Reddito di Cittadinanza: cosa cambia nel 2022! Ultime novità

Il Reddito di Cittadinanza cambia. Cambia nel bene e nel male ed il motivo principale è uno e semplice: la misura, così com'è, non funziona a sufficienza. Si tratta di una considerazione evidente anche ai cittadini ormai da troppo tempo, ma ora è arrivato un intervento robusto dal Governo Draghi, finalmente. Basterà?

Image

Il Reddito di Cittadinanza cambia. Cambia nel bene e nel male ed il motivo principale è uno e semplice: la misura, così com'è, non funziona a sufficienza. Si tratta di una considerazione evidente anche ai cittadini ormai da troppo tempo, ma ora è arrivato un intervento robusto dal Governo Draghi, finalmente. Basterà?

Domanda retorica, ad oggi, perché trovare una risposta è impossibile e chi la trova probabilmente gioca a prevedere il futuro. Il fatto è che il RdC è sempre stato protagonista di problemi e difetti che si sono trascinati negli anni, evidenti e sotto gli occhi di tutti, ma mai veramente risolti.

Ora il Governo guidato dall'ex Governatore della Banca Centrale Europea fa una mossa importante, attuando la prima vera e propria riforma del Reddito di Cittadinanza da quando è stato approvato.

Delle modifiche sono arrivate anche in passato, infatti, ma nel concreto non si è mai veramente riusciti a cambiare i difetti di questa misura, a renderla effettivamente migliore ed a prevenire alcuni problemi, piuttosto che doverli affrontare successivamente in maniera molto più impegnativa.

Parliamo comunque di una misura fondamentale per tante famiglie italiane, motivo per cui non è solo questione di soldi e di efficienza, ma è anche e soprattutto una questione di immagine, una questione di credibilità per il nostro Paese.

Sono numerosi i paesi con misure simili al RdC, eppure l'Italia in questo senso non è mai riuscita ad essere efficiente ed efficace come gli altri. Dunque, che fare?

Se fossi interessato o interessata ad approfondire questo genere di tematiche, ti suggeriamo il canale YouTube "Redazione The Wam" che pubblica ogni giorno un nuovo video in cui approfondisce tutto ciò che riguarda bonus, sussidi e lavoro. In questo video in particolare si parla di alcuni pagamenti e di Dichiarazione ISEE:

Reddito di Cittadinanza: tra scetticismo e necessità

Se quel "che fare" che conclude l'introduzione è fondamentalmente una provocazione, è anche vero che il Reddito di Cittadinanza è stato davvero in bilico e c'è stata una fase in cui era in discussione, soprattutto quando il Governo Draghi era appena diventato realtà.

Il premier sembrava non gradire particolarmente una misura assistenzialistica così poco efficace nel reinserimento lavorativo e, forse, è in un certo senso così. Non pubblicamente, però, perché Draghi non ha mai screditato la misura o manifestato apertamente la propria disapprovazione.

La direzione intrapresa è infatti stata un'altra e la riforma in atto la dimostra in maniera piuttosto evidente: se il RdC non si può togliere per una lunga serie di motivi (a partire dalla necessità delle famiglie), allora si ha l'obbligo di renderla più efficiente ed efficace.

Efficiente significa che non possono esserci sprechi di denaro, polemiche, "aree grigie" e così via. Efficace significa invece che è necessario rendere il RdC veramente in grado di accompagnare i beneficiari ad un nuovo ingresso nel mondo del lavoro.

Reinserimento lavorativo e giusto sfruttamento delle risorse, ecco le parole chiave del nuovo RdC.

Reddito di Cittadinanza: ancora in Legge di Bilancio

La Legge di Bilancio 2022 è arrivata come sempre accade negli ultimi giorni dell'anno, in questo caso negli ultimissimi giorni del 2021 ed ha portato con sé tantissime questioni, tra cui anche il Reddito di Cittadinanza.

In particolare, è stato stanziato ben un miliardo di euro proprio per rendere effettive le modifiche che vedremo in questo articolo, in particolare dal punto di vista burocratico/tecnico. Insomma, un miliardo che non finisce nelle tasche degli italiani, ma che ha l'obiettivo di sistemare alcuni problemi.

In primis migliorare il sistema di controllo, in modo da impedire che ci siano ancora "furbetti" tra i beneficiari del RdC, ma in secondo luogo anche migliorare il sistema di incrocio dei dati di ogni soggetto che fa richiesta, in modo da riuscire effettivamente a comprendere chi può percepire il RdC e chi invece no.

Reddito di Cittadinanza: cambiano le offerte lavorative

Sul fronte dell'efficacia della misura, che deve permettere il reinserimento del beneficiario nel mondo lavorativo laddove possibile, ecco cosa ha intenzione di fare il Governo.

Il primo aspetto riguarda l'intero sistema con cui vengono gestite le offerte lavorative che, purtroppo, ad oggi non funziona correttamente. In questo anno saranno implementati sistemi nuovi e saranno coinvolte anche nuove agenzie di collocamento private, in modo da far pervenire effettivamente numerose offerte lavorative ai percettori.

Il primo passo è dunque questo, in modo che le offerte arrivino davvero, per dirlo in maniera semplice. L'altro fronte riguarda invece il sistema di controllo su tali offerte: a chi vengono recapitate? Chi rifiuta una o più offerte lavorative? Quali sono le conseguenze del rifiuto?

Le offerte lavorative saranno quindi tracciate e comporteranno delle conseguenze molto più serie (e certe) per coloro che dovessero rifiutarle:

  • In caso di rifiuto della prima offerta lavorativa congrua (entro 80 km dalla residenza ed entro 100 minuti con i mezzi) si va incontro ad un taglio di 5 euro al mese a partire dalla mensilità successiva al rifiuto;
  • In caso di rifiuto della seconda offerta lavorativa, invece, decade il diritto al Reddito di Cittadinanza. Ricordiamo che essa può essere su tutto il territorio italiano e, viste le conseguenze, l'obiettivo è quello di spingere ad accettare già la prima offerta.

Conseguenza impegnative, si può dire, che spingono verso il vero obiettivo del Reddito di Cittadinanza e che permetterebbero di spegnere definitivamente la principale critica che si fa al sussidio da quando esiste, ovvero che sia un incentivo alla disoccupazione.

Reddito di Cittadinanza: arrivano anche gli aumenti!

Dopo aver visto a quali rischi si va incontro se si rifiutano offerte lavorative congrue, ecco invece una notizia positiva. Si è molto parlato di aumenti del RdC, ma di fatto l'aumento più sostanzioso è un discorso a parte ed è a titolo di Assegno Unico universale.

La misura è infatti ormai approvata e sarà pagata a partire da marzo 2022. Per i beneficiari di RdC, come accaduto con la misura temporanea, è prevista un'integrazione totalmente automatica che può portare cifre interessanti nelle tasche delle famiglie.

Vedremo se i pagamenti saranno coordinati o arriveranno separatamente, ma gli aumenti possono andare da un minimo di 600 euro l'anno ad un massimo di 2.100 euro l'anno, sulla base della composizione del nucleo familiare e dell'età dei figli a carico.

Nel complesso una notizia certamente positiva, che "gonfia" la cifra che spetta ad ogni famiglia, anche se va controbilanciata con leggeri cambiamenti con il calcolo dell'importo del RdC base.

Reddito di Cittadinanza: pagamenti di gennaio

In conclusione, vediamo quando sono previsti i pagamenti del Reddito di Cittadinanza per il mese di gennaio, anche se si tratta di una mensilità piuttosto standard in termini di date.

Per chi attende il primo pagamento la data sarà infatti quella del 14 gennaio (il classico 15 è infatti un sabato), così come per chi aspetta la prima mensilità dopo il rinnovo o dopo aver aggiornato i documenti.

Per tutti gli altri beneficiari, invece, il Reddito di Cittadinanza arriverà come sempre al 27 del mese. Nulla di particolarmente nuovo, dunque. L'integrazione a titolo di Assegno Unico temporaneo di dicembre, invece, dovrebbe arrivare al 14 gennaio per i soggetti che ne hanno diritto in automatico.

In ultimo, ricordiamo che entro il 31 gennaio è necessario rinnovare la Dichiarazione ISEE, altrimenti si perde diritto ad alcuni aiuti e sussidi, tra cui proprio il Reddito di Cittadinanza.