Reddito di cittadinanza, tutte le novità in arrivo con il decreto del 1° maggio

Reddito di cittadinanza, novità in vista con il varo del decreto lavoro: il Consiglio dei ministri si riunisce il 1° maggio.

Che il reddito di cittadinanza fosse destinato a cambiare completamente era cosa ormai nota.

Il governo ha deciso di lavorare sul nuovo decreto lavoro in un giorno simbolico: lunedì 1° maggio, giorno della festa del lavoro, il Consiglio dei ministri si riunirà nuovamente per lavorare sui nuovi provvedimenti che vedranno, tra le altre cose, un nuovo taglio del cuneo fiscale e la definizione delle misure che prenderanno il posto della misura pentastellata.

È una vera e propria rivoluzione quella che dovranno affrontare coloro che, almeno fino ad ora, hanno percepito di reddito di cittadinanza.

Quest’ultimo si spacchetterà in ben 3 diverse misure, due delle quali prenderanno il via a partire da gennaio del prossimo anno e una, invece, che farà da ponte e potrà essere sfruttata già a partire da settembre 2023.

Vediamo, allora, quali sono le novità che ci aspettano e come cambierà il reddito di cittadinanza con il decreto lavoro del governo Meloni.

Reddito di cittadinanza, novità in arrivo con il decreto lavoro

Il varo del decreto lavoro è sempre più vicino: il Consiglio dei ministri si riunirà in un giorno simbolico, in occasione della festa dei lavoratori il 1° maggio.

E questo sarà anche il giorno in cui verranno chiarite le novità in merito al reddito di cittadinanza, la misura pentastellata che dal 2019 ha assicurato un sostegno economico alle famiglie in difficoltà, ma senza dare frutti sul versante dell’accompagnamento e reinserimento lavorativo dei percettori.

Da qui la decisione, da parte del governo Meloni, di apportare importanti modifiche alla misura.

Se già all’inizio del 2023 ci sono state diverse modifiche, novità si prevedono anche a partire da settembre di quest’anno, fino alla completa riforma a partire da gennaio 2024.

In particolare, a partire da questa data, il reddito di cittadinanza si spacchetterà in tre diverse misure: la Gil (garanzia per l’inclusione), la Gal (garanzia per l’attivazione lavorativa) e la Pal (prestazione di accompagnamento al lavoro).

Reddito di cittadinanza addio: cosa sono la Gil, la Gal e Pal

Considerando che il reddito di cittadinanza si dividerà in più misure, è bene capire come queste funzioneranno per individuare quella che potrà essere richiesta quando, nel 2024, il RdC cesserà di esistere.

Cominciamo subito dicendo che la Gil e la Gal saranno attive dal 1° gennaio 2024, mentre la Pal è una misura transitoria che verrà attivata già a partire da settembre 2023.

Trattandosi di tre misure diverse, è chiaro che, per ognuna di esse, cambino requisiti, importi e durata. È perciò importante conoscerle tutte per capire quale potrà essere richiesta e quando.

Qui di seguito, le principali differenze tra le tre diverse misure.

Cos’è la Gil e come funziona

La garanzia per l’inclusione prenderà il posto del RdC per tutte quelle famiglie in cui sono presenti disabili, minori oppure ultra sessantenni che abbiano un ISEE non superiore a 7.200 euro.

Per queste persone, l’importo mensile ammonta a 500 euro (per un massimo di 18 mesi) ai quali può essere integrata la quota affitto fino a 3.360 euro (280 euro al mese).

Si potrà beneficiare della Gil per un periodo di 18 mesi che, dopo la pausa di un mese, può ripartire per altri 12 mesi.

Cos’è la Gal: requisiti e importi

La garanzia per l’attivazione lavorativa è destinata a coloro che hanno tra i 18 e i 59 anni di età con un ISEE pari o inferiore a 6.000 euro.

In sostanza, la Gal potrà essere richiesta da coloro che non hanno i requisiti per beneficiare della Gil. L’importo, in questo caso, è di 350 euro al mese, erogati per 12 mesi, senza possibilità di rinnovo.

Come la Gil, anche la Gal verrà attivata solo a partire dal 1° gennaio 2024.

Cos’è la Pal e chi può beneficiarne da settembre 2023

Con la scadenza, per molti beneficiari di reddito di cittadinanza, di 7 mesi di percezione del beneficio, a partire da settembre 2023 si potrà usufruire della prestazione di accompagnamento al lavoro.

Questa è destinata a coloro che hanno sottoscritto il Patto per il lavoro e inseriti in misure di politica attiva del lavoro. Anche in questo caso, i beneficiari potranno ricevere 350 euro.

Si tratta, dunque, di una misura transitoria che sarà valida fino a dicembre 2023.

Reddito di cittadinanza, quando arrivano le novità

Benché si stia parlando da molto tempo delle novità che interesseranno il reddito di cittadinanza, nessuna delle misure destinate a sostituirlo sono ancora attive.

Ora, però, manca davvero poco perché è con il prossimo Consiglio dei ministri che il decreto lavoro, contenente anche la revisione del RdC, verrà approvato.

Bisogna, dunque, aspettare il 1° maggio per avere informazioni più chiare e precise, anche perché nel frattempo le linee guida delle tre nuove misure che andranno a sostituire il reddito di cittadinanza potrebbero essere oggetto di ulteriori modifiche.

Leggi anche: Reddito di cittadinanza, cambia l’assegno: 350€ a chi può lavorare 

Federica Antignano
Federica Antignano
Aspirante copywriter, classe 1993. Curiosa di SEO, trascorro la maggior parte del mio tempo a scrivere, in ogni sua declinazione. Mi sono diplomata in lingue presso il liceo statale Pasquale Villari di Napoli. Ho inizialmente lavorato in una start up, cominciando a scrivere per vendere e ora continuo ad affinare le mie capacità attraverso corsi e tanti tanti libri sulla pubblicità e sul digital marketing. Con il tempo ho scoperto anche l'interesse verso lo scrivere per informare e questo è il motivo per cui oggi sono felice di far parte del team di redattori di Trend-online.
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