Regime Forfettario: ecco le nuove regole per le Partite IVA!

Le novità per le Partite IVA non tardano ad arrivare! Il 2022 porta delle super novità per il regime forfettario! Vieni a scoprire i nuovi obblighi.

Il 2022 è arrivato e, come previsto, non mancano importanti novità da scoprire. 

Una di esse riguarda il mondo delle Partite IVA ed, in particolare, tutti coloro che hanno aderito al regime forfettario

Prima di andare a scoprire come cambierà questo regime fiscale da qui a breve, andiamo a comprendere meglio di cosa si tratta. 

Infatti, in base a quanto afferma anche l’Agenzia delle Entrate, si tratta di un regime fiscale agevolato, destinato alle persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni.

Non tutti possono entrare a far parte di questo regime semplificato, infatti, in seguito, andremo a definire anche quali sono le limitazioni d’accesso per poter beneficiare del regime forfettario. 

Eppure, non ci sono solo tali limitazioni. Infatti, a partire dal 2022 cambiano le regole per tutti coloro che usufruiscono del regime forfettario. 

Tra le novità che sono state introdotte a seguito del Decreto Fiscale ecco che salta subito all’occhio l’obbligo di fatturazione elettronica anche per coloro che aderiscono a questo regime fiscale.

Ma procediamo con ordine e andiamo a definire quali saranno le novità che riguarderanno il regime forfettario nel corso di questo nuovo anno. 

Per maggiori informazioni circa il regime forfettario, i costi, le novità ed i vantaggi ti consiglio la visione di questo video realizzato da Federica Mutti:

Il Regime forfettario non è per tutti: limitazioni d’accesso!

Innanzitutto è bene sottolineare ancora una volta che non tutte le Partite IVA possono decidere di accedere al regime forfettario. 

Ma per quale motivo? Ebbene, ovviamente sono previste delle limitazioni di accesso.

Di quali limitazioni si tratta? Te lo spiego immediatamente. 

Per prima cosa è bene sottolineare che la Legge di Bilancio relativa al 2022 non dovrebbe apportare alcun cambiamento per quanto riguarda tali requisiti.

Infatti, coloro che vogliono aderire al regime forfettario, ossia un regime sostitutivo dell’IRPEF per coloro che svolgono attività d’impresa, arti o professioni, devono rispettare le regole che stiamo per vedere. 

In prima battuta è necessario non superare un limite massimo di ricavi lordi che è fissato a 65.000 euro. 

Inoltre, vi è anche un’importante limitazione per quanto riguarda le spese sostenute che non devono essere superiori a 20.000 euro, anche in questo caso lordi. 

Ma non abbiamo ancora finito! Infatti, per poter aprire una Partita IVA in regime forfettario è anche necessario non superare il limite fissato per i redditi da lavoro dipendente o da pensione che sono fissati a 30.000 euro

Regime forfettario: quali sono gli altri motivi di esclusione?

Abbiamo capito quali sono i requisiti fondamentali per poter accedere a tutti i vantaggi offerti dal regime forfettario. Tuttavia, non abbiamo considerato quali sono gli altri importanti fattori che potrebbero essere causa di esclusione

Ebbene, tali cause sono numerose e, di conseguenza, è bene conoscerle al fine di evitare di ricevere spiacevoli sorprese. 

Chi sono quelle persone che non possono avere diritto ad accedere alla tassazione del 15% (che, per i primi cinque anni di attività scende al 5%)?

La prima categoria di persone che risulta essere esclusa dall’applicazione del regime forfettario riguarda tutte le persone fisiche che utilizzano particolari regimi ai fini IVA. 

Poi abbiamo la categoria dei non residenti all’interno dell’Unione Europea oppure in un altro Stato che rientra nella convenzione sullo Spazio economico europeo

È bene sottolineare l’obbligo di produrre in Italia almeno il 75% del reddito complessivo. 

Abbiamo finito l’elenco degli esclusi dal regime forfettario? Ovviamente no!

In terza battuta abbiamo coloro che effettuano solitamente attività di cessione di fabbricati o terreni. 

Poi chi c’è? Possiamo anche citare coloro che fanno anche parte di società di persone, associazioni o imprese familiari. In poche parole parliamo di coloro che detengono quote societarie

Le ultime due categorie di esclusi dal regime forfettario riguardano invece l’universo del lavoro dipendente. 

Per prima cosa non si può aderire al regime forfettario se si continuerà a lavorare per lo stesso datore di lavoro per i quali si era prima dipendenti. 

Seconda causa di esclusione legata al lavoro dipendente fa riferimento ad un reddito (derivante da tale attività) superiore a 30mila euro. 

È bene sottolineare che questa ultima causa di esclusione non viene applicata per tutti coloro che siano stati licenziati. 

Ebbene, tornando a noi ed al nostro argomento principale, possiamo affermare che siamo quasi certi che le limitazioni delle quali abbiamo parlato nel corso di questi paragrafi non cambieranno nel corso del 2022. 

Tuttavia, la novità di maggior rilievo riguarda l’obbligo di fatturazione elettronica, deciso dal Governo Draghi per diminuire i fenomeni legati all’evasione fiscale. 

Regime forfettario: arriva l’obbligo di fatturazione elettronica! Da quando?

Ebbene sì, sembrerebbe proprio che la fatturazione elettronica stia diventando obbligatoria. 

È stata proprio la Riforma Fiscale a sancire questo obbligo anche per coloro che aderiscono al regime forfettario che, ricordiamo, era escluso da tale imposizione. 

Attenzione: è bene sottolineare che quando parliamo di obbligo di fatturazione elettronica per le Partite IVA in regime forfettario non abbiamo ancora alcuna ufficialità. 

Cosa significa? Te lo spiego subito. 

È bene ricordare che il nostro Paese ha ottenuto il via libera per tale novità dall’Unione Europea. Tuttavia, è necessario che venga stilata una normativa ad hoc per ritenere tale applicazione obbligatoria. 

Proprio per questo motivo, in base alle prime stime e supposizioni, pensiamo che l’obbligo di fatturazione elettronica per coloro che aderiscono al regime forfettario sarà obbligatorio indicativamente a partire dal mese di marzo del 2022. 

Obbligo di fatturazione elettronica: com’è avvenuto?

Come avremo capito, tale obbligo non era previsto per coloro che fossero in possesso di una Partita IVA in regime forfettario, ma era già sancito per il regime ordinario. 

Ma procediamo con ordine. 

Infatti, l’Italia nel mese di marzo 2021 aveva richiesto l’estensione della direttiva IVA riguardante l’obbligo di fatturazione elettronica anche dopo la fine del 2021.

Questo perché, in base agli accordi precedentemente in vigore, tale obbligo doveva vedere la sua fine il 31 dicembre 2021. 

Inoltre, sempre all’interno di tale richiesta formulata nel mese di marzo 2021, veniva richiesta al Consiglio l’estensione dell’obbligo di fatturazione elettronica anche per le Partite IVA che avessero aderito al regime forfettario. 

Ma per quale motivo il Governo Draghi ha spinto verso l’utilizzo della fatturazione elettronica?

Per dare una risposta dettagliata a questa domanda è necessario comprendere innanzitutto i benefici dell’applicazione di questa metodologia. 

Infatti, si è visto che il ricorso alla fatturazione elettronica è stato utile per combattere l’evasione fiscale e garantire una maggiore tracciabilità delle informazioni. 

Dunque, dopo aver capito quali sono i principali vantaggi, è bene conoscere qual è stata la decisione presa dal Consiglio dell’Unione Europea

Ebbene, il Consiglio ha concesso una deroga all’utilizzo della fatturazione elettronica fino al 2024. Tuttavia, importantissima novità riguarda proprio i forfettari. 

Infatti, come abbiamo detto anche in precedenza, l’obbligo di fatturazione elettronica verrà esteso anche alle Partita IVA in regime forfettario. 

Ovviamente, come abbiamo sottolineato anche in precedenza, per il momento si tratta di una novità senza alcuna base legislativa. 

Questo cosa significa? In poche parole vogliamo dire che per ottenere un vero e proprio obbligo di fatturazione elettronica anche per i forfettari sarà necessario stilare una legge ad hoc per regolamentarlo. 

Francesca Ciani
Francesca Ciani
Copywriter, classe 1998. Appassionata di marketing, digital e pubblicità fin da bambina, dopo un percorso di ragioneria, ho ottenuto una laurea in Comunicazione, Media e Pubblicità presso l’Università IULM di Milano e, successivamente, ho conseguito un master in Marketing Management. Troppo creativa per essere ragioniera, troppo analitica per essere un’artista: sono diventata social media manager e seo copywriter. Parlo tanto, scrivo ancora di più e ho sempre miliardi di idee.
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