Perché al venture capital piace l’Intelligenza artificiale

Il settore, dicono gli analisti di PitchBook, fino al 2023 crescerà a un ritmo superiore al 25% annuo. Stati Uniti e Cina restano i mercati di riferimento.

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Intelligenza artificiale e Machine learning sono due termini che stanno entrando sempre più spesso nel lessico degli investitori. Con il primo termine (IA) si intende quell’area del computer science che si occupa di creare macchine intelligenti in grado di muoversi da sole in un determinato ambiente e capaci di prendere decisioni autonome per raggiungere in maniera ottimale un obiettivo.

Il Machine learning (ML) è un segmento dell’Intelligenza artificiale il cui obiettivo è dare ai computer la capacità di imparare in maniera interattiva e ottenere informazioni dai dati senza aver avuto una programmazione specifica.

Ma quello dell’Intelligenza artificiale e del Machine learning è un mondo più composito di quello che può sembrare e che si divide, sostanzialmente, in quattro sotto-categorie:

  • Piattaforme orizzontali: permettono agli utilizzatori finali di sfruttare i progressi che vengono fatti nell’Intelligenza artificiale e nel Machine learning.
  • Applicazioni verticali: sono soluzioni studiate specificatamente per risolvere determinati problemi.
  • Semiconduttori per Intelligenza artificiale e Machine learning: hardware e software in grado di ottimizzare i semiconduttori per fare calcoli legati all’Intelligenza artificiale.
  • Macchine autonome: sistemi hardware in grado di effettuare lavori in ambienti in cui è presente l’uomo, ma senza un diretto controllo umano.

L’attenzione degli investitori verso questi settori è inevitabile se si considera che, secondo le previsioni di PitchBook il mercato, che attualmente ha un valore di 63 miliardi di dollari, fino al 2023 vedrà una crescita del 25,5% all’anno.

Il mercato dell’IA e ML

L’attività dei venture capitalist

Dal punto di vista dei venture capitalist, i mercati maggiori per fare investimenti sono la Cina e gli Stati Uniti. “Nel primo caso, però, abbiamo registrato un calo dell’attività nel 2019, anche perché si arrivava da due anni in cui c’erano stati molti deal”, dice Brendan Burke, Senior Analyst sulle Emerging technology di PitchBook. “Gli investimenti sono stati invece molto forti negli Usa. In totale nelle due regioni sono stati chiusi una decina di megadeal (operazioni superiori ai 100 milioni di dollari, Ndr), dimostrando comunque l’interesse dei venture capitalist per questo settore”.

Il 2020, complice anche la pandemia di Coronavirus che sta costringendo molte aziende ad accelerare i programmi di aggiornamento tecnologico per permettere ai dipendenti e ai clienti di operare da remoto, è iniziato a passo di carica.

Nel primo semestre dell’anno, a livello globale, i venture capitalist hanno investito 12,6 miliardi di dollari in 755 operazioni. “Nel periodo sono stati portati avanti 21 megadeal, per un totale investito da parte dei venture capitalist di 7,4 miliardi”, dice l’analista. “Stati Uniti e Cina sono stati, ancora, una volta, i paesi dove si è visto il maggior numero di operazioni”.

Investimenti dei venture capitalist in aziende di IA e ML

I settori interessati a investire in Intelligenza artificiale sono i più diversi. “I servizi finanziari, il retail e la salute sono i comparti emergenti in questo senso”, dice l’analista. “Il pharma, l’energia e il real estate, invece, per il momento non mostrano un grande interesse. Nelle telecomunicazioni stanno iniziando a lavorare alcune start-up e ci sono spazi di crescita per chi saprà inventare una tecnologia disruptive”.

Di Marco Caprotti