Pagamento assegno unico, ancora errori Inps! Ecco cosa fare

Molte famiglie non hanno ricevuto il pagamento assegno unico di marzo, eppure l'Inps dichiara di aver completato le operazioni. E ora?

Sono tante le famiglie che ad oggi ancora non hanno ricevuto il pagamento assegno unico di marzo né tantomeno quello di aprile.

Stando però a quanto dichiarato dall’Inps

INPS ha comunicato nelle scorse settimane di aver completato il pagamento delle rate di marzo in data 4 aprile (4.177.338 nuclei familiari per un totale di 6.774.199 figli).

Completato. Certo è che leggere queste dichiarazioni, che in questi giorni circolano online, senza in realtà aver ricevuto l’accredito, non è così rassicurante.

Che significa “completato”? Cosa succede dunque a chi non ha ancora ricevuto nulla?

Ricordiamo inoltre che, proprio a partire dal mese di marzo 2022, sono spariti anche gli assegni familiari ANF dalle buste paga dei lavoratori dipendenti che dunque hanno subito sperimentato sulla propria pelle, la riduzione del netto in busta paga, senza che ci fosse nulla a compensare.

Ecco le ultime notizie sul pagamento dell’assegno unico 2022 e cosa fare nei prossimi giorni.

Pagamento assegno unico marzo 2022, che fine ha fatto? Nessuno ne parla più!

Il punto della questione è proprio qui. Cercando sul web le ultime notizie riguardanti il pagamento assegno unico, gli aggiornamenti dell’ultim’ora riguardano soltanto l’accredito di aprile 2022, quasi dando per scontato che quello di marzo sia ormai arrivato per tutti, mentre le cose non stanno affatto così.

I più fortunati, visto che di fortuna si tratta pur essendo invece, allo stato attuale della situazione, un vero e proprio diritto, hanno ricevuto un messaggio simile al seguente, direttamente sull’App Io

Ti comunichiamo che abbiamo disposto un pagamento per un importo di ***,** euro a tuo favore presso “*******” per “ASSEGNO UNICO” con valuta 14/04/2022.

Ma questo riguarda già i pagamenti relativi al mese in corso! Tutti coloro che hanno dunque ricevuto il pagamento di marzo, possono ben credere che, nel mese di aprile, riceveranno un doppio bonifico: quello dei primi di aprile (relativo alla mensilità di marzo) e quello imminente che al massimo arriverà dopo Pasqua e anzi per molti è già presente sul conto corrente.

E per tutti coloro che invece facevano affidamento almeno su una quota, prima delle festività pasquali? Ebbene, c’è da sottolineare sicuramente il fatto che gli arretrati non si perdono.

L’importante però è avere la certezza di aver maturato il diritto a ricevere l’assegno! Se non si procede con una verifica, per constatare l’eventuale presenza di un errore, non serve controllare ogni giorno il conto in banca, nell’attesa di un bonifico che non arriverà mai!

Assodato dunque che, nel caso ci sia qualche problema nella compilazione della domanda, non serve a nulla precipitarsi in queste ore per capire quale sia l’ingranaggio inceppato, ecco cosa fare invece da subito, dopo le feste, quindi a partire dal prossimo martedì.

Pagamento assegno unico 2022: cosa significa se è in istruttoria

Ebbene, l’Inps a tal riguardo è stata chiara. Se la domanda è stata accolta, allora sta a significare che il pagamento della mensilità di marzo è stata effettuata.

Questo è il significato di “completato” riferito al pagamento delle date di marzo, come abbiamo già  riportato nel messaggio ufficiale rilasciato dall’ente nazionale di previdenza sociale.

Se dunque il pagamento assegno unico di marzo non è arrivato al massimo entro i primi giorni del mese in corso, allora vuol dire che c’è un problema.

Cosa fare?

Il primo passa da compiere adesso è innanzitutto andare sul sito dell’Inps, nella propria area personale, per capire se effettivamente la propria domanda risulta accolta oppure è ancora in istruttoria (ovvero in fase di valutazione).

Quasi sicuramente, se non si è ricevuto l’accredito, si troverà che la propria richiesta giace ancora in fase di istruttoria, da parte dell’ente preposto a tale scopo.

Per controllare, si può accedere direttamente alla propria area personale, utilizzando le credenziali a disposizione, come lo Spid, oppure rivolgersi al commercialista di fiducia che ha avviato la pratica. 

Quali sono i due problemi principali che bloccano l’approvazione della richiesta e quindi l’accredito da parte dell’Inps?

Principalmente si tratta di disguidi riguardanti l’Iban e controlli sul reddito di cittadinanza, se c’è un componente del nucleo familiare che lo percepisce.

Ecco maggiori dettagli.

Pagamento assegno unico che non arriva: possibili problemi con l’Iban

Certamente bisognava mettere in conto fin dall’inizio la possibilità che ci fossero dei ritardi nell’erogazione, anche per tutti coloro che, fino al mese di febbraio 2022, avevano più o meno regolarmente percepito l’assegno.

Basti pensare a tutti i titolari di partita Iva, i disoccupati, gli incapienti e chi percepisce il reddito di cittadinanza, che sono categorie di persone che lo hanno già ricevuto dallo scorso mese di luglio 2021.

A partire da marzo invece, la platea dei beneficiari si amplia e si completa, perché l’Inps deve inviare i bonifici anche ai dipendenti statali e del settore privato. Milioni di operazioni da eseguire dunque, per cui gli accavallamenti e i ritardi erano più che plausibili.

Però c’è da dire che molti di coloro che hanno inoltrato la domanda a gennaio, hanno ricevuto l’accredito ed altri no. Vale la pena dunque verificare. Iniziamo dal controllo dellIban, per poi passare alle informazioni relative al reddito di cittadinanza, nel paragrafo successivo.

Una volta effettuato l’accesso per visionare lo stato di avanzamento della domanda, sicuramente è bene controllare che l’Iban inserito sia corretto. Come è ben noto, basta anche solo una cifra sbagliata, per invalidare il tutto!

Il controllo dell’Inps sull’Iban riguarda sostanzialmente che sia formalmente corretto, che risulti effettivamente intestato oppure anche cointestato a chi ha inoltrato la richiesta e che corrisponda anche il codice fiscale del richiedente.

Infatti l’Inps vieta, in maniera categoria, l’erogazione del contributo su conti correnti che risultano intestati ad altre persone, per quanto possano essere in possesso di una delega per riscuotere il denaro. 

Inoltre, è fondamentale ricordarsi che, in caso di modifiche da parte della banca, ad esempio a seguito di fusioni, bisogna comunque controllare che non ci siano stati cambiamenti sull’Iban!

Ecco cosa risponde l’Inps alla sollecitazione di chi ha inviato le domande a gennaio e ancora non ha ricevuto il primo accredito

le domande che ancora non hanno ricevuto risposta necessitano di ulteriori controlli e la direzione generale ci ha comunicato che riceveranno risposta definitiva nei prossimi giorni. Consigliamo di verificare che l’Iban inserito sia corretto.

Ma non è tutto. Infatti, come già abbiamo avuto modo di sottolineare, c’è un altro motivo alla base per cui potrebbe non essere giunto il pagamento assegno unico di marzo. E riguarda il reddito di cittadinanza.

In che senso? Così precisa l’Inps

Ricordiamo che se nel nucleo familiare del figlio è presente un percettore di Rdc, allora le verifiche necessiteranno di maggiore tempo. Per queste ultime casistiche, seguirà comunque un messaggio.

Di quale comunicazione si tratta? Eccole nel dettaglio.

Pagamento assegno unico e reddito di cittadinanza: l’Inps intensifica i controlli 

Come abbiamo appena avuto modo di sottolineare, se il problema è legato all’Iban, allora il consiglio è quello di verificare subito che la domanda per l’assegno unico non sia rimasta in istruttoria, proprio per tale motivo.

Ma c’è una seconda motivazione, ben più articolata, che ad oggi può bloccare il pagamento dell’assegno unico e universale richiesto a gennaio, a seguito dell’aggiornamento dei parametri, con il nuovo Isee 2022.

Il riferimento è, per l’appunto, al reddito di cittadinanza. Infatti come è noto, chi percepisce questo genere di sussidio, riceve già in automatico la quota spettante per l’assegno dei figli.

Va da sé che, in tali circostanze, i controlli debbano risultare più rigorosi.

Se per quanto riguarda l’Iban, la situazione si sbloccherà “nei prossimi giorni” come la stessa Inps dichiara, per quanto riguarda la seconda casistica, relativa al reddito di cittadinanza percepito, allora l’Inps invierà un messaggio per segnalare se ci sono eventuali errori che bloccano lo stato di avanzamento della domanda o quali sono gli esiti delle verifiche che sono state effettuate.

Pagamento assegno unico su rdc: come funziona

Abbiamo dunque accennato a un possibile blocco della domanda, per quanto riguarda coloro che hanno fatto richiesta per l’assegno unico ma che hanno in realtà già un percettore di reddito di cittadinanza, all’interno del nucleo familiare. 

Vediamo come funziona per l’appunto, il meccanismo di accredito degli assegni in favore dei figli minori direttamente in ricarica, su rdc.

Ebbene, tutti coloro che beneficiano di questo sussidio da parte dello Stato, non hanno dovuto presentare alcun tipo di richiesta, al momento dell’entrata in vigore dell’assegno unico.

Tutti coloro che ricevono la ricarica mensile di rdc, hanno già una parte dell’importo spettante che si riferisce agli assegni per i figli a carico. L’assegno per questa categoria di persone, è già erogato a partire dallo scorso luglio 2021. 

L’unico ricalcolo che l’Inps ha provveduto ad effettuare è stato eventualmente al rialzo. Infatti, alla somma da sempre spettante per i contributi per i figli, ora si aggiunge anche la quota di assegno unico.

Per loro dunque non cambia nulla. Chi richiede per la prima volta il sussidio, riceverà la ricarica a partire dal 15 aprile. Considerando il susseguirsi di giorni festivi, in concomitanza delle vacanze pasquali, potrebbe vedersi effettivamente l’accredito, a partire da martedì 19 aprile.

Tutti coloro per i quali invece non si tratta di una nuova istanza, allora dovranno attendere, come di consueto, giorno 27 per iniziare a vedere l’accredito dei soldi.

Ovviamente, ci sono dei ricalcoli da effettuare, dal momento che in base alla nuova attestazione Isee presentata (quindi relativa al 2020), si potrebbe anche non avere più diritto al beneficio.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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