Reddito di Cittadinanza. Da febbraio RdC solo con Green pass

Dal 1° febbraio il Reddito di Cittadinanza (RdC) si conserva a condizione di possedere almeno il Green pass base (tampone) di accesso ai Centri per l'impiego.

Come cambia il Reddito di Cittadinanza nel mese di febbraio?

Nella sostanza i requisiti di accesso si conservano inalterati. Cambiano invece, o meglio dovranno cambiare, gli atteggiamenti che i percettori saranno tenuti ad adottare dal 1° febbraio se intendono conservare il beneficio.

A partire dal possesso del Green pass, che anche se non obbligatorio, diventerà a tutti gli effetti una certificazione indispensabile agli “occupabili per accedere in presenza ai Centri per l’Impiego, e di fatto requisito essenziale per continuare a ricevere la ricarica mensile.

Ma la Legge di Bilancio si esprime anche a favore di una riforma delle modalità di applicazione dei criteri di mantenimento del sussidio, con decurtazioni mensili e perdita dello stesso sussidio già al secondo rifiuto di un’offerta congrua.

Vediamo allora tutti i dettagli di questo nuovo Reddito di Cittadinanza rivisitato e in vigore dal 1° gennaio 2022, e cosa dobbiamo fare per non perdere nemmeno una mensilità.

Quando si perde il Reddito di Cittadinanza? Al secondo rifiuto di offerta

Il Reddito di Cittadinanza è il sussidio economico disposto dal DL 4/2019 che prevede un sostegno economico mensile da 400 a 840 Euro commisurati alla composizione del nucleo familiare, che deve possedere un Isee non superiore a 9.360 Euro.

L’accesso al sussidio è condizionato alla disponibilità per tutti i componenti disoccupati maggiorenni di età inferiore ai 64 anni, a intraprendere un percorso di reinserimento lavorativo.

La legge di Bilancio 2022, in vigore dal 1° gennaio, ha introdotto alcune modifiche in tema di Reddito di Cittadinanza, volte a sottolineare la sua declinazione a misura di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, nel tentativo di accantonare definitivamente la deriva assistenzialistica che già dai suoi esordi ha marchiato il RdC.

Cosa è cambiato allora per i percettori di RdC? Ricordiamo che la Pensione di Cittadinanza non è stata modificata dalla Legge di Bilancio.

Innanzitutto il sussidio viene revocato al rifiuto di sole 2 offerte di lavoro congrue, e non più 3 come in passato.

Ora, una prima offerta di lavoro part-time, in somministrazione per un periodo non inferiore ai 3 mesi, o a tempo determinato viene definita congrua se entro 80 chilometri dal domicilio. Per un rapporto a tempo indeterminato, invece, vale l’intero territorio nazionale.

Inoltre, il rifiuto della prima offerta comporta la riduzione di 5 Euro sulla quota mensile di RdC, a partire dal mese successivo a quello in cui si è respinta l’offerta di lavoro. Riduzione confermata, inoltre, anche per l’eventuale rinnovo del sussidio.

Quest’ultima riduzione non è operativa nei nuclei familiari dove siano presenti componenti di età inferiore ai 3 anni oppure un soggetto portatore di disabilità grave, oppure non siano presenti familiari tenuti a obblighi lavorativi, oppure ancora qualora la quota mensile RdC non superi i 300 Euro moltiplicati per il coefficiente della scala di equivalenza.

La riduzione di 5 Euro mensili viene revocata dal mese successivo in cui uno o più componenti abbiano avviato un’attività lavorativa da almeno un mese.

Non dimentichiamo che il RdC prevede la sottoscrizione del Patto di inclusione, il quale comporta la dichiarazione da parte del richiedente di immediata disponibilità alla ricerca attiva del lavoro attraverso la frequentazione in presenza dei Centri per l’impiego e dei previsti corsi formativi. L’assenza non giustificata a questi appuntamenti comporta inevitabilmente la perdita del beneficio.

Luigi Melacarne, tratta ogni giorno di Bonus statali, sostegni economici, Agenzia delle Entrate e INPS. In questo video YouTube, Luigi ci parla di una truffa via SMS che tenta di convincere i percettori di Reddito di Cittadinanza a contattare inutili numeri telefonici a pagamento.

Maggiori controlli sui percettori di Reddito di Cittadinanza

Ma la Legge di Bilancio, in tema di RdC, non si ferma qui. Sempre sulla scia dei recenti fatti di cronaca che hanno sicuramente incrinato la reputazione del sussidio, la Manovra prevede controlli molto più accurati, rispetto al passato, sulle situazioni penali e sui patrimoni esteri dei percettori e dei richiedenti.

Il controllo della fedina penale dei componenti il nucleo diventa quindi un passaggio inevitabile. 

Dalla Legge di Bilancio leggiamo che entro aprile 2022 si perfezionerà la sinergia fra INPS, Ministero del lavoro e delle politiche sociali e Ministero della giustizia. Al termine di questo accordo l’INPS provvederà a trasmettere al Ministero della giustizia l’elenco dei percettori di RdC al fine di verificare la presenza di eventuali sentenze passate in giudicato da almeno 10 anni, incompatibili con il sussidio e che ne determineranno la revoca.

Controlli più stringenti in fase di attribuzione del Reddito di Cittadinanza sono previsti anche per verificare la presenza di patrimoni all’estero. Anche in questo caso, entro il 31 marzo 2022 sarà redatto un programma di controllo incrociato fra i patrimoni dichiarati in DSU e i dati in possesso dall’Agenzia delle Entrate al fine di rilevare eventuali incompatibilità patrimoniali del nucleo. A tal fine è prevista la collaborazione con il Corpo della Guardia di Finanza ed eventualmente con le autorità estere.

Stop al Reddito di Cittadinanza senza Green Pass

Per il Reddito di Cittadinanza il nuovo anno ha portato grandi novità, non solo nelle modalità appena viste, ma anche nei nuovi termini dettati dai provvedimenti varati per fronteggiare l’emergenza sanitaria.

La commistione fra la Legge di Bilancio e il DL 1/2022, relativo alle misure urgenti per fronteggiare l’emergenza Covid-19, si traduce anche in regole più stringenti relative alla certificazione verde e al suo utilizzo nei luoghi pubblici.

I percettori di Reddito di Cittadinanza non potevano sicuramente rimanere esclusi da questo ambito. Come riporta IlGiorno.it, stando ai dati forniti dal Governo, sono circa 100 mila i percettori di RdC a rischio Covid, fra non vaccinati e non guariti.

L’obiettivo del Governo è di portare entro il mese di marzo almeno il 10% di questi soggetti a iniziare prima possibile il ciclo vaccinale.

Si tratta di numeri consistenti, se teniamo a mente che il Reddito di Cittadinanza, attualmente, coinvolge circa 1,3 milioni di famiglie, per complessivi 3 milioni di soggetti.

Di questi ultimi almeno il 30% è considerato occupabile, e secondo quanto previsto dal Patto di inclusione, per garantirsi la ricarica mensile sulla Carta RdC è tenuto obbligatoriamente a frequentare in presenza i Centri per l’impiego e i percorsi formativi attivati.

L’assenza ingiustificata a questi appuntamenti mensili, come abbiamo visto prima, comporta la revoca del sussidio. Ed è proprio su questo vincolo che il Governo fa leva per trovare ulteriore impulso alla campagna vaccinale.

Con il DL del 7 gennaio, a partire dal 1° febbraio l’obbligo del Green Pass base (quello che si ottiene dal solo tampone) è richiesto per l’accesso agli uffici pubblici, in banca, alla Posta, nei luoghi di lavoro e molti altri, compresi dunque i Centri per l’impiego. Luoghi pubblici, questi ultimi, che i percettori di RdC sono tenuti a frequentare regolarmente per le verifiche periodiche sulla ricerca del lavoro e le attività formative programmate.

Dal 1° febbraio, i percettori di Reddito di Cittadinanza maggiorenni e di età inferiore ai 64 anni e che risultano ‘occupabili’, se intendono conservare il beneficio e ricevere le ricariche mensili a favore del proprio nucleo familiare, sono quindi tenuti a esibire almeno il Green pass base.

In altri termini, per non perdere il Reddito di Cittadinanza, ogni volta in cui sarà loro richiesto di partecipare in presenza a un appuntamento all’interno dei Centri per l’impiego, se sprovvisti di Green pass rafforzato, dovranno sottoporsi a un tampone. In mancanza di questa certificazione, l’accesso ai locali sarà loro negato e di conseguenza il Reddito di Cittadinanza sarà revocato.

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