Reddito di Cittadinanza: occhio a non perderlo con Draghi!

Attenzione a non perdere il Reddito di Cittadinanza! Infatti, con Draghi è molto più semplice perderlo per sempre! Vieni a scoprire come evitarlo.

Eccoci tornati a parlare del Reddito di Cittadinanza, ma oggi in una versione nuova. 

Infatti, dopo la riforma della misura voluta dal premier Mario Draghi sono aumentate le possibilità di perdere il diritto di fruire del sussidio di cittadinanza. 

Ricorda sempre: l’obiettivo di questa misura è sempre stato quello di aiutare tutte quelle persone che si trovavano senza lavoro a rientrare nell’universo lavorativo. 

Ragioni nobili, portate fermamente avanti dal Movimento 5 Stelle che, fin dal principio, ha fatto del Reddito di Cittadinanza il suo cavallo di battaglia. 

Tuttavia, se andiamo ad analizzare gli effetti che sono arrivati in seguito alla messa a punto di questa misura, capiamo che i risultati sono stati piuttosto deludenti.

Come mai? Beh, solo una piccola parte dei beneficiari di questo sussidio sono riusciti ad ottenere un nuovo lavoro. 

Proprio per questo motivo il premier Draghi ha deciso di operare una riforma profonda del Reddito di Cittadinanza che è operativa a partire da gennaio. 

Eppure, non si tratta dell’unico modo attraverso il quale un beneficiario del sussidio rischia di perderlo. 

Come si perde il Reddito di Cittadinanza? E, soprattutto, come evitare inconvenienti? Andiamo a scoprirlo insieme in questo articolo!

Perdere il Reddito di Cittadinanza: le nuove norme del Governo Draghi

Come abbiamo già accennato nel corso dell’introduzione del nostro articolo, il Governo Draghi ha deciso di riformare a fondo la misura relativa al Reddito di Cittadinanza.

Ma per quale motivo è avvenuto tutto ciò? 

In poche parole, come abbiamo anticipato, il Reddito di Cittadinanza non ha portato fino ad ora al raggiungimento degli obiettivi sperati. 

Insomma, possiamo affermare che la misura è stata essenziale per aiutare le persone in difficoltà, soprattutto nel periodo contrassegnato dalla pesante crisi del Covid-19. 

Tuttavia, se prendiamo in considerazione il numero di persone che è riuscito a trovare un nuovo lavoro grazie al RdC, i numeri sono davvero troppo bassi. 

Proprio per questo motivo, il Reddito di Cittadinanza ha ricevuto moltissime critiche da diversi esponenti politici, in particolare dai partiti di centro destra e da Italia Viva. 

Ebbene, cos’ha deciso di fare Mario Draghi?

Ha cancellato la misura?

Beh, la risposta la sappiamo benissimo tutti, anche perché in caso contrario non saremmo nemmeno qui a parlare di Reddito di Cittadinanza. 

Infatti, il premier Draghi ha deciso di riformare profondamente la misura, in modo da renderla più efficace ed efficiente. 

Come si perde il Reddito di Cittadinanza con le offerte di lavoro?

Il Reddito di Cittadinanza ora è cambiato radicalmente. Infatti, adesso le possibilità di perdere l’accesso all’agevolazione è molto più vicina. 

Ma come si rischia di perdere il Reddito di Cittadinanza dopo la riforma della misura?

Beh, uno dei metodi decisi dal Governo Draghi riguarda proprio le offerte di lavoro.

Cos’abbiamo detto prima? L’obiettivo del Reddito di Cittadinanza è quello di reinserire le persone disoccupate nel panorama lavorativo. 

Come abbiamo visto, tale azione non è riuscita molto bene negli scorsi anni e, di conseguenza, il Governo Draghi ha deciso di intervenire. 

Come tutti coloro che beneficiano del Reddito di Cittadinanza sanno bene, per ricevere l’accesso all’agevolazione è necessario firmare un documento, chiamato patto di disponibilità al lavoro. 

Per mezzo di tale documento, il beneficiario attesta che sarebbe disponibile in qualsiasi momento ad iniziare un nuovo lavoro, quindi a raggiungere l’obiettivo della misura. 

Dunque, il Governo Draghi ha optato per una sorta di ultimatum, rivolto principalmente ai “furbetti del Reddito di Cittadinanza”, ossia quelli che fanno perdere potere alla misura ed a coloro che ne fruiscono onestamente. 

Ebbene, non si potrà rifiutare più di un’offerta di lavoro consona, in caso contrario si perderà il Reddito di Cittadinanza.

Ma andiamo a capire meglio cosa significa e come sottostare a tale regolamento. 

Perdere il Reddito di Cittadinanza rifiutando un lavoro

Fino ad oggi si perdeva il Reddito di Cittadinanza rifiutando la terza offerta di lavoro che arrivava nei confronti del beneficiario. 

Tuttavia, come abbiamo più volte evidenziato, questo non ha portato a grossi risultati sul fronte degli obiettivi del RdC. Di conseguenza, il Governo Draghi c’ha messo lo “zampino”. 

Per quanto riguarda la prima offerta di lavoro essa dev’essere “consona”. Questo vuol dire che deve sottostare a dei requisiti per essere ritenuta accettabile per il beneficiario del sussidio. 

Attenzione: ricorda sempre che prima di cancellare il Reddito di Cittadinanza ci sarà sempre un controllo dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale circa la congruità dell’offerta. 

Ebbene, i requisiti per considerare la prima offerta di lavoro come congrua sono i seguenti:

  • Durata del contratto di almeno tre mesi;
  • Distanza di massimo 80 km dalla residenza del soggetto. 

Ci teniamo a sottolineare fin dal principio che questi sono i requisiti necessari per la prima offerta di lavoro e non anche per la seconda.

Ebbene, coloro che rifiuteranno la prima offerta di lavoro assisteranno ad un decalage, simile a quello che avviene mensilmente per la NASpI.

Infatti, essi perderanno ogni mese 5 euro. Tale decalage si interrompe nel caso in cui venga accettata un’offerta di lavoro con un contratto superiore ad un mese. 

Questo è ciò che accade rifiutando la prima offerta di lavoro, ma se si rifiuta anche la seconda? Beh, come avremo capito si perde il Reddito di Cittadinanza.

Eppure, non abbiamo ancora specificato che nel caso della seconda offerta di lavoro, essa può arrivare da tutto il territorio italiano. 

Insomma, il meccanismo messo in piedi dal Governo Draghi ha come obiettivo implicito quello di far accettare il nuovo lavoro fin dalla prima offerta. 

Perdi il Reddito di Cittadinanza senza ISEE!

Altro modo attraverso il quale si può perdere l’accesso ai benefici offerti dal Reddito di Cittadinanza? Beh, non presentare l’ISEE, o presentarlo sforando i requisiti. 

In poche parole, entro il 31 gennaio 2022 doveva essere consegnato l’ISEE aggiornato per il 2022 per ottenere il pagamento del Reddito di Cittadinanza nel mese di febbraio. 

Infatti, tutti coloro che non hanno presentato l’ISEE non otterranno il pagamento fino a quando non invieranno tale documento all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. 

Ebbene, in questo caso che abbiamo appena esposto il beneficio viene congelato. Infatti, una volta ottenuta la nuova attestazione ISEE, il beneficiario continuerà a percepire il Reddito di Cittadinanza.

E chi le perde? Coloro che, in base all’ISEE non rientrano più nei requisiti reddituali previsti per fruire del Reddito di Cittadinanza.

Perdere il Reddito di Cittadinanza senza Green pass!

Ultimo dei modi attraverso i quali si può perdere l’accesso al Reddito di Cittadinanza è quello di non essere in possesso del Green pass

Ma come mai? Andiamo a scoprirlo.

È importante precisare che non esiste (ad oggi) nessuna legge che impone l’obbligo di Green pass a coloro che beneficiano del Reddito di Cittadinanza. Tuttavia, come abbiamo detto anche in precedenza, il Governo Draghi ha introdotto nuovi obblighi per i beneficiari di questo sussidio. 

Tra questi obblighi rientrano anche dei colloqui periodici presso il centro per l’impiego. 

Ed ecco dove sorge il problema legato alla certificazione verde. 

Per accedere ai centri per l’impiego è necessario essere in possesso del Green pass, almeno nella sua versione base (quindi ottenibile anche con tampone negativo).

Tutti coloro che non ne saranno in possesso saranno considerati assenti ingiustificati agli incontri e, dopo qualche assenza, perderanno il diritto di ricevere il Reddito di Cittadinanza.

Francesca Ciani
Francesca Ciani
Copywriter, classe 1998. Appassionata di marketing, digital e pubblicità fin da bambina, dopo un percorso di ragioneria, ho ottenuto una laurea in Comunicazione, Media e Pubblicità presso l’Università IULM di Milano e, successivamente, ho conseguito un master in Marketing Management. Troppo creativa per essere ragioniera, troppo analitica per essere un’artista: sono diventata social media manager e seo copywriter. Parlo tanto, scrivo ancora di più e ho sempre miliardi di idee.
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