Reddito di Base europeo, quando arriva? News e dettagli!

Reddito di base europeo: a quando la sua introduzione ufficiale? Analizziamo le news che riguardano l'agevolazione e scopriamo quando verrà inaugurata.

Reddito di Base europeo: a quando la sua introduzione ufficiale?

Da settimane sentiamo parlare di questa nuova misura, che dovrebbe essere introdotta non solo in territorio italiano, ma a tutti i Paesi facenti parte dell’Unione Europea.

Non, dunque, una misura gestita del Governo italiano, come la maggior parte degli incentivi e delle agevolazioni a sostegno del reddito attualmente attive.

Il Reddito di Base europeo sarà qualcosa di totalmente differente: pochissimi saranno infatti i requisiti richiesti per poter accedere alla quota mensile prevista.

Sembra quasi una misura troppo bella per essere vera e, in effetti, l’inghippo c’è. Dovremo aspettare ancora qualche mese per capire se potremo averlo o no.

Eppure, in alcuni Paesi, il Reddito di Base esiste già. Pensiamo, ad esempio, alla Spagna: in Catalogna è di recente stata introdotta una misura di tale portata. Tale misura universale è stata pianificata come agevolazione di prova, dato che è ancora in via sperimentale.

Dunque, possiamo essere ottimisti: la misura europea, molto probabilmente, ci sarà. E renderà sicuramente felici gli italiani, ormai rimasti orfani del Reddito di Emergenza, la cui proroga stenta ad arrivare.

Cerchiamo quindi di capire quali sono le news che riguardano il Reddito di Base europeo e, nello specifico, quando verrà inaugurata la misura.

Reddito di Base europeo: in cosa consiste e come si configura?

Per prima cosa, analizziamo qualche dettaglio in merito al futuro Reddito di Base europeo, che sarà ben differente rispetto alle agevolazioni alle quali siamo abituati.

Se, infatti, di solito sono richiesti tantissimi requisiti di accesso da rispettare per poter ottenere i vari sostegni economici al reddito, questo non varrà per il Reddito di Base.

La misura è stata infatti concepita come un sostegno economico al reddito che andrà a tutti, indipendentemente dall’età e dalla situazione economica.

Lo potranno infatti ricevere tutti, dai bambini agli anziani. Non conterà che il cittadino europeo sia disoccupato o lavoratore, né l’ISEE familiare. Il Reddito di Base europeo sarà una misura universale.

La misura è stata pensata per cercare di garantire a tutti gli europei una qualità della vita più dignitosa. Questo perché la situazione occupazionale nel nostro continente non è certo delle migliori.

In molti Stati europei, incluso il nostro, sono in effetti troppe le famiglie che stentano ad arrivare a fine mese. E la situazione è stata aggravata dall’avvento del Covid-19, che ha portato con sé ulteriore disoccupazione e un aggravamento della povertà.

Reddito di Base europeo: a quanto ammonta?

Il Reddito di Base europeo sarà una misura di sostegno su base mensile: verrà erogato universalmente a tutti ogni mese.

Ma quali sono le cifre previste, con esattezza?

Purtroppo, al momento, la questione degli importi è ancora in sospeso. Gli unici dati certi che possediamo sono quelli relativi alla già citata Catalogna.

Il progetto pilota del Reddito di Base spagnolo, che sarà attivo fino al 2025, prevede una netta distinzione tra adulti e bambini. I minori, infatti, potranno contare fino a 300 euro mensili.

Per quanto riguarda gli adulti, invece, il Reddito di Base potrà andare da un minimo di 700 euro ad un massimo di 900 euro.

Non sappiamo però con esattezza se le cifre concesse dal Reddito europeo saranno le stesse.

Reddito di Base europeo: non è una misura nuova!

La storia di questa agevolazione prevista su base europea non è in realtà nuova: di Reddito di Base europeo, in effetti, se ne parla già da tempo.

Già in passato si era proposto un aiuto economico volto a garantire il sostegno ed una migliore qualità della vita per tutti gli abitanti in territorio europeo.

La svolta è avvenuta nel 2000, anno in cui il Reddito di Base ha iniziato a concretizzarsi e a prendere definitivamente forma.

All’anno 2000 risale infatti quella che è nota come Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE. All’interno del documento in questione vengono stabiliti i principi che sono volti a tutelare la dignità e qualità di vita.

Dignità che deve essere garantita soprattutto a coloro che versano in condizioni di particolari ristrettezze economiche, ma non solo. 

Proprio per questo tutti avranno diritto ad ottenere un sussidio mensile.

Reddito di Base: chi lo finanzierà?

Ma passiamo adesso ad uno dei problemi maggiori legati al Reddito di Base europeo, che probabilmente è stato la causa dei ritardi nella sua effettiva introduzione, nonostante se ne parli da molto tempo.

Stiamo parlando della questione dei finanziamenti necessari per garantire a tutti l’accredito mensile della nuova misura.

In effetti, non è difficile capire che si tratti di una misura di portata davvero enorme, che necessita di somme di denaro elevatissime.

Il Reddito di Base europeo, molto probabilmente, andrà a pesare sulle casse statali di ogni stato membro dell’Unione Europea.

Il che, a ben vedere, potrebbe concludersi dicendo che saranno i cittadini con redditi più elevati a doverlo materialmente finanziare, a suo di tasse e contributi.

Ma è ancora presto per occuparci con esattezza della questione dei finanziamenti del Reddito di Base europeo, dato che ancora nulla è stato ufficialmente deciso.

Reddito di Base europeo: quando si potrà inviare la domanda?

Infatti, come avremo già capito bene, la misura non è stata ancora resa operativa, e probabilmente passerà ancora del tempo prima che il Reddito di Base europeo diventi realtà.

Si respira comunque un’aria molto ottimista: in effetti, l’introduzione della misura pilota in Catalogna lascia ben sperare.

Inoltre, entro il mese di Giugno 2022, è prevista una riunione ufficiale del Parlamento UE, durante la quale si discuterà dell’introduzione ufficiale della misura.

In questo momento, anche se non è possibile inviare alcuna domanda per ottenere il Reddito di Base universale, si può comunque firmare la petizione online per sostenere l’attivazione della misura.

Al raggiungimento di almeno un milione di firme, gli organizzatori della petizione potranno presentare le adesioni raccolte in Parlamento UE, a sostegno del Reddito di Base.

Per informazioni dettagliate in merito alla firma della petizione in questione, rimandiamo al video YouTube realizzato a cura del canale Basic Income Europe, che ha descritto minuziosamente ogni particolare necessario per firmare in maniera valida la petizione.

Dunque, in base a quanto detto, possiamo concludere che, per avere notizie più certe, dovremo aspettare quantomeno fino alla prossima estate.

Oltre il Reddito di Base: che fine ha fatto il REM?

Prima di concludere, occupiamoci di una misura molto attesa, che viene spesso erroneamente accomunata al Reddito di Base europeo: parliamo del Reddito di Emergenza.

Il REM è in realtà una misura ben diversa, introdotta dal Governo italiano a causa delle problematiche economiche causata a molti settori dalla pandemia.

Sono attualmente in molti a chiedersi che fine abbia fatto questa misura, di cui si attendeva con ansia un’ulteriore proroga per il 2022.

Purtroppo, coloro che attendevano tale proroga resteranno molto probabilmente delusi: il Governo non ha fatto menzione ad alcuna nuova conferma del REM per l’anno corrente.

La fine dello Stato di Emergenza, in effetti, non lascia alcun dubbio: la situazione sanitaria è nettamente migliorata e, dunque, non c’è alcuna necessità di prorogare il Reddito di Emergenza.

Mancherebbero, tra l’altro, anche i fondi per finanziare una misura di tale portata.

Non ci resta dunque che attendere l’introduzione del Reddito di Base universale, dato che non possiamo più sperare in altre proroghe del REM.

Alessia Seminara
Alessia Seminara
Copywriter, classe 1991. Versatile, multipotenziale, laureata in Scienze e Tecniche Psicologiche presso l'Università degli Studi di Catania, con una seconda laurea in Logopedia, ho una passione per la scrittura e il web copywriting. Entrambe mi hanno portato a concludere la canonica formazione accademica e ad intraprendere un ulteriore percorso di formazione in Seo e Copy Persuasivo. Grazie a vari corsi di formazione ho approfondito le mie conoscenze in ambito Digital Martketing. Negli anni ho stretto diverse collaborazioni come copywriter freelance per seguire variegati progetti.
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