Reddito di Base Europeo 2022: è fattibile? Ecco la verità!

La proposta di un Reddito di base Europeo 2022 come nuovo strumento contro la povertà potrebbe diventare realtà. O forse no?

Il Reddito di Base Europeo 2022 diventerà realtà?

In molti ci sperano, dal momento che la situazione economica in questo paese non sta migliorando affatto. Nonostante l’aumento di posti occupati e una ripresa significativa nel 2021, ancora moltissime famiglie in Italia arrancano per arrivare alla fine del mese.

E questo non soltanto per la crisi economica scaturita dalla pandemia di Covid, ma anche dall’aumento dei prezzi, dall’iperinflazione, e dal caro carburante, in particolare esploso con la recente crisi internazionale.

L’idea di garantire il prima possibile un supporto economico a tutti è sempre più necessario, e non solo in Italia, ma anche in Europa. Infatti l’idea di un reddito di base sta prendendo sempre più piede nei paesi dell’Euro Zona, anche se con tutti i dovuti se e i dovuti ma.

Si parla di uno strumento che garantirebbe a tutti un reddito minimo mensile, senza discriminazioni reddituali, lavorative o anagrafiche. Ma si parla anche di uno strumento che richiederebbe notevoli fondi, dell’ordine di decine, se non centinaia di miliardi di euro.

Per saperne di più ti suggerisco l’ultimo video di Mr LUL lepaghediale, disponibile su Youtube e sul suo canale.

C’è infatti da chiedersi se sia fattibile o meno questo reddito davanti alle spese che già l’Unione Europea deve affrontare, come il Recovery Fund.

In questo articolo faremo il punto della situazione, e vedremo in cosa consiste questo reddito di base e se sia fattibile o meno.

Come funziona il reddito di base europeo 2022?

Il Reddito di base europeo 2022 è una proposta internazionale, disponibile sul sito eci.ec.europa.eu, in cui si richiede l’istituzionalizzazione di un reddito che sostenga tutti i cittadini italiani ed europei residenti in Unione Europea, cioè all’interno di uno dei 27 stati membri.

Come unico requisito servirebbe la sola cittadinanza, italiana o comunitaria. E poi nient’altro. Niente requisito anagrafico, immobiliare, reddituale, lavorativo o giuridico. Solo ed esclusivamente il fatto di risiedere e possedere la cittadinanza.

La proposta è attualmente in forma di raccolta firma, disponibile al seguente sito. Nell’intenzione dei propositori, si vorrebbe portare la raccolta alla Commissione Europea, così da stabilire entro fine 2022 un referendum per l’attuazione di questo reddito.

Da lì in poi, se l’esito del referendum è favorevole, spetterà alla Commissione e al Parlamento riunito valutare ed eleggere la proposta.

L’idea sarebbe quella di venire incontro a tutti coloro che tra Covid e crisi internazionale vedono sempre più difficile arrivare alla fine del mese, o anche solo mangiare, visto l’aumento dei prezzi alimentari in tutti gli stati europei, Germania e Italia in primis.

Attualmente è ancora allo stadio della raccolta firme, pertanto tutto l’iter procedurale per la richiesta e l’erogazione non è disponibile, anche se si può presumere che si dovrà richiederlo tramite portali online di siti istituzionali o adibiti ad hoc, oppure già collaudati per l’erogazione di bonus e assegni, come quello dell’INPS o dell’Agenzia delle Entrate.

Reddito di base europeo 2022: cosa si intende per reddito universale?

La proposta di questo Reddito di base europeo 2022 è in realtà l’evoluzione di uno strumento assistenziale che, seppur in maniera totalmente sperimentale, è già in uso in alcuni paesi del mondo.

In un precedente articolo avevamo fatto degli esempi sul suo uso, anche al di fuori dei confini europei, come in Alaska, dove è stato disposto a tutta la popolazione residente.

Mentre stati europei come Spagna, Germania e Galles, hanno voluto valutare l’efficacia di questo strumento su una popolazione molto ristretta, e solo per un breve periodo. Appunto, per fini sperimentali.

Attualmente non c’è alcuno Stato al mondo che abbia disposto in maniera sistematica un Reddito Universale, ma solo dei tentativi, o delle versioni alternative un po’ più “soft”.

Nel caso di queste ultime, non mancano gli esempi. Solo in Italia sono disponibili ben due strumenti assistenziali di questo livello:

Sono gli strumenti più vicini in assoluto alla figura del Reddito Universale, anche se, a differenza di quest’ultimo, per la sua erogazione è stato necessario disporre di alcune limitazioni reddituali e anagrafiche ben precise. Così, invece di essere disponibile per tutta la popolazione abitante, tra Assegno e Reddito si contano alcuni milioni di richiedenti.

Non sarà il caso di questo nuovo Reddito, almeno a vedere dalla proposta. E infatti il rischio che possa essere non fattibile dipenderà anche da questo.

Quanto ammonta il reddito di base europeo 2022?

Qualora dovesse venire approvato il reddito di base europeo 2022 si parlerebbe di uno strumento che dovrebbe venire corrisposto, almeno in teoria, a tutta la popolazione abitante in Italia. Ovvero a oltre 48 milioni di abitanti, se si esclude la popolazione under18. 

Per ognuno di questi dovrà essere corrisposto una mensilità che gli garantisca la sopravvivenza fino al successivo rinnovo.

Se parliamo di “sopravvivenza” dovremo allora riferirci alla “soglia di povertà“, che in Italia è stabilita attorno a 9.360 euro annui. Sotto questa soglia si è in stato di povertà assoluta. Ovviamente questa soglia è flessibile, a seconda del costo della vita nella zona in cui abiti e a seconda del carico familiare.

Supponendo che si adotti il sistema attualmente disponibile per il Reddito di Cittadinanza, il richiedente medio potrebbe beneficiare di almeno 780 euro al mese. Questo è però l’importo massimo per chi è senza reddito ed è single, con a carico le spese di locazione, altrimenti scende a 500 euro al mese.

Anche in questo caso, facendo due conti approssimativi, la cifra sarebbe comunque stratosferica, attorno ai 24 e 37 miliardi di euro al mese. Cioè tra i 290 e i 440 miliardi di euro all’anno

Per farvi intendere meglio l’enormità della cifra, attualmente per tutte le spese previdenziali e assistenziali l’Italia spende oltre il 17% del proprio PIL, cioè oltre 300 miliardi, per garantirli a più di 18 milioni di richiedenti.

Se si volesse finanziare uno strumento del genere, servirà purtroppo un supporto non nazionale, ma europeo. Perché solo una cassa comune potrebbe garantire una spesa del genere.

Reddito di base europeo 2022: quando arriva?

L’arrivo di questo Reddito di base europeo 2022 dipenderà non solo dall’esito della raccolta firme e del referendum, ma anche dalla volontà politica di istituire uno strumento così costoso per le casse di uno Stato.

Probabilmente potrebbe convenire l’istituzione di un fondo comune, così da ammortizzare i costi per le casse di ogni Paese e garantire ad una platea ancora più vasta un reddito minimo.

Davanti ad una popolazione di 447 milioni di abitanti, si richiederebbe comunque una spesa notevole. Sempre usando gli importi dell’RDC, si avrebbe una spesa mensile tra i 220 e i 340 miliardi di euro al mese, ovvero tra i 2.640 miliardi fino alla cifra faraonica di 4.000 miliardi di euro all’anno.

Attualmente come fondo comune abbiamo il Recovery Fund, del valore complessivo di oltre 2 miliardi di euro, di cui 200 miliardi solo all’Italia. Ma il Recovery va a finanziare progetti, settori e attività, e sono finanziamenti con prospettive di ritorno economico per i paesi beneficiari, almeno in termini di PIL.

In questo caso si parlerebbe solo di finanziare uno strumento che mantenga la popolazione sopra la soglia di povertà. Potrebbe non venire bene accolta l’idea da organi quali la Banca Centrale, che si ritroverebbe ad erogare l’equivalente di due Recovery Fund all’anno per garantire un reddito minimo.

Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
774FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate