Partita Iva: 10mila euro di contributi a fondo perduto. Per chi

I professionisti a partita Iva sono stati dimenticati nel periodo della pandemia. Contributi a fondo perduto che arrivano in ritardo. Bonus erogati a metà.

I professionisti a partita Iva sono stati dimenticati nel periodo della pandemia. Contributi a fondo perduto che arrivano in ritardo. Bonus erogati a metà. Le misure a sostegno e in soccorso di questa categoria di lavoratori arrivano sempre e soltanto dopo. Una differenza di trattamento, che è stata denunciata dagli ordini professionali e dalle varie associazioni, e che coinvolge sia i dipendenti che le imprese.

Sembra quasi che quanti lavorino con partita Iva, soprattutto e principalmente se sono dei professionisti, non siano stati colpiti dalla pandemia e dai lockdown imposti per contenerla. Come se ci fossero delle differenze di fondo tra un negozio o una qualsiasi attività commerciale, che ha dovuto tenere chiuso, e il professionista, che ha dovuto rinunciare ad aprire il proprio studio professionale. I primi sono riusciti a percepire i bonus in tempi relativamente normali, i secondi in tempi biblici. Sempre che siano arrivati.

Partita Iva, professionisti e contributi a fondo perduto!

Sotto la lente d’ingrandimento delle principali categorie professionali più che i bonus sono finiti i cosiddetti contributi a fondo perduto, che hanno portato i diretti interessati a protestare per tutto il 2020. Nel corso del mese di giugno 2020 si è arrivati addirittura alla convocazione degli stati generali delle professioni. Una delle cause scatenanti che hanno portato alle proteste era l’esclusione dei professionisti con partita Iva dalla platea dei beneficiari dei contributi a fondo perduto. Questa categoria di lavoratori era stata completamente dimenticata dal Decreto Rilancio

Ad ottobre le proteste si sono ripetute nuovamente nel momento in cui il Governo ha redatto i Decreti Ristori (il Dl 137 ed il Dl 149), che continuavano a dimenticarsi dei professionisti muniti di partita Iva, anche se molti esponenti del Governo si erano prodigati nel fornire delle assicurazioni sulla loro presenza. Finalmente con il Decreti Sostegni (Dl 41 e dl 73 del 2021) si è arrivati a garantire i contributi a fondo perduto anche agli studi professionali.

Partita Iva: anno bianco e malattia!

Per cercare di andare un po’ incontro alle esigenze dei professionisti con partita Iva e cercare di dare una risposta alle proteste dei diretti interessati, il Governo ha varato uno dei provvedimenti più discussi: l’anno bianco, ossia l’esonero contributivo per quanti fossero in possesso di una partita Iva. Ad introdurre questa misura è stata la Legge di Bilancio 2021, che ha anche provveduto ad indicare le principali linee guida da seguire: tra queste rientra un esonero massimo pari a 3.000 euro, condizionato dal calo del fatturato e dai livelli di reddito. Veniva poi delegato ad un decreto il compito di definire le modalità attuative. Purtroppo questo decreto si è fatto attendere per molto tempo e la sua pubblicazione è arrivata solo e soltanto il 28 luglio 2021, con il termine massimo per poter presentare le domande – riservato esclusivamente a quanti fossero iscritti all’Inps – due giorni dopo (il 30 luglio). L’Inps si è trovato nella situazione di dover operare per una proroga per l’invio delle domande.

I bonus, i contributi e fondo perduto e l’anno bianco sono sostanzialmente delle misure varate come conseguenza della pandemia. La proposta di legge varata per introdurre una tutela per i professionisti in caso di malattia è nata in precedenza alla diffusione del Coronavirus. La sua discussione, però, è avvenuta unicamente nel corso degli ultimi due anni. Andrea de Bertoldi, senatore di Fratelli d’Italia, nell’agosto del 2019 aveva avanzato una proposta di legge finalizzata a sospendere gli adempimenti dei professionisti nel caso in cui fossero malati o fossero vittime di un infortunio. Questa misura venne sostenuta da molte forze politiche, ma non trovò l’adeguata copertura in Parlamento. Per più di due anni è stata discussa senza successo. Grazie ad un emendamento all’ultima Legge di Bilancio (legge 234/2021), ha invece assorbito la proposta, prevedendo un investimento di 21 milioni di euro all’anno per sostenerla.

I bonus ed i contributi a fondo perduto del 2022!

Il 2022 si dovrebbe aprire letteralmente in discesa per i titolari di partita Iva. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha firmato, finalmente il decreto attuativo per mettere a disposizione 100 milioni di euro di contributi a fondo perduto. L’obiettivo è quello di cercare di sostenere tutte quelle categorie di lavoratori che sono stati duramente colpiti dall’emergenza sanitaria. Questa volta questi bonus sono rivolti principalmente alle imprese di servizi di ristorazione collettiva, mense e catering.

Per riuscire ad accedere a questi contributi a fondo perduto, le imprese dovranno essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • aver registrato un calo di fatturato nel 2020 del 15% rispetto a quello del 2019;
  • devono svolgere servizi di ristorazione definiti da un contratto con un committente, pubblico o privato, per la ristorazione non occasionale di una comunità delimitata e definita, come per esempio ristorazione per scuole, uffici, università, caserme, strutture ospedaliere, assistenziali, socio-sanitarie e detentive.

Le risorse per questi contributi a fondo perduto saranno ripartite in egual misura tra tutte le imprese che li richiedono. L’importo massimo che sarà erogato è pari a 10.000 euro.

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengo
Giornalista. Ho una laurea in Materie Letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, fisco, tasse e tributi, diritto, economia e finanza.
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