Reddito di cittadinanza: un taglio, due misure. Chi ci perde

Reddito di cittadinanza, un nuovo taglio in vista. L’importo si può ridurre se si percepiscono due misure, recentemente incluse nel SIUSS.

Reddito di cittadinanza, un nuovo taglio in vista a causa dell’inclusione nel SIUSS, il sistema informativo unitario dei servizi sociali, di due misure che ora verranno prese in considerazione nel calcolo del RdC. 

A comunicarlo è lo stesso Istituto Nazionale di Previdenza Sociale con il messaggio pubblicato il 18 marzo nel quale vengono individuate le due misure che porteranno, almeno per alcune famiglie beneficiarie, una riduzione dell’importo ricevuto sulla carta RdC

Finora, queste due misure non avevano alcun impatto sul calcolo del sussidio, anche se quest’ultimo, come sappiamo, ha sempre considerato eventuali prestazioni, bonus e agevolazioni già percepite dalla famiglia beneficiaria come sostegno al reddito. 

Ma quali sono queste due misure? La prima, probabilmente, è quella che colpirà più famiglie: si tratta, infatti, dei contributi affitto erogati dai Comuni. 

La seconda, invece, dovrebbe coinvolgere una platea più ristretta di percettori RdC. A incidere sull’importo del sussidio saranno le misure, erogate dalla Province autonome di Trento e Bolzano con obiettivi analoghi a quelli del RdC. 

Vediamo, allora, cos’è il SIUSS, chi verrà coinvolto nei nuovi tagli al RdC, quali comunicazione i Comuni e le Province autonome saranno tenuti a inviare e per quali ragioni. 

Reddito di cittadinanza ridotto: a chi spettano i nuovi tagli e cosa è successo finora

Dopo le modifiche al RdC apportate dalla Legge di Bilancio 2022 che ha previsto un cambiamento degli obblighi di lavoro e l’introduzione di nuovi (ne è un esempio l’obbligo di presentarsi al Centro per l’Impiego una volta al mese che, però, come abbiamo scritto tempo fa, non sembra essere ancora operativo), i percettori di reddito di cittadinanza devono fare i conti con una novità che potrebbe portare a una riduzione dell’importo mensile. 

Non solo, perché negli ultimi tempi lo stesso pagamento del RdC ha vacillato, con gli accrediti del 15 marzo che non sono arrivati ad alcuni nuclei familiari beneficiari e i pagamenti dell’assegno unico che sono slittati ad aprile. 

Ancora, è recente il ricalcolo dell’importo mensile di RdC e la conseguente riduzione per i beneficiari con invalidità civile. In quel caso, a causa dell’inclusione dell’invalidità nel calcolo del reddito familiare, e le recenti maggiorazioni per gli invalidi a partire dai 18 anni di età, conquistato un diritto se ne è messo in discussione un altro e molti sono stati gli invalidi civili che hanno visto in alcuni casi dimezzarsi, in altri azzerarsi, l’importo di RdC prima spettante.

Ora è l’inclusione di due nuove misure nel SIUSS a comportare nuovi tagli che, in alcuni casi, coinvolgono una platea abbastanza ristretta, ma che include, comunque, famiglie che dovranno aspettarsi una riduzione dell’importo. 

Ma prima di tutto, cerchiamo di capire cos’è il SIUSS e cosa si rischia a causa della nuova inclusione di queste due misure?

Cos’è il SIUSS e perché si rischiano tagli al reddito di cittadinanza

A comportare una nuova preoccupazione per i percettori RdC è l’introduzione di nuove categorie di prestazioni sociali nel SIUSS, il sistema informativo unitario dei servizi sociali. 

In sostanza, si tratta di una banca dati delle prestazioni sociali erogate da enti statali ed enti locali, i quali devono trasmettere le informazioni relative ai beneficiari a tali enti proprio per permettere di effettuare i corretti calcoli dei contributi da erogare. 

Il SIUSS non è, quindi, nulla di nuovo nel contesto dell’erogazione e della gestione del reddito di cittadinanza, dal momento che anche le altre prestazioni erogate ai beneficiari vengono comunicate tramite il sistema.

Con l’inclusione delle due misure di cui parleremo nel corso dell’articolo nel SIUSS, una erogata dai Comuni e un’altra dalle Province autonome, questi ultimi saranno tenuti a comunicare la lista dei beneficiari al sistema. Il risultato, per i beneficiari RdC, potrebbe essere quello di vedere ridotto l’importo percepito ogni mese.

Reddito di cittadinanza importo ridotto: la comunicazione INPS

Il 18 marzo, l’INPS ha pubblicato il messaggio n. 1244 in cui comunica che, a causa di esigenze sopraggiunte dopo l’adozione delle norme sul SIUSS e sulle prestazioni che devono essere incluse in esso, si è reso necessario introdurre nuove categorie di prestazioni per permettere agli enti di trasmetterne le informazioni. 

In particolare, l’INPS individua questi due tipi di categoria: 

la prima riguarda i Contributi economici per l’affitto erogati dai Comuni che si servono del Fondo Nazionale a sostegno delle locazioni e che non sono compatibili con la quota b del reddito di cittadinanza; la seconda include, invece, le misure, erogate dalle Province autonome di Trento e Bolzano mirate a raggiungere gli stessi obiettivi perseguiti dal reddito di cittadinanza. 

Insomma, a breve gli enti erogatori delle prestazioni saranno tenuti a inviare al SIUSS le informazioni sui beneficiari di queste misure. A quel punto, quindi, gli importi del reddito di cittadinanza potrebbero essere modulati in base alla percezione o meno di tali misure, causando una riduzione della somma mensile di RdC per le famiglie che ne usufruiscono. 

Contributi affitto e incompatibilità con quota b del reddito di cittadinanza

Come si legge anche sul sito apposito del governo dedicato proprio alla composizione del RdC, il reddito di cittadinanza è composto da due parti: 

una parte che va a integrare il reddito familiare fino alla soglia di 6.000 euro (da moltiplicare per la scala di equivalenza; una parte riconosciuta ai nuclei familiari in affitto che aumenta l’importo RdC fino all’ammontare annuo del canone di locazione (quota b).

Con l’inclusione dei Contributi affitto erogati dai Comuni sulla base del Fondo nazionale a sostegno delle locazioni nel sistema SIUSS, si darà adempimento alle disposizioni contenute nel decreto del Ministero delle Infrastrutture del 19 luglio 2021 che introduce tale fondo. 

Secondo l’articolo 1, al comma 6, infatti, tali contributi non sono compatibili con la quota b del reddito di cittadinanza. Cosa per la quale i Comuni sono tenuti a comunicare all’INPS la lista dei nuclei familiari che ne beneficiano. 

I Comuni, dunque, dovranno comunicare tale lista all’Istituto riportando, tra le informazioni, anche la data di inizio e di fine dell’erogazione e l’importo mensile.

Il nucleo beneficiario di reddito di cittadinanza, qualora beneficiario anche dei contributi erogati dai Comuni, non è tenuto a fare nulla, ma la comunicazione del Comune dell’effettivo beneficio del contributo all’INPS potrebbe comportare un ricalcolo del RdC, in base alla percezione di tale prestazione, e dunque subire una riduzione dell’importo mensile del sussidio. 

Reddito di cittadinanza e misure delle Province autonome: meno ampia la platea degli interessati

Assieme ai contributi affitto erogati dai Comuni, come già accennato, vengono incluse anche le misure erogate dalle Province autonome di Trento e Bolzano che abbiano finalità analoghe a quelle del reddito di cittadinanza. 

Così come richiesto ai Comuni per le erogazioni dei contributi affitto, dunque, anche le Province autonome dovranno provvedere alla comunicazione della lista dei beneficiari.

Ciò significa che i nuclei familiari coinvolti rappresentano una platea meno vasta di quelli che rischieranno una riduzione dell’importo in caso beneficino dei contributi affitto. 

Anche in questo caso, comunque, i percettori RdC sono tenuti a inviare alcuna comunicazione. La riduzione dell’importo avverrebbe solo in seguito a comunicazione inviata dalla Province al SIUSS. 

Federica Antignano
Federica Antignano
Aspirante copywriter, classe 1993. Curiosa di SEO, trascorro la maggior parte del mio tempo a scrivere, in ogni sua declinazione. Mi sono diplomata in lingue presso il liceo statale Pasquale Villari di Napoli. Ho inizialmente lavorato in una start up, cominciando a scrivere per vendere e ora continuo ad affinare le mie capacità attraverso corsi e tanti tanti libri sulla pubblicità e sul digital marketing. Con il tempo ho scoperto anche l'interesse verso lo scrivere per informare e questo è il motivo per cui oggi sono felice di far parte del team di redattori di Trend-online.
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