Pellet, consumarne poco senza patire il freddo? Con queste regole il risparmio è garantito

Il Pellet resta l’alternativa migliore per contrastare il caro bolletta. Ma ecco alcuni consigli pratici per tenere la casa calda risparmiando.

La stufa a Pellet è ancora la scelta più amata dagli italiani. Ma ecco alcuni consigli pratici per consumare poco senza patire il freddo garantendo risparmio.

Il Pellet è ancora il biocombustibile più conveniente per riscaldare casa. Si sa che la biomassa ha avuto forti rincari negli ultimi mesi, ma ad oggi risulta essere la soluzione preferita dagli italiani per garantire la casa calda.

Molte famiglie italiane lo preferiscono al gas e all’elettricità e con l’inverno ormai alle porte molti sono alle prese con il caro bolletta determinata dalla crisi tra Russia ed Ucraina.

Il prezzo del gas naturale è passato 8,219 €/MWh del 2020 ai 231,736 €/MWh di agosto 2022, un aumento di circa 25 volte rispetto al 2020.

In maniera indiretta l’aumento ha colpito anche la biomassa più amata dagli italiani. Se un sacchetto costava circa 4 euro, oggi per acquistare lo stesso sacchetto da 15 kg servono in media circa 15 euro. Un costo quadruplicato rispetto allo scorso anno.

Ma ad oggi il Pellet è il combustibile che permette di riscaldare casa tenendo sotto controllo consumi e risparmi. È la stessa ARERA a comunicare che la stufa a Pellet rappresenta la scelta più conveniente per le famiglie italiane.

Ma come si può mantenere la casa calda utilizzando il Pellet ma nello stesso tempo risparmiando? Ecco alcune regole utile di risparmio garantito.

Pellet, consumarne poco senza patire il freddo? Con queste regole il risparmio è garantito

Molte famiglie italiane nonostante i rincari utilizzano le stufe a Pellet per riscaldare le proprie case.

Si tratta di sistemi molto sicuri rispetto alle tradizionali stufe a legna ma anche rappresentano un’ottima soluzione per riscaldare ambienti di grandi dimensioni avendo un alto potere calorifero.

Certo è che il suo costo è lievitato sensibilmente rispetto allo scorso anno e molti ne sono i motivi. Primo fra tutti che non siamo come Paese tra i primi produttori di Pellet.

Su circa 3,35 milioni di tonnellate di Pellet consumato solo 450.000 tonnellate vengono prodotte in Italia, la restante parte viene importata dall’Austria, Slovacchia, Repubblica Ceca e Croazia.

Ma gli scarti provengono soprattutto da Russia, Ucraina e Bielorussia. Altro motivo di questo aumento è da ricercarsi sul prezzo dei carburanti che interessano i trasporti e di conseguenza influenzano il prezzo finale del biocombustibile.

Ma allora come consumare meno Pellet?

Va detto che non tutti i Pellet sono uguali soprattutto per potere calorifero. Ad esempio il Pellet di faggio ha un potere calorifero maggiore rispetto a quello di abete.

Attenzione dunque alla qualità del combustibile acquistato, perché un Pellet di qualità ne determina la resa, sporcare poco e non intasa l’impianto.

Inoltre, va vista l’umidità del prodotto. Molti ritengono che troppa umidità influenzi la combustione e potrebbe provocare danni all’impianto, aumentando consumi e di conseguenza costi.

Scegliete Pellet con umidità inferiore al 10%.

Pellet, come risparmiare: ecco altri consigli

Ad influenzare i costi per la spesa del Pellet anche il momento di acquisto e l’imballaggio. Per risparmiare qualche soldo, infatti, il Pellet va acquistato in primavera o in estate quando la domanda è molto bassa.

Altro consiglio riguarda l’acquisto di Pellet sfuso rispetto a quello confezionati in singoli sacchi. Infatti il costo finale è influenzato dall’imballaggio. Infatti secondo alcune stime di Advance Easy Moving, l’imballaggio di sacchi di Pellet può arrivare ad incidere fino a 26-30 euro a tonnellata.

Oltre alla qualità molto importante è la manutenzione della stufa e le relative impostazioni. Una pulizia della stufa deve essere fatta in maniera ordinaria. La pulizia straordinaria invece va fatta almeno una volta l’anno da un tecnico abilitato.

Da tenere d’occhio anche il bruciatore. Sappiamo che il momento di maggior consumo è la fase di accensione, nella quale è consigliabile impostarlo alla massima potenza. Cosi la stufa riscalderà gli ambienti velocemente e una volta raggiunta la temperatura la potenza si ridurrà fino ad andare a regime e d evitato spreco di Pellet, risparmiando.

Stufa a Pellet, occhio all’impostazione della temperatura

Per consumare meno Pellet, attenzione alla temperatura impostata da avere in casa. Se è vero che la potenza della stufa deve essere al massimo almeno nella fase di accensione, altrettanto vero è che è opportuno indicare i gradi da avere in casa.

Esiste una correlazione diretta tra temperatura e consumo di Pellet. Più è alta la temperatura impostata in casa più Pellet verrà consumato.

Gli esperti consigliano di non impostare temperature superiori ai 20-22 gradi. Le motivazioni sono varie, dal rispetto dell’ambiente ai problemi di salute causati da un ambiente troppo secco.

 

Achiropita Cicala
Achiropita Cicala
Collaboratore giornalistico, classe 1985.Ho una laurea magistrale in Economia Applicata, conseguita presso l'Università degli Studi della Calabria. A percorso universitario ultimato, ho approfondito sul campo le competenze acquisite in Finanza e Statistica presso alcuni studi commerciali. Attualmente, collaboro con diverse testate giornalistiche online per le quali scrivo, con flessibilità, di argomenti che spaziano dall'economia alla politica, dal mondo della scuola a quello dell'amministrazione pubblica. Passioni? La scrittura in primis, la grafica in secundis!
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