Reddito di cittadinanza: Inps, a marzo triplo pagamento!

Il reddito di cittadinanza in pagamento a marzo godrà di una triplice ricarica perchè si sommeranno Rdc, assegno temporaneo e assegno unico.

L’Inps sta comunicando in modo piuttosto assiduo che è possibile fare domanda per l‘assegno unico ai figli. Ma non sono invece obbligati a fare domanda per l’assegno unico universale, i percettori del reddito di cittadinanza. Per loro l’Inps accrediterà d’ufficio l’importo dell’assegno sulla carta gialla del reddito di cittadinanza.

I pagamenti dell’assegno unico avverranno a partire dal 15 marzo al 21.

Per i percettori del reddito di cittadinanza la ricarica di marzo sarà quindi tripla, in quanto ci sarà sia l’importo mensile del reddito di cittadinanza, che quello dell’assegno unico ai figli (sia temporaneo di febbraio che l’assegno unico di marzo).

E cosi ogni mese sulla carta del reddito di cittadinanza ci sarà un importo maggiore per effetto dell’assegno unico. In realtà questa non è una novità, in quanto già con l’assegno temporaneo ai figli, i percettori di reddito di cittadinanza hanno ricevuto tra luglio e febbraio i relativi importi mensili.

A marzo, ci sarà il primo assegno unico che si sommerà all’assegno temporaneo del mese di febbraio, oltre al solito importo del reddito di cittadinanza. Quindi a marzo, i percettori del reddito di cittadinanza riceveranno tre ricariche.

Le date saranno probabilmente diverse tra chi percepisce il reddito di cittadinanza già da due mesi, e chi invece ha fatto richiesta del reddito di cittadinanza per la prima volta oppure l’ha ripresentato dopo la sospensione di un mese al termine dei primi 18 mesi di pagamento.

L’assegno unico universale è riconosciuto per ogni figlio a carico, fino all’età di 21 anni, a determinate condizioni, ed in base al valore dell’ISEE. Considerando che l’ISEE per il reddito di cittadinanza non deve superare 9.360 euro, esso è ampiamente sotto il valore di ISEE di 15.000 euro che da diritto all’importo più alto dell’assegno unico.

Reddito di cittadinanza: novità pagamento di marzo con AUU

L’assegno unico universale, AUU, entra di fatto in vigore con il mese di marzo. A beneficiare dell’assegno unico saranno tutte le famiglie, indipendentemente dal reddito e dall’ISEE, in quanto anche in assenza di ISEE, l’Inps erogherà l’importo fisso di 50 euro per i primi due figli. 

A beneficiare dell’assegno unico anche i percettori di reddito di cittadinanza. Per loro il beneficio è riconosciuto d’ufficio dall’Inps che continuerà a ricaricare la carta gialla anche a marzo sia con l’importo dell’assegno temporaneo, relativo al mese di febbraio, che l’importo dell’assegno unico universale. 

Il calcolo dell’assegno unico ai figli è automatico ed è istruito dall’Inps. Per chi percepisce il reddito di cittadinanza, invece c’è un calcolo che tiene conto della componente figli nell’importo del reddito di cittadinanza.

Per poter conoscere l’importo dell’assegno unico, anche in presenza di reddito di cittadinanza, è disponibile il simulatore dell’assegno unico universale ai figli sul sito Inps.

Reddito di cittadinanza marzo: importi dell’assegno unico ai figli

Tutti i percettori del reddito di cittadinanza, facenti parte di un nucleo familiare all’interno del quale ci sono uno o più figli di età inferiore a 21 anni, riceveranno dal mese di marzo l’importo dell’assegno unico ai figli.

L’importo dell’assegno unico decresce in funzione dell’aumentare del valore dell’ISEE, partendo da un importo massimo di 175 euro in corrispondenza di un ISEE, per minorenni, di importo pari o inferiore a 15.000 euro.

L’importo di 175 euro non è erogato per intero sulla carta del reddito di cittadinanza. L’algoritmo adottato prevede che, dall’importo del reddito di cittadinanza, si tolga la quota spettante per i figli a carico, e al nuovo importo si somma quello dell’assegno unico.

La quota del reddito di cittadinanza relativo ai figli si calcola con una formula: importo del reddito di cittadinanza moltiplicato per il valore della scala di equivalenza corrispondente ai figli minori e dividendo il tutto per la scala di equivalenza totale.

Facciamo un esempio di una famiglia con due genitori e due figli minorenni, ed un Reddito di cittadinanza di 1.000 euro.

La scala di equivalenza relativa ai figli è di 0,2 per ogni figlio minorenne. Per il primo adulto è di 1, e per ogni successivo adulto è di 0,4.

L’assegno unico è di 175 euro per figlio minorenne fino al secondo.

Nel nosro esempio la quota RdC per figli minorenni è 1.000×0,4/1,8=222 euro. Il nuovo reddito di cittadinanza sarà quindi 1.000-222+175+175=1.128 euro.

Reddito di cittadinanza marzo: maggiorazioni all’assegno unico

Il reddito di cittadinanza di marzo cambierà con il nuovo assegno unico unviersale, come abbiamo osservato nel precedente punto. Ma ci possono essere situazioni familiari particolari per le quali si pssono riconoscere delle maggiorazioni.

La prima maggiorazione spetta a partire dal terzo figlio, in quanto l’importo dell’assegno unico passa a 260 euro per effetto della maggiorazione di 85 euro.

Se la famiglia ha quattro o più figli, si somma un importo una tantum di 100 euro.

Per i figli con disabilità, la maggiorazione varia in base alla gravità. Si parte da 95 euro per la disabilità molto grave, 90 euro per la disabilità media e 50 euro per disabilità senza gravità aggiuntiva. A certificare lo stato di disabilità viene in aiuto il verbale rilasciato dall’Inps per le invalidità o per la legge 104/1992.

A queste maggiorazioni si può sommare anche quella che spetta in caso di una mamma di età inferiore a 21 anni. L’importo è di 20 euro.

Reddito di cittadinanza marzo: le novità 2022

Dal 1 gennaio 2022 sono scattate le novità per i percettori del reddito di cittadinanza. Per i nuovi, si tratta di novità molto onerose. Infatti per poter percepire il reddito di cittadinanza si dovrà preventivamente contattare il centro per l’impiego per impostare il progetto di lavoro o cosiddetto patto per il lavoro.

A dover redigere il patto per il lavoro devono essere tutti i componenti maggiorenni dichiarabili come occupabili. Sono esclusi chi ha disabilità, o chi debba assistere persone con disabilità.

Per tutti invece scatta la riduzione mensile di 5 euro dalla prima offerta di lavoro rifiutata. Una delle criticità riscontrate nel funzionamento del reddito di cittadinanza era proprio quello di non far incrociare la domanda e l’offerta di lavoro. C’era la possibilità di poter rifiutare fino a tre proposte di lavoro. Questo comportava che, anche complice la difficoltà del mercato di lavoro, di arrivare a concludere i 18 mesi di reddito di cittadinanza senza aver trovato un’occupazione.

Dal 1 gennaio 2022, per rendere più attiva la ricerca del lavoro, al primo rifiuto dell’offerta di lavoro scatta un decalage del reddito di cittadinanza di 5 euro. Questa riduzione non si applica ai percettori di reddito di cittadinanza che, seppur occupabili, hanno a carico figli minorenni fino a tre anni di età, anziani oppure familiari disabili.

Reddito di cittadinanza marzo e assegno unico: come fare richiesta

Ottenere il reddito di cittadinanza è abbastanza semplice. Infatti la legge di bilancio 2022 non ha cambiato le procedure per fare domanda della misura di sostegno alla ricerca attiva di lavoro.

Ancora più facile ottenere l’assegno unico universale per i figli. Infatti l’Inps, in modo automatico, in presenza di ISEE valido (in corso di validità e per minorenni) riconoscerà da marzo l’importo dell’assegno unico universale con una ricarica aggiuntiva sulla card gialla.

Per il reddito di cittadinanza invece si deve fare richiesta presentando domanda all’Inps, solo se si rispettano determinati requisiti, sia di residenza che economici e reddituali.

L’ISEE non deve superare 9.360 euro. Il reddito familiare non deve superare 13.200 euro in presenza di componenti con disabilità (massima scala di equivalenza 2,2) e 20.592 in caso di affitto e sempre in ipotesi di famiglie numerose e con familiari con disabilità. 

Inoltre non si deve possedere un certo patrimonio mobiliare.

Se rispettate queste condizioni si otterrà un integrazione al reddito sotto forma di ricarica di una carta rilasciata da Poste Italiane. L’integrazione non può comunque superare 9.360 euro, ossia 780 euro al mese

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