Reddito di emergenza, si avvicina il termine di scadenza: le domande potranno essere inviate entro il 31 luglio.
C’è dunque ancora una settimana circa per presentare domanda per ottenere le quattro rate di reddito di emergenza introdotte con il decreto Sostegni bis del 25 maggio 2021.
Se in possesso dei requisiti, inviando la domanda attraverso il portale INPS, si potrà godere delle quote per i mesi che vanno da giugno a settembre. Dalle prime indicazioni dell’Istituto, è possibile prevedere la data dalla quale cominceranno a essere comunicati gli esiti delle domande.
Il reddito di emergenza è stata una delle misure indispensabili durante tutto il periodo di pandemia, introdotta con il Decreto Rilancio e successivamente prorogata fino alla pubblicazione del decreto Sostegni bis, andando a sostenere tantissime famiglie, con una maggiore concentrazione al Sud e nelle Isole.
Alla luce del forte impatto del reddito di emergenza e dell’ultima proroga che assicura altre quattro mensilità per i beneficiari che rispettano i requisiti, quale sarà il destino di questo sussidio una volta ottenute le ultime rate riconosciute dal dl Sostegni bis?
Reddito di emergenza in scadenza: termine per l’invio delle domande
Con il riconoscimento, da parte dell’ultimo decreto contenente misure urgenti connesse all’emergenza da Covid-19, di altre quattro quote di reddito di emergenza, questa misura continuerà a sostenere le famiglie italiane per tutto il periodo estivo.
L’INPS ha aperto la procedura telematica per presentare le domande a partire dal 1° luglio, mettendo a disposizione, di fatto, un mese di tempo per l’invio, dal momento che il termine di scadenza è fissato al 31 luglio 2021.
Ma quelle relative ai mesi estivi del 2021 saranno le ultime rate di reddito di emergenza?
Per rispondere a questa domanda, consigliamo il video della Redazione The Wam che illustra le possibili alternative del destino del reddito di emergenza, ma non solo. Infatti, oltre all’incognita del futuro di questa misura, il prossimo anno vedrà anche l’introduzione dell’assegno unico, sostegno al momento nella sua veste temporanea che dovrà poi debuttare in forma definitiva a partire dal mese di gennaio, accorpando i diversi bonus famiglia:
Nonostante l’importanza del Rem sia innegabile, sembra essere definitamente sfumata la possibilità di istituire il reddito di emergenza in veste di sostegno al reddito a regime come lo è, per esempio, il reddito di cittadinanza.
Reddito di emergenza in scadenza e previsioni per il futuro
Come intuibile dal nome stesso, il Governo ha istituito questa misura nell’ottica di assicurare un sostegno durante lo stato di emergenza a quei nuclei familiari che maggiormente hanno risentito delle conseguenze economiche derivanti dall’emergenza epidemiologica da Covid-19.
Il reddito di emergenza, come si legge nel messaggio INPS n. 2406, è infatti destinato a chi ha:
un valore del reddito familiare al mese di aprile 2021 inferiore all’ammontare spettante di Rem; un valore ISEE non superiore a 15.000 euro; un valore del patrimonio mobiliare 2020 inferiore a 10.000 euro (soglia elevata di 5.000 euro per ogni membro della famiglia, fino a 20.000 euro).
Trattandosi quindi di una misura a carattere emergenziale, non è facile stabilire quale sarà il destino del reddito di emergenza dopo l’ultima proroga di marzo. Questo dipenderà principalmente dall’andamento del virus e, di conseguenza, dalla necessità o meno da parte del Governo di istituire nuovi aiuti a imprese e famiglie qualora si dovesse ripresentare l’esigenza di chiusure e misure restrittive.
Al momento, comunque, il Consiglio dei Ministri, riunitosi il 22 luglio 2021, ha prolungato lo stato di emergenza (era in scadenza il 31 luglio) fino al 31 dicembre 2021, modificando anche i criteri guida per la colorazione delle regioni (bianca, gialla, arancione e rossa) stabilendo che i parametri da tenere in considerazione riguardano:
il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per i pazienti Covid-19; il tasso di occupazione in terapia intensiva per i pazienti Covid-19.
In più, il Governo Draghi ha deciso di limitare l’accesso allo svolgimento di alcune attività come piscine, musei, spettacoli, concorsi ecc. alle quali sarà possibile partecipare solo se in possesso del Green Pass o in seguito all’effettuazione di tampone molecolare o antigenico con risultato negativo.
Per maggiori informazioni sul Green Pass consigliamo anche la lettura del nostro approfondimento Green Pass, nuovo decreto: quando (e dove) è obbligatorio.
È quindi presto per stabilire se il Governo lavorerà a un nuovo piano di aiuti per famiglie e per imprese. Di conseguenza, non è detto che il reddito di emergenza vedrà una proroga.
Reddito di emergenza in scadenza al 31 luglio 2021: come inoltrare la domanda
Le domande per richiedere le mensilità di reddito di emergenza riferite a giugno, luglio, agosto e settembre 2021 possono essere inviate a partire dal 1° luglio ed entro la data del 31.
Insomma, mancano pochi giorni per presentare domanda all’INPS. Per farlo, l’Istituto ha messo a disposizione il canale telematico: accedendo al sito dell’INPS è infatti possibile inviare la richiesta in totale autonomia.
Per chi possiede ancora un PIN INPS (i quali non vengono più rilasciati dall’Istituto già da ottobre 2020) potrà accedere al sito con quest’ultimo. Chi invece non è provvisto, avrà la possibilità di inoltrare la richiesta accedendo al portale con le credenziali:
SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale); CIE (Carta d’Identità Elettronica); CNS (Carta Nazionale dei Servizi).
In alternativa, comunque, si può chiedere l’assistenza di CAF e patronati ai quali bisognerà fornire i documenti necessari per la presentazione della domanda e che procederanno all’invio per conto dell’interessato.
È comunque bene fare due precisazioni: la prima è che tutti i beneficiari in possesso dei requisiti, a prescindere se questi abbiano già ottenuto le precedenti rate di Rem riconosciute col primo decreto Sostegni, devono inoltrare domanda per ottenere le quattro nuove mensilità, dal momento che non è previsto alcun automatismo; la seconda è che non tutte le categorie beneficiarie delle scorse rate hanno diritto al Rem.
Infatti, per le nuove mensilità di reddito di emergenza, non è previsto alcun accesso con requisiti semplificati per coloro che hanno terminato Naspi e Dis-Coll.
Reddito di emergenza: le date per esiti e pagamenti delle quattro rate
Ci sono beneficiari che hanno presentato la loro domanda già dal primo giorno disponibile per la presentazione delle richieste. Questi saranno, con molte probabilità, anche coloro che riceveranno prima degli altri gli esiti della propria domanda.
Infatti, come si sa, le domande pervenute a INPS attraversano alcune fasi di lavorazione, passando per la comunicazione dell’esito positivo o negativo (qualora venissero riscontrate incompatibilità o mancanza di alcuni requisiti fondamentali), fino al pagamento delle rate di Rem.
Come comunicato dallo stesso Istituto già nei giorni scorsi, i richiedenti dovrebbero cominciare a ricevere gli esiti delle domande a partire dal 15 agosto. Da quel momento sarà possibile verificare se si ha effettivamente diritto al Rem.
Per questo motivo, avere l’autonomia di accedere al sito dell’INPS per verificare l’esito della propria domanda potrebbe rivelarsi fondamentale. Lo stato della richiesta si può infatti controllare accedendo al portale dell’Istituto e consultando il Fascicolo Previdenziale del Cittadino.
È naturale che molti utenti si stiano già chiedendo entro quando potranno ricevere la prima erogazione di reddito di emergenza per questi mesi estivi del 2021. Per quanto riguarda la data degli accrediti, fare previsioni non è semplice. A detta di INPS i pagamenti partirebbero una volta ricevuto l’esito positivo della domanda, dunque dopo la prima metà di agosto. Chi ha fatto domanda i primi di luglio, quindi, potrebbe ricevere il primo accredito del reddito di emergenza già alla fine di agosto.
È comunque sempre da tenere in considerazione la possibilità di ritardi nelle erogazioni e attendere successive comunicazioni da parte dell’Istituto per avere una data precisa entro la quale aspettare gli accrediti.
Reddito di emergenza: cosa fare se l’esito è negativo e quali sono le incompatibilità del Rem
A partire dal 15 agosto, quindi, molti potenziali beneficiari potranno conoscere l’esito della propria domanda. Ma cosa succede se l’esito è negativo?
Per prima cosa è fondamentale prestare molta attenzione a quelli che sono i requisiti che danno diritto al reddito di emergenza. Come abbiamo visto, infatti, non basta avere un ISEE inferiore a 15.000 euro per avere diritto al sussidio: la possibilità di ricevere le quattro mensilità del dl Sostegni bis dipende anche dal valore del reddito percepito riferito al mese di aprile 2021.
Facciamo un esempio: qualora il beneficiario, calcolando la somma che gli spetterebbe secondo il numero dei componenti della famiglia e della scala di equivalenza, dovesse avere diritto a 750 euro di reddito di emergenza, il Rem gli spetterebbe se la retribuzione lorda mensile (reddito da lavoro dipendente) non è superiore a questa soglia.
Oltre a prestare attenzione alla soglia da non superare per i redditi da lavoro dipendente, il potenziale beneficiario deve essere a conoscenza delle ulteriori incompatibilità del Rem.
Una costante del reddito di emergenza, da quando è stato istituito, è l’incompatibilità con il reddito di cittadinanza. Le due misure sono infatti cumulabili, per cui i percettori di reddito di cittadinanza non possono richiedere anche il Rem.
Inoltre, non si ha diritto al reddito di emergenza se si è titolari di pensione, diretta o indiretta, eccezion fatta per l’assegno ordinario di invalidità e per trattamenti di invalidità civile.
Infine, il Rem non è riconosciuto ai beneficiari delle indennità Covid riconosciute ai lavoratori stagionali, intermittenti, incaricati alle vendite a domicilio, autonomi, del settore agricolo e della pesca e ai collaboratori sportivi. Se nel nucleo familiare è presente un componente che usufruisce o ha usufruito di tali indennità, il Rem non può essere riconosciuto.