Partita iva: in arrivo esonero contributi e bonus Iscro

Era stato da tempo annunciato, e si sta facendo attendere più del previsto, ma ora c'è l'ufficialità. L'anno bianco o esonero contributivo per autonomi con partita iva e liberi professionisti è in partenza. Lo conferma il Ministro del lavoro, dichiarando che prossimamente verrà approvato il relativo decreto attuativo. Si attende anche l'ufficialità per l'apertura delle domande del Bonus Iscro: l'indennità reddituale per lavoratori autonomi.

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Esonero contributi o anno bianco fiscale 2021: questa agevolazione riservata ad alcune categorie di lavoratori autonomi era stata inserita nella legge di stabilità 178/2020, poi anche riconfermata grazie al decreto sostegni , stanziando ulteriori 2,5 miliardi di euro per il 2021. Ora c'è da parte del governo la garanzia che presto arriverà il decreto. 

La misura decontributiva fa parte di un pacchetto di aiuti per questo tipo di categoria di lavoratori, che prevede anche l'indennizzo mensile o bonus Iscro, per chi ha avuto notevoli cali di fatturato. Una cassa integrazione a tutela degli autonomi necessaria ed urgente, ma che per il momento non è ancora stata attivata ufficialmente.

Anche per l'Iscro infatti manca il decreto attuativo, e attualmente non sappiamo quando questo verrà effettivamente approvato. Facendo parte della stessa legge da rendere operativa entro il 2021, potrebbe rientrare molto presto tra le prossime applicazioni. Ma anche slittare a dopo l'estate, visto che fa anche parte della riforma degli ammortizzatori sociali, la cui bozza è ancora in discussione.

Nel frattempo però proprio per finanziare l'indennità di continuità reddituale delle partite iva, sono aumentate le aliquote contributive, generando anche un certo malcontento tra le associazioni di categoria.

Autonomi e professionisti: parte l'anno bianco contributivo

L'iter per la partenza dell'anno bianco contributivo sta per concludersi. Il Ministro Orlando, ha confermato che in tempi brevi potrebbe arrivare il tanto atteso decreto. Il ritardo è stato giustificato dalla gestione delle procedure differenziate per ogni cassa di previdenza ma anche al confronto finale con l'Inps.

C'è però un impegno ad arrivare ad una conclusione in breve tempo: "Mi impegno a monitorare l'iter del provvedimento al fine di giungere in tempi brevi all'adozione definitiva del decreto".

In questo modo le partite iva e i liberi professionisti che rientrano nei requisiti previsti, potranno beneficiare dell'esonero o dello sconto per i contributi di previdenza. Sia per l'Inps che per gli altri enti che gestiscono le casse di categoria.

Resterebbero quindi da versare solo i premi per l'INAIL. In base al testo della legge, ricordiamo chi potrà accedere all'esonero dai versamenti.

Anno bianco fiscale partita iva, quali requisiti per avere l'esonero dai contributi

L'anno bianco fiscale non sarà una misura agevolativa proprio per tutti, occorre rispettare alcune caratteristiche. La prima è quella di appartenere alla categoria di lavoratori autonomi, liberi professionisti con partita iva che siano iscritti all'Inps, gestione separata o ad altre casse di previdenza private.

Oltre a professionisti ed autonomi anche commercianti, artigiani, agricoltori e operatori sanitari (medici, infermieri) se assunti in seguito alle necessità di ampliamento personale medico per emergenza Coronavirus.

 Ci sono poi i limiti di reddito. L'anno da prendere in riferimento è il 2019 e non dovrà risultare superiore a 50.000 euro. Deve risultare un calo di fatturato o di compensi, che sia di almeno il 33% in meno nel 2020 rispetto al 2019.

Il provvedimento inserito in legge di Bilancio era stato illustrato anche dal precedente vice Ministro dell'economia Antonio Misiani. Era stata fornita anche una media di importi per i quali si potrà beneficiare con lo sgravio contributivo.

Ammontano a circa 3.000 euro per quanto riguarda l'anno 2021. Dopo l'approvazione del relativo decreto si potranno rilevare eventuali modifiche in base alle varie ripartizioni previste.

La platea degli autonomi che potranno beneficiare della misura decontributiva è composta attualmente da circa 490.000 contribuenti.

Partita iva: bonus ISCRO in attesa del decreto

Nella stessa legge di Bilancio è stato inserito il bonus ISCRO : indennità straordinaria di continuità reddituale operativa. Più che un bonus infatti è un sostegno al reddito per autonomi e professionisti che abbiano subìto maggiormente la crisi economica riducendo il proprio reddito.

Un ammortizzatore sociale al pari della cassa integrazione, che viene finanziato in parte proprio con gli stessi contributi versati dagli stessi potenziali beneficiari. Vengono previsti da 250 a 800 euro mensili da distribuire alle categorie in presenza dei requisiti.

La durata massima sarà di sei mensilità. Le domande potranno essere presentate online sul sito Inps da autonomi iscritti alla gestione separata INPS con attività diverse da quelle commerciali. Inclusi anche i liberi professionisti non iscritti ad un ordine di categoria.

Bonus ISCRO partita Iva: i requisiti per richiederlo

Quali lavoratori autonomi possono fare domanda per ottenere il bonus ISCRO? I requisiti richiesti restringono i beneficiari.

Occorre infatti essere autonomi o professionisti iscritti alla gestione separata INPS. Avere una partita IVA attiva da almeno 4 anni precedenti alla richiesta.

Aver dichiarato un reddito non superiore agli 8.145 euro. Dimostrare un calo di fatturato o compensi non inferiore al 50% nell'anno della richiesta rispetto alla media dei tre anni precedenti.

Inoltre essere in posizione di regolarità contributiva INPS e allo stesso tempo non essere titolari di altre prestazioni a sostegno del reddito come ad esempio il reddito di cittadinanza. Sono esclusi anche i pensionati.

Per usufruire dell'indennizzo, si potrà effettuare la richiesta entro i termini che per legge sono stati stabiliti al 31 ottobre, relativamente per gli anni 2021-2013. Il bonus ISCRO è introdotto per queste tre annualità in via sperimentale e il lavoratore che intende beneficiare della misura potrà richiederla solo una volta durante il periodo previsto.

Per gli importi, questi come abbiamo specificato sono compresi tra un minimo di 250 e un massimo di 800 euro mensili. Calcolando un indennizzo basato sul 25% del reddito semestrale.

Bonus ISCRO, tra ritardi e polemiche. I principali problemi

In breve bonus ISCRO, così come è formulato, presenta notevoli carenze strutturali per poter essere considerato un vero strumento di welfare a sostegno di una categoria spesso dimenticata dagli aiuti di stato.

Principalmente per la platea ristretta alla quale si rivolge, tagliando fuori numerose categorie a rischio. Soprattutto per quanto riguarda i limiti ristretti di reddito, il calo di guadagni da far valere unito al paletto dell'aver versato regolarmente i contributi. Tre variabili che se messe insieme cumulativamente potrebbero essere rispettate davvero da pochi.

Resta poi la polemica dell'aumento delle aliquote contributive in percentuale dello 0,26%. Già rese operative dall'INPS per l'anno 2021 con la relativa circolare n.12 del 5 Febbraio.

Mentre invece il decreto attuativo per il bonus sta tardando ad arrivare, questo potrebbe essere anche sinonimo di un ritocco necessario prima dell'entrata in vigore del provvedimento. Forse occorrerà attendere ancora qualche mese, perchè il bonus ISCRO fa parte della riforma degli ammortizzatori sociali, che ancora è in via di discussione. Il Ministero del lavoro ha già annunciato infatti, che probabilmente non arriverà prima della fine del 2021.

Essendo poi per l'appunto un tipo di indennità reddituale, alla pari di una disoccupazione per i dipendenti, sarà legata alle politiche attive per il lavoro.

Questo significa che per poter continuare a beneficiare dell'importo mensile ISCRO, il lavoratore autonomo avrà l'obbligo di frequentare corsi di formazione e di aggiornamento per non incorrere nella sospensione del sussidio.