Reddito di cittadinanza, doppio pagamento. Fino a quando

Chi percepisce il reddito di cittadinanza e ha diritto anche all’assegno temporaneo per i figli minori (e all’assegno unico le cui erogazioni cominceranno a partire dopo marzo) continuerà a ricevere il doppio pagamento. Questo, però, non varrà per tutti i beneficiari. Vediamo perché e come cambieranno le cose quando cominceranno a partire anche le erogazioni del nuovo assegno unico.

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Sono in corso i pagamenti del reddito di cittadinanza di gennaio 2022. Più precisamente, per quella parte di beneficiari che attendeva il primo accredito in assoluto su carta RdC oppure quello legato alla domanda di rinnovo dopo il mese di sospensione alla scadenza dei 18 mesi di fruizione. 

Chi percepisce il RdC e ha diritto anche all’assegno temporaneo continuerà a ricevere il doppio pagamento. Come sappiamo, infatti, Poste Italiane eroga un pagamento per la quota spettante di assegno unico e un altro accredito per la quota spettante relativa proprio al reddito di cittadinanza. 

Se il doppio accredito verrà ricevuto da coloro che ricevono il RdC anche per il mese di gennaio 2022, non è detto, però, che i due pagamenti possano arrivare a tutti coloro che oggi beneficiano di RdC a partire da febbraio in poi (presto vedremo perché). 

In più, a marzo diventerà operativo l’assegno unico e universale. La misura definitiva prende, quindi, il posto non solo dell’assegno temporaneo che l’ha preceduta, ma anche di molti altri bonus famiglia conosciuti dagli italiani. 

Cosa succederà, quindi, ai percettori di RdC che hanno diritto anche all’assegno unico? Sarà necessario presentare domanda? E quando partiranno le erogazioni dell’assegno unico? Rispondiamo a queste e altre domande sul reddito di cittadinanza e l’assegno unico. 

Reddito di cittadinanza, pagamento doppio anche a gennaio 2022

Come già accennato, e come molti beneficiari già sanno, Poste predispone due pagamenti: uno per il RdC e l’altro per l’assegno temporaneo. 

Pagamenti che, proprio a gennaio, non sono sempre andati a buon fine in quanto alcuni beneficiari, come ci spiega la Redazione The Wam in questa live, hanno visto dimezzarsi i soldi a causa di un errore da parte di Poste che, avendo accreditato delle ricariche non dovute per l’assegno temporaneo su RdC, ha dovuto poi recuperare le cifre: 

È, poi, importante ricordare che dalla quota spettante di reddito di cittadinanza, per i beneficiari che hanno diritto anche all’assegno temporaneo, viene sottratta la quota minori. 

Errori di Poste Italiane a parte, per il mese di gennaio 2022 nulla cambia per quel che riguarda il doppio pagamento (RdC e assegno temporaneo). Non cambiano nemmeno gli importi che rimangono quelli accreditati anche lo scorso mese. 

Gli importi, però, potrebbero subire dei cambiamenti a partire già da febbraio 2022, almeno per alcuni beneficiari di RdC. Vediamo perché. 

Reddito di cittadinanza, pagamento doppio anche a febbraio 2022?

Stabilire chi continuerà a ricevere il doppio pagamento e, ancor più, chi riceverà gli stessi importi di gennaio 2022 anche nel mese di febbraio non è semplice. Questo perché dipenderà da ogni singolo beneficiario di RdC, per una motivazione molto semplice: 

con il pagamento di gennaio si chiudono gli accrediti che fanno riferimento al valore del modello ISEE 2021, mentre da febbraio in poi il valore da considerare sarà quello relativo all’ISEE 2022. 

Questo significa, innanzitutto, che coloro che percepiscono RdC e non hanno ancora provveduto a rinnovare il modello ISEE, dovranno farlo entro il 31 gennaio, pena la sospensione degli accrediti sulla carta RdC. 

Non solo, però, perché non è detto che il valore dell’ISEE 2022 rimanga invariato rispetto all’ISEE 2021 e, come sappiamo, è proprio su questa base che viene erogato il RdC e stabiliti gli importi spettanti. 

Come abbiamo spiegato anche in questo approfondimento, sono diversi gli scenari che potranno riguardare i beneficiari di RdC una volta rinnovato l’ISEE. Alcuni, per esempio, potrebbero trovarsi con un valore ISEE superiore a 9.360 euro, soglia da non sforare per poter accedere al reddito di cittadinanza. In sostanza, coloro che supereranno la soglia si troveranno a perdere il diritto di percepire la misura. 

Anche qualora tale soglia non venga superata, i cambiamenti rilevati dall’ISEE 2022 potrebbero portare ad altri scenari determinando importi più alti o più bassi a seconda del valore dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. 

Per rispondere, quindi, alla domanda originaria (ci saranno gli importi doppi anche a febbraio?) tutto dipenderà dall’ISEE 2022. Coloro che non sforeranno il valore ISEE (o quello del reddito familiare) continueranno a poter ricevere sia i pagamenti RdC sia quelli dell’assegno temporaneo. Altri, invece, subiranno delle variazioni relative agli importi. 

Reddito di cittadinanza e assegno unico: cosa succederà a partire da marzo 2022

Se nel mese di febbraio sarà l’ISEE a determinare i cambiamenti per i beneficiari di RdC, a marzo le cose cambieranno a causa dell’assegno unico e universale. La misura diventerà operativa, inglobando la maggior parte dei bonus famiglia. 

Si tratta della misura definitiva, anticipata dall’assegno temporaneo, che però potrà essere percepita dai nuclei familiari non solo per i figli minori, ma anche per i figli a carico fino ai 21 anni e interesserà diverse categorie: 

lavoratori dipendenti; lavoratori autonomi; disoccupati; non occupati; pensionati; percettori di reddito di cittadinanza. 

Inoltre, l’assegno unico potrà essere richiesto sia presentando l’ISEE sia senza ISEE. La differenza, in quest’ultimo caso, sta nell’importo spettante in quanto è solo la presenza di un ISEE in corso di validità che permette di ricevere più o meno soldi a seconda della propria condizione economica. Chi presenta domanda senza presentare l’ISEE riceverà la somma base della misura. 

In ogni caso, i percettori di RdC (che hanno mantenuto la misura anche per il 2022) non dovranno aspettarsi grandi sorprese già a partire da marzo, dal momento che il pagamento farà riferimento a febbraio. Da aprile in poi, il pagamento doppio riguarderà la quota di RdC e la quota di assegno unico universale.

I beneficiari di reddito di cittadinanza devono presentare domanda di assegno unico?

Mentre sono molte le famiglie che si stanno attrezzando per richiedere l’ISEE prima e l’assegno unico dopo, i beneficiari di reddito di cittadinanza non sono tenuti, ancora una volta, a inviare domanda a INPS per ottenere le somme spettanti. 

Esattamente come successo quando è entrato in vigore l’assegno temporaneo, anche con la piena operatività dell’assegno unico sarà l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale a corrispondere d’ufficio l’importo spettante relativo alla nuova misura. 

Insomma, nessun cambiamento rilevante anche per quel che riguarda le erogazioni: 

i beneficiari RdC continueranno a ricevere il doppio pagamento con un accredito che fa riferimento alla quota spettante di reddito di cittadinanza, dalla quale continuerà a essere sottratta la quota minori, e un altro pagamento che si riferisce all’assegno unico. 

Reddito di cittadinanza e assegno unico: quanto spetta

L’assegno unico è una misura che porta indubbiamente dei vantaggi ai nuclei familiari che percepiscono RdC, specialmente considerando che, nel caso di un nucleo in cui il reddito sia pari a zero, la nuova misura permette comunque ai non lavoratori di ottenere un aiuto economico. 

Gli importi dell’assegno unico vengono calcolati tenendo conto di due parametri: 

il valore dell’ISEE in corso di validità e il numero dei figli presenti nel nucleo familiare. 

Stiamo parlando di importi che, nel caso di ISEE fino a 15.000 euro, consistono in 175 euro per ciascun figlio. Cifra alla quale possono essere aggiunte delle maggiorazioni (per esempio, se si considera la maggiorazione di 85 euro dal terzo figlio in poi o nel caso di presenza di figli con disabilità, di madre con meno di 21 anni o per la presenza di almeno 4 figli). 

In effetti, chi davvero vedrà un reale guadagno dalla percezione di reddito di cittadinanza e assegno unico, considerando anche sempre la sottrazione della quota minori dall’importo spettante di reddito di cittadinanza, saranno le famiglie nelle quali è presente un maggior numero di figli.