Reddito di base 640 euro: ecco a chi spetta! Scadenza 25 giugno

Il reddito di base è un vitalizio da concedere a tutti, senza limiti di età né di reddito. Nell'articolo, le istruzioni step by step per fare la richiesta.

Si tratta di una vera e propria entrata mensile che ogni cittadino europeo ha diritto a ricevere, nel momento in cui la legge passa al Parlamento di Strasburgo.

La novità è che manca poco: in Italia si è raggiunta la soglia del 93%. Chi ancora non ha firmato, può farlo subito. C’è tempo fino al 25 giugno e, nella parte finale dell’articolo, riportiamo le istruzioni step by step, per poter firmare la petizione.

La misura basa le proprie fondamenta sul fatto che ogni individuo, per il solo fatto che esiste e deve nutrirsi e avere un tetto sulla testa, abbia diritto a un minimo di entrata mensile, al di là del fatto che abbia un lavoro oppure no.

In quest’ottica, il reddito di base europeo rappresenta realmente un intervento innovativo, nel momento in cui dovesse andare in porto. Ebbene, al momento siamo ancora a livello di raccolta firme ma, come appena annunciato, in Italia si è già raggiunto il 93% della soglia!

Vediamo dunque quali sono le ultime notizie direttamente in arrivo dall’Unione Europea.

Che cosa è il reddito di base?

La proposta di un reddito di questo genere per ogni cittadino europeo si concretizza in una reale entrata mensile che, nella migliore delle ipotesi, dovrebbe ammontare a 640€ al mese.

In molti allora staranno pensando che si tratta di un contributo economico alla stregua del reddito di cittadinanza. Ebbene, a ogni modo si tratta di soldi. Ma la differenza, con il reddito di cittadinanza, è che il reddito di base verrebbe distribuito a tutti, senza necessità di presentare l’Isee e senza alcuna data di scadenza, legata al fatto di trovare un lavoro oppure no.

La data entro la quale è necessario raggiungere il traguardo di un milione di firme è il 25 giugno 2022. Solo con questi requisiti, allora la proposta potrà entrare in Parlamento Europeo e quindi 

Si presenta, quindi, come una misura a carattere universale, accessibile a tutti (pensionati, lavoratori, ragazzi, bambini) a prescindere dall’età anagrafica degli interessati.

Questa è la definizione del reddito di base:

un’erogazione monetaria, a intervallo di tempo regolare, distribuita a tutte le persone dotate di cittadinanza e di residenza, cumulabile con altri redditi (da lavoro, da impresa, da rendita), indipendentemente dall’attività lavorativa effettuata o non effettuata (dunque viene erogata sia ai lavoratori sia ai disoccupati), dal sesso, dal credo religioso e dalla posizione sociale, ed erogato durante tutta la vita del soggetto.

Quali sono i requisiti per avere il reddito di base

In linea di massima, per come al momento è formulata la proposta relativa alla possibile entrata in vigore di questo reddito, da portare al cospetto del Parlamento Europeo, non sussistono particolari requisiti per ricevere tale contributo economico da parte dello Stato in cui si risiede.

Si tratta di una misura che, se entrerà in vigore, riguarderà l’intera Unione Europea. Tutti i cittadini dei Paesi comunitari dunque hanno diritto a ricevere tale sussidio.

Non esiste un limite di età né di reddito da rispettare. Non conto il fatto di essere single, in coppia o di avere figli né tantomeno ha rilevanza lo status sociale. In teoria dunque tale contributo economico spetterebbe a uomini e donne, bambini o anziani, disoccupati o lavoratori.

Nelle intenzioni dei sostenitori, si ha dunque diritto a percepire questo sussidio mensile per il semplice fatto di essere un cittadino comunitario, quindi per abbattere la soglia di povertà e aumentare invece il livello di sicurezza sociale.

In sostanza, si tratterebbe di una sorta di vitalizio, che spetta a tutti, senza limiti di età, senza controllo sul reddito e senza discriminazioni dal punto di vista sociale.

Della serie: per vivere non necessariamente si deve lavorare. Si deve avere il diritto di poter vivere (seppur con lo stretto necessario) senza per forza avere un’occupazione.

I dubbi in merito ovviamente non sono pochi. Primo fra tutti viene da chiedersi: chi dovrebbe finanziare l’esborso di tutto questo denaro? Chi lavora, potrebbe comunque cumulare le proprie entrate con questo contributo comunitario ma dovrebbe quindi pagare le tasse per finanziare gli altri? O comunque la misura risulterebbe compatibile con uno stipendio a prescindere?

Quanto è il reddito di base?

Ciò che si evince dalla proposta relativa a questo reddito universale è che gli importi però dovrebbero variare a seconda dell’età dell’individuo e del Paese di appartenenza.

In sostanza, un contributo minimo spetta a tutti, ma si va dai 300 euro per i più piccoli fino a un range di 700-900 euro per gli adulti. Nel determinare le somme da erogare, un fattore da tenere in considerazione dovrebbe essere anche quello del costo della vita della nazione in cui si risiede.

Il reddito universale europeo é un sostegno che dovrebbe prescindere dal proprio reddito e dall’Isee. Ogni paese avrebbe un determinato importo da elargire ai propri cittadini. Per l’Italia è stata pensata la cifra di 640 € che dovrebbe rappresentare un aiuto concreto alla popolazione.

Motivo per cui nel nostro Paese, si parla di un reddito universale europeo dell’ammontare di 640€.

Quando si può fare domanda per il reddito di base

La possibilità di apporre la propria firma per richiedere il reddito universale europeo resta valida fino al 25 giugno 2022. 

Ovviamente la soglia minima richiesta non è bassa, dal momento che parliamo di milioni di consensi. 

Per ciò che riguarda l’Italia però la buona notizia è che attualmente siamo al 93% del traguardo prefissato. Senza dubbio uno dei Paesi che ha manifestato un forte interesse per l’entrata in vigore della misura, insieme a Germania e Slovenia, in prima linea anch’essi.

Già per la fine di giugno, è fissata in agenda la data per un tavolo di discussione che tirerà le somme di quanto raggiunto fino alla data stabilita, passando poi la palla al Parlamento Europeo, da cui attendiamo sviluppi e ulteriori aggiornamenti.

Solo dopo tali tempistiche, allora potremo avere notizie maggiormente definite sulla possibile istituzione di questo sussidio europeo per tutti, del valore di 640€ a persona.

Reddito di base europeo 2022: come richiederlo (istruzioni passo a passo per firmare la petizione)

Come fare concretamente dunque per partecipare alla raccolta firme e quindi contribuire attivamente all’entrata in vigore di un possibile reddito di base per tutti?

Ecco qui di seguito le istruzioni da seguire passo a passo per poter partecipare alla petizione, contribuire a raggiungere la soglia minima di firme richieste e quindi permettere che la proposta passi in Parlamento, a livello europeo, per diventare legge.

L’indirizzo da digitare nella barra di Google (si può semplicemente fare copia e incolla) è il seguente: https://eci.ec.europa.eu/014/public/#/screen/home

Qui si trova tutta la spiegazione in merito al reddito universale europeo.

Cliccare su Iniziativa dei cittadini Europei- Sistema Centrale di raccolta elettronica.

Nel riquadro giallo, selezionare il Paese Italia.

Cliccare il flag: ho letto la dichiarazione di riservatezza e il contenuto dell’iniziativa.

Flaggare anche l’altra affermazione: certifico che non ho dichiarato in precedenza il mio sostegno alla presente iniziativa.

Cliccare ora su: Compila il modulo. Si apre la finestra dove inserire tutti i dati.

Una volta fornite le informazioni, è necessario flaggare l’ultimo quadratino, per certificare che le informazioni sono esatte e non si è già proceduto a firmare la petizione in precedenza.

Una volta inviata la propria firma a sostegno dell’iniziativa, si visualizza un messaggio di conferma e i pulsanti social per poter condividere con amici e parenti l’iniziativa.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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