Reddito di Emergenza, Reddito di Base, Assegno Unico universale… nel 2022 di novità ce ne sono già state numerose, ma qual è la situazione attuale? Facciamo il punto a partire proprio da Reddito di Base e REm, quelle che più fanno parlare, andando poi a toccare anche come gli altri bonus sono cambiati nel 2022 (e perché!).
Il discorso sarebbe naturalmente ampio, molto ampio. Certamente impossibile da esaurire con un articolo, ma proviamo a capire più a fondo in che modo si sta muovendo il Governo per arginare quanto sta accadendo dal punto di vista economico, tra inflazione e caro bollette, vedendo poi cosa è cambiato in questo 2022.
Non è infatti solo questione di REm, proroga o non proroga, o di Reddito di Base europeo. Sembra più che altro che ci sia un vero e proprio cambio di direzione rispetto agli scorsi mesi e sicuramente una spiegazione la possiamo trovare proprio nella fine della pandemia.
Tra poco terminerà anche lo Stato di Emergenza e, come ormai sappiamo, ciò nulla ha a che vedere con l’altro Stato di Emergenza, quello legato alla guerra in Ucraina. Anche quest’ultimo aspetto sta modificando le priorità e le prospettive del Governo (e di tutti noi). Vediamo dunque cosa sta succedendo e proviamo a fare un po’ d’ordine.
Se fossi interessato o interessata ad approfondire questo genere di tematiche, ti suggeriamo il canale YouTube “Redazione The Wam” che pubblica ogni giorno un nuovo video in cui approfondisce tutto ciò che riguarda bonus, sussidi e lavoro. In questo video in particolare si parla dei bonus del 2022 e di alcune novità:
Reddito di Emergenza: perché no?
Il primo tema da affrontare è relativo al Reddito di Emergenza, la misura appunto emergenziale messa in campo nel 2020 dal Governo Conte Bis per fare fronte alle conseguenze devastanti del lockdown, aiutando le famiglie con un’entrata importante (in stile RdC, possiamo dire) destinata alle famiglie.
In questo modo, in molti hanno potuto superare il contraccolpo causato proprio dal lockdown, dall’incertezza economica e dai tanti danni anche indiretti che la pandemia ha causato. In questo senso, possiamo dire che semplicemente il REm è stato approvato ad ogni nuova ondata di contagi.
Ciò ha fatto supporre ai cittadini, in maniera possiamo dire lecita, che questa proroga sarebbe arrivata anche dopo l’ultima grande ondata di contagi, quella del periodo natalizio scorso, ormai circa due mesi fa. Un’ondata per fortuna meno violenta, con tantissimi contagiati anche da variante Omicron, ma meno ospedalizzati e vittime, anche grazie agli effetti della campagna vaccinale.
In questo senso si sono susseguite notizie, settimana dopo settimana, che aprivano uno spiraglio di speranza verso una nuova approvazione del REm che, però, non è mai veramente arrivata. Ora che l’ondata è conclusa, possiamo dire che non arriverà.
Nonostante il Decreto Sostegni Ter (che ha varato altre misure, non il REm), la speranza dei fondi del PNRR e lo volontà del Governo di continuare a sostenere le famiglie, il REm non è arrivato e non arriverà, semplicemente non fa più parte dei piani dell’Esecutivo, verranno messi in campo altri strumenti.
Reddito di Base: di cosa si tratta?
Dopo aver trattato il Reddito di Emergenza è impossibile non citare il Reddito di Base. Se infatti le speranze di una proroga del REm sono andate via via riducendosi fino ad essere ora prossime allo zero, ad alimentare le speranze ci hanno pensato delle voci circa un possibile Reddito di Base.
Un vero e proprio aiuto economico rivolto a tutti i cittadini italiani, ma in realtà anche europei, per andare verso uno sostegno concreto ed uniforme a tutte le famiglie nell’Unione Europea. Come è semplice immaginare, anche se questa misura dovesse diventare realtà, ci vorrà del tempo.
Tempo in cui si definirà esattamente il suo funzionamento, la sua logica, il suo importo e la sua modalità di accesso. Aspetti importanti ad oggi non noti, anche se le notizie che circolano parlano della possibilità che sia completamente svincolato dalla Dichiarazione ISEE.
Un Reddito di Base rivolto quindi a tutti, anche se resta da capire che se poi ci saranno dei criteri per modificare l’importo sulla base delle esigenze,c ome per esempio il numero di membri del nucleo familiare ed altri aspetti anche economici e reddituali.
Possiamo dire quindi che è cambiato molto l’approccio del Governo e questa novità che arriva dall’Unione Europea ha lasciato piuttosto sorpresi. Resta da capire innanzitutto se e quando diventerà realtà, ma soprattutto che relazione avrà con il Reddito di Cittadinanza.
Assegno Unico universale: l’altro grande cambiamento del 2022
Un altro cambiamento molto importante del 2022 riguarda l’Assegno Unico. La misura è infatti pronta ad essere erogata entro poche settimane e si può richiedere già da oltre due mesi. Parliamo della versione definitiva la cui approvazione è arrivata dopo un lungo periodo di prova (l’Assegno Unico temporaneo) e non pochi problemi.
Perché l’Assegno Unico cambia tutto? Semplicemente perché va a risolvere, almeno in teoria, un grande problema degli aiuti alla famiglia nel nostro paese. Un problema di velocità, burocrazia e non solo. Infatti, questa misura va a radunare sotto un unico nome molti aiuti passati non più attivi.
Parliamo del bonus bebè, del bonus mamma domani, degli Assegni per il Nucleo Familiare e delle detrazioni per i figli a carico. Una misura che in un colpo solo va quindi a rendere il tutto più semplice: una sola domanda da presentare, un solo esito da attendere, un solo pagamento da erogare…
Anche per i bonus per la famiglia cambia tutto, ma funzionerà? Parola al tempo.
Reddito di Cittadinanza: cambia tutto? No, ma cambia
Il Reddito di Cittadinanza cambia pelle, almeno in parte. Non tanto nella forma, in cui rimane in realtà piuttosto uguale al passato, quanto nella sostanza. Il RdC deve infatti diventare finalmente efficace, deve in poche parole funzionare bene.
Il Governo Draghi questo lo sa bene ed ha messo in pratica una riforma del RdC che ne va a cambiare radicalmente l’efficacia, se questa mossa dovesse essere vincente. Dal 2022 il sistema delle offerte lavorative deve finalmente diventare effettivo, deve offrire una vera possibilità ai beneficiari.
Per fare ciò, si è adottato un nuovo sistema e soprattutto sono state stabilite delle sanzioni per chi non accetta offerte lavorative congrue. Si va da un semplice decalage alla perdita completa del diritto al sussidio. Novità non di poco conto che, unite anche alla stretta sui controlli sui “furbetti del RdC” può segnare davvero un nuovo inizio del sussidio. Anche in questo caso, parola al tempo per vedere se oltre alle intenzioni la misura funzionerà davvero.
Bonus 2022: è davvero cambiato tutto?
Le novità potrebbero sembrare enormi per alcuni e di poco conto per altri. Ma nei fatti possiamo dire con certezza che il Governo ha perseguito una linea forte, chiara, decisa. Ovviamente ciò non ha nulla a che vedere con i risultati, che appunto si vedranno in futuro.
C’è però la sensazione che alcuni aspetti possano davvero funzionare diversamente (e meglio) e che anche laddove non si dovesse riuscire si possa finalmente pensare di fare qualcosa di diverso, di nuovo. In parole semplici, se il RdC non dovesse funzionare neanche dopo questa riforma potrebbe essere definitivamente accantonato.
Altrettanto vale per i bonus per la famiglia ed anche per il Reddito di Base, in un certo senso. Perseguire con misure concrete la volontà di aiutare le famiglie italiane, ancora in grande difficoltà, è un obbligo. Ma anche cambiare ciò che va cambiato e migliorare ciò che va migliorato è un obbligo a cui il Governo non può sottarsi.
Come detto e ripetuto, parola al tempo.