Reddito di Base Universale: ecco che cos’è e come funziona!

Alla luce del difficile periodo nel quale stanno vivendo i cittadini dell'Unione Europea, si sta pensando all'introduzione del Reddito di Base Universale.

La condizione in cui versano i Paesi dell’Unione Europea non è delle migliori, l’emergenza epidemiologica prima, e la guerra in Ucraina poi, hanno contribuito a martoriare i cittadini.

Proprio per questo motivo il Reddito di Base Universale non è più una semplice utopia, ma una vera e propria possibilità che i Governi stanno varando.

Essendo questa un’agevolazione a cui sta pensando la comunità europea non è di responsabilità del Governo italiano, e dunque Mario Draghi è spettatore in questa vicenda.

Fondamentalmente, gli organi di competenza stanno pensando d’introdurre una misura che consenta di ricevere del denaro e che permetta di vivere una vita dignitosa indipendentemente dal proprio status sociale.

Per anni sono proliferati siti, associazioni e persone che ne hanno fatto un vero e proprio culto, ora però si sta discutendo finalmente di una sua ipotetica introduzione.

Siamo tutti consapevoli che se entrasse nella vita dei cittadini potrebbe avere un impatto non da poco, e siamo curiosi di sapere se alla fine questo accadrà.

Andiamo a vedere nello specifico che cos’è, come funziona e quali sono le novità in proposito.

Prima di proseguire vi consigliamo la visione del seguente video YouTube di Mr LUL lepaghediale, che ci aiuterà a fare chiarezza sulla tematica.

Reddito di Base Universale: che cos’è?

La prima volta in cui è stato introdotto il Reddito di Base Universale è stato alla fine del 1700, precisamente nel 1795, con l’obiettivo di combattere la crisi economica che proliferava in quel periodo.

Da quel momento in poi, però, se n’è sentito solamente parlare e nonostante le rimbombanti richieste, da parte di alcuni gruppi e associazioni, non è mai stato preso seriamente in considerazione.

Alla luce di tutto quello che sta accadendo all’interno dell’Unione Europea, e di tutto il mondo, è tornato fortemente alla ribalta questa volta con maggiori possibilità di prendere vita.

La Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea istituita solamente di recente, parliamo infatti del 7 dicembre 2020, ha sancito le linee guida per quanto riguarda la dignità umana.

È chiaro dunque che il periodo che stiamo vivendo, uno dei più difficili della storia recente, sta negando una vita dignitosa a moltissimi cittadini e questo non è più possibile in una Comunità che si pone l’obiettivo di mettere la persona al centro di tutto.

Il caro bollette, l’aumento del prezzo del carburante, le imprese messe in ginocchio dall’emergenza epidemiologica e via dicendo stanno incidendo un segno indelebile sulla pelle di molte famiglie.

Dunque l’Unione Europea sta pensando d’introdurre una misura Universale, slegata da ogni vincolo ISEE e che consenta di ricevere denaro con lo scopo di ricevere una somma che consenta di vivere una vita dignitosa.

La difficoltà maggiore sta nell’impegno economico che l’UE dovrà affrontare, una spesa importante dato che andrebbe in favore di tutti ma se non ora, quando?

Reddito di Base Universale: come funziona

Abbiamo visto dunque dove affonda le radici il Reddito di Base Universale, e ne abbiamo capito gli obiettivi.

Abbiamo anche visto quali sono le difficoltà nell’introduzione di questa misura, ponendo però l’attenzione anche su quanto ce ne sarebbe veramente bisogno.

Andiamo a vedere ora come funziona questo sostegno economico, considerando però che non tutte le caratteristiche sono già state esplicitate, ci limiteremo a dirvi quelle che sono per il momento sicure.

Iniziamo parlando della platea dei beneficiari, la misura infatti andrebbe in favore di tutti i cittadini membri dell’Unione Europea, senza tener conto della loro condizione economica.

Questo per via del suo carattere d’universalità, che non vuole precludere a nessuna persona di ricevere tale indennizzo.

Non ci sarà un ISEE quindi a vincolarne l’accesso né nessun altro requisito legato al proprio reddito, molto probabilmente basterà la condizione di appartenenza a uno Stato UE.

È proprio per questo che piace moltissimo a molte persone e associazioni, poiché mette sullo stesso piano tutte le persone.

Bisogna infatti considerare che un altro obiettivo della manovra è quello dell’inclusione sociale, e questa non può sicuramente esserci se si creano delle distinzioni.

Reddito di Base Universale: quando arriva?

Alla luce di quanto detto fino a qui è sicuramente interessante vedere quando il Reddito di Base Universale potrebbe entrare in vigore, e dunque arrivare nelle tasche di tutti i cittadini.

Iniziamo dicendo che, purtroppo, al momento non c’è nessuna notizia certa, e dunque non abbiamo nessuna data ufficiale da comunicarvi.

Allo stesso modo però, siamo lieti di dirvi che l’Unione Europea questa volta ne sta discutendo, e non per semplice proforma, ma con l’intento reale d’introdurre la misura.

È molto probabile che nelle prossime settimane ci saranno delle novità a riguardo, e questo per vari motivi già citati in precedenza.

L’inasprimento della terribile guerra in Ucraina potrebbe peggiore ulteriormente la condizione economica dei cittadini e, a quel punto, ci sarebbero poche scuse per non introdurlo e soprattutto la necessità di farlo molto velocemente.

Reddito di Base Universale: a chi spetta

Abbiamo chiarito che per il momento non ci sono date ufficiali per quanto riguarda l’introduzione del Reddito di Base Universale, ma abbiamo anche detto che questa volta può arrivare sul serio.

Andiamo a vedere a chi spetta e chi saranno i beneficiari della misura, fermo restando che per il momento quello che scriveremo sarà ipotetico.

La misura, come abbiamo detto, ha carattere di universalità e dunque dovrebbe arrivare a tutti i cittadini dell Unione Europea, questo però non significa che l’UE non ne stia rivalutando le caratteristiche.

Al vaglio infatti potrebbe esserci la condizione anagrafica, ad esempio quella che riguarda la maggiore età del destinatario che potrebbe essere incluso o meno in base al fatto di aver compiuto 18 anni.

Questo aumenterebbe o diminuirebbe di un gran numero di beneficiari, ma è un’ipotesi che sicuramente è stata messa al vaglio fino a qui e di cui si sta discutendo.

In secondo luogo potrebbero venire escluse le persone considerate ricche, da un lato infatti è Universale, e dunque dovrebbe arrivare anche a loro, ma hanno la stessa necessità di una persona che si trova in condizione di povertà?

Questo però obbligherebbe alla certificazione del proprio reddito, e di conseguenza imporrebbe una certificazione ISEE, e come abbiamo detto questa dovrebbe essere esclusa.

L’introduzione di alcuni paletti farebbero cambiare alcune caratteristiche chiave della misura, che dunque non potrebbe più chiamarsi Reddito di Base Universale.

Staremo a vedere come arriverà questa misura, la carne al fuoco è molta e il tempo comincia a stringere.

Reddito di Base Universale: le petizioni 

Abbiamo detto che per molte persone il Reddito di Base Universale è diventato un vero e proprio culto, la propria guerra personale contro gli organi di competenza e ormai abbiamo capito il motivo.

I principi fondamentali su cui si fonda sono veramente nobili, e oltre alla teoria anche in pratica avrebbe un impatto incredibile nella vita delle famiglie.

Per questo motivo, nel corso degli anni, sono state fondate associazioni, fondazioni e via dicendo che supportano la causa.

Sono nate molte petizioni per portare la manovra in auge e in discussione tra i Governi, e finalmente possiamo dire che l’obiettivo è più vicino che mai.

Se anche a te sta a cuore l’introduzione della manovra puoi firmare la petizione cliccando su questo link.

È ovvio che, nonostante se ne stia discutendo, più i cittadini fanno sentire la loro voce e più chi deve decidere sentirà la pressione della volontà della popolazione.

Reddito di Base Universale: differenza con il Reddito di Cittadinanza

In molti confondono erroneamente il Reddito di Base Universale con altre misure che sono state istituite qui in Italia, come ad esempio il Reddito di Emergenza e il Reddito di Cittadinanza.

Bisogna però subito specificare che in comune hanno ben poco, una parte del nome e quasi nient’altro.

Se da una parte è vero che queste misure donano un sostegno economico ai cittadini hanno obiettivi ben diversi.

Il Reddito di Emergenza è stato introdotto sì per sostenere i cittadini, ma in un momento particolare come quello dell’emergenza epidemiologica e, inoltre, è stato fortemente legato anche alla propria condizione economica.

Oltre a questo è stato elargito per qualche mensilità e non è una misura che continua nel tempo, dunque non possiamo accomunarla con il Reddito di Base.

Altro discorso per il Reddito di Cittadinanza, che non si pone l’obiettivo di elargire un sostegno per dare dignità alla vita delle persone, o almeno, se lo pone ma solo in parte.

Infatti la misura è nata anche con lo scopo di aiutare i cittadini che non lavorano a trovare un’occupazione, e questo non è presente nella misura protagonista del nostro articolo.

Infine, anch’essa è fortemente legata all’ISEE, e quindi si discosta dal carattere di universalità che è un principio cardine della misura europea.

Reddito di Base Universale: arriverà davvero?

Siamo quasi giunti al termine del nostro articolo sul Reddito di Base Universale, e abbiamo deciso di concluderlo andando a vedere la situazione della discussione.

Per anni l’introduzione di una misura che consentisse di vivere una vita dignitosa, nonostante la propria condizione economica, è stata un’utopia in cui in pochi potevano credere.

Il discorso ora è diverso, e questo perché il periodo storico in cui viviamo è molto particolare e ha creato i giusti presupposti per la sua introduzione.

Non abbiamo il potere di prevedere il futuro, e non possiamo dire che sicuramente la manovra ci sarà, possiamo però assicurarvi che raramente, se non mai, siamo stati così vicini alla sua introduzione.

Se c’è dunque un momento per fare un sforzo e far sentire la propria voce è sicuramente questo, dato che un’occasione del genere difficilmente ci sarà molto presto.

Il futuro dell’Unione Europea sarà questo? Avrà il coraggio di prendere una decisione così importante?

Staremo a vedere nelle prossime settimane che cosa accadrà.

Manuel Saccon
Manuel Saccon
Copywriter freelance, classe 1996. Diplomato al liceo delle scienze umane Galileo Galilei di Dolo, coltivo da sempre la passione per la scrittura in tutte le sue forme. Ho seguito un corso di formazione per potenziare le mie conoscenze in ambito social media e copywriting. Collaboro con due redazioni online, seguo la comunicazione di un brand in fase di lancio e gestisco la scrittura creativa di alcuni locali. Sono appassionato di sport, di musica, di serie tv e del mondo del sociale.
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