Ecco gli ultimi accrediti del Reddito di emergenza. E poi?

Il reddito di emergenza ha aiutato molte famiglie negli ultimi mesi. Proprio mentre arrivano gli ultimi accrediti ci si chiede se questa misura verrà rinnovata. In attesa che il Decreto Ristori 5 risponda a questa domanda scopriamo insieme a quali bonus è possibile avere accesso con criteri simili.

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Il Reddito di emergenza ha fatto la differenza per molte famiglie che, soprattutto dopo la crisi dovuta al Covid-19, vivono situazioni di grande difficoltà economica.  

Proprio in queste ore, l’INPS sta erogando gli ultimi accrediti, poi il programma terminerà. 

Secondo i dati dell'Osservatorio INPS sono stati erogati oltre 1,5 milioni per il Reddito di emergenza, in un periodo di tempo che va da maggio 2020 a dicembre 2020.  

Nonostante abbia aiutato molte famiglie, il suo futuro è incerto, per sapere se verrà rinnovato o meno bisognerà attendere il nuovo Decreto Ristori 5, che potrebbe uscire già dalla prossima settimana.  

Intanto scopriamo tutto quello che c’è da sapere sulle tempistiche per ricevere l'ultimo accredito del reddito di emergenza e a quale bonus possiamo avere accesso nel caso in cui non venga rinnovato. 

Cosa è il Reddito di Emergenza? 

Dopo che la pandemia ha messo in ginocchio l’economia del paese, il Governo ha stabilito alcuni provvedimenti straordinari per aiutare famiglie e imprese che soffrono la crisi e ne ha rispolverate altre.  

Le domande per ottenere il Reddito di Emergenza (REM) dopo l’arrivo del Covid-19 sono salite del 25%. Questa misura ha lo scopo di sostenere le famiglie che si sono trovate in difficoltà, in modo particolare dopo l’arrivo della pandemia.  

La misura prevede che la famiglia che ne ha diritto e ha presentato regolare richiesta, riceva ogni due mesi un sussidio tra gli 840 e i 400 euro. 

Le domande si sono chiuse il 30 novembre 2020 e attualmente non sono previste altre finestre per fare ulteriori richieste. 

Reddito di Emergenza: a chi viene pagato e quando?   

Il pagamento del secondo accredito del Reddito di emergenza, per i cittadini che hanno ricevuto solo il primo, è previsto a giorni.  

Infatti, tutti gli accrediti mancanti dovrebbero essere saldati entro la fine del mese. 

Questo perché, anche se gli aiuti sarebbero dovuti arrivare entro la fine dello scorso anno, alcune famiglie stanno ancora aspettando. 

Per i cittadini che hanno già ricevuto entrambi gli accrediti negli ultimi mesi del 2020, invece, non sono previsti ulteriori accrediti.  

Coloro che, invece, hanno presentato la richiesta per il Reddito di emergenza entro il 30 novembre 2020, devono attendere la fine del mese per avere il secondo accredito.  

Anche se non esiste una data ufficiale, i pagamenti dovrebbero arrivare in queste ore. 

Reddito di Emergenza: da chi è pagato e quanto? 

A gestire gli accrediti è l'INPS, che nei giorni e nelle ore che verranno procederà ai pagamenti mancanti del Reddito di Emergenza, che non sono stati fatti nei mesi precedenti.  

Secondo i dati dell'Osservatorio INPS, sono stati erogati oltre 1,5 milioni per il Reddito di emergenza, in un periodo di tempo che va da maggio 2020 a dicembre 2020.  

Le cifre erogate variano in base ai requisiti del cittadino che ha fatto richiesta e possono oscillare dai 400 euro agli 800 euro. 

La somma minima che si può ricevere è di 400 euro al mese per una sola persona. A questa cifra si sommano 160 euro per ogni componente adulto di una famiglia e 80 euro per ogni figlio minorenne. La cifra massima a cui si può aspirare è di 840 euro

Com’è andato il Reddito di emergenza? 

Nei primi mesi dalla sua attuazione il Reddito di emergenza non ha riscosso il successo che il governo si aspettava.

Al 30 giugno dell’anno scorso le famiglie che avevano fatto domanda per ottenere il Reddito di emergenza erano solo 455mila, molte meno rispetto alle previsioni del Ministero del lavoro. Numeri così bassi potrebbero essere dovuti alla complessità della procedura per ottenerlo.  

Le cose sono andate meglio con la riapertura delle domande a novembre, alla fine i cittadini che hanno fatto richiesta per ottenerlo sono stati oltre 700 mila per quattro mensilità.  

Visti i dati contrastanti adesso ci si chiede se questa misura verrà rinnovata e se si riaprirà la possibilità di fare domanda per le famiglie che ne hanno diritto.  

Reddito di Emergenza: verrà rinnovato? 

La decisione di tenere o cancellare del tutto il Reddito di emergenza dovrebbe essere contenuta all’interno del Decreto Ristori 5 che si sarebbe dovuto tenere in questi giorni, ma che è stato prorogato alla settimana prossima.  

La Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo si era detta molto favorevole ad un possibile rinnovo di questa misura, sostenendo che altri fondi sarebbero stati stanziati in favore del Reddito di emergenza.  

In un'intervista rilasciata alla Repubblica la Ministra ha dichiarato che sarebbero state messe a disposizione del reddito di emergenza ulteriori risorse, dato che le domande sono salite dopo l’arrivo del Covid. 

Negli ultimi giorni, tuttavia, in vista del Decreto Ristori 5, il Ministro dell’economia Gualtieri e la Ministra del lavoro Catalfo hanno rilasciato molte dichiarazioni senza mai citare il Reddito di emergenza. 

Quale futuro, dunque, per il Reddito di emergenza?  

Attualmente sembrano esserci due vie possibili. La prima ipotesi vede il REM rinnovato con le stesse modalità dei mesi scorsi, in questo caso si aprirà una nuova finestra di tempo in cui sarà possibile fare nuove domande o rinnovare le vecchie.  

La seconda possibilità di cui si è parlato è che il Reddito di emergenza confluisca nel Reddito di cittadinanza 2021.  

Ma per saperlo ci toccherà attendere ancora qualche giorno quando il Decreto Ristori 5 sarà finalmente uscito. 

Reddito di Emergenza: per chi? 

Una delle critiche mosse al Reddito di emergenza è legata ai criteri troppo stringentimolto simili a quelli utili ad ottenere il Reddito di cittadinanza, che servivano per avere accesso al bonus.  

Infatti, per ottenere il REM era necessario: avere un reddito non superiore al valore del Rem stesso; avere residenza in Italia; avere un ISEE che non superasse i 15 mila euro annui; avere un patrimonio immobiliare minore di 10 mila euro; non avere accesso ad altre prestazioni monetarie pubbliche. Ad oggi non si sa se il Reddito di emergenza verrà o meno confermato. Non è possibile dunque stabilire se i criteri di accesso saranno gli stessi.  

Non è quindi possibile ottenere il Reddito di emergenza e il Reddito di cittadinanza all’interno della stessa famiglia, esattamente come, nello stesso nucleo familiare, non si possono percepire due Redditi di cittadinanza.  

Ci sono, inoltre, molti altri fattori che possono determinare l’esclusione dal bonus. 

Ad esempio, se un membro del nucleo familiare ha accesso, o ne ha avuto in passato, a una delle indennità previste nel Decreto CURA ITALIA, agli altri membri è precluso il Reddito di emergenza. 

Sono, inoltre, stati esclusi anche i pensionati (tranne coloro che sono titolari di assegno di invalidità) e coloro che vivono in strutture a carico dello stato, come ad esempio i detenuti. In questo caso, però, altri membri della stessa famiglia possono chiedere il bonus.  

Infine, sono esclusi coloro che hanno un lavoro dipendente la cui retribuzione lorda è maggiore della soglia massima di reddito familiare. 

Se fosse rinnovato, data la polemica, potrebbero essere stabiliti requisiti meno stringenti per l’ottenimento del Rem, in modo da dare la possibilità a più cittadini di ottenerlo. Inoltre potrebbe essere snellita anche la procedura di richiesta.  

Per adesso non resta che attendere e vedere che succede.  

Cosa aspettarsi dal Decreto Ristori 5? 

Anche se, come abbiamo già visto, non si è accennato a un possibile rinnovo per il Reddito di emergenza, si è parlato molto di altre forme di aiuto, soprattutto ai lavoratori. 

Il decreto Ristori 5 sarebbe dovuto uscire in questi giorni, ma è stato posticipato alla prossima settimana. Dopo l’approvazione del bilancio da parte del Parlamento si è iniziato a pensare seriamente agli aiuti da erogare per le famiglie e ai lavoratori, autonomi e non, in difficoltà.  

Pare che saranno erogati molti contributi a fondo perduto, ma con criteri di accesso più severi. Rivolgendosi alla commissione Ue,il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha dichiarato che verranno erogati aiuti a chi ne ha bisogno per combattere gli effetti del Covid-19 fin tanto che sarà necessario, ma che questi saranno «oculati, selettivi ed equi». 

Sostituti del Reddito di emergenza 

Anche se non è detta l’ultima parola, adesso sembra improbabile che il Reddito di emergenza venga prorogato. In attesa di scoprirlo, vi segnaliamo alcuni bonus e misure a cui si può avere accesso se si è in possesso dei requisiti analoghi a quelli del Reddito di emergenza. 

Esistono poi svariati bonus e agevolazioni per chi possiede un ISEE inferiore a 10 mila euro. Ad esempio se avete dei figli esistono molti benefici a cui potete avere accesso. Scopri a quali incentivi per le famiglie puoi accedere con i tuoi requisiti.   

Se nel vostro nucleo familiare ci sono componenti con più di 65 anni o meno di 3 anni, esiste poi la possibilità di ottenere la Social Card, che dà diritto a 80 euro ogni due mesi per il periodo di un anno.  

Poi, se avete avuto accesso al Reddito di emergenza, o siete in possesso dei criteri di accesso al Rem, molto probabilmente potrete chiedere e ottenere il Reddito di cittadinanza 2021, nella speranza che non venga sospeso. 

Per ottenere il Reddito di cittadinanza, è indispensabile rispondere ad alcuni requisisti senza i quali non è possibile averne accesso. 

Possono chiedere il Reddito di cittadinanza i cittadini maggiorenni che non hanno un'occupazione e non frequentano un regolare ciclo di studi. È necessario avere la cittadinanza italiana o fare parte della comunità europea, in ogni caso è necessario essere residenti in Italia da almeno dieci anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo. 

Per richiedere il Reddito di cittadinanza non si deve essere sottoposti a misura cautelare personale nei dieci anni che precedono la richiesta. 

Possono accedere al reddito di cittadinanza i nuclei familiari con ISEE inferiore a 9.600 euro annui, che possiedono un patrimonio immobiliare inferiore a 30 mila euro (non si considera la prima casa).  

Esistono anche delle soglie minime per il cosiddetto patrimonio mobiliare (conti correnti e simili), tale soglia oscilla dai 6.000 euro ai 10.000 euro ed è determinata dal numero di componenti del nucleo familiare.  

Infine, nessun membro del nucleo familiare deve essere intestatario di veicoli immatricolati nel semestre antecedente alla domanda di ottenimento del reddito.