Partita Iva: tutti gli sconti da chiedere nel 2021!

Aprire una Partita Iva, e di conseguenza avviare un'attività di tipo autonomo, può sembrare un azzardo, specialmente per questo periodo. Eppure ci sono molti vantaggi per chi decide di avviare questo tipo di attività, vantaggi che sono di diversa tipologia e variano anche in base al tipo di regime fiscale a cui si decide di aderire. Vediamo in questo articolo tutti gli sconti previsti per chi apre una Partita Iva nel 2021.

Image

Aprire la Partita Iva nel 2021 può sembrare un passo azzardato, soprattutto in questo periodo storico. Aprendo Partita Iva si inizia a lavorare in modo autonomo, avviando una propria attività, e questo comporta non poche doti organizzative per gestire diversi lavori, e una conoscenza approfondita del settore in cui si decide di lavorare.

L’apertura di una Partita Iva comporta numerosi adempimenti, di natura burocratica, per allinearsi a livello fiscale con le normative esistenti. Prima di tutto è necessario individuare il proprio codice ATECO, che come vedremo tra poco individua precisamente il settore lavorativo in cui ci si muove.

Chi decide di aprire Partita Iva nel 2021 indubbiamente dovrà attraversare diverse incognite, e pianificare per tempo una strategia lavorativa per poter ricavare una rendita dal proprio lavoro, e nel tempo stesso offrire beni o servizi che possono essere interessanti per i cittadini a cui ci si rivolge.

Come spiega un articolo di Fiscozen.it la necessità di apertura della Partita Iva può derivare da diverse circostanze:

“Magari svolgi già un’attività, anche se ancora in modo occasionale, e vorresti trasformarla in un lavoro continuativo, oppure l’azienda con cui collabori ti ha chiesto di instaurare un rapporto a lungo termine.”

Può accadere che l’esigenza di avviare una professione autonoma derivi da un determinato percorso di studi, oppure da un’attività effettivamente già avviata tramite ritenuta di acconto, o ancora possa derivare dalle richieste delle aziende con cui si collabora.

In ogni caso si tratta di una scelta che si differenzia di molto rispetto al lavoro subordinato. Vediamo in questo articolo tutti gli aiuti e gli sconti per chi decide di aprire quest’anno una propria attività autonoma.

Partita Iva e lavoro autonomo: quando aprirla

La Partita Iva per certi tipi di lavori è strettamente necessaria. In particolare per quelle professioni che prevedono che il soggetto abbia un ruolo particolare verso i cittadini: il medico, l’avvocato, il commercialista. Questi sono solo esempi di quali professioni sono strettamente collegate al lavoro autonomo.

Lavorare in autonomia comporta anche diversi rischi, legati direttamente al tipo di professione che si decide di avviare. Per questo motivo esistono degli albi specifici che accolgono i diversi professionisti, una volta che avviano la propria attività.

Per chi decide di avviare un’attività autonoma però, spesso le cose non sono così nette nella direzione dell’autonomia. Può accadere infatti che un’azienda chieda ad un proprio collaboratore di aprire Partita Iva per lavorare come esterno, in alternativa alla posizione di lavoratore dipendente.

In questo caso il lavoratore autonomo non sarà più esclusivamente lavoratore per questa azienda, ma potrà collaborare con soggetti differenti.

Questo può accadere per esempio per le professioni più creative, o legate al mondo di internet: informatici, grafici, copywriter, spesso prima di cominciare un lavoro autonomo sono stati dipendenti di una certa azienda, maturando l’esperienza necessaria per poi avviare successivamente un percorso professionale di tipo autonomo.

Apertura Partita Iva: cosa comporta

L’apertura della Partita Iva tuttavia va ben ponderata, perché si tratta di un salto netto rispetto al lavoro dipendente subordinato, e con questo tipo di occupazione ci sono numerose differenze. Mentre per il lavoro subordinato esiste un contratto specifico che regolamenta anche i momenti di malattia, permessi specifici, o orari lavorativi, così non è per chi lavora come professionista o freelance.

L’apertura della Partita Iva comporta prima di tutto l’individuazione di un codice ATECO, ovvero di un codice univoco che caratterizza e individua la specifica mansione svolta dal libero professionista. Per la stessa Partita Iva, forse non tutti sanno che è possibile aggiungere più di un codice ATECO, per specificare tutti i tipi di lavori che il professionista può svolgere.

Successivamente è possibile per molti professionisti procedere all’iscrizione presso uno specifico albo, secondo i criteri stabiliti dallo stesso. Aprire la Partita Iva comporta anche la scelta del regime fiscale che si vuole adottare: per esempio nel 2021 si può optare per un regime ordinario o per un regime di tipo forfettario, conveniente per molti aspetti.

Si può parlare nel 2021 di veri e propri sconti destinati a chi lavora con Partita Iva. Dalle tasse ai contributi, fino a specifici aiuti introdotti dallo stato proprio per chi lavora tramite Partita Iva. Inoltre negli ultimi anni a causa dell’emergenza sanitaria sono stati erogati alcuni bonus e sostegni proprio per i lavoratori autonomi.

Sconti per le Partite Iva: il regime forfettario

Il regime forfettario è la scelta ideale per chi nel 2021 decide di aprire una Partita Iva, perché se è applicabile, garantisce degli sconti sia a livello di tassazione che di contribuzione. A differenza della gestione di tipo ordinario, il regime forfettario garantisce delle agevolazioni interessanti per chi non supera i 65.000 euro di guadagni all’anno.

Per la tassazione, il regime forfettario risulta particolarmente vantaggioso, perché presenta una tassazione al 15%, inferiore rispetto al regime ordinario. Inoltre per i primi 5 anni di attività questa percentuale è ancora ridotta, al 5%. Questi sconti sono indubbiamente una delle ragioni per cui questo tipo di Partita Iva risulta la preferita da chi avvia una nuova attività nell’ultimo periodo.

Anche per la contribuzione INPS esistono sconti tramite regime forfettario: si tratta, come spiega la collega Roberta Carbone in un articolo, di una riduzione contributiva del 35%:

“In ultimo, tutti quegli artigiani e commercianti che accedono al regime forfettario possono richiedere la riduzione del 35% sui contributi INPS (passando da 3.820,00 euro a 2.483,00 di contributi fissi annui), con riduzione proporzionale delle settimane accreditate ai fini pensionistici.”

Per chi vuole avviare un’attività di tipo autonomo in questi mesi, è consigliato procedere ad informarsi sull’applicabilità del regime forfettario, utile per avere un risparmio sulla gestione stessa della Partita Iva.

Aiuti per le Partite Iva: sostegni per il commercio

Per chi lavora nel commercio, e decide di aprire un negozio, e proporre così dei beni al pubblico, è in arrivo un particolare aiuto dello stato: il bonus bancomat. Data l’importanza sempre maggiore delle transazioni elettroniche per gli acquisti, questo bonus prevede un sostegno economico a tutti i proprietari di attività che si interessano di aggiornare i propri sistemi per il pagamento.

Il bonus bancomat è un incentivo alla trasparenza dei pagamenti. Presso i negozi è diventato ormai indispensabile avere sistemi di pagamento elettronici, che accettano carte e bancomat, oltre che eventuali metodi di pagamento tramite app sullo smartphone.

Per chi lavora con Partita Iva sono disponibili sconti in termini di credito di imposta nel momento in cui si procede all’aggiornamento dei sistemi di pagamento, sia per favorire i pagamenti elettronici che per l’aggiornamento tecnologico del sistema per permettere la memorizzazione delle transazioni.

Si può parlare di sconti sul credito di imposta fino a 480 euro per chi lavora con Partita Iva, e come spiega un articolo di Ilroma.net il credito è accessibile in fase di dichiarazione dei redditi:

“Quando il titolare di partita IVA, presenta la dichiarazione dei redditi, può richiedere il rimborso relativo al bonus bancomat del 2021. L’esercente dovrà inviare all'Agenzia delle Entrate i documenti che certificano tutte le spese relative all'utilizzo, all'acquisto o noleggio del POS.”

Contributi e sostegni per le Partite Iva

Chi lavora con una Partita Iva ha ricevuto, secondo le disposizioni previste con il primo e il secondi Decreto Sostegni, diverse forme di aiuto durante i periodi più critici della pandemia. Dai contributi a fondo perduto ai bonus disponibili per determinati settori, lo stato ha erogato dei sostegni particolari a chi lavora in autonomia.

In particolare gli aiuti sono stati destinati a chi ha avuto un calo di fatturato notevole dal 2019, il periodo precedente allo scoppio della pandemia. Sono state molte le casistiche di imprenditori che purtroppo hanno dovuto chiudere la propria attività a causa della crisi economica che ne è scaturita, ma per alcuni gli aiuti da parte dello stato sono serviti come cuscinetto economico momentaneo verso la ripresa.

In particolare per alcuni lavoratori con Partita Iva proprietari di attività sono arrivati sconti anche sui pagamenti di alcuni costi fissi, come le bollette della luce e del gas e il pagamento del canone Rai. I contributi erogati a fondo perduto sono stati destinati a diversi soggetti, per il pagamento di spese diverse.

Esonero dei contributi per le Partite Iva

Una ulteriore novità consiste nel così detto anno bianco contributivo per le Partite Iva. Secondo questa misura, per chi non supera i 50.000 euro annui di fatturato, è possibile accedere all’esonero del versamento dei contributi, dimostrando di aver subito un calo del fatturato almeno del 33% dal 2019.

Tuttavia ci sono anche alcune limitazioni di cui tenere conto per accedere a questo tipo di sconti contributivi, come spiega un articolo recente di Informazionefiscale.it:

“Resta in ogni caso obbligatorio rientrare negli ulteriori parametri per l’accesso all’esonero contributivo, ovvero non essere titolari di contratto di lavoro subordinato e di pensione diretta.”

Si tratta di un tipo di esonero dal versamento dei contributi per cui non si può superare la cifra massima di 3.000 euro, che saranno messi a disposizione dall’ente previdenziale INPS per ciascun lavoratore autonomo che può beneficiare della misura.

Indubbiamente tra tutti gli sconti riservati alle Partite Iva quello dell’esonero contributivo per tutto l’anno è il più interessante, perché il pagamento dei contributi per molti lavoratori autonomi può risultare difficoltoso durante questo specifico periodo storico.

Questa forma di sostegno però non è accessibile da chi decide di aprire nel 2021 una nuova Partita Iva, in quanto fa riferimento a chi già opera da tempo in modo autonomo.