NASPI: in arrivo il pagamento di gennaio 2022! Ecco quando

Ecco le ultime novità sul calendario di gennaio 2022 per i pagamenti della NASPI.

Pagamento NASPI in arrivo!

Per il mese di gennaio 2022 si prospetta un nuovo calendario entro cui potrai ricevere il sussidio di disoccupazione, oltre all’eventuale accredito aggiuntivo di altre prestazioni, come il Reddito di Cittadinanza.

Quest’anno a livello di supporti economici il Governo Draghi ha finalmente deciso di arricchire l’assegno mensile a tutti, in particolare per le pensioni INPS, ora ricalcolate a causa dell’inflazione galoppante che stiamo vivendo negli ultimi mesi.

Per avere maggiori informazioni su questi servizi, ti suggerisco la visione del video Youtube di Mr LUL lepaghediale.

A questo si aggiungono anche le altre possibilità di supporto economico per le famiglie con figli minorenni o maggiorenni a carico, come l’Assegno Unico Universale, nonché la continuità, fino alla scadenza naturale, del Bonus bebè, ma solo entro alcune condizioni e requisiti.

In questo articolo faremo spazio anche a queste ultime novità, non solo alle nuove date previste per l’erogazione della NASPI.

NASPI: ecco cosa prevede il pagamento di gennaio 2022

La NASPI di gennaio 2022 sarà entro e non oltre il 15 del mese, così come accaduto nei mesi precedenti, onde evitare problematiche per l‘erogazione degli altri ammortizzatori sociali.

Tipo il Reddito di Cittadinanza, che, ricordiamo, prevede anch’esso l’erogazione il 15 del mese solo per coloro che sono alla prima ricarica, cioè quella successiva alla conferma dell’accesso alla prestazione.

Il calendario del mese di gennaio infatti dovrà ristricarsi tra le varie erogazioni già previste per chi ha fatto richiesta di:

  • DIS-COLL,
  • Assegno Unico Transitorio,
  • Reddito di Cittadinanza,
  • pensioni di vecchiaia o di anticipo,
  • rendite risarcitorie.

Nel caso dell’Assegno Unico, sarà valsa l’erogazione solo per coloro che hanno provveduto nei mesi precedenti a richiedere l’assegno ponte, cioè la versione precedente a quello Universale.

Eventualmente, il calendario della NASPI potrà estendersi tra il 10 e il 21 gennaio, massimo. Così da garantire l’erogazione anche in più giornate, ed evitare problematiche in merito alle transizioni.

Eventualmente, per l’anno 2022, si prevedono altre possibilità per l’accesso alla NASPI stessa.

NASPI: ecco cosa prevede da gennaio 2022

Facciamo un breve riassunto. La NASPI è un’ammortizzatore sociale disposto per tutti coloro che si ritrovano senza lavoro. Viene chiamata infatti Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, proprio per:

  • sostenere economicamente il disoccupato,
  • garantirgli un’offerta lavorativa in tempi celeri.

Sembra il Reddito di Cittadinanza, per certi versi, ma in realtà funzionano diversamente.

Se l’RDC si propone come misura assistenziale per coloro che hanno reddito zero o inferiore alla soglia di povertà (stabilità attorno a 9.360 euro, salvo nuovi ricalcoli secondo scala di equivalenza), oltre a cercare di garantire un’offerta lavorativa in tempi celeri, la NASPI è prevista solo se sei stato:

  • lavoratore dipendente in apprendistato;
  • lavoratore dipendente in società con cooperative;
  • lavoratore dipendente nel personale artistico;
  • lavoratore dipendente a tempo determinato delle P.A. (pubbliche amministrazioni).

Come avrai notato, bisogna essere stato un lavoratore dipendente per poter accedere alla NASPI. E bisogna avere ricevuto un licenziamento involontario, senza che ci siano state dimissioni personali o senza motivazione, altrimenti non verrà garantita.

Ovviamente, la stretta sull’accesso ha comportato ad allargare la platea col Reddito di Cittadinanza anche a chi non vi rientrava, tipo operai agricoli o lavoratori con assegno di invalidità o in odor di pensione.

Anche se gli importi non sono proprio gli stessi.

NASPI: ecco a quanto ammonta il pagamento di gennaio 2022

Tra l’RDC e la NASPI le differenze sono strutturali, anche perché nascono in due tempi diversi, e in due governi diversi.

Nel 2015, l’allora Governo Renzi, stabilà che l’importo della NASPI da garantire ad ogni pagamento dovesse essere pari al 75% della retribuzione mensile media relativa agli ultimi quattro anni della tua precedente attività. 

Diversamente, l’RDC viene stabilito solo secondo il reddito da te denunciato nell’ISEE tutt’ora in vigore, ergo l’ISEE 2022, disponibile da gennaio 2022.

L’importo corrisponderà in questo caso al reddito mancante, diviso per dodici mensilità (si ricorda che la tredicesima non è disposta per gli strumenti assistenziali).

Esempio: denunci un reddito ISEE di 2000 euro complessivi, al netto di scala di equivalenza e di oneri domestici. Ti spetterebbe il restante, cioè 7360 euro, che, divisi per dodici mensilità, sono 613 euro al mese. In maniera approssimativa. 

Nel caso dela NASPI la retribuzione mensile non dovrà superare i 1227,55 euro, limite della variazione ISTAT del 2021. Altrimenti si dovrà calcolare il 75% di 1227,55 euro e aggiungere solo il 25% della differenza tra quest’ultima e l’importo citato. Sperando che non arrivi a 1335,40 euro al mese.

Può diventare più alta, ma questo solo perché hai avuto un lavoro da dipendente.

Pagamento NASPI: ecco come vedere quando ti viene erogata a gennaio 2022

Per vedere se ti è stata erogata per questo mese, cioè gennaio 2022, la mensilità della NASPI, è disponibile sul sito dell’INPS un’apposita finestra all’interno della tua area utente.

Questa area è però accessibile solo per coloro che hanno precedentemente richiesto la registrazione, e che dispongano, per l’accesso, di uno dei seguenti strumenti di identificazione digitale:

  • SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale),
  • CNS (Carta Nazionale dei Servizi),
  • CIE (Carta d’Identità Elettronica).

Una volta fatto accesso alla propria area riservata, sul fascicolo previdenziale troverai o l’accredito bancario, o il bonifico domiciliato da parte delle Poste Italiane, uno dei principali partner per l’erogazione dei servizi assistenziali e previdenziali.

E se dovesse succedere che il pagamento NASPI non dovesse arrivare? In questo caso si aprono due scenari.

Pagamento NASPI sospeso: ecco perché non arriva

Nel caso in cui ti ritrovi ad avere il pagamento sospeso della NASPI, proprio a gennaio 2022, può essere che ci siano stati dei semplici disguidi da parte dell’INPS.

Il pagamento dell’INPS non può essere disposto via contanti, per ovvie ragioni, pertanto è richiesto il versamento presso un conto corrente, che sia bancario o postale.

In questo caso, secondo l’articolo 120 del Testo Unico Bancario, è previsto il versamento entro e non oltre il secondo giorno lavorativo del mese, senza dunque contare i giorni festivi, anche se coincidenti coi primi giorni del mese.

Infatti, per altri versamenti o ricariche, in molti avranno avuto la loro rata tra il 3 e il 4 gennaio.

Altrimenti, potrebbe essere dettato dalla propria posizione di disoccupazione.

In questo caso è sufficiente inviare una comunicazione anche presso il proprio fascicolo previdenziale nella propria area riservata, oppure contattare il Contact Center e provvedere ad aggiornarela propria posizione.

Altrimenti significa che l’INPS ha già i dati aggiornati, e che tu sia ora in una posizione non più meritevole.

Ecco come ti viene sospeso il pagamento NASPI!

Nel caso in cui l’INPS abbia provveduto all’aggiornamento della tua posizione lavorativa, ti spetta la sospensione del proprio pagamento NASPI, anche a gennaio 2022, qualora tu abbia provveduto ad avviare un’attività autonoma con un reddito annuo lordo superiore a 4.800 euro.

Ciò non è consentito, così come nel caso in cui tu sia ormai maturo per la richiesta della pensione, o che tu disponga già di un assegno di invalidità.

O che tu abbia cominciato un’attività non da autonomo ma da dipendente. Valgono anche i lavori part-time, che siano verticali od orizzontali, perché basta avere un contratto superiore a sei mesi di durata, o addirittura un contratto a tempo indeterminato per poter ritrovarsi con una bella sospensione del pagamento.

Altro elemento che può decretarne la sospensione è inoltre la mancata partecipazione alle iniziative dei Centri per l’Impiego, senza ulteriore motivo valido.

Per certi versi, sono condizioni che rientrano anche in quelle previste per la sospensione del Reddito di Cittadinanza. Infatti, se prima la sospensione scattava alla terza offerta rifiutata, da quest’anno diventa una sola l’offerta rifiutabile, poi dalla seconda lo perdi.

NASPI 2022: cosa fare se viene terminata l’erogazione

Nel caso in cui ti ritrovi con la sospensione della NASPI, o anche solo con la riduzione dell’80% dell’assegno mensile, l’unica soluzione è provvedere a trovare un lavoro o a seguire:

  • l’iter per il pensionamento se si ha maturato tutti i requisiti per la propria Quota o per la pensione di vecchiaia/anticipata;
  • mantenere il proprio posto di lavoro o attività lavorativa;
  • mantenersi il proprio assegno di invalidità.

Sulla questione del lavoro, purtroppo la NASPI è abbastanza rigida, perché se si supera i 5.000 euro annui previsti per i lavori a intermittenza, scatta il blocco dell’assegno.

Mentre, in caso di lavori part-time, è concesso solo il mantenimento di uno a patto di aver subito un licenziamento, o anche solo la scadenza del contratto. Ma sempre con un limite reddituale di 8.145 euro annui, con comunicazione del nuovo reddito ad un mese dalla domanda di lavoro.

Sempre comunque si parla di una riduzione dell’80% in caso di mantenimento del lavoro.

Oppure, se hai la compatibilità con l’RDC, puoi mantenere l’assegno, e forse ritrovarti con un aumento dell’assegno, visto che, in caso di compatibilità, per evitare l’aumento fuori norma del reddito limite, uno dei due assegni viene immediatamente ridotto dall’INPS.

Ovviamente, per uno che si ritrova con un lavoro, anche se part-time o a intermittenza, se si ritrova con un reddito che supera la soglia di povertà assoluta, si ritrova senza alcun ammortizzatore sociale.

Non tutti sono come l’Assegno Unico Universale, che prevede un tot al mese a discapito del proprio reddito ISEE. A patto però di avere dei figli a carico.

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