Reddito di Emergenza, come ottenerlo! Importi e beneficiari

Manca poco più di una settimana alle aperture delle domande per ottenere il nuovissimo Reddito di Emergenza. Nuovo, sì, perché con il Decreto-Legge del 25 maggio 2021, il Decreto Sostegni bis, sono cambiati alcuni requisiti per potere ottenere il beneficio. Scopriamo insieme tutte le novità di questi giorni sul richiestissimo sussidio economico elargito alle famiglie in crisi dall’Istituto Previdenziale INPS.

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Manca poco più di una settimana alle aperture delle domande per ottenere il nuovissimo Reddito di Emergenza. Nuovo, sì, perché con il Decreto-Legge del 25 maggio 2021, il Decreto Sostegni bis, sono cambiati alcuni requisiti per potere ottenere il beneficio.

Scopriamo insieme tutte le novità di questi giorni sul richiestissimo sussidio economico elargito alle famiglie in crisi dall’Istituto Previdenziale INPS.

Reddito di Emergenza quali sono le novità

Il Reddito di Emergenza, ideato dal Governo condotto dall’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte lo scorso anno, è stato poi riconfermato con il decreto-legge 22 marzo 2021 dall’Esecutivo guidato dal Premier Mario Draghi, per tre ulteriori mensilità.

Per i normali beneficiari di REm, abbreviazione per indicare il reddito emergenziale, le mensilità relative a marzo, aprile e maggio, sono già state pagate dall’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale. Ora, con il nuovo Decreto Sostegni da 40 miliardi di euro, il REm è stato nuovamente prorogato.

Il sussidio economico potrà essere richiesto per le mensilità di giugno, luglio, agosto e settembre. Nel decreto-legge datato 25 maggio 2021 son state stabilite le modalità per ottenere il bonus: attraverso una nuova domanda.

Come viene esplicato nell’articolo 36 del decreto numero 73, il Reddito di Emergenza verrà riconosciuto unicamente previa domanda all’INPS, l’istituto che si occuperà di erogare i pagamenti. Ecco, infatti, la conferma di quanto appena asserito:

“Per l’anno 2021 sono riconosciute, su domanda, ulteriori quattro quote di reddito di emergenza (di seguito “Rem”), relative alle mensilità di giugno, luglio, agosto e settembre 2021.”

Come e quando fare domanda per ottenere il REm?

La scorsa settimana è finalmente arrivata una comunicazione dall’istituto di Previdenza Sociale in cui venivano stabilite le date entro cui presentare domanda: INPS ha disposto, per richiedere il reddito emergenziale, un mese di tempo.

Le domande per ricevere la prestazione economica potranno essere inoltrate a partire dal 1° luglio 2021, fino al 31 luglio 2021. Il comunicato in questione è stato pubblicato lo scorso 15 giugno 2021.

Sarà, dunque, possibile fare domanda a partire dal 1° luglio, se INPS sarà puntuale e aprirà in tempio i servizi dedicati, fino al 31 luglio. Ma come sarà possibile effettuare una nuova domanda all’istututo per ricevere la prestazione?

In questa fascia temporale di un mese, ai cittadini verrà data la possibilità di inoltrare la richiesta per ricevere la prestazione del Reddito di Emergenza direttamente nella sezione dedicata sul sito dell’INPS.

La richiesta, pertanto, potrà essere effettuata telematicamente, ma c’è anche una seconda possibilità per inoltrare la richiesta. Potrete, infatti, rivolgervi a enti appositi che fungono da intermediari: i Centri di Assistenza Fiscale, CAF, e i Patronati.

L’istituto di previdenza, in questo periodo, avrà dei contatti più fitti con i patronati per disporre tutti quelli che sono i dettagli della procedura che riguarderà i servizi effettuati proprio da queste tipologie di enti. 

I Requisiti: chi può avere il Reddito di Emergenza?

I requisiti per ottenere il Reddito Emergenza sono, in pratica, i medesimi di sempre. Già nel primo dei due Decreti-Sostegni erano stati esplicati tutti i requisiti per ricevere la prestazione. 

I cittadini che potranno richiedere le quattro mensilità del reddito emergenziale sono coloro che:

posseggono un indicatore ISEE, l’indicatore della situazione economica, che raggiunga un massimo di 15 mila euro;

hanno un reddito familiare, con riferimento alle entrate economiche relative al mese di aprile 2021 che non sia maggiore della rata che spetterebbe del Reddito;

posseggono un patrimonio mobiliare di massimo 10 mila euro, cifra che può essere aumentata via via di 5 mila euro per ogni componente aggiuntivo al nucleo, fino a raggiungere il massimo di 20 mila euro.

Facciamo un esempio per farlo comprendere meglio: reddito base 10 mila euro con una persona, 15 mila con due persone e 20 mila con tre o più persone. Arrivati alla cifra massima di 20 mila euro scatta quello che viene definito il limite di soglia, oltre il quale non si può andare.

Quali sono le incompatibilità del Reddito di Emergenza?

Per quel che riguarda, invece, le incompatibilità, il Reddito di emergenza, come tutti i bonus erogati da INPS, ne ha parecchie. Scopriamo insieme anche in questo caso quali sono le incompatibilità del sostegno.

Innanzitutto, il Reddito di Cittadinanza. La misura erogata mensilmente, a partire dal 2019, dall’istituto per la Previdenza Sociale non è compatibile con il reddito di emergenza. È chiaro che, chi già percepisce il RdC un sostegno già lo possiede. Pertanto, se state ricevendo il Reddito di Cittadinanza, non potete richiedere il Reddito di Emergenza.

Segue poi l’incompatibilità con le indennità una tantum covid per tutti i lavoratori stagionali del turismo, degli stabilimenti termali, delle vendite a domicilio, gli intermittenti e lavoratori dello spettacolo. Queste indennità, invece, sono compatibili col Reddito di Cittadinanza.

La compatibilità tra i bonus una tantum e il RdC è invece possibile su integrazione dello stesso. I nuovi bonus una tantum sono stati i bonus 2.400 euro relativi al primo Decreto Sostegni e i bonus da 1.600 euro, relativi al più recete Decreto Sostegni Due.

E’ bene ricordare, poi, che il Reddito emergenziale non è compatibile con i trattamenti pensionistici, come la pensione di vecchiaia o la pensione di cittadinanza. E’ però compatibile con l'assegno ordinario di invalidità.

Come ottenere il REm partendo dai redditi familiari

Ricordiamo che per la proroga del Reddito di Emergenza che era prevista dal primo Decreto Sostegni, il reddito familiare, la somma di tutti i redditi delle persone che si trovano all'interno della famiglia, era riferito al mese di febbraio.

In questa seconda proroga dell’anno, delle quattro mensilità giugno-settembre, il reddito di riferimento è quello relativo al mese di aprile. Per ottenere il sussidio, nel mese di aprile il reddito familiare non dovrà superare la quota di REm mensile che vi spetterebbe per tutti e quattro i mesi. 

C’è solo un caso in cui il reddito possa essere superiore all’importo della rata del reddito di emergenza, questo si può verificare solamente nel caso in cui la famiglia si trovi in affitto.

Se rispetterete tutti questi requisiti e se l’istituto previdenziale non aggiungerà qualche altra novità a riguardo, potrete fare richiesta del reddito di emergenza già a partire dal 1° luglio 2021

Occorrerà fare una nuova domanda anche se sono già percettore?

La risposta è! Occorrerà fare la domanda anche per chi ha già percepito tutte le altre quote di REm sia nel 2021 col Decreto-legge Sostegni I, sia coi precedenti decreti pubblicati dal Governo antecedente l’Esecutivo Draghi, il Conte bis.

La domanda, ricordiamo nuovamente, potrete farla per via telematica o facendo riferimento ai CAF, centri di assistenza fiscale, o patronati. Occorrerà presentare una nuova domanda proprio perché cambierà il mese a cui far riferimento: non sarà più febbraio ma aprile.

Gli importi del Reddito di Emergenza

Quanto sarà erogato a famiglia? Sappiamo che il Reddito di Emergenza ha diverse fasce di pagamento: si va da un importo minimo di 400 euro a un massimo di 840 euro per singola mensilità. I nuclei familiari che sono composti da un unico soggetto avranno diritto ad una rata di 400 euro di base.

L’importo verrà poi aumentato di 0.4 o 0.8 di valore per il numero di soggetti che compongono il nucleo familiare; ad incidere su questo aumento è anche la presenza o meno di soggetti minorenni o maggiorenni. 

Un piccolo esempio: se una famiglia avrà al suo interno solamente due adulti, a questi spetterà un importo mensile di 560 euro. Se ai due adulti si aggiunge un minore, l’importo subirà una variazione di 80 euro e la famiglia percepirà 640 euro. 

La cifra massima, quella di 840 euro al mese, è prevista per le famiglie con due minori, due adulti e una persona con disabilità o non autosufficiente.

Come viene pagato il Reddito?

Ricordiamo che le mensilità previste dal nuovo decreto-legge 25 maggio n.73 sono quattro, e non più tre come previsto dal DL sostegni uno, e saranno: giugno, luglio, agosto e settembre. Il pagamento delle rate può essere effettuato con differenti metodi.

  • Il primo metodo è il bonifico sul conto corrente bancario o delle poste che sia intestato al soggetto che richiede la prestazione
  • Il secondo metodo di pagamento è attraverso il libretto postale;
  • L’ultima modalità è il bonifico domiciliato

Con quest’ultima modalità in particolare potrete recavi presso gli sportelli di Poste Italiane, dopo aver ricevuto la lettera di avvenuto bonifico, muniti della stessa missiva, di un documento di identità in corso di validità e del vostro codice fiscale

La povertà in crescita

Ricordiamo che la misura del REm è stata introdotta per cercare di contrastare la crisi economica portata dalla pandemia di Coronavirus che, con il susseguirsi di lockdown, ha messo in ginocchio numerose attività e famiglie italiane.

Secondo gli ultimi dati dell’ISTAT la povertà assoluta è aumentata di molto nello scorso 2020, nonostante la piccola ripresa verificatasi nel 2019, il 2020 ha fatto precipitare nuovamente i dati facendo toccare gli oltre 2 milioni di famiglie in povertà assoluta e 5.6 milioni di individui in povertà assoluta.

“Nel 2020, l’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si conferma più alta nel Mezzogiorno (9,4%, da 8,6%), ma la crescita più ampia si registra nel Nord dove la povertà familiare sale al 7,6% dal 5,8% del 2019.”

Se nel 2019 le famiglie che versavano in povertà assoluta erano di pari percentuale al Nord e al Sud, con l’avvento della pandemia nel 2020 l’asticella si è spostata maggiormente verso Nord che riscontra un 47% di povertà familiare al Nord, confrontato con un 38.6% al Sud.