Reddito di cittadinanza cambia: chi sono i nuovi esclusi?

Il Reddito di cittadinanza cambia e cambiano anche i requisiti di accesso. Ecco chi sarebbero i nuovi esclusi! I dettagli!

Sono in arrivo delle brutte notizie per i beneficiari del Reddito di cittadinanza. Molti, infatti, potrebbero perderlo a causa della modifica di alcuni requisiti introdotti con la nuova Legge di bilancio. Le nuove modifiche saranno valide, però, solamente a partire dal febbraio 2022.

Attualmente, infatti, sono in corso i pagamenti del reddito di cittadinanza del mese di gennaio 2022, ma dal prossimo mese potremmo assistere a delle riduzioni o addirittura alla perdita definitiva della misura.

Nel frattempo, ricordiamo che per riuscire a ricevere qualunque tipo di indennità o di sostegno economico è necessario compilare la nuova DSU, ovvero la dichiarazione sostitutiva unica.

Questa, dovrà essere presentata entro e non oltre il 31 gennaio 2022. Bisogna, quindi, affrettarsi per non rischiare di perdere le agevolazioni economiche messe in atto dal Governo.

I nuovi requisiti per acquisire il reddito di cittadinanza riguardano anche gli stranieri. Una recente sentenza della Corte costituzionale ha deciso di limitare l’accesso al Reddito di cittadinanza ad alcuni stranieri che non possiederanno i suddetti requisiti. Parleremo di ciò, e di molto altro, all’interno di questo articolo. Se siete curiosi, continuate a leggere.

Reddito di cittadinanza 2022: ecco chi potrebbe perderlo a causa dell’ISEE

Come abbiamo già introdotto in apertura, l’accesso al Reddito di cittadinanza sta cominciando ad essere sempre più complesso. Già dallo scorso anno, infatti, il Governo assistito da una commissione tecnica aveva annunciato di modificare i requisiti d’accesso ed introdurre dei limiti per alcune categorie di soggetti.

Queste modifiche sono state, poi, o deapprovate ed introdotte nel testfinitivo della Legge di Bilancio del 2022, ma entreranno in vigore solamente a partire da febbraio 2022 in quanto i pagamenti del mese di gennaio 2022 seguiranno l’ISEE di dicembre 2021.

Entro il mese di gennaio 2022, infatti, ogni beneficiario o nuovo beneficiario sarà obbligato a presentare la nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica senza la quale il Reddito di cittadinanza non potrà essere rinnovato. 

In questo articolo, intitolato ISEE, via alla compilazione online! Simulatore ISEE e novità | Trend Online (trend-online.com), abbiamo già spigato la compilazione e la presentazione della DSU è necessaria non solo per beneficiare del Reddito di cittadinanza, ma anche per riuscire a beneficiare della Pensione di cittadinanza e dell’Assegno unico per i figli a carico. Ma non solo.

L’INPS, inoltre, ha deciso di mettere a disposizione un nuovo simulatore che, come leggiamo nella pagina dedicata, 

“Serve a simulare in maniera semplificata il calcolo dell’ISEE Ordinario che si applica alla generalità delle prestazioni sociali agevolate, e degli ISEE specifici (ISEE minorenni, ISEE Università ecc.).”

Oltre al simulatore, l’INPS ha deciso anche di introdurre una nuova modalità di presentazione Online della DSU. Questa, inizialmente introdotta in via sperimentale, ha ridotto in maniera sostanziale la burocrazia e le file presso patronati a CAF.

Ma attenzione. Prima di procedere alla compilazione della DSU, il consiglio è quello di provare ad inserire i dati all’interno del simulatore ed evitare in questo modo di sbagliare. Anche un solo errore nella presentazione della DSU potrebbe, infatti, costarvi la perdita del beneficio.

Per riuscire a non effettuarli, il nostro consiglio è quello di munirvi di tutta la documentazione necessaria come codice fiscale, il numero dei componenti del nucleo familiare e i dati patrimoniali mobiliari ed immobiliari riferiti all’anno 2020.

Anche i conti correnti bancari e postali, così come le prepagate bancarie e postali, andranno dichiarati con la presentazione della giacenza media riferita all’anno 2020. 

Reddito di cittadinanza e DSU: attenzione a dichiarare il falso, controlli dell’Agenzia delle Entrate

Un altro fattore da tenere in considerazione riguarda le dichiarazioni inserite all’interno della DSU presentata, le quali dovranno risultare vere e senza omissioni.

In particolare, dal momento in cui il soggetto invierà la DSU attraverso il portale dedicato (presente a questo indirizzo https://servizi2.inps.it/servizi/IseePrecompilato/home.aspx) l’INPS invierà la stessa all’Agenzia delle Entrate.

Quest’ultima avrà il compito di effettuare tutti i controlli del caso. Una volta effettuati i controlli su tutti i dati ed i patrimoni dichiarati, attraverso un controllo incrociato con la Super Anagrafe, l’Agenzia delle Entrate darà il suo parere, che potrà essere positivo o negativo.

Se sarà positivo, allora, l’INPS provvederà all’acquisizione della DSU e al rilascio dell’ISEE. Al contrario, se i dati inseriti dovessero essere errati, l’Agenzia delle Entrate procederebbe ad inviare la comunicazione al soggetto interessato per invitarlo a modificare la DSU.

Questo, avrebbe 15 giorni di tempo per inviare il cosiddetto modello integrativo. Se il soggetto, contrariamente, non dovesse modificare la DSU, le conseguenze potrebbero essere gravissime. Sarà la stessa Agenzia delle Entrate ad inviare delle sanzioni, i cui importi si aggirerebbero dai 5.164 euro fino a 28.822 euro. 

Ovviamente, gli importi varieranno in base all’entità del danno. Infatti, i suddetti importi sono relativi alle sanzioni amministrative, ma cosa succede in caso in cui l’Agenzia delle entrate dovesse emettere una sanzione penale.

Secondo un mio precedente articolo, infatti,

“Una sanzione penale prevederebbe il pagamento di una cifra pari 3.999,96 euro fino ad arrivare alla reclusione da 6 mesi a 3 anni. Chi, a seguito di una falsa dichiarazione, ha percepito delle somme avrà l’obbligo di restituirle con gli interessi.”

Quindi, come avete potuto vedere, gli sbagli non sono ammessi. Il consiglio? Prima di procedere ad inviare una qualsiasi dichiarazione, affidatevi al simulatore oppure informatevi e chiarite prima la vostra situazione patrimoniale da un buon commercialista o presso un caf.

Reddito di cittadinanza e Green pass: perché serve?

Anche per beneficiare del reddito di cittadinanza, così come per la pensione, è necessario essere in possesso del Green pass. Sembra assurdo, ma è così! Sempre all’interno della legge di bilancio, a partire dal 7 gennaio 2022 è stato introdotto, infatti, l’obbligo di effettuare i colloqui presso i Centri per l’impiego.

Questi, sono obbligatori per la sussistenza e per riuscire a percepire gli importi, oltre che per fornire la propria disponibilità al lavoro. Ma quale Green pass? Sempre secondo la legge finanziaria, sarà necessario il Green pass base, quello che in sostanza si ottiene semplicemente facendo un tampone.

Se non si fosse muniti della certificazione verde, non si potrebbe avere accesso ai locali dei Centri per l’impiego e, quindi, non potrebbero avere luogo i colloqui, con la perdita definitiva del beneficio.

Reddito di cittadinanza: la Corte costituzionale nega l’accesso agli stranieri

Secondo una recente sentenza della Corte costituzionale, ad essere esclusi dal Reddito di cittadinanza saranno, come anticipato nell’introduzione, anche gli stranieri. Però, solamente alcuni di loro non potranno avere accesso alla misura, ovvero i cittadini stranieri con permesso unico di lavoro e gli stranieri con permesso di soggiorno di un anno.

Questo, perché, sempre secondo la Corte, è legittima l’esclusione di alcune categorie di stranieri dal momento che esistono altre misure per il loro sostegno. Questi, oltre che possedere i requisiti di reddito, dovranno risiedere nel territorio italiano da almeno 10 anni.

Redazione Trend-online.com
Redazione Trend-online.com
Di seguito gli articoli pubblicati dalla Redazione di Trend-online. Per conoscere i singoli autori visita la pagina Redazione Trend-online.com
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
765FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate