Partita IVA: Draghi conferma bonus da 1.000 euro. A chi spetta!

Grazie alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del nuovo Decreto Sostegni, il Presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, ha confermato nuovi bonus e contributi a fondo perduto in favore di varie categorie di lavoratori, i quali risultano essere stati maggiormente colpiti dalla crisi economica provocata dall’arrivo del Coronavirus. Si tratta in particolare degli aiuti destinati a tutti i lavoratori autonomi con partita IVA che potranno accedere non solo ad un nuovo bonus da 2.000 euro fino ad un massimo di 150 mila euro a fondo perduto, ma anche alla possibilità del cosiddetto anno bianco contributivo, grazie alla quale potranno ottenere degli ulteriori tagli ed esoneri in merito ai contributi da pagare durante l'anno 2021. Ecco dunque tutte le novità messe in atto dal premier Draghi in favore dei possessori di partita IVA.

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Finalmente lo scorso lunedì, 22 marzo, è avvenuta la tanto attesa pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del nuovo decreto-legge 22 marzo 2021, numero 41, ovvero il cosiddetto Decreto Sostegni, a cui il Governo italiano guidato dal nuovo Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha lavorato duramente fin dai primi giorni a Palazzo Chigi. 

L’obiettivo del decreto-legge è sempre stato quello di andare a sostenere da un lato tutte le famiglie italiane e quei lavoratori che sono stati colpiti in maniera maggiore e più dura dalla crisi economica, conseguente all’ondata di contagi da Coronavirus anche sul territorio italiano; dall’altro, un ulteriore scopo del Governo Draghi è stato quello di tutelare e aiutare maggiormente imprenditori, professionisti, lavoratori autonomi in possesso di una regolare partita IVA così come anche le piccole, medie e grandi imprese, che hanno effettivamente subito una riduzione del loro fatturato durante l’anno 2020, in particolare in confronto ai fatturati relativi al 2019.

È proprio per perseguire tali obiettivi, unitamente allo scopo di incrementare rapidamente il numero di cittadini italiani che faranno il vaccino nei prossimi mesi, che il Governo italiano ha creato una serie di nuove misure e di aiuti, mettendo a disposizione dei nuovi fondi confermati in seguito alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Sostegni. 

Ecco, dunque, in particolare tutti gli aiuti previsti dalla squadra governativa guidata dall’ex banchiere della Banca Centrale Europea, nonché esponente di grande rilievo dell’ambito economico italiano, Mario Draghi, che saranno prossimamente erogati e disposti in favore dei possessori di partita IVA, dei professionisti e lavoratori autonomi, e quali sono i requisiti e le condizioni necessarie affinché possano accedere ai contributi

Decreto Sostegni: cosa cambia a chi ha la partita IVA

In seguito alla pubblicazione del decreto-legge 22 marzo 2021, numero 41, direttamente in Gazzetta Ufficiale, il famoso Decreto Sostegni ha ottenuto finalmente il suo riconoscimento giuridico, approvando finalmente i fondi destinati all’erogazione dei nuovi bonus, contributi a fondo perduto ed altri aiuti in favore delle famiglie italiane e dei lavoratori.

In particolare, in favore dei possessori di partita IVA, dei lavoratori autonomi e dei professionisti che risultano essere caratterizzati da alcuni requisiti e condizioni necessarie e obbligatorie, il premier Draghi insieme alla sua squadra di Governo ha pensato ad un nuovo bonus dal valore minimo di 1.000 euro fino a 150 mila euro, a fondo perduto, così come anche un anno bianco contributivo, grazie alla queste categorie lavorative potranno avere il diritto ad esoneri e tagli sui contributi da pagare per l’anno 2021 nei confronti delle casse previdenziali o verso l’Istituto INPS.

Come funziona il bonus a fondo perduto per le partite IVA

L’approvazione e la successiva entrata in vigore del nuovo decreto-legge numero 41 del 22 marzo, ha confermato l’introduzione di nuovi importanti aiuti e sostegni in favore delle categorie di professionisti, lavoratori autonomi e possessori di partita IVA, che presentano alcuni requisiti fondamentali.

In questo senso, il Decreto Sostegni ha portato delle novità sostanzialmente molto differenti rispetto a quanto già disposto dai precedenti decreti-legge con oggetto le misure economiche in favore dei lavoratori colpiti dall’emergenza epidemiologica e dalle misure restrittive messe in atto dal Governo italiano al fine di ridurre e contenere la curva epidemiologica dei contagi da Covid-19.

In particolare, tra le modifiche più rilevanti vi è quella relativa ai destinatari di questi aiuti e contributi a fondo perduto, i quali non saranno più riconosciuti come avvenuto in precedenza mediante i codici ATECO di appartenenza legati all’attività. 

Bensì, questa volta la platea dei beneficiari è individuata sulla base del fatturato del lavoratore autonomo, possessore di partita IVA o imprenditore, e dal confronto dei fatturati conseguito durante gli anni 2019 e 2020. 

Secondo quanto previsto dai primi calcoli effettuati da parte del Governo italiano, verosimilmente i contributi a fondo perduto che sono stati destinati a professionisti, lavoratori autonomi, imprenditori e possessori di partita IVA, saranno erogati in particolare in favore dei lavoratori appartenenti al settore alberghiero e ricettivo  con un importo medio di circa 3.7000 euro, per ciascuna attività. 

I nuovi requisiti per accedere al bonus a fondo perduto 

Secondo quanto previsto dal nuovo Decreto Sostegni, per poter accedere al bonus e contributi a fondo perduto, il cui valore varia da un importo minimo di 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 euro per le altre persone diverse da quelle fisiche, fino ad un valore massimo di 150 mila euro, è necessario che le categorie di lavoratori rispettino determinati requisiti e condizioni obbligatorie. 

Come detto in precedenza, dunque, non sarà più necessario fare riferimento al codice ATECO indicativo la categorie dell’attività a cui fa riferimento il singolo lavoratore. 

Ma con il Decreto Sostegni, potranno accedere agli aiuti, bonus e contributi a fondo perduto esclusivamente coloro che durante l’anno 2020, hanno effettivamente registrato una riduzione notevole del fatturato di almeno il 30 per cento, rispetto al fatturato medio mensile relativo all’anno 2019. 

Il Decreto Sostegni si distacca rispetto al Decreto Ristori anche in merito alla percentuale minima relativa al calo del fatturato, in quanto con il decreto precedentemente approvato da Conte, era richiesta la riduzione del fatturato di almeno il 33 per cento, escludendo così di fatto un’ampia platea di beneficiari. 

Secondo quanto specificato dal nuovo decreto-legge numero 41 pubblicato lo scorso 22 marzo 2021, potranno accedere ai bonus e ai contributi a fondo perduto anche le start-up italiane.

Come si calcola l’importo del bonus a fondo perduto

Secondo quanto previsto dal Decreto Sostegni, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 22 marzo 2021, il bonus a fondo perduto destinato ai possessori di partita IVA, professionisti ed imprenditori, potranno accedere ad un bonus, il cui importo varia sulla base del valore assunto dalla riduzione del fatturato che il richiedente ha subito durante l’anno 2020. 

Occorre innanzitutto specificare che l’importo del bonus non potrà essere minore a 1.000 euro per le persone fisiche o 2.000 euro per le persone giuridiche. Mentre per quanto riguarda l’importo massimo del bonus, il valore è stato fissato a 150 mila euro. 

Dunque, il calcolo del valore dell’indennizzo sarà basato sulla percentuale rispetto alla differenza del fatturato del 2020 rispetto a quello ottenuto nell’anno 2019, facendo riferimento alle seguenti cinque fasce di ristoro:

  • 60% della perdita media mensile, per fatturati inferiori a 100.000€;
  • 50% della perdita media mensile, per fatturati tra 100.000€ e 400.000€;
  • 40% della perdita media mensile, per fatturati tra 400.000€ e 1 milione;
  • 30% della perdita media mensile, per fatturati tra 1 milione e 5 milioni di euro;
  • 20% della perdita media mensile, per fatturati tra 5 e 10 milioni di euro. 

Quindi, secondo quanto disposto dal Decreto Sostegno, ai fini del calcolo degli importi relativi al contributo a fondo perduto, destinati in favore dei possessori di partita IVA, sarò applicata la seguente formula: [(fatturato medio 2020 - fatturato medio 2019)/12] x aliquota variabile (da 20% fino a 60%).

Come funziona l’anno bianco contributivo 

Un ulteriore aiuto da parte del Governo italiano, introdotto in seguito alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Sostegni,  sarà quello relativo al cosiddetto anno bianco contributivo che porterà ai liberi professionisti iscritti alle casse previdenziali e i lavoratori autonomi che risultano essere iscritti alla gestione dell’INPS, ad un nuovo taglio dei contributi, il cui valore sarà di 3.000 euro, su una base annuale. 

In questo senso, è stato anche concordato un ampliamento dei fondi che sono stati destinati all’anno bianco contributivo, il cui importo complessivo ammonta a ben 2,5 miliardi di euro. 

In questo senso, secondo le prime bozze dei calcoli governativi, sembrerebbe che l’anno bianco contributivo potrà coinvolgere circa 490.000 professionisti, artigiani e commercianti iscritti alle gestioni dell’Istituto INPS e circa 330.000 lavoratori che risultano essere iscritti alle casse private.