Reddito di cittadinanza, tempi lunghi per accrediti. Per chi

Mentre si avvicinano le date di accredito del reddito di cittadinanza per il mese di febbraio 2022, presto alcuni beneficiari potrebbero non vedere arrivare il pagamento nei tempi prestabiliti. Questo perché, con la Legge di Bilancio, sono cambiate le modalità dei controlli: se prima era il Comune a segnalare eventuali errori, adesso sarà INPS a effettuare le verifiche preventivamente.

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Non sembrano aver fine le preoccupazioni dei beneficiari di reddito di cittadinanza, la misura del 2019 soggetta alle recenti modifiche apportate dalla Legge di Bilancio 2022

Dopo l’obbligatorio rinnovo dell’ISEE per continuare a percepire il sussidio e che, in alcuni casi, ha potuto apportare modifiche sugli importi (nonché, in altri, la decadenza del beneficio) i percettori RdC potrebbero dover fare i conti con una delle recenti disposizioni che potrebbe portare a un rallentamento dell’erogazione dei pagamenti. 

Gli accrediti di febbraio potrebbero, quindi, non rispettare le date canoniche. D’altra parte, il reddito di cittadinanza è una delle misure che hanno assicurato date certe e prestabilite all’interno del calendario dei pagamenti INPS

Presto, però, le cose potrebbero cambiare. Un cambiamento che interesserebbe principalmente i beneficiari che sono in attesa o del primo pagamento in assoluto o del pagamento atteso dopo il mese di sospensione al termine dei 18 mesi di fruizione del beneficio. 

Le tempistiche più lunghe circa gli accrediti derivano da una modifica che riguarda i controlli sui requisiti per accertare il diritto alla misura. Vediamo perché. 

Le modifiche della Legge di Bilancio al reddito di cittadinanza 2022 

Di apportare modifiche che riuscissero a migliorare il reddito di cittadinanza, specialmente nel suo obiettivo di rappresentare uno strumento per il reinserimento nel mercato del lavoro, se ne è parlato già tanto nel 2021. 

Cambiamenti che sono poi stati confermati con la Legge di Bilancio 2022 e che, benché non abbiano stravolto la misura così come ci si aspettava, ha ugualmente introdotto regole più rigide, allo scopo di evitare il rischio di abusi o di disincentivare alla ricerca di un impiego. 

Tra le maggiori modifiche apportate dalla Legge di Bilancio ricordiamo: 

decadenza del beneficio dopo due, anziché tre, proposte di lavoro congrue rifiutate; riduzione di 5 euro del beneficio in caso di rifiuto di offerta di lavoro congrua (esenti i nuclei familiari in cui non siano presenti soggetti tenuti agli obblighi di lavoro, nuclei con figli minori di 3 anni o con disabilità, nuclei che percepiscono un RdC inferiore ai 300 euro); obbligo di presentarsi almeno una volta al mese al centro per l’impiego per la verifica degli obblighi di lavoro; maggiori controlli. 

È proprio su quest’ultimo punto che ci soffermeremo. Le nuove regole disposte dalla Legge di Bilancio prevedono controlli e verifiche più rigide, con uno scambio tra Comuni e INPS su specifici requisiti. 

Controlli più stringenti sul reddito di cittadinanza nel 2022: quali conseguenze 

Già lo scorso anno, le verifiche atte ad accertare il diritto o meno di un nucleo familiare di beneficiare del RdC prevedevano dei controlli preventivi, a campione e successivi da parte dell’INPS. 

Nel 2022, per effetto delle modifiche attuate dalla Legge di Bilancio, tali controlli si intensificano: il controllo dei requisiti non viene più affidato esclusivamente ai Comuni che avevano la responsabilità di comunicare, a posteriori, eventuali irregolarità all’INPS, bensì è lo stesso Istituto a verificare le domande, a priori, in base alle informazioni contenute nelle banche dati. 

Qualora, poi, l’INPS dovesse individuare (o anche solo sospettare) eventuali incongruenze, l’Istituto potrà richiedere un ulteriore controllo da parte dei Comuni in cui risiede il nucleo familiare richiedente. 

Per tutta la durata delle verifiche, il reddito di cittadinanza viene sospeso. Un periodo, però, che può durare fino a 120 giorni, il tempo entro il quale il Comune può inviare responso all’Istituto in merito alla specifica domanda. 

Sebbene, trascorsi i 120 giorni, i pagamenti RdC vengano ugualmente disposti (è, poi, il Comune a dover rispondere di danno erariale qualora venissero corrisposte somme non dovute) è chiaro che tale meccanismo possa apportare degli squilibri sulle tempistiche di pagamento. 

In questo senso, a subire maggiormente l’impatto di tale modifica sui controlli RdC, sono quei beneficiari in attesa del primo pagamento in assoluto (quindi, dopo aver inviato richiesta di RdC per la prima volta) oppure coloro che aspettano il primo pagamento in seguito al rinnovo dopo i 18 mesi di fruizione. 

Pagamenti reddito di cittadinanza e controlli a febbraio 2022

Alla luce delle modifiche sul sistema di controlli sui richiedenti del reddito di cittadinanza, alcuni potenziali beneficiari (o coloro che hanno provveduto al rinnovo) si chiedono se le conseguenze di queste nuove modalità di verifica possano impattare sul pagamento in arrivo a febbraio. 

Ricordiamo che il reddito di cittadinanza, almeno fino ad ora, viene corrisposto in due date diverse, in base alla natura del beneficiario. In particolare: 

a partire dal 15 del mese per gli accrediti dei nuovi richiedenti e dei beneficiari che hanno osservato il mese di sospensione e rinnovato il RdC; a partire dal 27 del mese per coloro che aspettano le cosiddette ricariche ordinarie. 

Non è detto che tale sistema di controlli abbia effetti su tutti i pagamenti del reddito di cittadinanza che dovrebbero essere accreditati intorno al 15 febbraio, ma c’è comunque il rischio che, in caso di beneficiari la cui domanda è sottoposta a ulteriori controlli sui requisiti, per esempio per l’individuazione di difformità o sospetti circa i requisiti di residenza, soggiorno, cittadinanza o sui requisiti anagrafici. 

Per il momento, quindi, è difficile stabilire chi effettivamente riceverà il pagamento in ritardo e chi invece potrà andare a ritirare la carta RdC nei tempi prestabiliti. 

Inoltre, è importante ricordare che la data del 15 febbraio rimane indicativa. Anche senza gli effetti della Legge di Bilancio, i soldi non vengono erogati a tutti i beneficiari esattamente durante la giornata del 15. I pagamenti partono da quel giorno per poi essere scaglionati nei giorni a seguire.

Reddito di cittadinanza e controlli nel 2022: come verificare esito di rinnovo

Per fugare ogni tipo di dubbio, ricordiamo che l’INPS permette ai beneficiari di ogni tipo di prestazione, agevolazione o bonus di controllare le domande presentate e le disposizioni di pagamento direttamente sul sito. 

Per farlo è necessario essere in possesso di SPID, CIE o CNS, le credenziali che permettono di accedere all’area riservata. 

In particolare, coloro che hanno presentato domanda di rinnovo del reddito di cittadinanza possono verificare l’esito della richiesta e accertarsi di ricevere il primo pagamento dopo il rinnovo. 

Nel menu, sul sito INPS, è possibile cliccare su “Gestione domanda” alla voce “Lista domande ed esiti”. Per capire se la richiesta è stata accettata o meno dall’INPS è importante verificare la cella “stato domanda” che potrà riportare le seguenti diciture:

acquisita (è questo lo stato che indica il periodo di controlli e verifiche da parte dell’Istituto); accolta; rifiutata.

Come abbiamo detto, e solo in caso di domanda accolta, normalmente i pagamenti avvengono a partire dal 15 del mese. Qualora, però, non si ricevesse il messaggio delle Poste per il ritiro della carta RdC è possibile chiedere chiarimenti o tramite il servizio online INPS Risponde o chiamando il Contact Center. 

Chi non riceve il reddito di cittadinanza a febbraio 2022

Al di là dei ritardi a causa di eventuali sospetti da parte dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale e conseguenti controlli, ci sono alcuni beneficiari che non potranno ricevere il pagamento RdC di febbraio 2022 per altre motivazioni. 

In particolare, non riceveranno l’accredito coloro che non hanno ancora provveduto a rinnovare l’ISEE. In questo caso, il pagamento RdC viene sospeso, ma può essere nuovamente erogato a partire dal mese successivo la presentazione di una nuova DSU. 

A non ricevere l’accredito su carta RdC saranno anche tutti coloro che, proprio in seguito al rinnovo dell’ISEE, hanno superato la soglia che permette di accedere alla misura. In questi casi, non c’è molto da fare, se non verificare di possedere i requisiti per richiedere l’ISEE corrente.