperare i fondi necessari per stanziare nuovi aiuti: ma da dove derivano i soldi per finanziare la cassa integrazione e nuovi bonus per le attività chiuse o in crisi?

Al momento dal Ministero dell’Economia e delle Finanze hanno fatto sapere che i nuovi ristori e bonus verranno finanziati con fondi già a disposizione e senza un nuovo scostamento di bilancio, Andrà poi prontamente sottoposto al Parlamento un eventuale nuova deviazione dal deficit.

La cifra del nuovo decreto ristori non è ancora ben definitiva, ma si tratterebbe di un provvedimento di almeno 2 miliardi di euro a sostegno di attività chiuse, aziende in crisi e lavoratori, dei quali almeno 700 milioni per la cassa integrazione a 150 milioni per il settore del turismo e delle automotive.

Draghi annuncia nuovi ristori: quando arriveranno?

La domanda che tutti si stanno ponendo fin dall’inizio è questa: quando arriveranno i nuovi ristori previsti e annunciati dal premier Draghi? Una data precisa, ancora una volta, non la abbiamo. Possiamo però ipotizzare i tempi per l’approvazione del nuovo decreto.

Considerando che, a partire dal 24 gennaio 2022, inizieranno le votazioni per rinnovare la carica di Presidente della Repubblica, i tempi stringono assai. Il Parlamento sarà impegnato in tale periodo e tutte le decisioni potrebbero essere rinviate al dopo Quirinale.

Un’altra ipotesi è quella del varo di nuovi aiuti Covid per tutti i settori in crisi già in settimana: il Consiglio dei Ministri dovrebbe riunirsi sin dai primi giorni della nuova settimana per definire i dettagli del provvedimento.

Nuovi ristori contro caro bollette, Omicron, Green pass: le aziende rischiano la chiusura

Oltre alla crisi pandemica, alle chiusure e alle nuove restrizioni Covid, le aziende devono fare i conti anche con le nuove regole sul Super Green pass e sul fatto che tutti gli over 50 potrebbero restare sospesi qualora non rispettassero l’obbligo vaccinale. 

Sono milioni i lavoratori con più di 50 anni che dal 15 febbraio dovranno presentarsi sul lavoro con il Super Green pass, derivante da vaccino o guarigione. Dal 1° febbraio 2021, invece, tutti i cittadini non in regola con la vaccinazione rischiano una multa da 100 euro fino a 3 mila euro. Se le aziende dovessero riscontrare perdite a causa dell’assenza dei lavoratori non vaccinati, potranno decidere di sostituirli per un certo periodo, ma senza licenziarli.

E al nodo Super Green pass si unisce anche il caro bollette: gli aumenti previsti per il primo trimestre dell’anno non si fermano e attanagliano le attività produttive e le famiglie. Per alcune imprese, secondo alcune stime, conviene di più fermare la produzione rispetto alla prosecuzione a causa degli aumenti delle tariffe di energia elettrica e gas.

Mentre tutte queste cause si ripercuotono sul lavoro, siamo in attesa di conoscere quali saranno i nuovi aiuti e quando arriveranno i ristori previsti dal Governo.

Super Green pass: nuove regole dal 10 gennaio 2022

Nel frattempo, a partire dal 10 gennaio 2022 cambiano ancora le regole sull’utilizzo del Super Green pass, ovvero la certificazione derivante dal vaccino o dalla guarigione dal Covid-19. Sempre dal 10 gennaio 2022 si riduce l’orizzonte temporale che divide la seconda dose dalla terza: il booster si potrà prenotare già dopo 4 mesi dall’ultima somministrazione.

Dal 10 gennaio scattano appunto le nuove regole: Super Green pass obbligatorio negli hotel, nei servizi di ristorazione sia all’aperto sia al chiuso, nei centri benessere e nelle piscine, o palestre (all’aperto), nei musei, sugli impianti sciistici. Certificato rafforzato anche per accedere ai mezzi di trasporto pubblico anche locale (con l’aggiunta dell’obbligo di indossare mascherine ffp2).

Laura Pellegrini
Laura Pellegrini
Redattore, classe 1998.Sono veronese di nascita e milanese d'adozione. Mi sono Laureata in Comunicazione e Società presso l'Università degli Studi di Milano e sono da sempre appassionata di giornalismo e attualità. Entrata nel mondo dell'informazione grazie a uno stage curricolare, ho svolto per due anni l'attività di redattore e social media manager. Attualmente collaboro da remoto con Trend-online, la testata grazie alla quale ho lanciato il mio primo e-book, e con altre testate per la sezione di attualità. La mia ambizione principale è quella di costruire una carriera internazionale.
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