Recovery, ecco il piano Draghi: mutuo, lavoro, assegno unico

Recovery plan: Mario Draghi ha illustrato i principali interventi per garantire la ripartenza. Si punta tutto sulla crescita, sulle generazioni future, sulle opportunità per i giovani, le donne e le famiglie con figli. Il piano per il welfare che prevede fondamentalmente tre obiettivi: lavoro, casa, e misure a sostegno della natalità. Ecco quali saranno le riforme principali che riguardano il lavoro, la formazione, le agevolazioni sul mutuo e l'assegno unico per i figli.

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Il Recovery Plan ha avuto il via libera sia da parte della camera che dal senato. E gli interventi inseriti nel PNRR Piano nazionale di ripresa e resilienza, si annunciano già rivoluzionari. Soprattutto per quanto riguarda gli obiettivi di crescita legati al sostegno dei giovani, delle donne e alle famiglie con figli.

Mario Draghi ha citato più volte quali sono i punti chiave legati al welfare: cioè lavoro, casa, e aiuti per i figli. Garantire fondamentali certezze perchè le nuove generazioni abbiano fiducia nel futuro.

Sarà una grande manovra. In particolar modo con riforme ed interventi per facilitare l'accesso ai mutui sull'abbassamento della pressione fiscale, incremento dei servizi di formazione e lavoro per l'abbattimento delle disparità di genere e sociali.

Inoltre un incentivo alla natalità che sarà rappresentato anche dalla confermata introduzione dell'assegno unico per i figli, la cui importanza è stata sottolineata da Draghi, più volte durante il discorso di presentazione.

Vediamo quali sono le principali misure sulle quali il governo, con l'aiuto dell'Europa, intende puntare per garantire una maggiore solidità all'economia delle famiglie Italiane.

Draghi rivoluziona il mutuo prima casa: zero anticipo e più detrazioni

Dal governo si annuncia una rivoluzione per quanto riguarda l'accesso agevolato al mutuo prima casa. La misura è stata inserita nel DEF, ma lo stesso Draghi ne ha parlato in occasione della presentazione del recovery e del PNRR, per ribadire l'importanza degli investimenti sulle nuove generazioni.

“Ai giovani dobbiamo garantire welfare, casa e occupazione sicura".

Il fondo Consap, che già prevede questo tipo di agevolazione, sarà probabilmente ampliato per permettere un accesso più agevolato. Garantirà il 50% dell'ammontare del mutuo. Permettendo alle banche di erogare fino al 100% della cifra necessaria all'acquisto. In modo da evitare l'anticipo che per molti risulta un problema per mancanza di liquidità.

I destinatari saranno giovani fino a 35 anni, con precedenza a nuclei monogenitoriali e giovani coppie. Si discute anche sull'ampliamento delle detrazioni fiscali.

Il piano è quello di aumentarle per determinate categorie abbassando così anche la pressione fiscale per chi intende acquistare un immobile come prima abitazione. Attualmente le detrazioni in vigore riguardano il 19% degli interessi passivi fino al massimo di 4.000 euro.

Recovery plan: Draghi punta su lavoro e formazione

Nel piano Recovery sono stati previsti 6,7 miliardi da utilizzare per il potenziamento delle politiche attive per il lavoro e per implementare la formazione e riqualificazione dei disoccupati. Oltre alla riforma degli ammortizzatori sociali che dovrebbe estendere la tutela a più categorie.

Primo fra tutti come strumento fondamentale sarà il rilancio dell'assegno di ricollocazione. Previsto anche per chi è in cassa integrazione e Naspi, oltre che per i beneficiari del reddito di cittadinanza. Misura che va implementata ed estesa, visto che non risulta ancora sfruttata al meglio da chi ne avrebbe diritto.

Includere tali soggetti nel piano GOL "garanzia di occupabilità dei lavoratori", un programma che prevede una formazione minima, e il riconoscimento di qualifiche per l'inserimento nel mondo del lavoro dei disoccupati a bassa istruzione.

Infine l'obiettivo di rafforzare il ruolo dei centri per l'impiego, anche tramite assunzione di nuovi operatori, compresi i navigator, il cui contratto è già stato riconfermato e prorogato al 31 dicembre dal precedente decreto sostegni.

Per favorire l'occupazione di donne e giovani, oltre alle agevolazioni contributive già previste, si introdurrà un sistema di certificazione che premierà le imprese che si impegnano a mettere in pratica interventi per favorire la parità di genere. Come l'equità del trattamento salariale, la tutela del diritto alla maternità e le opportunità di crescita e formazione offerte alle donne.

Nello stesso programma per favorire il lavoro femminile, anche incentivi all'autoimprenditorialità e ampliamento degli asili nido che contemporaneamente creeranno nuovi posti di lavoro e sosterranno le madri lavoratrici.

Recovery, Draghi conferma l'assegno unico figli

Per le politiche rivolte alla famiglia e agli incentivi a sostegno dei figli, Draghi sottolinea l'importanza dell'introduzione dell'assegno unico. Anche alla luce degli ultimi dati statistici che mostrano come l'Italia sia tra i paesi europei a più basso indice di natalità.

Vero che l'assegno unico cancellerà di fatto tutti gli altri bonus che sono adesso previsti per chi fa un figlio, ma andava comunque attivato un intervento per eliminare la frammentarietà del sistema, che crea anche confusione per i genitori tra detrazioni, assegni familiaribonus e altre agevolazioni.

L'assegno unico invece sarà universale ed equo. Perchè basato sulla certificazione Isee, dunque commisurato sulla base della situazione economica familiare. Inoltre potrà essere richiesto per i figli a carico fino a 21 anni, anche per quelli che lavorano ma hanno un basso reddito.

E la grande novità è che per la prima volta potranno usufruirne anche i lavoratori autonomi, le partite iva e i contribuenti incapienti ai quali ad oggi non spetta alcuna detrazione fiscale.

La piena operatività dell'assegno unico per i figli però è soggetta attualmente ad un percorso di adattamento tra l'eliminazione delle vecchie agevolazioni e l'introduzione della nuova misura.

Una sostituzione che deve essere graduale. Non è ancora possibile richiederlo e dovrebbe partire dal 1° luglio, ma Elena Bonetti, Ministro per le pari opportunità ha proprio oggi dichiarato che probabilmente non entrerà a pieno regime prima di gennaio 2022.

Per permettere ai dipendenti con busta paga di continuare a sfruttare le detrazioni per i figli almeno per altri 6 mesi.